Fanfic su artisti musicali > Green Day
Ricorda la storia  |      
Autore: rotten apple    12/10/2013    4 recensioni
Nonsenso, cliché e Billie Joe perde l'autobus per andare a scuola.
Ispirato da una storia vera.
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sexual tension alla fermata dell'autobus.
A chi non capita d'incontrare hot guys in autobus?


« Cristo. »

Impreco, mentre cerco il libro di chimica sullo scaffale. Non lo trovo. Sono già in ritardo di dieci minuti. Non riuscirò mai a prendere l'autobus in tempo.
Che si fotta chimica.

Mi precipito fuori di casa salutando appena mia madre e i miei fratelli, anche se in generale non vivo in una famiglia dove la mamma dà il bacio sulla fronte del figlio prima che questi esca per andare a scuola col sorriso in faccia e la gustosa merenda nello zainetto.

La fermata dell'autobus è a dieci minuti di camminata da casa mia, di corsa ce ne posso mettere anche cinque, ma ormai il mio autobus è passato. Devo aspettare il prossimo. Che ovviamente arriva alle otto e arrivò alla Pinole alle otto e quarantacinque, ossia un quarto d'ora dopo l'inizio delle lezioni. Quando ho l'interrogazione di matematica in prima. Fanculo, tanto non avevo studiato.

Uno di questi giorni lascio la scuola, comunque. Avrei ancora due anni davanti a me (sono stato bocciato un paio di volte), ma non m'interessa un accidente della formula dell'acqua o altre stronzate del tipo, quindi questo sarà l'ultimo anno che passerò alla Pinole. Non vado poi così male a scuola, in realtà. Io e Frank copiamo tutto dal secchione della classe in cambio di cinque grammi d'erba gratis dopo ogni compito in classe. Era così che ero riuscito a non farmi bocciare anche la terza volta.

Frank Wright è il mio unico amico. Non godiamo di buona fama, a scuola. Nessuno vuole farsi vedere in giro con noi, poveri disadattati coi vestiti smessi e sempre in presidenza per aver fumato in cortile o qualcos'altro, ma nonostante ciò durante l'intervallo si precipitano in massa a farsi vendere l'erba. Primo perché era buona, secondo perché la pagavano solo due dollari. Avevano preso a chiamarmi Two Dollar Bill proprio per questo. Frank invece è diventato Tré Cool, ma questo soprannome se lo è dato da solo quindi nessuno gli fa mai il piacere di chiamarlo così, nemmeno io. Tuttavia, da un po' di tempo ha cominciato a non voltarsi se chiamato Frank.

Per questo, quando lo vedo alla fermata dell'autobus, urlo « Tré, in ritardo anche tu? », invece di « Frank, in ritardo anche tu? » 

Cosa non si fa per gli amici.

Frank - Tré si gira verso di me con sguardo assonnato. Ci sono due studentesse più giovani con noi alla fermata che sbadigliano vistosamente. Sono abbastanza sicuro che si tratti di Annika Johnson e Sarah Smith, che vengono a comprare erba un paio di volte al mese. Quando me ne andrò dalla Pinole, sarà un bel casino per tutti. Dovranno andare a comprare erba da Lukas, che se la fa pagare profumatamente, ed è anche meno buona della mia.

« Hai portato i dieci grammi per Jason? » mi dice Frank, che ha più senso degli affari (nel senso che è uno scroccone) di me.

Cazzo.

Per la fretta, l'ho scordata.

« No. » rispondo, guardando l'orologio. Eh no, anche il secondo pullman in ritardo non ci voleva! Mi accendo una sigaretta per rilassarmi.

Dannata scuola.

Frank reclama e gliela passo.

Rimaniamo così per un po', seduti sul marciapiede, finché la figura bianca e massiccia dell'autobus che ci avrebbe scaricati esattamente davanti alla Pinole non fa capolino dall'altro lato della strada. Allora lascio cadere la sigaretta, mi alzo in piedi e calpesto il mozzicone con la suola delle Converse stravecchie.

L'autobus ci si ferma davanti. Per fortuna è praticamente vuoto. Ci sono solo tre passeggeri: una ragazza in fondo (evidentemente amica di Annika e Sarah, perché si sono salutate calorosamente), un signore composto coi baffi sul sedile dietro all'autista e un ragazzo biondo che non avevo mai visto prima nei posti al centro. Aveva una maglietta dei Ramones, forse per questo mi piacque fin da subito. Trascino Frank fino alla coppia di sedili accanto a quella del ragazzo e mi concedo tutto il tempo di guardarlo con espressione catturata, assaporando i suoi tratti.

Un aspetto certamente singolare, penso, fissandolo. Lui non se ne accorge, continua a leggere quello che sembra essere "1984". Oltre ad avere ottimi gusti in fatto di libri e musica, ha un aspetto strano. Uhm, gradevole. I capelli, biondo scuro, sono lunghi fino alle spalle e ha delle mascelle abbastanza squadrate. Occhi azzurro pallido, a quanto potevo vedere, dal taglio curvato verso il basso. Non sembrano occhi felici, o almeno occhi che tentano di mascherare l'infelicità, come gli elettrici occhi azzurri di Frank. Sono un po' come i miei. Lo osservai ancora a lungo.

« Billie! » esclama Frank, battendomi le mani davanti agli occhi.

Fa un tale casino che il ragazzo biondo solleva gli occhi e guarda alla sua destra, verso me e Frank. Arrossisco come una tredicenne sentendomi addosso il suo sguardo indagatore, vergognandomi anche un po' per essere stato colto nell'atto di fissarlo imbambolato.

Anche lui arrossisce un po' e volta la testa dall'altra parte.

Frank nota tutta la faccenda e mi fa l'occhiolino. « Aaaaah, » mi sussurra in orecchio. « ti piacciono i nuovi arrivati in città? »

« Cosa? » gli dico per tutta risposta. Come cazzo faceva a sapere tutto di tutti?

« Già. Si chiama Mike Qualcosa, dovrebbe essere texano. La madre lavora nello stesso supermercato della mia. »

L'autobus inchioda su un'altra fermata e i posti a sedere si riempiono velocemente, ma la visuale sulle belle chiome bionde di Mike rimane aperta, trovandomi alla sua immediata sinistra.

Posso fissarlo furtivamente per tutto il viaggio.

Penso che d'ora in poi arriverò sempre in ritardo alla fermata.













 

Storia ispirata da fatti realmente accaduti alla scrittrice.
Altresì: come andare appresso a biondini barbuti e riuscire a trovarci spunti per scrivere dei Green Day.


Boh. Avevo bisogno di scrivere qualcosa di leggero. Dato che non è un periodo produttivo per le fanfiction, beh, questo è tutto quel che passa il convento. MA DONT WORRY. Non vi libererete di me. Povero fandom.

Oky, sorbitevi 'sta roba, l'ho scritta per divertimento SUVVIA NON CROCIFIGGETEMI CHE IO IL TERZO GIORNO NON RESUCITO.

Recensite se vi piace, se non vi piace recensite lo stesso. 

Baci baci

me.
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: rotten apple