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Autore: Errico    12/10/2013    0 recensioni
. Guardai in basso e sulla mia pancia vidi una grande mano. La sua mano. Mi girai lentamente per non farlo svegliare, e rimasi a guardarlo. Il mischio di emozioni che si fecero largo nella mia pancia erano innumerabili, era perfetto. Lo sentivo respirare e sentivo il battito regolare del suo cuore, tremavo al solo pensiero di chi avevo accanto a me. Rimasi a guardarlo per un tempo infinito,non so nemmeno io quanto..fino a quando non vidi la sua fronte corrugarsi di poco,le sue ciglia muoversi e poi..un tuffo al cuore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' LA MIA PRIMA STORIA IN GENERALE QUINDI ABBIATE PIETA' DI ME. E' mezzanotte e non so che fare. CAPITEMI.
Anyway,se vi piace fatemelo sapere con una recensione,così continuerò a scrivere altrimenti mi ritiro. E mi do al bunji jumping. Bene basta ho fatto abbastanza, ciao belle :) <3


MUFFIN.
 

Aprii gli occhi non capendo ancora dove mi trovavo. Guardai il soffitto e mi sembrava un posto a me sconosciuto. Qualcuno al mio fianco si mosse,ero ancora molto assonnata. Guardai in basso e sulla mia pancia vidi una grande mano. La sua mano. Mi girai lentamente per non farlo svegliare, e rimasi a guardarlo. Il mischio di emozioni che si fecero largo nella mia pancia erano innumerabili, era perfetto. Lo sentivo respirare e sentivo il battito regolare del suo cuore, tremavo al solo pensiero di chi avevo accanto a me. Rimasi a guardarlo per un tempo infinito,non so nemmeno io quanto..fino a quando non vidi la sua fronte corrugarsi di poco,le sue ciglia muoversi e poi..un tuffo al cuore. Quegli occhi. Non penso ne avrei mai fatto l’abitudine. Mi guardò e poi mi sorrise: “Buongiorno” mi disse,stringendo di più la presa che si era spostata sul mio fianco. “Buongiorno Harold” amavo chiamarlo così. “Non mi piace il nome Harold!” Mi disse con la faccia imbronciata. Quanto lo amavo. Mi misi a ridere,forse non solo per quello che mi disse,forse per la situazione,forse perché finalmente ero felice. “ Piace a me e quindi ti chiamerò così ogni volta che lo vorrò,Harold. Andiamo a fare colazione con gli altri?” “Si,alle sette di mattina?” “Oddio,ancora? Pensavo fossi rimasta a guardarti per ore.” “Mi hai guardato mentre dormivo?” Rise. “ Non posso?” Mi sorrise ancora una volta e mi baciò. Una volta staccati dal bacio mi alzai: “ E ora che facciamo?” Mi girai un attimo per prendere la fedina che avevo in comune con le mie migliori amiche e che avevo conservato per tredici anni. “ Io saprei cosa fare..” Mi bloccai. Stavo per svenire. ‘Ora cosa faccio?’ Pensai. Mi girai e feci finta di non averlo sentito,perché in effetti lo aveva sussurrato, e “ Io vado a farmi una doccia, ci metterò circa un’ora penso … credi che gli altri si sveglino per le otto?” Lui mi guardò e rise, aveva capito che stessi cercando di cambiare discorso. “Non lo so,dipende da come hanno passato la notte…” “Ok…io vado,ah Harry..” “ Dimmi” “ Mettiti qualcosa addosso,almeno quando scendiamo.” Entrai in bagno, mi spogliai e entrai nella doccia.  Accesi l’acqua,bollentissima, e mentre il bagnoschiuma al cocco mi scivolava sulla pelle pensavo a lui,e a questa situazione. Ci conoscevamo solo da qualche mesetto,o meglio,io lo conoscevo da ben 15 anni, lui conosceva me da qualche mesetto. Quando avevo 14 anni piangevo quasi ogni notte per lui,lui faceva parte di uno dei gruppi più seguiti di allora…e io,ero una di quelle ragazzine impazzite per il cantante di turno. O almeno questo era quello che pensava la gente di me. Comunque,mai avrei pensato che lo avrei conosciuto davvero,e che avrei iniziato a frequentarlo. Stavo vivendo un vero e proprio sogno. #FLASHBACK# Harry era proprio come me l’immaginavo quando lo conobbi per puro caso. Alto, bello, imponente , un Dio greco. Mi ero da poco trasferita a Londra con le mie due migliori amiche, e stavo andando da sturbucks a prendere la colazione per tutte e tre. Facevamo a turno e quel giorno il destino giocò dalla mia parte. Arrivai e c’era una fila interminabile. Mi misi dietro l’ultimo ragazzo che c’era in fila, era  molto più alto di me e indossava una felpa grigia con un cappuccio. Non avevo voglia di aspettare tanto per tre muffin, quindi da brava italiana la quale sono, cercai di superare quel ragazzo che aveva iniziato una conversazione a telefono con qualcuno,senza farmene accorgere. Lo superai e senza guardarlo di striscio per la vergogna mi misi buona e zitta davanti a lui. Sentii un dito picchiettarmi la spalla, inizialmente non mi girai, perché stavo morendo dalla vergogna. Poi il picchiettio si fece sempre più insistente,così mi voltai. Vidi il suo volto per la prima volta. La prima cosa che notai furano gli occhi, verde smeraldo. Intensi, ti trafiggevano il cuore. “Guarda che anche se sei bassina me ne accorgo se mi fottono il posto..” Mi disse. Ero diventata bordeaux, o viola.. ne ero certa. Presi coraggio. “Sei tu che sei alto. E poi.. non pensavo fossi in fila. In ogni caso, questo è il mio turno.” Mi girai verso la ragazza che chiedeva le ordinazioni, e le chiesi tre muffin al cioccolato. Lui intanto rimase fermo e zitto dietro di me , strano ,pensai. Pagai e,quando la ragazza dietro il bancone iniziò ad allungare la mano per darmi i muffin,lui velocemente mi affiancò e li prese al posto mio,uscendo con una velocità assurda dal bar. Quando uscii era appoggiato alla vetrata con la mia busta in mano. “Li preferivo alla vaniglia” mi disse. Sorrise vedendo la mia faccia incredula. Aveva un sorriso familiare e..bellissimo. “Non so chi sei e cosa vuoi da me oltre i muffin, ma sappi che a casa ho due ragazze da sfamare se no mi ammazzano. Decidi. O mi dai i muffin, o me ne compri tu altri perché ne va della mia vita.” Si mise a ridere. Dio mio. “Facciamo così,tu ti fai ritrovare qui tra due ore per un caffè, e io ti do i muffin.” “ Tutto per i muffin.” Risposi sorridendo. In realtà se non fosse stato così bello non avrei mai accettato. “ Sia chiaro, lo faccio solo perché sono buono e non mi piacciono i muffin al cioccolato.” Mi rispose. Glieli strappai di mano, gli sorrisi e mi incamminai verso casa. Da lontano mi gridò “Carine le pantofole” ma non ci feci caso. Pensavo ancora al suo sorriso e perché lo trovavo così familiare. Quando tornai facemmo colazione dopo le lamentele delle mie migliori amiche per il mio ritardo, ma io continuavo a pensare a lui, e quel muffin lo fissavo come se cercassi da lui una risposta all’invito di quel ragazzo,di cui non sapevo nemmeno il nome.” Ma cosa ti è successo? E’ da mezz’ora che guardi quel muffin, a quest’ora te lo saresti già mangiato.” Mi disse Mael. “ Ho incontrato un ragazzo,bello,bellissimo e…tra due ore ho un appuntamento con lui.” Il tavolo in un millesimo di secondo si riempì di tutte le briciole dei muffin che erano state sputate da Mary e Mael a causa della mia risposta inaspettata, penso. Era da poco che ci eravamo trasferite a Londra e nessuna aveva ancora avuto nessuna “esperienza” con un inglese. Mi iniziarono a riempire di domande ma io non le ascoltai nemmeno, dopo due ore lo avrei rivisto e non aspettavo altro. #FINEFLASHBACK# Da quell’incontro iniziò tutto. E io ora ero nel bagno di camera sua ,mentre lui mi aspettava sul suo letto per andare a fare colazione. Uscii dal bagno e lo vidi concentrato in un gioco del suo Iphone. “ Andiamo giù dagli altri? Sento odore di muffin..” Mi guardò e si mise a ridere. Proprio come la prima volta. Mi diede un bacio sulla fronte,cosa che amavo estremamente, intrecciò la sua mano con la mia e insieme scendemmo giù dagli altri per fare colazione.
 

  
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