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Autore: Shirokuro    13/10/2013    4 recensioni
{ kalosshipping | flash di 265 parole circa | missing moments }
Serena portava la mano ai capelli, il vento le scombussolava tutta la capigliatura: ah, come le piaceva. Sorrideva mentre quella brezza autunnale smuoveva la gonna. Shana era partita a tutto sprint. Era sola davanti a quel ponte che era tutto fuorché modesto, poteva dire, e il giardino era semi-deserto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Serena
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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E laaalalà. Ma che ci faccio qua? Non chiedetemelo. So solo che oggi {no, ieri? Aah. Sono le due e mezzo, troviamo un compromesso!}, cioè, alle tre nelle mie mani avevo Pokémon X. A casa e comincio a giocare. Scelgo Serena. Ok, cavolo. Calem è un vicino, primo, strafigo, e secondo, che vorrei avere io. E nemmeno due minuti che li shippo convulsionamente {mi sono fatta una bella dose di "perché non ho scelto Fennekiiiin?", eh}. E quindi eccomi qui. Chiedo scusa per la formattazione, ma essendo fatta dal cellulare non è uno splendore. Ma perché scrivo dal cellulare? Boh.Ditemi il nome di questa shipping ♥
Quindi? Non lo considero minimamente spoiler {che poi è uscito, no?}, non ho dato particolari riferimenti a trama {non ce ne sono minimamente}. Fatemi l'onore di presentarvi la prima fan fiction su Pokémon X e Y!
Infine, buona lettura.




Serena portava la mano ai capelli, il vento le scombussolava tutta la capigliatura: ah, come le piaceva. Sorrideva mentre quella brezza autunnale smuoveva la gonna. Shana era partita a tutto sprint. Era sola davanti a quel ponte che era tutto fuorché modesto, poteva dire, e il giardino era semi-deserto. Quando riaprì a stento gli occhi color acciaio, vide l'imponente statua bianca candida di un maestoso e aggraziato Pokémon. Spinta improvvisamente da un moto che le fece scordare del Forfrou smarrito, la bionda corse per leggere l'insegna.
«Calem?» chiese stupita, portandosi il braccio davanti al viso. Il moro sorrise istintivamente e fissò Serena. Era seduto sul bordo del piedistallo rotondo e a coppa, con una gamba a penzoloni nello scarso spazio a disposizione. «Ciao, vicina» Ovviamente, come se nulla fosse. Lui era così calmo, così dannatamente quiete. Sembrava che il mondo che lo circondava non influenzasse il suo trascorrere e lei aveva subito trovato questo punto di forza. «Non dovevi andare verso Altoripoli?» chiese all'improvviso.
«Ah! Sì. Ma sai, qui ci sono quattro Skitty e non mi dispiacerebbe starmene tranquillo a far nulla senza troppi complimenti». Che domande. La calma. Lo diceva anche il suo nome. Senza pensarci, la figlia della Campionessa di Formula Rhydon si sedette accanto al vicino. Aveva proprio ragione: stare lì a non far nulla era così piacevole. Quando sentì però qualcosa poggiarsi delicatemente sul dorso della sua mano, la ragazza ebbe un brivido - nonché un rossore di gote poco discreto. Voltò lo sguardo verso Calem, notando che la sua espressione era la stessa. Sapeva bene che aveva messo la sua mano su quella di Serena, ma non gli faceva effetto.
«Sei proprio un idiota» disse infine Serena, mentre prendendo esempio dal ragazzo, se ne andava quietemente ricordandosi all'improvviso di quel povero Pokémon.
   
 
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