Serie TV > I Cesaroni
Ricorda la storia  |      
Autore: Rory19    13/10/2013    4 recensioni
Rudi è ormai rassegnato a perdere Alice, tanto da convincere Lucia a lasciarla andare a convivere con Francesco. Ma solo poche ore dopo, al concerto di fine anno, canta di nuovo "Due anelli" sperando che la sorellastra capisca i veri sentimenti che prova per lei. Cos'è successo in quelle poche ore per fargli tornare la speranza?
Piccolo missing moment che si inserisce tra la scena degli orali e quella del concerto finale :)
P.S. Titolo preso in prestito dalla 2x03, quando erano Marco ed Eva a trovarsi "vicini, troppo vicini"!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Francesco Rizzo, Rodolfo Cesaroni
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un’ora. Mancava solo un’ora al concerto di fine anno e poi tutto sarebbe finito. Lei sarebbe partita con il suo ragazzo per quella lunga vacanza in barca di cui ormai parlavano da settimane e al loro ritorno sarebbero andati a convivere in un appartamento che per fortuna si trovava all’altro capo della città; “per fortuna” perché così non se la sarebbe più ritrovata davanti al naso ogni due secondi come invece succedeva ora, costretti a vivere sotto lo stesso tetto da ormai un po’ di anni, da quando cioè i loro genitori si erano sposati e avevano dato vita a questa nuova famiglia allargata. Ma se fino a qualche mese prima la presenza di Alice in quella casa non era stata altro che motivo di felicità (sì, anche quando si odiavano – o fingevano di farlo – era contento di averla lì) e la sua amicizia gli avesse reso più facile superare alcuni momenti difficili, ora tutto era diventato incredibilmente insostenibile: fingere indifferenza quando lei gli parlava, gli sorrideva o, peggio, lo abbracciava; sorridere a denti stretti quando quella palla al piede di Francesco compariva all’improvviso nei momenti meno opportuni; lottare con tutte le sue forze per non tirargli un pugno quando lui la baciava davanti ai suoi occhi, anche se la gelosia lo divorava. No, era decisamente impossibile andare avanti così e Rudi era sempre più sicuro che aver convinto Lucia sul fatto di lasciarla andare a convivere fosse la cosa migliore da fare.

Questi pensieri attraversavano la mente del ragazzo mentre, in camera sua, finiva di prepararsi per il concerto; un’ultima occhiata allo specchio e poi fu pronto per uscire. Ma non appena aprì la porta della sua stanza, ecco che subito si bloccò: al di là del corridoio, nella camera di fronte alla sua, anche Alice stava finendo di prepararsi e la sua mise in stile discoteca lo lasciò senza fiato. Indossava un top grigio senza spalline che le lasciava scoperta la parte superiore della schiena e una minigonna nera con uno spacco sul davanti; i piedi ancora scalzi e i lunghi capelli sciolti la rendevano ancora più attraente di quanto già non fosse e Rudi era come paralizzato davanti a quella visione. “Beh, che c’è da guardare?” gli chiese Alice in tono piuttosto brusco quando si accorse della sua presenza. Rudi si risvegliò dal sogno ad occhi aperti giusto in tempo per pensare: Indifferenza, fingi indifferenza! “No, niente… E’ solo che stai molto bene…” le rispose, anche se quello che realmente avrebbe voluto dirle era che era semplicemente bellissima e che moriva dalla voglia di baciarla. “Io vado, ci vediamo dopo!” aggiunse il ragazzo, e fece per avviarsi. “Aspetta!” lo richiamò lei. “Sì?” le chiese titubante lui, mentre si riaffacciava alla porta della sua stanza.

Chissà cosa voleva dirgli? Magari aveva cambiato idea sul viaggio, o forse addirittura stava rivalutando l’opportunità della convivenza – perché, anche se non lo avrebbe mai ammesso, la parte più masochista di lui non aveva mai smesso di sperarci – oppure… “Senti, visto che sembra che vuoi renderti utile con tutto e con tutti, aiutami ad agganciare questa cavolo di collana!” Rudi vide crollare mestamente il suo castello in aria nel giro di mezzo secondo e, anzi, fu quasi ferito dal tono sferzante della sua voce. Cosa mai avrà voluto dire con quella frase del “rendersi utile con tutto e con tutti”? Non poteva certo sapere che Lucia aveva già parlato con la figlia e men che meno che Alice fosse rimasta spiazzata, se non delusa e arrabbiata, per il fatto che lui avesse dato il benestare alla sua convivenza con Francesco; lei che aspettava dal fratellastro un fatto concreto che dimostrasse quanto aveva scritto su quel post-it – povera illusa! – non avrebbe mai e poi mai immaginato che sarebbe stato proprio lui a convincere sua madre a lasciarla andare a vivere con il suo ragazzo!

“Ah, sì certo, la collana…” disse Rudi mentre lei gli porgeva quel monile che con tutta probabilità era un regalo del suo caro fidanzato. Nel momento in cui le loro mani si sfiorarono, il ragazzo non poté fare a meno di guardarla intensamente negli occhi, ma Alice rapidamente distolse lo sguardo e si voltò di spalle. Rudi, allora, le spostò delicatamente i capelli da un lato per agganciarle la collana, ma il solo contatto con la sua pelle nuda, seppur lieve e veloce, fu capace di smuovere dentro di lui un’ondata di emozioni che lo agitarono e lo eccitarono al tempo stesso. Controllati, cavolo! si disse mentalmente mentre cercava di chiudere con le mani tremanti quel dannato gancetto. “Fatto” le bisbigliò dopo alcuni secondi che erano sembrati un’eternità. “Grazie” rispose altrettanto sommessamente Alice. Sembrava che quel piccolo momento per lui di pura felicità fosse già destinato ad esaurirsi; eppure lei non si muoveva, sembrava come se aspettasse un qualcosa di più. Rudi non sapeva veramente cosa pensare: aveva sbagliato qualcosa? Mancava forse ancora un passaggio per completare la chiusura oppure…? No, non poteva essere… non era possibile che stesse aspettando che lui si facesse avanti, non dopo come lo aveva trattato solo pochi minuti prima! Eppure, con un movimento quasi impercettibile, Alice reclinò la testa da un lato e Rudi poté vedere che i suoi occhi erano socchiusi.

Panico più totale.

Agitazione a mille.

Temperatura corporea in vertiginoso aumento.

Battiti del cuore ormai impossibili da contare.

Senza nemmeno rendersi conto di ciò che stava facendo, Rudi riavvicinò le dita al collo di Alice e con una mano le scostò di nuovo i capelli che erano tornati a coprirle la schiena, mentre con l’altra le accarezzava l’incavo che dal collo andava verso la spalla; le sue dita leggere scivolarono giù lungo il braccio della ragazza fino ad raggiungerne la mano, per poi risalire pian piano, con una lentezza di movimenti quasi esasperante, e disegnare infine il profilo del suo orecchio. Gli era sembrato di sentirla rabbrividire al contatto con la sua pelle, ma forse era quello che lui avrebbe voluto immaginare; non credeva possibile, infatti, che lei stesse dando a quel breve attimo di intimità lo stesso significato che gli stava dando lui. Molto probabilmente per lei era solo come una sorta di “arrivederci” al suo fratellastro preferito, – come lo aveva definito in più di un’occasione – un ultimo saluto prima di partire per le lunghe vacanze che li avrebbero tenuti separati per molte settimane. Sicuramente lei non stava provando le stesse sensazioni che stava vivendo lui, non stava ribollendo dentro come un vulcano pronto per esplodere, non stava lottando con tutta se stessa per impedirsi di saltargli addosso, baciarlo con tutta la passione possibile e amarlo fino allo sfinimento! Per Rudi era invece tutta una tortura: lei era lì e lui non la poteva avere. Una tortura insopportabile, ma a cui non riusciva a sottrarsi.

Erano così vicini che riusciva a percepire distintamente il profumo delicato del suo bagnoschiuma e, mentre socchiudeva gli occhi, non riuscì a resistere alla tentazione di scendere lungo la sua schiena morbida e sfiorarla con tocchi inizialmente leggeri, quasi come se avesse paura di farle del male, ma via via sempre più sicuri e decisi. Ormai non esisteva più niente dell’ambiente circostante: erano fuori dal tempo e dallo spazio, completamente rapiti da quell’improvvisa vicinanza carica di tensione e passione repressa. Rudi respirò profondamente mentre con il viso si avvicinava ulteriormente alla sua nuca, sapendo che non doveva e non poteva cedere al desiderio, ma altrettanto consapevole che in realtà voleva cedervi. Tutto ad un tratto, però, il ragazzo si risvegliò bruscamente dal flusso di pensieri ed emozioni che lo stava pervadendo: aveva sentito distintamente Alice sussultare e non riuscì a capirne il motivo finché non aprì gli occhi e non vide le sue stesse dita posate sulla cerniera del top di lei. Oddio, ma che stava facendo?! si chiese dentro di sé. Non poteva, assolutamente non poteva! Sapeva che lei non provava più le stesse cose per lui e non poteva rovinare tutto con una cavolata di dimensioni colossali! Ma, fermo in quella pericolosissima posizione da ormai infiniti secondi, Rudi si rese conto che Alice non aveva ancora fatto cenno di volersi divincolare, allontanarsi o, peggio ancora, tirargli un ceffone. Accidenti, era così maledettamente difficile capire cosa le stesse passando per la mente e cosa volesse da lui! Ok Rudi, si disse inspirando profondamente, questa è l’ultima occasione per farti avanti… ma se poi per lei è un altro “incidente” e basta?? Non potrei sopportarlo un’altra volta… Però lei è qui! Si sentiva come sul ciglio di un burrone: un piccolissimo passo nell’una o nell’altra direzione avrebbe segnato le sorti della sua vita, nel bene o nel male, ma sapeva perfettamente che in qualche modo avrebbe dovuto agire.

Purtroppo per lui, però, ci pensò qualcun altro a decidere al posto suo, una voce maschile allegra e squillante che dal piano di sotto arrivò fino a loro: “Alice, amore, sei in camera tua?” Domanda a cui Lucia non tardò a rispondere: “Sì Francesco, sta finendo di prepararsi, sali pure!”. Rudi e Alice si separarono immediatamente e rimasero a fissarsi senza proferire parola, mentre il rumore dei passi di Francesco si avvicinava sempre di più. I loro sguardi carichi di domande inespresse e di paura parevano quelli di due bambini che erano ben consapevoli di aver fatto qualcosa di sbagliato e che stavano per essere beccati dai genitori. “Ehi tesoro, mi sei mancata!” esclamò Francesco entrando nella stanza e baciando Alice sulla bocca. “Ciao amore, anche tu mi sei mancato…” rispose lei, cercando di sembrare convinta e convincente. “Ma non sarai un po’ troppo carina vestita così?” le chiese il ragazzo. “Poi mi toccherà tenere alla larga tutti quelli che ti faranno la corte! Rudi, diglielo anche tu!” Il poveretto, già alquanto irritato per tutte le sdolcinatezze a cui aveva dovuto assistere, quando si sentì chiamato in causa direttamente non seppe far altro che confermare mestamente: “Già, troppo carina…” e abbassare lo sguardo per non tradire la verità con il fidanzato di sua sorella. Francesco, che quella sera era più loquace e allegro del solito, ovviamente era ben lontano dal cogliere la strana atmosfera che si respirava in quella stanza e proseguì il suo monologo: “Vabbé, vorrà dire che mi farò aiutare dal mio cognatino a tenere a distanza quelli più insistenti!” e scoppiò in una risata fragorosa, mentre Rudi strabuzzò gli occhi incredulo e Alice desiderò scomparire all’istante da quella situazione tanto assurda quanto imbarazzante.

“A proposito,” continuò il ragazzo, “ti sta proprio bene questa collana! E’ nuova?” chiese avvicinandosi per toccarla. Alice, però, si ritrasse di scatto, quasi che non volesse che lui la sfiorasse. “Sì, me l’ha portata Eva da Parigi…” rispose cercando di non incrociare il suo sguardo, ma poi proseguì: “Comunque ho cambiato idea, non la voglio più mettere stasera.” E se la tolse con un rapido movimento. Francesco, seppur perplesso da questo repentino cambio d’opinione, cercò di non contraddirla – sapeva che non sarebbe servito a nulla! – e preferì chiedere ai due fratellastri se fossero pronti per andare. Alice, però, doveva ancora pettinarsi e scegliere le scarpe e Rudi, non avendo intenzione di restare un secondo di più a fare da terzo incomodo, disse che doveva scappare perché aveva il soundcheck con la band, il che in effetti era vero.

Al ragazzo, però, non era sfuggita quell’ultima scena a cui aveva assistito; mentre scendeva le scale si mise ad analizzare mentalmente i punti che forse potevano giocare a suo favore e un piccolo sorriso spuntò sulle sue labbra. Punto 1: la collana non era un regalo di quel pesce lesso! Punto 2: Alice non aveva voluto che lui la toccasse, quasi come se volesse che restasse una cosa che unisse loro due soli e nessun altro. Quindi per lui c’era ancora una speranza! Doveva solo riuscire a farle capire quello che realmente provava per lei e forse aveva anche trovato la soluzione, senza correre il rischio di essere interrotto per l’ennesima volta da qualcuno di sua conoscenza: avrebbe chiesto alla band di fare una piccola modifica alla scaletta del concerto, una sola canzone in più, LA canzone che aveva scritto per lei.

Mentre s’involava a passi via via più rapidi verso il cortile della scuola, Rudi era sempre più convinto che sarebbe riuscito a non farla partire. Mezz’ora. Mancava solo mezz’ora al concerto di fine anno e per loro due questo poteva segnare l’inizio di una nuova vita. Insieme.

 

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > I Cesaroni / Vai alla pagina dell'autore: Rory19