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Autore: 30 seconds to mars    13/10/2013    1 recensioni
Louis odia quando la gente lo interrompe mentre ascolta la musica.
Quella volta, però, è una testa riccia a farlo. Non che a Louis dispiaccia, ovviamente.
Larry [Louis/Harry]
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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He will do one of two things 
He will admit to everything 
Or he'll say he's just not the same


The fray-How to save a life 



Inizio mattinata.
Louis era particolarmente stanco, ma si fece forza e si alzò dal caldo letto.Erano le sei di mattina circa, ma Louis doveva prepararsi per la partenza.La valigia era già pronta.
Louis andò in bagno, si spogliò e si mise sotto il getto dell'acqua calda.Pensò che stava per intraprendere un viaggio, a Londra.
Uscì dalla doccia, si asciugò e si vestì velocemente.Trovò un taxi per portarlo all'aereoporto.Arrivato all'aereoporto fece velocemente il check-in e poi una voce femminile annunciò il suo volo.
Entrò nell'aereo e si sedette al suo posto.Circa cinque minuti dopo l'aereo decollò.
Aspettò a lungo, nell'aereo non c'era tanto da fare.Una voce femminile simile alla precedente, disse di allacciare le cinture perchè fra poco l'aereo sarebbe atterrato.
Lui fece come suggerito dalla voce e l'aereo atterrò.
Appena mise piede fuori l'aereo venne investito da una ventata d'aria.Il cielo era grigio, ed erano presenti nuvoloni neri che minacciavano di far piovere.Di certo non era come se la sarebbe aspettata.
Andò velocemente a prendere la sua valigia e chiamò un taxi.Spiegò velocemente l'indirizzo dell'hotel al tassista e appena arrivato, pagò ed andò in hotel.
Andò alla reception e disse che aveva prenotato una stanza a nome Tomlinson.La ragazza sui 30 anni gli disse che la sua camera era la numero 132 e gli diede le chiavi.Louis si prese giusto il tempo per andare alla stanza 132 e posare la valigia, poi scese.
Voleva visitare Londra.
Uscì velocemente e si mise a passeggiare per le strade di Londra.Camminava tranquillamente, con le cuffie nelle orecchie. Non era solo, c'era un ragazzo vicino a lui, ma quando schiacciava play nessuno poteva disturbarlo, era fuori dal mondo.
Mise How to save a life, la sua canzone preferita, schiacciò play e cominciò a canticchiare...
Step one you say we need to talk 
He walks you say sit down it's just a talk 
He smiles politely back at you 
You stare politely right on through 
Some sort of window to your right 
As he goes left and you stay right 
Between the lines of fear and blame 
You begin to wonder why you came 


Ormai era talmente tanto immerso nel suo mondo che anchesolo muovendo le labbra cantava. Ma...quella non era la sua voce. Il ragazzo accanto a lui anche aveva le cuffie, e stava cantando 
la stessa canzone.Per la prima volta lo guardò...era bellissimo.
Aveva dei ricci bellissimi, ma non riusciva a vedere il suo viso. 
Si rimise a cantare...
Let him know that you know best 
Cause after all you do know best 
Try to slip past his defense 
Without granting innocence 
Lay down a list of what is wrong 
The things you've told him all along 
And pray to God he hears you 
And pray to God he hears you 
Il ragazzo guardò Louis e si accrse del fatto che stavano cantado la stessa canzone e sembrò
alzare la voce.
Stavano cantando, insieme.
La sua voce incredibilmente roca stava benissimo con quella di Louis.
Ad un certo punto il ragazzo si fermò, e Louis lo imitò.
Si tolsero contemporaneamente le cuffie e per la prima volta Louis lo guardò in viso. Aveva degli occhi...
Verdi...Ma non erano solo verdi.
Perchè questa era la verità, lui aveva delle finestre negli occhi, ma non finestre come le altre. Le sue si affacciavano sul suo cuore, perchè solo guardandolo negli occhi potevi capire quello che provava.
Ed era questo che affascinava Louis.
Il ragazzo gli sorrise facendo comparire due splendide fossette.
'How to save a life'
dissero in coro.
A Louis scappò una risatina.
'è la mia canzone preferita'
Dissero, ancora in coro.
'Piacere Louis'
Disse Louis stringendogli la mano.
'Harry'
Disse il ragazzo riccio.
E davvero, Louis credeva di non aver mai sentito un suono più bello.
Louis era incredibilmente colpito dalla bellezza di Harry. E se anche Harry stesse pensando la stessa cosa di Louis?




 
**






Passarono circa 10 giorni da quel giorno, e Louis non riusciva più a pensare ad altro. La verità, era che il riccio gli aveva rubato il cuore.
Lo pensava sempre, ed era strano, perchè si erano visti solo una volta. Non riuciva a dimenticare i suoi ricci castani, i suoi occhi verdi, le sue incredibili fossette.
Ed era questo che stava pensando quel giorno, mentre ripercorreva la strada percorsa dieci giorni fa alla stessa ora, sperando di ritrovare Harry. E si sarebbe dovuto muovere se doveva ritrovarlo, perchè fra altri 20 giorni sarebbe dovuto tornare a Doncaster.
Louis cercava sempre di non pensarci a questo fatto.
Camminava ma ormai sapeva che era tutto inutile. Aveva fatto la stessa cosa tutti i giorni, sperando di trovarlo. Ormai senza speranza, si voltò per andarsene quando si sentì toccare la spalla.
Si voltò e trovò quell'ammasso di ricci con in mezzo due occhi verdi e un sorriso da mozzare il fiato.
'Hey sono Harry, ti ricordi di me?'
-E come potrei non ricordarmene- vorrebbe dire Louis, ma gli esce dalla bocca
'Certo, come va?'
Disse sorridendo debolmente.
'Bene, ti va se ti offro un caffè?'
Disse con una voce che poteva far svenire Louis anche solo dicendo 'A'
'Certamente'
Camminarono insieme fino a una caffetteria che distava poche decine di metri dal posto in cui si erano incontrati.
Si sedettero ad un tavolo con i loro caffè.
'Sai Louis, tu mi incuriosisci.'
A quelle parole Louis perse un battito.
Anche se, bhe, aveva detto solo che lo incuriosiva.
'Già, anche tu in un certo senso.'
Louis pensò che non aveva fatto anche che pensare a lui, e bhe, incuriosire era dire poco.
'secondo me dovremo conoscerci, potremo diventare ottimi amici.'
Già, amici. Ma per Louis amici non era abbastanza.
'Sono Louis Tomlinson, abito a Doncaster, starò altri 20 giorni qui e poi tornerò a casa.'
A quelle parole Harry sembrò intristirsi.
'Oh.'
Disse.
'E tu?'
Disse Louis.
'Bhe io...Sono di qui, di Londra.'
'è la prima volta che vengo a Londra'
Disse Louis.
'Ti va se facciamo un giro sul london eye?'
Disse Harry, con un sorriso speranzoso.
'Mi farebbe molto piacere.'
Rispose Louis con un sorrisone.
Pagarono il caffè e uscirono dalla caffetteria. Camminavano, Louis seguiva Harry. Arrivarono, e salirono dopo aver finito di fare la fila.
Era incredibilmente fantastico, ma non perchè si vedeva tutta Londra, perchè era con lui.
Louis era a bocca aperta mentre Harry era vicino Louis, ma non sebrava essere tanto sorpreso, probabilmente ci era salito un milione di volte.
Louis non smetteva di scattare foto, probabilmente era rapito dalla vista della magnifica Londra. Scesero dalla enorme ruota alta come due grattacieli, e Harry disse...
'Ti va se ci rivediamo domani? Nella stessa caffetteria di oggi?'
'Mi piacerebbe un sacco'
Rispose Louis.




 
**




La luce fioca che la finestra dava andò a sbattere sul volto di Louis, che si svegliò. Non poteva smettere di pensare che fra poco avrebbe rincontrato Harry. Il riccio, che orma gli aveva rubato il cuore.
Andò a farsi la doccia.
Si aciugò e poi si vestii con la sua giacca grigia, una maglietta nera e pantaloni e scarpe nere. Uscì velocemente e si diresse verso la caffetteria del giorno prima, sperando di trovarci il riccio. Arrivò e lui era lì, più bello che mai. I capelli ricci gli ricadevano sul viso, e coprivano un po' i suoi occhi verdi.
Quegli occhi verdi.
Louis nemmeno si accorse che lo stava fissando, allora si riprese dal suo stato di trance e andò verso il riccio.
Si guardarono negli occhi per due secondi, e poi Louis si sedette al posto opposto a quello di Harry.
'Ciao, Louis'
Disse il riccio, con una voce roca che mandava fuori di testa.
'Hey, Harry!'
Presero i loro caffè e si misero a parlare del più e del meno.
'Louis, usciamo.'
'Cosa?'
'Usciamo, stasera, insieme.'
'è un appuntamento?'
'Sì, lo è.'

Louis sorrise, un appuntamento con il riccio?
Okey, calma e sangue freddo.
'Okey, sai in che hotel sto?'
'Emh...No.'

Louis gli spiegò brevemente dove viveva e si diedero un orario.
Fatto questo, finirono il caffè, pagarono e uscirono.
Louis andò al suo Hotel e Harry [probabilmente] a casa.
Il pomeriggio non passò per niente in fretta.
Louis non riusciva a smettere di pensare al riccio.
Al suo riccio.
Louis voleva poter toccare quelle labbra screpolate con le sue ogni volta che voleva.
Ma non poteva.
Non ancora.
Quando mancavano circa 40 minuti, Louis cominciò a prepararsi.
Si fece la seconda doccia della giornata,  si vestì e aspettò.
Aspettò.
Aspettò.
Ma niente.
Ma cosa era successo?
Per caso il riccio gli aveva dato buca?
Certo, povero illuso.
Davvero pensava di poter piacere a uno come Harry?
Lui non era abbastanza.
Allora fece la prima cosa che gli venne in mente.
Scese e passeggiò per la strada.
Era solo.
Si mise le cuffie e ascoltò same love, di Macklemore & Ryan Lewis.
L'aveva dedicata ai gay.
Passeggiava. Mise la musica al massimo, voleva entrare nel suo mondo.
Dinuovo.
Sobbalzò quando si sentì toccare una spalla.
'Lou!'
'Lou, mi senti?'

Louis si tolse le cuffie e si girò. Vide due occhi verdi.
Harry. Rise per il soprannome che il riccio gli aveva dato, poi Harry parlò.
'Sono venuto a casa tua, ma non c'eri.'
'Ti ho aspettato per quaranta minuti, Harry.'
'Scusami, ho avuto un contrattempo.'
'Okey.'

Si misero apasseggiare insieme.
'Mh..Dove stiamo andando Lou?'
'Non lo so, io stavo seguendo te.'
'Cosa?'
'Siamo in un vicolo buio, perfetta scena da film horror.'
'Aiuto, Io odio i film horror, mi fanno paura. è ridicolo, lo so.'
'Non è ridicolo, è...strano.'

Louis sorrise quando Harry lo abbracciò.
'Aiuto. Lou un ombra.'
'Harry, è ridicolo, hai 19 anni.'

Harry si appoggiò a un freddo muro. Louis fece una espressione sorpresa quando si accorse della loro vicinanza.
E poi fu un attimo.
Le labbra di Louis premevano su quelle di Harry. Poi Harry schiuse le labbra, così da dare l'accesso a Louis.
Le loro lingue danzavano in un bacio che tutti e due speravano non finisse mai.
Ma Louis si dovette staccare.
'Lou, lo so che è strano, ma da quando ti ho incontrato non riesco a pensare ad altro e--'
'Harry, anche per me è la stessa cosa. Ma mi restano 20 giorni qui a Londra.'
'Saranno i 20 giorni più belli della tua vita'

Rispose convinto Harry.






 
**





 
 






Erano passati 20 giorni da quel giorno.
20 giorni pieni di amore.
Pieni di fiducia.
Si erano detti tutto, e adesso si amavano.
In soli 20 giorni.
In realtà avevano anche fatto l'amore, era stata la notte più bella della vita di Louis.
Ma purtroppo era arrivato il giorno, il giorno in cui Louis doveva lasciae Londra. In realtà sapeva già sarebbe arrvato, quel giorno.
Solo, sperava non arrivasse mai.
Erano le 7 della sera in quel momento.
Louis sente il rumore della serratura della casa di Harry e la porta aprirsi.
Andò incontro a Harry e si salutarono con un dolce bacio a stampo, Louis sapeva che Harry adorava quei baci.
'Lou...'
'Si?'
'Preparati, alle otto dobbiamo andare.'
'Okey.'

Louis di malavoglia andò a prepararsi, poi andò da Harry che era già pronro, e insieme uscirono.
Era inverno, ed era già buio.
Si misero velocemente in macchina, Sarebbero arrivati in ritardo se non si fossero mossi.
Harry giudava e Louis lo osservava, amava osservarlo quando era concentrato.
Harry accese la radio e...
Step one you say we need to talk 
He walks you say sit down it's just a talk 
He smiles politely back at you 
You stare politely right on through 
Some sort of window to your right 
As he goes left and you stay right 
Between the lines of fear and blame 
You begin to wonder why you came 

'Hey, Haz! la nostra canzone!'
'Step one you say we need to talk 
He walks you say sit down it's just a talk'
Louis cominciò a cantare e Harry in quel momento avrebbe voluto tanto baciarlo, ma non poteva.
Allora fece l'unica cosa che poteva fare, 
Gli prese la mano.
E poi fu un attimo, Louis non vide più niente.
Solo uno scontro e scinille, pochi secondi dopo Louis si riprese e capì.
'Haz!'
'Haz abbiamo fatto un incidente.'
'Harry.'
'Harry...'
Disse, quasi in un sussurro.





 
**









Eh no, non era così che Louis aveva immaginato la sua prima vera storia d'amore.
Adesso è sul cornicione del palazzo, intento a buttarsi.
Insomma, perchè dovrebbe continuare a vivere, una volta che ha perso la sua ragione di vita?
Ormai Harry era diventato tutto per lui, ed era morto, in un inutile letto d'ospedale.
E fu così, che con un 
'Sto arrivando Harry!'
E un passo in avanti, la vita di Louis tomlinson finì.




SPAZIO AUTRICE
Allora, avevo scritto la stessa storia ma l'ho modifcata.
Spero vi piaccia, c:
 
   
 
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