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Autore: Blair _ Kona Chan    12/10/2013    0 recensioni
Come ci possiamo immaginare la vita delle persone povere che vengono sfruttate dagli uomini importanti e poi vengono uccise oppure pagate con il denaro sporco ?
Genere: Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, G, Giotto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Erano le prime luci del giorno . Il villaggio si stava svegliando e prepararsi per incominciare una nuova giornata piena di lavoro : c’erano persone che si dirigevano nei campi per lavorare la terra , altri che sfornavano le loro delizie nelle officine e altre ancora che andavano avanti e indietro per andare chissà dove  … Cosa ne potevano sapere , i ragazzini , di questo trambusto tutte le mattine ? Loro pensavano solo a fare i bambini , ovvero a giocare , combinare guai e divertirsi , ma c’era anche un piccola parte di questi ragazzini che la pensava in un ‘altro modo : aiutare economicamente la propria famiglia e tutto questo per cosa ? … Per cercare di non essere presi di mira dalle persone che vivevano nell ‘ ozio : persone che sfruttavano i bambini di strada per qualche soldo , persone che pensavano solo a fare il loro mestiere di delinquente e farsi rispettare dalla gente povera , se no il rischio era la propria vita .
Era questa la vita di chi percorreva la via della malavita , la delinquenza : la Mafia . Codesti erano quelli che piegavano questo piccolo villaggio della Sicilia , facendo restare nella miseria il resto della popolazione … Chi si metteva contro di loro , veniva ucciso e chi si metteva in “ sporchi affari ” con loro , veniva pagato con denaro preso con la forza e macchiato del sangue degli innocenti .
Non era questa la vita che il povero Giotto desiderava . Questo ragazzino era il più benvoluto del villaggio : ogni giorno lo si vedeva in giro per le strade e le piazze a divertirsi con i suoi amici , tutte le persone lo consideravano un bravo ragazzo per i suoi gesti nobili riguardo alle persone che avevano bisogno di aiuto e riceveva sempre qualcosa in cambio da essi … Quel giorno , Giotto si era alzato di buon ora e ogni volta che scendeva in cucina , i genitori non c’erano mai . Tutti dicevano in giro che i genitori di Giotto erano sempre in viaggio , ma lui sapeva che la verità era un ‘altra : l’avevano fatto per il suo bene .  Quando uscì di casa , si affrettò a dirigersi a comprare della frutta e del pane , con i risparmi che teneva da parte , e andò poco lontano dalla via maestra e fermarsi davanti a una casetta piccola e malandata : bussò e qualcuno , a passi lenti , vi andò ad aprire. Era suo nonno , e quando lo riabbracciò gli porse del pane e gli accese la pipa , mentre il nonno mise via il pane regalato e si sedette sulla sedia a dondolo .
Giotto gli porse la pipa e gli disse che era di fretta perché doveva andare da qualcuno e il nonno intuì da chi era diretto : dai Cozart . Poco dopo era già in cammino e quando si guardava attorno vedeva case mezze distrutte o abbandonate : i loro interni vi erano vuoti perché con la povertà che vi era nel villaggio , le persone divennero meschine e arraffavano tutto quello che potevano per poter sopravvivere . Era questo quello che tutti loro dovevano affrontare … e la causa era sempre la stessa !
Quando vi arrivò davanti a una casetta con le finestre spalancate , vi vide una vecchia signora che stava tirando fuori qualcosa dalla credenza . Andò a bussare e quando la porta si aprì sulla signora vi era stampato un dolce sorriso da far venire le lacrime agli occhi da così tanta positività .
« Simon » disse la voce flebile della vecchia signora .
« C’è il tuo amichetto che ti sta aspettando … » disse e fece segno di entrare in casa .
Giotto porse alla signora quello che aveva comprato e come ringraziamento , con la frutta che egli gli portò , preparò della marmellata per tutti da mangiare con il pane fresco .
Simon non era ancora sceso e Giotto salì da lui . Era ancora nel letto a dormire , ovviamente non sentì e quando Giotto vi entrò lo vide ancora addormentato ; alla vecchia maniera delle nonne , Giotto si avvicinò a lui , prese le coperte e lo fece rotolare giù dal letto : sì sentì il tonfo fin giù in cucina e Simon , in preda allo spavento , rincorse Giotto per tutta casa , proprio come due fratelli che litigavano per qualcosa.
Durante la colazione , qualcuno bussò di nuovo alla porta e vi entrò il più caro amico di Giotto , G .
Tutti e tre , con il pane rimasto e la marmellata appena preparata , si diressero in piazza dove gli altri ragazzini giocavano allegramente e gli uccelli volavano liberi in aria .
« Giotto , guarda » disse G , scuotendoli il braccio .
« Quei due sono Paolo e Franco , andiamo da loro » disse G alzandosi in piedi .
Tutti e tre si diressero verso di loro , ma essi senza neanche salutarli dissero che dovevano andare a lavorare perché erano in ritardo . Ad un tratto le facce di Giotto , G e Simon , cambiarono espressione … Non riuscivano a vedere quei due in quelle condizioni : erano mal denutriti e a stento si reggevano in piedi per le lunghe ore che i loro datori di lavoro gli davano .  Per non pensare a quelle povere creature , tutti quanti  presero la loro roba e si spostarono più lontano e andarono al corso del fiume dove andarono a farsi un bel bagno : ci furono tuffi , salti e spintoni ovunque , ridevano e scherzavano e spesso si mettevano a fare le gare di nuoto per far passare il tempo . Nel pomeriggio si fermarono al fiume e sotto un bell’ albero dalle foglie molto grandi  , si misero a pescare dei pesci da mangiare per l’ora di cena . 
Il tempo era passato molto velocemente e quando arrivò il momento di ritornare a casa in giro , si vedeva la gente con lo sguardo spaventato . I tre cercarono di passare tra la folla e l’ unica cosa che videro una macchina nera che si stava allontanando . Poco prima era ferma davanti alla casa di Simon ; questo fece preoccupare i tre ragazzi e vi entrarono dentro . Simon salì su e giù per la casa , ma sua nonna non sembrava esserci … G , per sicurezza , chiuse la porta e quando vi controllarono il suo interno , sembrava non esserci nulla di fuori posto . Un biglietto fu lasciato sul tavolo della cucina dove fu scritto da sua nonna che diceva delle determinate parole :
“ Simon , tesoro mio . Se non mi trovi in casa non ti devi preoccupare . Tornerò il prima possibile da te . Sappi che ti voglio tanto bene , la tua nonna ti penserà sempre . – nonna . ”
Simon , non riusciva a capire il motivo del messaggio , finché capirono che quell’ automobile nera apparteneva a qualcuno di potente e ricco : un mafioso .
Il silenzio calò in tutta casa e fuori si sentivano solo le bisbiglia delle persone … Simon , con il capo chino,  non aprì bocca per qualche minuto e incominciò a piangere .
 « è persa … è persa per sempre » continuò a ripetere sottovoce .
Giotto disse a G di tornare a casa il prima possibile e che ci avrebbe pensato a lui a Simon . Dopo essersi salutati , Giotto cercò di consolare Simon : sembrava perso nei suoi pensieri e si muoveva a malapena … non se la sentiva di lasciarlo da solo e decise di fermarsi a casa sua .
Egli preparò la cena per entrambe , ma Simon non toccò cibo dal troppo dispiacere … Quella sera , nessuno dei due riuscì a dire qualcosa in proposito . Quando arrivò il momento di andare a dormire , Giotto accompagnò Simon in camera sua , gli rimboccò le coperte come un fratello maggiore e si andò a preparare per andare a dormire di sotto … Al momento della buonanotte , Simon lo prese per la camicia e lo fermò . Giotto si voltò di scatto e lo guardò negli occhi : erano limpidi e tristi , il suo braccio formicolava e non aveva intenzione di lasciar andar via Giotto.
« Resta con me … Non mi lasciare » disse sul punto di piangere nuovamente .
Giotto non poté fare altrimenti . Quella notte , entrambi , dormirono insieme e Simon non si staccò da lui neanche un momento : soffriva e temeva in un ‘altra disgrazia come questa . Giotto l’abbracciò e gli accarezzò il volto , gli sussurrò delle parole per confortarlo e dopo un piccolo sorriso , Simon si addormentò tra le sue braccia . Egli si sentiva come se fosse protetto dal suo angelo custode e in giro , non si sentiva più nulla : la luna era l’ unico oggetto materiale che con il suo bagliore  freddo illuminava quel villaggio , buio e morto nel sonno più profondo.
Continua … 
  
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