****Il Cigno e la
bambina****
L'autunno era ormai alle
porte.
La città giapponese di
Tokyo era immersa in un caldo tepore sonnolento,
quel tepore tipico che precede l'avvicendarsi dell'autunno dopo un estate
particolarmente calda.
Una figura solitaria camminava tranquilla sulla
riva del mare, illuminato dalla morente luce sanguigna del tramonto, un altra
giornata stava finendo.
Era solo un ragazzo.
Biondo, con due cristalli di ghiaccio come occhi,
camminava lento lungo la riva del mare, perso in chissà quali pensieri; in
lontananza, il suo cuore scorgeva una nave, un veliero, che navigava placido
seguendo le correnti.
Con un sospiro, egli volse lo sguardo verso terra,
fissando un punto lontano alle sue spalle; sentiva che qualcosa non andava,
tutto era tranquillo, fin troppo tranquillo.
Improvvisamente, egli udì un urlo, e impallidì: era
un vagito di bambino!
Col cuore che batteva a mille nel petto, il ragazzo
tese l’orecchio, cercando di capire da dove venisse quel vagito di tenero bimbo;
poi, lo udì nuovamente, questa volta ne era certo!
Proveniva dagli scogli poco lontano da
lui.
Corse verso di quelli.
Con cautela, prese a muoversi, esaminando ogni
singolo centimetro nei pressi.
Poi, lo trovò, nascosto da uno scoglio più piccolo,
era un involto di panni; il biondino lo prese in braccio, scostando quella
coperta di fortuna. Un visino di bimba lo accolse, un visino davvero dolce,
incorniciato da pochi capelli, ma neri come la notte, rosso e solcato dalle
lacrime che continuavano a scendere. Timoroso, il biondo ragazzo la strinse al
petto, cercando di calmarla in tutti i modi.
Rassicurata da quel caldo contatto, la piccola si
tranquillizzò; il giovane continuò a cullarla, fino a che non si adormentò,
questa volta serena.
Il biondo esaminò alcuni dei panni con cui era
avvolta la bambina, ne scelse alcuni tra i più puliti, e la coprì per non farle
prendere freddo; si guardò attorno, cercando di scorgere una qualunque presenza
umana, un indizio che gli permettesse di identificare chi aveva osato lasciare
lì una bambina così piccola, ma non vide nessuno.
Con un nuovo sospiro, egli la posizionò meglio tra
le sue braccia e s’incamminò a passo svelto verso la
strada.
Forse, sapeva dove
andare.
Velocemente, riguadagnò la strada e prese a correre
verso nord, dirigendosi verso la sagoma di un campanile che svettava in
lontananza.
§§§§
Un bussare insistente turbò per alcuni istanti il
silenzio che regnava nell’ingresso.
“Arrivo!! Arrivo!!!”.
Un bambino di poco meno di 10 anni venne ad aprire
la porta.
Si trovò davanti il biondino: “Hyoga-chan!!! Ciao!!
Cosa ti porta qui??” chiese curioso il piccolo, “Ciao Makoto-kun, posso entrare?
Devo parlare con Miho-chan, è molto importante!” spiegò lui, “Ma certo, entra
pure! Aspetta, la vado a chiamare!” esclamò felice il bambino, ospite del
Collegio delle Stelle, l’orfanotrofio della città, grande amico del
ragazzo.
Hyoga entrò nell’edificio, accorgendosi con somma
meraviglia che i bambini non si udivano neppure.
Dopo pochi minuti, una ragazza dai folti capelli
scuri lo raggiunse; indossava un grembiule e sembrava stesse cucinando. Uscita
dalla cucina, era seguita dal piccolo Makoto: “Hyoga, che ci fai qui?” chiese
sorpresa la ragazza, vedendo l’amico ansante e preoccupato, “Miho, per fortuna
ti ho trovato. È successa una cosa molto strana, difficile da spiegare.” Spiegò
brevemente il biondo; Miho sospirò, “Makoto, va in camera, tra poco ti porto la
medicina, ok?” interloquì la ragazza con aria seria, che il bambino non osò
nemmeno contraddire.
Silenzioso, ritorno nella sua
stanza.
Poi la bruna si voltò verso il biondo
Cygnus.
“Raccontami tutto.”.
Improvvisamente, la piccola si svegliò,
incominciando a piangere; Miho era a dir poco
stupefatta.
Che ci faceva Hyoga con una bambina in
braccio?
SALVE!! PICCOLO ESPERIMENTO CHE VUOLE RAFFIGURARE
UN SAINT DI CYGNUS IN UN OTTICA COMPLETAMENTE DIFFERENTE RISPETTO ALLA SERIE
REGOLARE.
UNA WHAT IF SUL TEMA “E SE HYOGA DOVESSE OCCUPARSI
DI UNA BAMBINA?”
SPERO INTERESSI A
QUALCUNO!
GRAZIE LETE89 PER AVERMI DATO
L’IDEA!!
SHUN