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Autore: mary10990    13/10/2013    2 recensioni
Permettetemi di stravolgere la storia di zia Jo.
E se Harry non fosse stato il prescelto? Se la profezia avesse designato una ragazza nata nel undicesimo mese?
Come si intreccerà la sua storia con quella dei protagonisti a cui ormai ci siamo tanto affezionati?
E se il padre di questa ragazza fosse il quinto Malandrino?
Se lei avesse un fratello?
Se il sacrificio di una madre non fosse stato quello di Lily ma di un'altra donna altrettanto forte e coraggiosa?
E se, tutti i nostri giovani personaggi, frequentassero Hogwarts?
Se vi ho incuriosito almeno un po' date un occhiata.
PS. Ho intenzione di stravolgere la coppia Harry/Ginny, ma non preoccupatevi, troverò loro dei partner molto gradevoli
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Un po' tutti | Coppie: Arthur/Molly, James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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le lettere

I personaggi non mi appartengono e sono di proprietà di J.K. Rowling

Spero la storia vi piaccia almeno un po'.  Ho stravolto la storia, ma questa idea mi frullava da un po' nella mente. Scusatemi :)

Buona lettura :D

Caro Michael,

immagino tu sia spaventato e preoccupato, ma come più volte ti ho detto non potrai aspettare ancora per molto.

Silente si è mostrato già troppo paziente, i ragazzi hanno quattordici anni ormai. Credi davvero che per loro non sarà difficile recuperare tutti gli studi persi?

Silente ti ha anche proposto la cattedra di Incantesimi per poter stare vicino a loro.

Ti conviene rivelare al più presto ai ragazzi la verità; credo sia meglio per loro venirlo a sapere da te piuttosto che da chiunque altro.

Se hai bisogno di sostegno per dirglielo io e James verremo volentieri a darti una mano.

Scrivimi presto,

con affetto

Lily


Michael ripiegò con cura la lettera che stava rileggendo da ormai una quindicina di minuti. Lily aveva ragione, Arianna e Adam dovevano saperlo.

Ma se fossero stati dei Maghinò? Infondo non avevano mai mostrato di aver qualche dote magica. O forse era stato lui ad non essersene mai accorto?

Doveva farsi coraggio, doveva dirglielo.

I ragazzi avevano il diritto di sapere la verità su Miranda.

Pensando alla defunta moglie non poté non ricordare a se stesso la somiglianza tra madre e figlia. Arianna era la copia esatta della madre: capelli ricci e scuri come le tenebre in contrasto alla sua pelle così chiara da poter intravedere le vene in alcuni punti, lineamenti delicati e armonici e, ciò che scioccava di più Michael, i suoi stessi identici occhi verdi. Quegli stessi occhi di cui si era innamorato più di una ventina di anni prima.

Adam invece sembrava aver ereditato tutto da lui: alto per la sua età, fisico asciutto e sottile, capelli castani e scompigliati e espressivi occhi nocciola.

Quando li guardava non poteva non vedere se stesso e Miranda gironzolare per il castello.

L'uomo si ritrovò a pensare ai suoi figli con indosso le uniformi di Hogwarts e un misto di gioia e paura gli strinse lo stomaco.

Dopo la morte di Miranda, Michael si era rifugiato nel mondo dei Babbani e aveva imparato a vivere come loro; eccetto per il suo gufo Astolfo, unico suo mezzo di comunicazione col mondo magico.

Doveva dirglielo, Silente aveva già mandato loro le lettere, arrivate con lo stesso gufo usato da Lily.

I ragazzi si sarebbero alzati a momenti e sarebbero scesi a far colazione, lui gli avrebbe spiegato tutto e sarebbe poi toccato a loro scegliere se frequentare la scuola o no.

-”Buongiorno papà!” lo salutarono i ragazzi scendendo in cucina. Arianna posò un bacio sulla guancia del padre e si sedette su una sedia alla sua destra, mentre il fratello si accomodava sulla sinistra.

-”Buongiorno ragazzi.”

Michael era nervoso e continuava a girare la sottile fede d'oro che decorava l'anulare della sua mano sinistra.

Non aveva avuto il coraggio di toglierselo dopo la morte di Miranda: quell'anello, insieme ai suoi figli, era la prova che lei era esistita e l'aveva amato davvero.

-”C'è qualcosa che non va?” chiese il ragazzo osservando il padre pensoso. Adam aveva un forte spirito di osservazione e riusciva a leggere dentro alle persona come fossero libri aperti. Era impossibile nascondergli qualcosa, a meno che lui stesso non sapesse che gliela stavi nascondendo.

-”Devo dirvi una cosa ragazzi, una cosa molto importante. Credo però che sia meglio se prima vi spieghi alcune cose”.

I ragazzi fissarono il padre in silenzio e aspettarono che parlasse.

-”Vi capita mai di fare cose che non credevate fosse possibile fare? Cose che nessun altro può fare?”. A quella domanda i ragazzi si guardarono e silenziosamente annuirono al padre.

-”Che genere di cose?”

-”A volte” - iniziò Arianna - “posso spostare le cose solo guardandole. Altre volte riesco a trovarmi in alcuni luoghi senza sapere come ci sono arrivata.”

-”Capita lo stesso anche a me” ammise il ragazzo abbassando la testa, leggermente in imbarazzo.

-”Perché non me lo avete mai detto?” chiese loro l'uomo, rendendosi conto solo in quell'istante che i poteri dei figli rischiavano di diventare un pericolo per loro stessi. Come aveva potuto permettere che covassero in loro senza una guida?

-”Avevamo paura.” - ammise Adam - “Paura che potesse essere qualcosa di brutto e tu fossi costretto a chiuderci in un manicomio o cose del genere. Ti prego papà, non lo facciamo volontariamente, solo.. a volte capita. Non sappiamo neanche noi perché”.

Il ragazzo guardò la sorella e si rese conto che anche lei, come lui, era parecchio nervosa. Infatti giocherellava con un riccio ribelle che le sfiorava una guancia e i suoi occhi sembravano molto affascinati dalla fetta di pane imburrata che adesso giaceva nel piatto solitaria.

-”Lo so io ragazzi. E credetemi, in questo momento mi accorgo che avrei dovuto dirvelo prima ma.. ero così spaventato. Ho cercato di farvi crescere al sicuro, ma mi sarei dovuto rendere conto che non potevo nascondervi da ciò che siamo.”

-”Ragazzi” - continuò Michael - “noi siamo dei maghi.”

I due si fissarono spalancando gli occhi e poi si voltarono a fissare il padre che estraeva dalla tasca due lettere pesanti e giallastre che somigliavano molto a pergamena.

Arianna guardò la sua e, l'inchiostro verde che indicava la loro esatta posizione, le provocò un piccola riga di espressione fra le sopracciglia. Come potevano saperlo con così tanta precisione?


Signorina A. Montgomery

Secondo piano, seconda porta a destra

27, Leyspring Street

Leytonstone


L'aprì ed estrasse con cura la pergamena, quasi spaventata di poterla rovinare soltanto toccandola.


SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Direttore: Albus Silente

(Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Esorcista, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)

Cara signorina Montgomery,

siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle 

attrezzature necessarie.

I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.

Con ossequi,

Minerva McGranitt

Vicedirettrice


-”É tutto vero?” chiese Adam alzando gli occhi dalla pergamena.

-”Fino all'ultima parola. Adesso è solo vostra la scelta ragazzi. Qualsiasi cosa desideriate fare, io resterò con voi e vi darò tutto il sostegno che posso.”

Quella frase galleggiò nell'aria intorno alle tre persona sedute attorno al vecchio tavolo di mogano.

Dalla finestre i raggi del caldo sole del primo di luglio entravano prepotenti e si posavano su qualsiasi cosa trovassero.

Uno di questi si posò sulla busta di Arianna e fece brillare l'inchiostro verde. La ragazza lo fissò per qualche minuto.

Nella sua mente continuava a chiedersi se fosse tutto vero o se stesse semplicemente ancora sognando.

Maghi. Come era possibile? Per anni aveva cercato con Adam una spiegazione a quegli strani eventi e adesso l'aveva proprio lì davanti.

-”Quindi io sono un mago?” chiese Arianna al padre.

-”Beh tesoro, tu tecnicamente saresti una strega” le sorrise e le strinse la mano. Poco dopo prese anche quella del figlio e, avvicinandoli a sé come quando erano alti 

poco più di un metro, gli parlò.

-”Ricordate, io starò dalla vostra parte, sempre. Qualsiasi decisione voi prendiate.”

-”Ho intenzione di frequentare la scuola” i due ragazzi parlarono nello stesso istante e quella frase echeggiò nella cucina della casa al numero 27 di Leyspring.

Pronunciando quelle parole avevano dato il via a una serie di eventi, ma questo ancora non lo sapevano.

  
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