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Autore: supersara    12/10/2013    4 recensioni
Questa fanfiction è un ipotetico finale del manga, durerà solo pochi capitoli e potrebbe contenere SPOILER.
Sappiate in anticipo che mi piacciono le storie che finiscono bene :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kushina Uzumaki, Minato Namikaze, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Minato/Kushina, Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Il tempo si era come fermato, quello che poco prima era stato un terribile campo di battaglia adesso sembrava quasi un luogo sacro, l'aria si era fatta molto più serena ma gli shinobi presenti non osavano ancora esultare per quella che sembrava essere la loro vittoria.
Il primo Hokage si avvicinò con una calma sorprendente a Madara Uchiha che era steso a terra immobile, il suo corpo edo-tensei si stava lentamente dissolvendo. I due si guardarono per qualche secondo, nessuno osava proferire parola. Alla fine Madara sorrise dicendo: -Pare che ancora una volta tu mi abbia battuto, Hashirama-
-Non io, Madara, è stata la volontà del fuoco, la forza di tutta l'alleanza ninja...una volta questo era anche il tuo sogno- 
-Umpf! Sempre il solito sentimentale. Ad ogni modo è stato bello...-
Dopo queste parole anche il corpo di Hashirama cominciò a dissolversi. L'Uchiha se ne accorse e disse: -pare che sia proprio finita...-
L'hokage si guardò intorno soddisfatto e disse: -ti sbagli amico mio, guarda- ed indicò Sasuke, poi continuò: -quel ragazzo è un'Uchiha, ed è forte, ha combattuto per ciò che io e te abbiamo costruito, le nostre anime vivranno per sempre nei nostri figli, noi abbiamo creato tutto questo, perciò non finirà mai!-
-Non "noi", sei tu il creatore, io ho solo cercato di distruggere tutto...-
L'Hokage senza perdere il suo inconfondibile sorriso disse: -Se al fianco di Hashirama Senju non ci fossero stati uomini come Madara Uchiha, Konoha sarebbe rimasta solo un sogno.-
Madara restò sorpreso da quelle parole, nonostante tutto il suo vecchio rivale continuava ancora a stimarlo e a considerarlo un amico. Perché? Hashirama era sempre stato un mistero per lui, però era anche l'unico che aveva saputo leggere nel suo cuore e che fino alla fine non lo aveva mai abbandonato. Anche adesso che per la seconda volta stavano per lasciare il mondo dei vivi erano insieme, quell'incredibile forza, quell'incrollabile volontà toccarono il cuore di Madara.
-Hashirama, mi dispiace, ma non riuscirò mai ad essere come te- riuscì a dire solo queste parole, in realtà avrebbe voluto spiegarsi meglio, voleva far capire al suo compagno che non era pentito per il male che aveva fatto, che tutto ciò che desiderava era ottenere la pace, anche se si trattava di qualcosa di effimero, che la strada presa dal Senju era troppo difficile per lui.
L'hokage disse: -non devi essere come me e comunque ormai non ha più nessuna importanza, ciò che conta è che finalmente siamo in pace-
I due uomini si guardarono intorno, le cinque grandi nazioni unite come se fossero una cosa sola, tutti si aiutavano, tutti si sostenevano proprio come una grande famiglia. Madara provò uno strano piacere.
-Madara!- lo chiamò Hashirama: -non dimenticarlo mai: siamo fratelli tu ed io!- dopo queste parole quelli che erano stati i più grandi ninja del villaggio della foglia sparirono stringendosi la mano per l'ultima volta.
Obito Uchiha aprì gli occhi lentamente. L'ultimo colpo che aveva subito era mortale, lo sapeva bene. Sarebbe morto da solo, come era stato da sempre.
Quando riuscì a mettere a fuoco vide Minato-sensei ed anche Kakashi, sembrava che parlassero con qualcuno, forse era un sogno.
-Obito!-
Il suo nome rimbombò nell'aria.
-Obito!- era la voce di Minato-sensei.
-Cof!- l'Uchiha tossì sangue.
Kakashi gli prese le mani e disse piangendo: -perdonami amico! Non ho saputo mantenere la promessa che ti avevo fatto! E' tutta colpa mia!-
Minato posò un mano sulla spalla di Kakashi come per rassicurarlo e disse: -la colpa è stata mia, io sono il vostro maestro, avrei dovuto proteggervi...-
Obito sgranò gli occhi. Com'era possibile tutto ciò? Li aveva quasi uccisi, aveva guidato una guerra contro tutti gli shinobi del mondo, aveva ucciso i loro amici, i loro familiari, li aveva perseguitati senza pietà, e loro cosa riuscivano a dire? Si davano la colpa? 
-E'...cof...è solo colpa mia- disse.
-Tutti noi abbiamo la nostra parte di colpa figliolo- fece il quarto hokage.
-Minato-sensei- continuò Obito con un filo di voce: -ho capito una cosa, grazie a suo figlio...cof!-
-Non ti affaticare!- fece Kakashi.
L'uchiha continuò: -se a guidarci saranno persone come lei o come suo figlio...la pace non tarderà ad arrivare, dovranno impegnarsi tutti proprio come hanno fatto in questa guerra...io volevo davvero diventare hokage, volevo essere come suo figlio...ma ho perso di vista la strada...ed è solo colpa mia...-
Kakashi continuava a piangere, non riusciva proprio a fermarsi, anche a Minato scesero delle lacrime, così come allo stesso Obito.
-Kakashi- fece l'Uchiha: -io sono sicuro che tu...abbia fatto del tuo meglio- si riferiva a Rin.
-Minato-sensei, io non posso chiederle di perdonarmi, lei è la persona che ho fatto soffrire di più...suo figlio...sua moglie...tutto per causa mia. Non posso cambiare quello che ho fatto, ma mi è rimasto ancora un pò di chakra, e voglio usarlo per lei sensei.-
Ne Minato ne Kakashi capirono le parole di Obito, pensavano che ormai stesse delirando.
-Tecnica della trasmigrazione del mondo esteriore!- un fascio di luce avvolse il quarto Hokage, che non capiva cosa stesse accadendo.
A Kakashi tornò il mente la vicenda di Pain, sgranò gli occhi per la sorpresa, era proprio quella tecnica!
Gli occhi di Minato assunsero un colore naturale, e il suo corpo edo-tensei tornò ad essere fatto di carne ed ossa, anche il suo braccio venne "ripristinato". Il quarto hokage adesso era vivo. Naruto che era rimasto in silenzio per tutto il tempo lanciò un grido di sorpresa. L'attenzione poi si concentrò sul cielo, dove un'altra luce uguale a quella di Minato avvolgeva il corpo addormentato di una donna apparsa dal nulla che lentamente si andò a posare proprio fra le braccia dell'hokage.
-Kushina!- Fece Minato.
La donna aprì gli occhi, vide il volto del marito e disse: -non ci credo...-
L'uomo strinse la moglie piangendo e ridendo allo stesso tempo.
-OBITO!- gridò Kakashi.
L'Uchiha aveva ufficialmente esalato l'ultimo respiro.
Minato non disse nulla, semplicemente pensò: "ti avevo già perdonato..."
I cinque Kage si riunirono al centro del campo di battaglia, si guardarono sorridendo e si fecero un cenno di assenso.
Gaara si levò in alto grazie alla sua sabbia e gridò a gran voce: -ABBIAMO VINTO!-
Un grido di gioia si riempì l'aria. Tutti si abbracciavano! Tutti festeggiavano! La guerra era stata terribile, le perdite gravissime, ma adesso era tutto finito. 
Tobirama sparì, come anche Sarutobi che fino a poco tempo prima aveva tenuto stretto il corpo senza vita di Orochimaru, una delle vittime della guerra, guardandolo per l'ultima volta pensò: "eri un pazzo esaltato...ma sei stato un grande allievo, ci rivedremo nell'altro mondo..."
Kushina e Minato si strinsero forte l'uno all'altra, di nuovo insieme, avevano ricevuto un'altra opportunità e non l'avrebbero mai sprecata. Si sciolsero dall'abbraccio per cercare con gli occhi la cosa che per loro era più importante, quella che avevano desiderato con tutto il cuore e che avevano dovuto abbandonare. Naruto li guardava stupefatto e immobile.
Kushina tese le braccia verso di lui con impazienza. Il ragazzo ripresosi dalla sorpresa si avvicinò titubante, la madre lo strinse trasmettendogli tutto l'amore sopito per sedici anni, Naruto non aveva mai provato un tale piacere. Minato li cinse entrambi lasciando il figlio al centro della stretta, tutti si commossero guardando quella scena, il ragazzino che aveva portato l'alleanza ninja alla vittoria aveva riavuto i suoi genitori!
Anche Sasuke non poté fare a meno di essere felice per l'amico. Lui invece aveva combattuto per Konoha, il villaggio che aveva tradito, si era vendicato di un fratello che in realtà aveva fatto sempre il suo bene...era finita per lui, non c'era più niente di cui vendicarsi, forse niente per cui valesse la pena vivere. All'improvviso sentì una mano posarsi sulla sua spalla, si voltò e vide Sakura che gli sorrideva felice. Anche lui sorrise, poi guardò Naruto e Kakashi e capì che in realtà non era mai stato solo.
Il quarto hokage si staccò per un attimo dalla sua famiglia per raggiungere Tsunade, i due si salutarono sorridendo e dopo essersi scambiati un gesto di intesa gridarono a gran voce: 
-Torniamo a casa!-  
  
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