I capitoli non sono già stati scritti quindi

fatemi sapere se vi piace e cosa e pensate e se devo continuarla!!!^^

Stando insieme

1.Chi sei?

Vegeta era un ragazzo liceale, di 17 anni.

Portava una pettinatura stravagante con i capelli completamente pettinati all’insù ed aveva gli occhi neri come la pece ed uno sguardo glaciale.

Quella mattina, indossava una maglietta nera abbastanza larga con sopra un teschio color sangue, un gilet di jeans scuro e un pantalone largo con una catena.

Al polso un bracciale borchiato e un pircing sul sopracciglio sinistro. Era sicuramente un tipo particolare.

Camminava con lo sguardo perso verso un punto non ben limitato mentre con noncuranza reggeva lo zaino appeso ad una sola spalla.
La Ovest street non era una delle migliori strade, anzi si poteva dire che era tra le più malfamate della città.

Era un posto da cui stare alla larga.
Ma a Vegeta piaceva, ci passava apposta ogni mattina prima di andare a scuola, per farsi due risate su qualche barbone che veniva pestato a sangue freddo o per comprare le sigarette di contrabbando.

Alla fine della Ovest Street c’era il famoso liceo “Akira Toriyama” sui gradini del quale i ragazzi assonnati e scocciati si preparavano ad entrare nelle rispettive classi.

Ad uno sguardo più attento si poteva scorgere gente di ogni tipo: coppiette, ragazzine che parlavano dell’ultimo singolo di qualche cantante carino, figli di buona famiglia e ragazzi più di strada.

Nel mezzo della marmaglia spiccava un gruppetto di ragazzi muscolosi, dalle strane capigliature, che se ne stava a ridere e a scherzare sotto un albero. Poco distanti da loro c’erano anche due ragazze, una mora e una bionda, evidentemente amiche degli altri ma che preferivano non farsi coinvolgere troppo.

Bulma era in super ritardo! Correva al massimo delle sue forze pregando di non fare troppo troppo tardi.
Erano le 7:55!! Lei era sempre stata precisissima, e, se la campanella suonava alle 7:45, lei si trovava fuori scuola almeno un quarto d’ora prima.
“Ommamma, la prof mi disintegra!!”

“Proprio ora doveva guastarsi il motore alla macchina di papà…se solo avessi un motorino…” Continuava a correre, chiudendo gli occhi per avvertire meno l’affanno che le provocava la corsa e per far che l’aria mattutina non le andasse negli occhi.

Mentre correva andò a sbattere contro qualcosa.

Cadde a terra, mentre la sua borsa cadde alcuni centimetri più in là di lei.

Sapeva benissimo cosa voleva dire questo. Sicuramente era andata a sbattere contro un bel ragazzo che ora l’avrebbe aiutata a rialzarsi, avrebbero fatto conoscenza e magari lui l’avrebbe anche accompagnata a scuola.

Tenne gli occhi chiusi per aspettare che lui la rialzasse. Dopo un po’, non avvertendo nessun cambiamento, decise di guardare in alto.

Il ragazzo davanti a lei la guardava interrogativo non intenzionato a muovere un dito per aiutarla. Lei lo guardò.

Accidenti, era uno di quei punk!! A lei proprio non andavano giù, non capiva perché si ostinassero a vestirsi in quel modo così ridicolo da sembrare, per lei, anche un po’ effeminati. Secondo il suo parere lo facevano solo per attirare su di loro l’attenzione degli altri, beh con lei non ci sarebbero riusciti!!

Acchiappò così la sua borsa e fece per andarsene quando lui parlò:

“Che aspettavi? Che ti aiutassi a rialzarti da bravo galantuomo o che venisse la tua mammina a vedere cosa ti è successo??”

“La prima, come minimo!” Rispose lei senza voltarsi e proseguendo verso la sua strada.

Era il massimo!! Non solo si vestiva in modo ridicolo ma era pure scorbutico!!

Lui la guardò e poi si incammino dietro di lei. “Che fai mi segui?” chiese sospettosa.

Non ricevendo alcuna risposta da lui che continuava a seguirla in silenzio si voltò furiosa: “Che c’è? Dal paese da cui provieni vi capite coi gesti?”

“So parlare perfettamente..” rispose lui senza scomporsi “..e poi devo andare di qua..”.

Si rigirò alterata dai termini di quello strano ragazzo e continuò per la sua strada aumentando il passo.

Si sentiva strana seguita da un ragazzo e per di più la strada ancora mezza buia la metteva in soggezione.
Forse, da un lato, le faceva piacere che ci fosse qualcuno con lei dato che i primi raggi del sole ancora si facevano attendere.

Vegeta, dal canto suo, guardava avanti senza darle particolare interesse ma non sembrava interessato a cambiare strada.

“Siamo sicuri che non mi stai pedinando?” Chiese girandosi di nuovo

“Tranquilla, non sono mica dell’ F.B.I…” disse ghignando

“Ci mancherebbe…” -“Con quella faccia sarebbe difficile…” pensò poi.

“Allora, ehm..come ti chiami?”

“Fatti miei..”

“Gentilissimo, comunque io sono Bulma…scusa ma dove devi andare?”

“Ad un posto che su questo pianeta chiamano scuola…”

“Questo l’avevo capito dallo zaino.. intendevo dove…”
“Là!” disse lui fermandosi davanti al grande edificio del liceo Toriyiama.

“Ciao!” Disse poi in tono lugubre dandole le spalle ed entrando.

Bulma rimase per un po’ con lo sguardo fisso nel punto dove quello strano ragazzo era svanito. Già, era proprio strano, doveva essere perché era un emo, punk…o come si definiva lui…

Stette un po’ così ma si riprese subito quando la campanella suonò.

“Accidenti erano le otto e mezza!!” Mi sa che per questa volta sarebbe dovuta entrare un’ora dopo e si sarebbe anche dovuta sorbire lo sfogo del prof di scienze.

Continua...

Allora? Aspetto le vostre recensioni!!

Newmoon