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Autore: Hermione Weasley    26/10/2004    18 recensioni
Traduzione di una ff su un missing moments del 5° libro, durante le vacanze di Natale a Grimmauld Place...Spero vi piaccia, leggete e recensite in tanti!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la traduzione della ff "For You" di BLUE DAISY che ho tradotto dall'inglese....per la versione originale potete andare qui - - - - - - -> http://www.checkmated.com/story.php?story=1238

LA ff si svolge in una serata, è un missing moment dell'Ordine della Fenice, mentre i Weasley trascorrono il Natale a Grimmauld Place, dopo l'attacco ad Artur...Ma adesso basta leggete e ditemi che ne pensate, a me è piaciuta e spero piacerà anche a voi.

In alcuni punti può sembrare un po' hot! Ma vi assicuro che non succede nulla di sconvolgente.

Spero che la traduzione sia abbastanza chiara.

Un bacione e receniste in Tanti!!!

Hermione Weasley



Siccome mi è piaciuta l'idea lo faccio anche io

ANGOLO DEL LETTORE: Ok, questa ff è venuta fuori da un sogno che ho fatto, anche se l'ho cambiata parecchio... ho deciso di scriverla come sfogo, ma alla fine è venuta una cosa carina! Spero che a voi piaccia... recensite please!


DREAMS di Cho89 - - - - - - - - - - - - > http://www.egoio.net/efp/viewuser.php?uid=1694

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°Per Te°

1


Quando la porta, che si trovava dietro al divano sui cui sedeva, si aprì, Ron sapeva già chi era. Forse era per il modo con cui girava la maniglia prima di aprire la porta, o per i passi leggeri (solo lei camminava così silenziosamente). Qualunque cosa fosse, lui sapeva, prima che lei parlasse.


-Ron?-

-Uh huh?-


Spostò il suo sguardo dalla maglietta, più discretamente che potè, fino al caminetto dove il fuoco stava lentamente morendo.


Era un altro dei salotti di Grimmauld Place numero 12. Fortunatamente per Ron, le pulizie nella casa non erano ancora state ultimate. Questa stanza era stata lasciata com'era, visto che si trovava un po' lontana dalle altre stanze e non era del tutto necessaria. Così era un buon posto dove andare se non si voleva essere trovati.


Ma lui era stato trovato.


Hermione si mosse con cautela fino al divano per poi scoccare a Ron uno sguardo interrogativo.


-Puoi sederti. è tutto ok- mormorò Ron, pensando di non essere del tutto sicuro che lo fosse.


Hermione si sedette sul divano, a una buona distanza da lui.


-Ehm, tua madre...lei, lei voleva che io...ehm...voleva che ti facessi sapere che...che la cena è pronta- disse preoccupata, giocherellando con l'orlo del suo vestito.


Ron fu molto attento nel voltarsi verso il muro, fingendo di essere veramente interessato ad un vecchio quadro.


-Non ho fame- mentì.


Vide Hermione alzare gli occhi al cielo. Ma la ragazza rimase in silenzio. Passarono svariati minuti prima che Hermione prendesse il controllo della situazione.


-Tutto questo è così' stupido!-


Ron si voltò di scatto per guardarla.


-Potresti anche solo parlarmi? Lo so che sei preoccupato per la tua famiglia e dopo quello che è successo a tuo padre, bè è perfettamente comprensibile, lo so...è solo che....-


Hermione si bloccò non appena vide il rossore negli occhi di Ron. Lui guardò altrove più che veloce che potè, ma ormai il danno era stato fatto.


-Oh Ron- disse Hermione tristemente. Ron sentì il divano piegarsi non appena lei gli si sedette più vicina. Una parte di lui voleva solo correre lontano. C'era sicuramente un'altra stanza dove andare. L'altra parte sarebbe voluta rimanenere e...e cosa? Non era sicuro. Sapeva solo che non poteva andarsene e odiava il silenzio, che ancora una volta, li circondava.


-Perchè sei qui, Hermione?- disse lui all'improvviso con una nota di asprezza nella voce. E si voltò nuovamente verso di lei. Odiava vedere l'insicurezza nei suoi occhi, ma l'avrebbe dovuta affrontare prima o poi. Se adesso, ancora meglio.


-Te l'ho detto, tua madre- biascicò lei.

-No, non qui- la interruppe Ron. -Qui, Grimmauld Place numero 12. Il posto più deprimente nel quale spendere le Vacanze di Natale. Perchè sei qui e non a scippare?-

-Sciare- lo corresse automaticamente Hermione.

-Si insomma quello-


Hermione sembrava piuttosto nervosa. Bene, pensò Ron.


Poi lei sospirò.


-Pensavo fosse ovvio- disse quasi bisbigliando e guardando altrove.


Ovvio? Ovvio?! Neanche minimamente. Si stava chiedendo perchè fosse lì sin da quando era arrivata. Non che non fosse felice di vederla. Lo era. Era davvero felice...ma anche molto confuso.


E improvvisamente si sentì seccato e arrabbiato di nuovo. Magari la ragione per cui Hermione si trovava lì era chiara per lei, ma sicuramente non per lui.


-Scusa- replicò lui con una voce glaciale, fissando il volto di lei, illuminato dalle deboli fiamme del fuoco nel caminetto. Cercò di non notare quanto fosse carina in quel momento.

-Sono un po' maleducato. Magari potresti farmi un incantesimo-


Hermione lo guardò negli occhi. Stava per arrabbiarsi? Dirgli che non erano affatto affari suoi? O dirgli che era maleducato sul serio? Oppure dirgli che non c'era bisogno di essere così scontroso? Lui la faceva sempre arrabbiare. Questa però era una nuova, tranquilla Hermione . E il nuovo lo spaventava.


-Bè- rispose lei sovrappensiero -Credo di essere preoccupata-

-Per Harry, certo! Benvenuta nel club- tutti erano preoccupati per Harry, lui stesso incluso.


-Per te. Sono preoccupata per te, Ron- Il suo tono era triste, ma fu abbastanza efficace per far scomparire la rabbia di lui.


Un nodo gli salì alla gola. Lei...lei era preoccupata per lui...Certo...Era la sua migliora amica, vero?

Ma cos'era lei, veramente? Solo la sua amica, ecco cos'era. Questa era la domanda che l'aveva tormentato durante tutto l'anno. I suoi sentimenti per lei erano diventati così confusi...E c'erano momenti in cui lei sembrava...No, si ricordò automaticamente Ron. Perciò si ripetè di non farsi tutti questi problemi.


-Credo di essere un po' preoccupata per Harry, ma non è questo il motivo per il quale sono venuta. Sono venuta per te- Hermione finì la frase.


Ron non credeva di poter parlare in quel momento. Accidenti a quel maledetto nodo alla gola! Questo non era da lui. Quand'è che era diventato così emotivo e "femminuccia"???


Seccato dai suoi sentimenti e arrabbiato con se stesso per come aveva trattato Hermione, Ron potè solamente guardare da un'altra parte.


-Ron?- stava usando la sua voce timida un'altra volta. -Ron?- ripetè avvicinandosi sempre di più.

Decise in fine di voltarsi verso di lei, pensando che Hermione stesse ancora evitando di guardarlo.


-Hermione, mi dispiace, io..-

Ma poi lei posò la sua mano sul braccio di Ron, interropendolo. Dannazione. Era sicuro che Hermione avesse notato la rottura nella sua voce.


Era così vicina, poteva sentire il profumo di fiori del suo shampoo. E la sua mano era così calda sul suo braccio...


Sospirò di nuovo, e poi si avvicinò ancora di più. Per baciarlo sulla guancia, nessun dubbio.


Ma non era abbastanza, realizzò lui. Voleva qualcosa....di più.


E in quell'istante prese una decisione. Si voltò e al posto di baciarlo sulla guancia, Hermione gli diede un leggero bacio sulle labbra. Era una strana sorta di bacio, entrambi scattarono lontano l'uno dall'altro nel momento successivo...E qualche secondo dopo, Ron realizzò ciò che aveva fatto e cominciò a tremare.


-Mi...mi dispiace, non avrei dovuto....non stavo pensando...è solo-

Ma fu interrotto dalle labbra di Hermione, che pressò contro le sue un'altra volta, stavolta più fermamente, di proposito. Lui riusciva solo a rimanere immobile, occhi spalancati in una evidente espressione di shock. Hermione si ritrasse immediatamente, guardandolo ansiosa. Qualsiasi dubbio avesse Ron qualche momento prima, bè, era svanito.


Rimasero a guardarsi per un istante che sembrò durare un eternità. Stava per caso sognando? Era difficile da dire. Il silenzio tornò nuovamente, ma stavolta era diverso. Non era teso e scocciato, questa volta era pieno di ansia e eccitazione e qualcos'altro, che Ron non sapeva assolutamente definire. Ma alla fin fine, non gli importava. Prese il suo tempo, scrutando ogni dettaglio del viso della ragazza. Lo stava guardando così intensamente....Notò le linee sulla sua fronte, corrugata per la preoccupazione. Voleva baciarle e farle andare via. Vide il modo in cui lei si mordeva le labbra, come i suoi occhi cercavano i suoi.

La pelle del suo viso sembrava così morbida. Doveva toccarla.


Lentamente, così lentamente, posò una mano sul suo viso. Poi fece scorrere le sue dita nei capelli di Hermione, fino ad arrivare al suo collo. Così delicatamente, pensò lui. Così perfettamente delicato. E l'avvicinò a sè un'altra volta, i loro nasi si scontrarono, risero entrambi. Cercò di sistemarsi un po' meglio e provò di nuovo.


Questo bacio fu più lungo, più dolce, ma solamente di labbra. Poi si allontanarono di nuovo.


Lui aveva baciato lei, Lei aveva baciato lui.


Continuarono per un bel po' di tempo, come un gioco. I baci si fecero sempre più lunghi. Le pause e le esitazione tra loro, si fecero sempre più brevi.

Hermione schiuse le labbra.


Sapeva di te e marmellata di more.

Ron sorrise contro le sue labbra, e anche lei sorrideva.

I baci divennero più esigenti. Presto si ritrovò disteso sopra di lei baciandola. Rimaneva lì continuando a baciarla con fervore. Ruppe il bacio solo quando dovette respirare. Uno su braccio era ancora sotto la sua schiena, la mano viaggiava nei suoi capelli. Pensò che questa posizione dovesse essere abbastanza scomoda, perciò iniziò a muoversi lentamente per aggiustare un po' il tutto. Ma fu troppo incauto, perse l'equilibrio e cadde per terra trascinando Hermione sopra di se.


La ragazza rise.E anche Ron rideva, mentre il dolore alla schiena andava via via scomparendo. Le sue risa furono immediatamente scambiate con dei gemiti di piacere, non appena Hermione iniziò a mordicchiargli il lobo dell'orecchio, per poi baciarlo lì. Oh Dio. OH DIO. Stava baciando Hermione ed era la cosa più bella che avesse mai provato in tutta la sua vita. Da qualche parte nella sua testa, i campanelli d'allarme iniziarono a suonare, ma lui non ascoltava, era sconvolto dalle emozioni che stava provando. La voleva e per la prima volta, da quando i suoi sentimenti per lei erano cambiati, Ron realizzò che anche lei lo voleva.


Ron si voltò in modo da tornare sopra di lei, le loro gambe si intrecciarono. Le sorrise mentre lei gli faceva passare un braccio attorno alla vita, facendo scivolare la sua mano, su è giù sulla sua schiena per poi correre nei suoi capelli, avvicinandolo a sè per farsi baciare di nuovo. Lo fece così dolcemente...e quando ruppero il bacio per riprendere fiato, Ron continuò a baciarla sul collo.


All'improvviso ci fu un leggero colpo alla porta. Fu un suono appena percettibile, ma sembrò un'esplosione per tutto il caos che aveva causato.


In un istante, Ron scivolò giù da lei, e scattarono entrambi in piedi per vedere chi fossero gli intrusi.


-La mamma voleva sapere se voi due avete intenzione di stare qui tutto il giorno o...- Fred si stoppò, facendo si che George si bloccasse per poi scivolare al fianco del gemello.

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Baciotti


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