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Autore: Natsu_Fire    13/10/2013    5 recensioni
Quando però un meraviglioso cavallo bianco le fu di lato fu costretta a fermarsi.
-Hey.. ti vedo di fretta, se vuoi ti do un passaggio..tanto vedo che dobbiamo fare la stessa strada..-. Hinata si girò e, sicuramente più bello del cavallo era il suo padrone.
So che non è granché come intro ma la storia a me piace :) vi consiglio di leggerla, e se volete di commentare.. oltre alla NaruHina ci saranno altre, come la SasuSaku, ShikaIno,NejiTen, e altre! Leggete e scoprirete! :D
Sì lo so sono fusa .-. a presto ^///^
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Naruto guardò perplesso l'uomo. Hidan? Chi cavolo era quell'essere che gli porgeva la mano? E poi, che significava che era il suo incubo peggiore?

Quell'Hidan dopo un po' spinse Naruto in casa, cambiando il suo sguardo da divertito a totalmente serio e malvagio. Non presagiva niente di buono.

-Ma si può sapere chi sei?- si alterò il biondo. Uno sconosciuto si intrufolava in casa sua con fare minaccioso, lo spingeva in modo minaccioso e sembrava in procinto di fare una..minaccia! Che poi non tardò ad arrivare con un dito puntatogli contro.

-TU! Non ti azzardare a starle vicino, o ti spezzo le ossa e le offro come sacrificio a Jashin!!- eh?!

-Cosa? A chi non dovrei stare vicino?-

-Hinata non è tua, mettitelo in testa.- assottigliò gli occhi il più grande. Naruto non ci vide più. Ma chi si credeva di essere per dirgli una cosa del genere?!

-Non se ne parla!- ma presto si ritrovò con una mano sul naso sanguinante, dopo un pugno ben assestatogli da Hidan.

-Non protestare, potrei farti di peggio- ghignò malefico -Ti ripeto: non avvicinarti più a lei. Lasciala stare, lei è mia e non me la toglierà di certo un moccioso da quattro soldi come te brutta merdaccia-

-T-ti ho detto c-che non se ne parla!- cercò di parlare Naruto con il naso sanguinante e dolorante, ma con sguardo e intenzioni decisi.

-Sei cocciuto- constatò l'altro -Significa che capirai presto che non scherzo- ghignò.

Naruto lo guardava con uno sguardo pieno di sfida. Niente e nessuno gli avrebbe mai tolto Hinata, nemmeno un idiota che si presentava a casa sua minacciandolo, di che poi? Ad un tratto però non sentì più nulla, solo un dolore dietro il collo, l'ultima cosa che vide fu una nuvoletta rossa sventolargli davanti, poi il buio.

 

 

Sasuke era arrivato davanti casa di Naruto. Ma appena arrivato una macchina, parcheggiata proprio davanti, partì velocissima tanto che tempo di riaprire gli occhi era già sparita. Sorse un pensiero: ma che ci faceva quella macchina davanti casa di Naruto?

Porta aperta: cattivo segno. L'ultima volta aveva trovato i tranquillanti ed era andato su tutte le furie. Ma era stato normale poiché la volta precedente, in uno stato di depressione, l'amico ne aveva presi così tanti da sentirsi male! Tsk! Dobe.. Spalancò la porta e vide il suo amico a terra, col viso sanguinante e di lato un cassetto aperto. Ma che cavolo era successo? Lo scosse cercando di mantenere la calma. In fondo era solo svenuto, respirava ancora! Lo prese in braccio appoggiandolo sul divano e dopo aver riempito un bicchiere d'acqua gliela versò in faccia, con la sua famosa “delicatezza”.

Quello si svegliò di soprassalto, sentendo un dolore lancinante al naso. Aveva l'impressione di esserselo rotto. Cercò di mettere a fuoco quella figura sfocata che aveva davanti. Poco a poco l'immagine si fece più nitida e riuscì a distinguere Sasuke che lo fissava tra il curioso e il preoccupato. Ci voleva una foto per farlo credere agli altri! Cercò di alzarsi ma avvertì un dolore al collo e si buttò di nuovo all'indietro con una smorfia di dolore.

-Cos'è successo?- domandò Sasuke porgendogli un fazzoletto umido per il naso.

-Non lo so- fu la risposta secca di Naruto. Sasuke alzò un sopracciglio.

-Mi vuoi far credere che ti sei rotto da solo il naso e poi hai dato un' auto-botta al collo per svenire?- chiese ironico.

-No!- rise il biondo. Poi pensando si vece via via più serio. -Ti stavo aspettando e quando ho sentito il campanello sono andato ad aprire, ma mi sono trovato davanti un uomo che dice di chiamarsi Hidan, e mi ha detto che devo lasciare stare Hinata, che devo starle lontana! Ti rendi conto? Diceva che è solo sua e che faceva sul serio, e che presto capirò che non scherza, dopo non ricordo niente solo una..- un brivido gli percorse la schiena.

-Una?- lo incitò l'altro nervoso.

-Nuvoletta rossa- rispose Naruto. Quella nuvoletta rossa, sì, era la stessa di quelle sui mantelli degli assassini di quella notte. -Akatsuki- sussurrò quasi impercettibilmente, ma a Sasuke non sfuggì nemmeno un espressione dell'amico. Mentre lo aiutava ad alzarsi Naruto poggiò gli occhi sul cassetto aperto e allora fu panico. Corse verso il mobile, cercando insistentemente qualcosa.

-Che stai facendo?-

-Dov'è? Dov'è?!-

-Cosa?-

-La “cassaforte”- l'aveva sempre chiamato così quel portamonete gigante a forma di rana. Con Sasuke iniziò a racimolare i primi soldi, e insieme gli affibbiarono quel nome. Sasuke sapeva che là dentro c'era tutta la fatica di molti anni del biondo perciò si mise a cercare insieme a lui, invano. L'unica cosa che trovarono fu un bigliettino di carta, con scritto: “Te lo avevo detto che non scherzo”.

Naruto sbiancò. Gli aveva rubato tutto quello per cui aveva vissuto. Sentì un dolore lancinante al petto quando fu consapevole che non avrebbe mai realizzato il suo sogno. Si sedette sul divano sconvolto.

-Quanti erano?- chiese Sasuke.

-Più della metà- sussurrò Naruto. Il suo sogno era andato in frantumi. Mancava un quarto di quei soldi ed era quasi fatta. Avrebbe potuto ricominciare da capo sì, ma là dentro c'erano anni, anni e anni di sacrifici che un altro ragazzo della sua età non avrebbe mai avuto l'esigenza di fare. Là dentro c'erano cene saltate, pranzi poco abbondanti, il risparmio della sua vita. Andato ormai a pezzi. Tutto quello che aveva fatto non era servito a niente. Anche quella sera di anni prima volevano i soldi dalla loro famiglia, ma allora non avevano niente da dargli, questa sera invece non era stato capace nemmeno di guardarsi gli unici risparmi che aveva. L'unico sogno che aveva. Una lacrima scivolò giù per la guancia, prontamente asciugata da una mano. Sasuke non sapeva che fare. Avrebbe potuto regalargli quanti soldi avesse voluto, ma sapeva che in quel momento non era solo questione di soldi intesi come numeri, ma di soldi intesi come lavoro, fatica, privazioni, sacrifici, sacrifici e ancora sacrifici. Andati tutti in fumo. Chiamò allora Sakura, evitando di portarlo in ospedale, così da fasciargli il naso rotto.

-Sono caduto dalle scale- le aveva detto per giustificarsi con un sorriso più che forzato.

-Idiota- le aveva semplicemente risposto la sua ragazza, che però lo curò perfettamente, come solo una facente parte dei medici più famosi di Konoha sapeva fare.

-Che farai?-gli chiese infine Sasuke, quando la rosa se ne andò.

-Niente, farò finta che non sia successo niente-

-E Hinata?- chiese sorpreso.

-Continuerò ad andare da lei, sono libero io, 'ttebayò!- gli sorrise forzatamente. In realtà non sapeva se fosse la cosa giusta da fare. Non perché temesse per la propria incolumità, ma per quella della ragazza. Ma con lei avrebbe parlato l'indomani. Doveva sapere.

Il giorno seguente, come predetto, nel pomeriggio andò da lei, intenta ad aggiustare la casa: presto avrebbe ricominciato a lavorare e voleva che tutto in casa fosse perfetto. Quando però vide il ragazzo con la fasciatura al naso si preoccupò, sospendendo l'attività di pulizia. Naruto tirò fuori la scusa delle scale che non convinsero molto la mora, e la invitò a fare una passeggiata. C'era una cosa che voleva assolutamente chiederle.

-Hinata...- la chiamò mentre si stavano sedendo su una panchina del parco -Con chi sei stata fidanzata prima di me?-

Hinata sobbalzò a quella domanda, non capendone il motivo. Ma, in effetti, dovevano ancora raccontarsi molto. Il suo viso si contrasse in una smorfia quando ricordò il suo ex, ma comunque parlò.

-In tutto sono stata fidanzata con due ragazzi. Quando ero bambina sono stata con Kiba ma capendo che tra noi ci potesse essere solo amicizia ci lasciammo presto. Poi, il secondo.. è stato quando avevo 16 anni.. lui ne aveva 22, ma poco mi importava. Era davvero affascinante lo ammetto, ma..- un brivido le percorse la schiena -pensavo fosse diverso, un bravo ragazzo insomma. Perché fu così che mi si presentò per molti mesi. Poi.. un giorno..- le tremava la voce, l'aveva notato Naruto, che non si lasciava sfuggire niente -..voleva farlo con me.. pensavo mi amasse davvero, quindi lo respinsi dicendogli che ancora era presto, che se mi amava veramente avrebbe aspettato un altro po', ma lui mi spinse sul letto e si mise di sopra, iniziandomi a spogliare.. gridai e mi dimenai in tutti i modi, ma lui non smetteva.. poi riuscì a prendere il cellulare e chiamare Neji, ma lui mi impedì di parlargli, e mio cugino aveva già risposto anche senza che lui se ne accorgesse. Sarebbe venuto, lo sapevo, ma sarebbe stato tardi, così.. tanto feci finché mi liberai e riuscì a scappare. Durante la corsa vidi mio cugino e mi rifugiai con lui in macchina, e da allora.. non lo vidi più- terminò tremando a quei dolorosi ricordi. Naruto era a bocca aperta. Cosa aveva azzardato farle quello stronzo? Se solo avesse saputo chi fosse gli avrebbe.. aspetta.. ma lui era là per questo!

-Come si chiamava?- le chiese mentre l'accoglieva in uno dei suoi abbracci.

-Hidan- mormorò la mora contro la sua spalla. Naruto si irrigidì. I suoi sospetti si erano rivelati esatti. “Dannazione, sempre quel bastardo”

-Tu?- chiese staccandosi dolcemente la mora. Naruto non capì cosa volesse dire.

-Tu hai avuto altre fidanzate?- chiese divertita lei. Era così buffo quando faceva quella faccia smarrita!

-Ah.. beh..sì, a dire la verità anche io ho avuto due ragazze, da quando iniziai a lavorare al bar.. la prima..- diventò di colpo rosso -si chiamava Haku..- la mora lo guardò con un sopracciglio alzato. Perché era diventato tanto rosso?! - Siamo stati insieme due mesi e mezzo.. fin quando un giorno non la portai al lago per fare un bagno, e...ecco..s-si rivelò n-non essere proprio come m-me la aspettavo..- balbettò.

-In che senso?-

-In poche parole fui fidanzato per due mesi e mezzo con..un ragazzo..-. Hinata scoppiò a ridere.

-Mi stai dicendo che non ti eri accorto che fosse un ragazzo?-

-M-ma tutti dicevano che fosse femmina! Invece..- diventò come un pomodoro.

-E l'altra? O l'altro?- chiese divertita Hinata decisa a farlo imbarazzare.

-L'altrA era decisamente una femmina- disse Naruto con aria offesa, poi sospirò -Si chiamava Fuu, era una ragazza strana, siamo stati varie volte insieme (a letto! NdME) ma alla fine si rivelò essere un totale fallimento, poiché scoprì che lei non mi amava davvero, infatti aveva quattro.. anzi se non ricordo male cinque ragazzi contemporaneamente!-. Hinata lo guardò dolcemente.

-Devi aver sofferto molto quando lo hai scoperto..-

-Ma se questo è successo per arrivare ad avere te non mi importa niente- le sussurrò sensuale all'orecchio. Lei arrossì a quella frase, e al modo in cui l'aveva detta. Maledizione, come faceva ad essere così dannatamente sexy?

L'accompagnò a casa regalandole un lungo e appassionante bacio, dal quale si staccò di malavoglia, ma con una crescente angoscia nel cuore.

-Questo Hidan, che persone frequentava?- Hinata si sorprese di quella domanda. In realtà aveva notato che Naruto era davvero strano, come se fosse continuamente preoccupato, per lei.

-Io.. non so.. non mi parlava mai dei suoi amici.. perché?-

-N-niente tranquilla..- le diede un delicato bacio sulla fronte -Mi raccomando, se c'è qualcosa che non va chiamami- e se andò. Ma cosa c'era da preoccuparsi? Hinata non capiva.

 

 

Naruto appena si allontanò dalla casa di Hinata deviò verso la stazione di polizia. C'era andato forse nemmeno tre volte, vedendo l'indifferenza con cui gli parlavano quando chiedeva il corso delle indagini. Non lo avevano mai fatto parlare col capitano, chiamato Hokage, ma adesso aveva tutta l'intenzione di chiedere a lui in persona. Così entrò, chiedendo dove fosse il suo ufficio. Non facendolo entrare scavalcò la marea di poliziotti correndo verso quella porta e chiudendovisi dentro a chiava. L'uomo dietro la scrivania lo scrutava curioso coi suoi occhi castani. Era buffo però..un hokage con lunghi capelli castani, tratti dolci, occhi gentili... ma era davvero capitano?!

-Chi sei?- gli domandò senza lasciar intendere nessun segno di paura.

-M-mi scusi capitano, ma devo parlarle e.. non mi facevano entrare e quindi io-

-Tranquillo, avanti siediti- lo invitò gentilmente il grande. Naruto seguì il consiglio e adesso tutta l'attenzione dell'altro era su di lui.

-Cosa dovevi dirmi di così importante?- chiese disponibile.

-Io..prima vorrei chiederle se le indagini sul caso Kurama hanno avuto svolti- chiese ancora con un briciolo di speranza il biondo.

-Dimmi il tuo nome- di colpo il tono dell'altro si fece paurosamente professionale.

-Naruto, Naruto Uzumaki-

-Mmh.. sei il figlioletto delle due vittime? Avevi sei anni allora, giusto?-

-Sì- rispose tristemente l'altro. Che poi..perché quelle domande? Cazzo, non sapevano nemmeno di che parlava! Non hanno mai indagato a fondo!

-Non sapevi che è stato chiuso ben...mmh..due anni fa?-

-COSA?- si alzò Naruto con le mani sulla scrivania dell'altro. -Non mi avete mai detto niente!-

-Calmati..e adesso siediti- ordinò gelido l'hokage. Naruto fece come gli era stato detto, cercando di calmarsi. Non poteva giocarsi tutto.

-Chi sono?- chiese flebilmente.

-Due anni fa è venuto un ragazzo, che diceva di aver visto tutto quella sera, passando casualmente di là, ci disse di aver visto Asuma Sarutobi e sua moglie Kurenai.. così sono stati arrestati- concluse sospirando. Evidentemente non era sicuro della loro colpevolezza. Naruto lo intuì.

-No..è impossibile..chi ve lo ha detto?-

-Diceva di chiamarsi.. Itali..Itasui..no aspetta..Itachi!- Naruto sbiancò. Itachi?

-Itachi..?-

-Uchiha credo-. No... impossibile. Si riprese.

-Comunque no, ha detto il falso..- l'hokage lo guardò sorpreso. Che voleva dire che aveva detto il falso?

-Non erano un uomo e una donna...erano tre uomini..uno biondo con una coda, uno con una maschera e un altro con i capelli rossi.. erano dell'Akatsuki, portavano i mantelli con le nuvole-

-Come lo sai?-

-Ho visto tutto..- deglutiva a vuoto cercando di scacciare le lacrime mentre gli raccontò ogni dettaglio di quella notte. L'hokage chiamò un sottoposto, ordinandogli di liberare immediatamente la coppia vittima di una falsa testimonianza. Poi si rivolse a Naruto.

-Sicuro di avermi detto tutto?-

-No.. in realtà devo dirle un'altra cosa..-

-Parla, ti ascolto-

-Io..voglio aiutarla nella cattura dei membri dell'Akatsuki.-. L'uomo sgranò gli occhi, mentre Naruto pensava a quanto avrebbe voluto vederli in galera, tutti quanti.. anche quell'Hidan. Gli porse poi la mano.

-Naruto Uzumaki al suo servizio, signore.- l'uomo sorrise, poteva capirlo, voleva solo giustizia. E anche lui, in veste di Hokage, ne voleva. E poi c'era qualcuno nell'Akatsuki che meritava decisamente la galera.

-Ce la faremo, parola di Hashirama Senju.- sorrise deciso stringendo di ricambio la mano.

 

 

AnGoLiNo AuTrIcE

Scusate il ritardo, ma mi son dovuta cimentare in una ff per il compleanno del biondo, perciò ho finito oggi.

Come vi sembra il capitolo? Abbiamo tanti cambiamenti eh!

Vi piace l'idea dell'hokage?

E Hidan?

E il nostro Naruto? Cosa accadrà adesso?

Spazio all'ispirazione xD

Commentate in molti ;)

Grazie a tutti :*

A presto..

Mary

  
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