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Autore: violetsugarplum    13/10/2013    5 recensioni
[Seblaine Sunday]
Non ricordo il giorno preciso ma, a metà febbraio di ogni anno, papà mi portava ad Allen County.
Avevo sempre le mani gelate e il muco che colava dal naso. In quel mese ero solito prendermi dei raffreddori fortissimi e avrei preferito rimanere a casa, magari a guardare le repliche dei cartoni, ma papà mi sembrava sempre così triste in quel periodo e mi dispiaceva dirgli di no.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fiocchi di neve

 

Non ricordo il giorno preciso ma, a metà febbraio di ogni anno, papà mi portava ad Allen County.
Avevo sempre le mani gelate e il muco che colava dal naso. In quel mese ero solito prendermi dei raffreddori fortissimi e avrei preferito rimanere a casa, magari a guardare le repliche dei cartoni, ma papà mi sembrava sempre così triste in quel periodo e mi dispiaceva dirgli di no.
La presa della sua mano sulla mia spalla si faceva più forte mano a mano che ci addentravamo in quell'enorme distesa di neve fresca. Non c'erano mai altre impronte, nemmeno quelle dei cani che, mi aveva assicurato, vivevano nella fattoria poco distante. «A nessuno piace venire qui» mi disse una volta. Non credo di aver mai visto l'erba del prato su cui abbiamo camminato ogni inverno.
Mi annoiavo un po' mentre lui si inginocchiava sulla neve, inzuppandosi i pantaloni, e a bassa voce diceva qualcosa che non capivo o, forse semplicemente, non mi interessava. Perciò mi mettevo a guardare intorno, sperando invano che qualcosa di insolito attirasse la mia attenzione, e iniziavo a fantasticare per i fatti miei, brandendo il mazzo di fiori che papà mi aveva messo in mano come se fosse una spada e stessi per colpire il mio nemico e salvare così la Terra dai cattivi.
A sei anni, una volta imparato a leggere, trascorsi il tempo a decifrare quelle strane e grosse pietre disseminate verticalmente lungo il prato. Quella vicino alla quale papà si metteva sempre si chiamava Blaine. Non so se si chiamasse davvero in questo modo, in realtà, ma sopra c'era scritto così. E papà anche quell'anno era andato a trovare Blaine. Doveva essere una pietra a cui era molto affezionato se continuava a portargli i fiori più belli e colorati del negozio. Era incantevole l'effetto che facevano. Lì, quelle giunchiglie gialle come il sole d'estate, sulla neve.
Non era febbraio quando mi spiegò che Blaine era stato una persona. Avevamo smesso di andare ad Allen County da anni; più o meno da quando si era ammalato. Io lo avevo capito, probabilmente già dal giorno in cui avevo letto l'iscrizione sulla pietra sepolcrale, ma nessuno dei due aveva mai avuto il coraggio di dirlo.
«Nathaniel,» mi disse con un fil di voce mentre l'infermiera gli rimuoveva l'ago della flebo con cautela. «Quando morirò-»
«Non morirai,» gli risposi immediatamente. Aveva ancora una vita davanti e non poteva lasciarmi, non prima di vedermi col tocco sulla testa, nascondere le lacrime facendole filtrare nella trama delle maniche della camicia -come faceva inginocchiato davanti al gigantesco masso- ed essere orgoglioso di me.
«Quando morirò,» continuò come se non mi avesse udito. «Promettimi che mi metterai vicino a lui. Non m'importa se non verrai da noi, ma dimmi che sarò con lui».
«Te lo prometto».
Non so ancora oggi cosa gli promisi. Di posizionare le due lapidi vicine o di farli ricongiungere lassù, laggiù, qualunque posto in cui avrebbero potuto riabbracciarsi.
Annuii e, dopo l'ultimo faticoso e sofferto rantolo, gli chiusi le palpebre con delicatezza.

Non ero poi così grande quando mi ritrovai completamente da solo, seduto a gambe incrociate proprio dove papà si lasciava cadere sulle ginocchia; faccia a faccia con marmo duro, freddo e incapace di darmi tutte le risposte di cui avevo ancora estremo bisogno.
E ricorderò sempre l'uomo che, a metà febbraio di ogni anno, regalava un mazzo di fiori a Blaine, l'altro mio papà che non ho mai avuto l'opportunità di conoscere, e gli sussurrava parole d'amore che danzavano lente, tortuose e interminabili tra i fiocchi di neve.





 


Fun facts:

  • Ah, questa era la domenica giusta per pubblicarla LOL vivendo nel mio magico mondo, non mi ero accorta di aver scritto per un prompt di settimane e settimane dopo fino a quando, ehi, mi sono svegliata;
  • Mai banner fu più azzeccato;
  • Naaah, basta così.
​Spero vi sia piaciuta! Ah, avete notato il mio nuovo avatar? Non è bellissimo? Non sono bellissimi? Eh? Ecco, lo so, è quello che provo anch'io.♥

-violetsugarplum
  
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