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Autore: NevillePupp    12/10/2013    2 recensioni
"Sta diventando forte e deciso, ma, in questo momento, vedo ancora il ragazzo gentile, dolce e goffo, che ho sempre amato e ammirato."
Una OS su una delle coppie che amo di più: Nevannah!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hannah Abbott, Neville Paciock | Coppie: Hannah/Neville
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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<< Lo sapevo, maledizione! Sapevo che sarebbe finita così, alla fine sono crollata… >> dissi a me stessa, sentendo le lacrime calde bruciare sulle mie guance infreddolite dal maltempo primaverile di Aprile.
Mostrarmi così debole e fragile emotivamente non mi aiutava, il troppo stress per i G.U.F.O. mi innervosisce; sentire la presenza della Umbridge in ogni aula del castello mi inquieta; la paura di essere scoperta durante gli incontri dell’ES mi agita. Eppure non mi sono tirata indietro, ho messo la mia firma sulla pergamena senza nessun dubbio, sapendo ciò che è giusto fare, perché so chi dice la verità e so chi sta mentendo; e so che posso fidarmi di lui ciecamente.
Ora, però, mi ritrovo in infermeria, stringendo il bicchiere ancora pieno per metà di Pozione Rilassante. Se sono tranquilla, è solo grazie a quel rimedio di Madama Chips, ma anche così non riesco a fermare le lacrime, che prepotentemente continuano a uscire, malgrado i miei sforzi nel trattenerle. Il mio sguardo è fisso sul bordo del bicchiere, così non mi accorgo che qualcuno si è avvicinato al letto, sul quale siedo.
<< Neville, che ci fai qui? >> chiedo in un sussurro, alzando lo sguardo verso il ragazzo, che mi sorride nel suo modo gentile e un po’ impacciato. Forse è solo una mia impressione, ma mi è sembra preoccupato per me, glielo leggo nello sguardo. Una parte di me è felice di questo; un’altra preferirebbe che non lo fosse.
<< Sono passato a vedere come stavi, Hannah, mi sono preoccupato quando ti ho vista andar via da Erbologia… Ora va meglio? >> mi risponde, e la mia impressione viene confermata. Vorrei tanto dirgli di sì, ma non ci riesco, mentire non è nella mia natura di Tassorosso, così scuoto la testa senza parlare. Non avrei mai voluto che mi vedesse in questo stato, non proprio lui.
Stringo con violenza il bicchiere tra le mani e le sento tremare, forse un altro sorso di quel liquido mi farebbe bene, ma non ho nemmeno il tempo di avvicinare le labbra, che mi ritrovo con il viso premuto contro qualcosa di soffice e bagnato: l’uniforme di Neville.
Il bicchiere mi cade dalle mani, con un tonfo, sul materasso, sporcando con il suo contenuto le lenzuola di un bianco immacolato, ma non ci faccio caso.
Le sue braccia mi cingono le spalle; le mie lacrime bagnano ancor di più i suoi vestiti; le mie mani si intrecciano tra loro, quando mi stringo forte a lui. Mi sento più tranquilla, a poco a poco sento la tensione scivolare e i nervi rilassarsi. Il battito del suo cuore, - direi proprio emozionato -, mi rende felice e la sua goffaggine nell’accarezzarmi le treccine bionde mi fa sorridere. Se il suo intento è quello di consolarmi, ci è riuscito benissimo.
Io mi ero promessa di essere forte, in modo da offrirgli il mio sostegno ogni volta che ne avesse bisogno, ma ora sono io ad aver bisogno di lui, ed è giusto così. Lui è il mio cavaliere, il mio Grifondoro, il ragazzo di cui mi sono innamorata.
È migliorato tantissimo in Difesa contro le Arti Oscure, penso, mentre rischio ad alzare lo sguardo verso il suo viso, scrutandone i tratti, percorrendo i lineamenti con un dito.
Sono giorni che faccio coppia con lui durante le riunioni, per questo ho potuto notarlo più di tutti gli altri, tranne che di Harry. Forse dovrei ringraziare Harry, grazie all’ES sono riuscita a parlare di più con lui, a stargli vicino. Quel che sta succedendo ora è più di quanto avessi mai sperato, così, quando lui accarezza le mie guance ormai umide e calde, le sento avvampare fino a tingersi di un rosso vivo, ma non mi oppongo.
Sta diventando forte e deciso, ma, in questo momento, vedo ancora il ragazzo gentile, dolce e goffo, che ho sempre amato e ammirato.
 << Mi piaci, Hannah… >> mi sussurra, avvicinando le sue labbra al mio orecchio, così vicino che riesco a sentire il suo respiro sulla pelle. Nello stesso momento, sento mancare il mio. << Stammi vicino, perché sei tu che mi rendi forte… >>
Io annuisco e realizzo che non è lui ad aver bisogno di me, e non sono io ad aver bisogno di lui: siamo l’uno la forza dell’altra.
Così sorrido e passo una mano tra i suoi capelli biondi e lisci, guardandolo con i miei occhi tondi, color del cioccolato, pieni di felicità.
<< Allora sarà meglio che lo faccia anche tu… >> replico, cercando di mostrarmi severa, ma in quel momento non mi riesce. Senza pensarci due volte, lo prendo per il colletto della divisa e lo bacio, come da tempo desideravo fare.
E tutto il resto passa in secondo piano, per quello che sarà uno dei miei ricordi più nitidi e felici.
  
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