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Autore: Eenie Meenie    14/10/2013    4 recensioni
Ottobre
Los Angeles
Una serata
Una tavola calda tipica americana
Un panino e una coca-cola
Una ragazza di nome Aurora
Un ragazzo di nome Justin
Due ragazzi destinati a incontrarsi anche dopo il primo incontro.
Se vi va, passate (:
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Saaaaaaaaaaalve! Allora prima di leggere vorrei dire delle cose jhfdjhfsdkljhflskdhfalsdj
Avevo già scritto questa storia e avevo pubblicato i primi 3 capitoli, mi pare (?) ma visto che nessuno se la leggeva la cancellai, ora invece avendo scritto gli altri capitoli ed essere arrivata al 26esimo ho deciso di ripubblicarlo e magari che sia considerata da qualcuno.
Forse vi aspetterete una FF tipo Danger ma no, non farò la brutta copia di Danger perchè Danger è una FF che io amo e di certo non mi metto a copiarla o a prenderne spunto come sono la maggior parte della FF su Justin in questo sito.
Premetto che qui Justin non è il cantante di fama mondiale come lo conosciamo noi lol, è un ragazzo semplice, innamorato e super anzi iper protettivo e mega dolce...una storia tutta basata sulla mia fantasia, frutto della mia testolina castana (?)
Bando alle cazzate, vi prego se vi piace o se dovete criticarmi o se volete consigliarmi vi prego scrivetemi! (Y)
Go Go HAHAHAHAHAHAHHAAH 



EINS-
Un'altra sera fuori casa come una vagabonda a girovagare per Los Angeles...avevo una casa ma non ci stavo mai perche' preferivo restare da sola per conto mio come un'emarginata. Mi chiamo Aurora Watson e ho 17 anni, vivo a Los Angeles con i miei nonni, mia sorella di 15 anni e mio fratello di 20..che in realtà vive a New York per motivi di studio ma delle volte torna a casa per stare con la famiglia. I miei genitori? Sono morti in un incidente stradale quando io avevo 10 anni e da allora i nostri nonni si presero cura di noi. Quando ero più piccola stavo sempre a rispettarli perchè mamma e papà dicevano sempre che dovevamo portargli rispetto visto che sono più grandi ma da quando compii 15 anni qualcosa è cambiato, la ragazzina dolce ed educata si è tramutata in una ragazza con una corazza di ferro, una che sta sempre per i fatti suoi, una ragazza non in grado di provare forti emozioni come l'amore, quello ormai è morto per me da quando il mio ex ragazzo mi tradì con la mia migliore amica, che zoccola (scusate). In questo momento sto cazzeggiando per la strada in cerca di qualcosa da fare, ho un jeans scuro, una felpa larga fin sotto al sedere,le blazer viola e il cappello con la visiera NY del medesimo colore con i capelli di lato...si sono un maschiaccio nel vestirmi ma mi piace, mi sento comoda..odio le gonne, i vestiti e i tacchi...mi sento femminile con un jeans, una maglia e un paio di vans, almeno così evito di farmi una brutta reputazione a scuola. Penserete sei na sfigata e a scuola come ti comporti? Bhe a scuola vengo rispettata un po' da tutti, da quando ho litigato con qualcuno piu' in alto di me adesso mi lasciano in pace e non rompono i coglioni a me e ai miei amici, che a dire il vero il mio migliore amico fa parte della cerchia dei "vip" e non capisco cosa cazzo ci abbia trovato in me tanto da poter diventare uno degl'amici piu' cari che ho, ci conosciamo dal primo anno del liceo e adesso sto al 4 quindi un'amicizia che dura da anni e anni ed e' anche lui un motivo per cui le troie della scuola non si mettono contro di me, bha meglio cosi'.
Decido di entrare in una tavola calda un po' nascosta da gente che non voglio vedere e ordino un panino e una coca-cola, andai a sedermi al posto infondo...la classica tavola calda americana, due divanetti rossi con al centro una tavolo di legno, difronte c'e' il bancone e al lato un bagno ed uno sgabuzzino. Mi portano l'ordinazione e iniziai a mordicchiare il mio panino quando dalla porta d'ingresso noto che sta entrando un ragazzo alto, magrolino con un pantalone fin sotto al sedere, una felpa ed un cappello anche lui, costui mi e' gemello hahahaha...lo vidi avvicinarsi al bancone e prendere una birra si girava a destra e a manca per vedere un posto per sedersi e pregai tutti i santi che non venisse da me, sarei stata scontrosa con il mio solito carattere di merda quindi meglio sloggiare da persone come me...ma purtroppo i santi mi odiano e sentii una voce dirmi "posso sedermi o è occupato?", alzai lo sguardo e lo guardai, dal suo viso non sembrava un bastardo quindi se lui si stava per cazzi suoi e io per  i miei potevamo andare d'accordo.... risposi "no è libero, accomodati pure"..lui si sedette e alzò la visiera posizionando il cappello in sù mentre io avevo il viso coperto continuando a mordicchiare il mio panino e a bere quella coca. In me speravo che quel ragazzo non mi rivolgesse parola anche perchè ero timida con persone che non conoscevo e non sapevo cosa dire o fare, ma sopratutto perchè non avevo voglia di inscenare una conversazione tranquilla al chiaro di luna e sotto la pioggia nascosta in una tavola calda...ma le mie speranze andarono in fumo, egli parlo' "Che brutto tempo vero?"...parlava del tempo? Sul serio? Risposi per gentilezza "Si davvero pessimo"..stop, chiuso discorso. 
Lui: Come ti chiami?-azz mo voleva sapere pure il nome? 
I: Tu parli con una sconosciuta?-chiesi io azzardando e lui fece spallucce e sorrise.
Lui: Bhe si, un modo per passare il tempo non credi?!
I: No non credo per niente.
Lui: Scusa volevo essere solo gentile e cortese.
I: Nessuno te l'ha chiesto.-stette in silenzio e non ci parlammo per un po' di tempo quando mi pentii di averlo trattato male, io sono fatta così mi pento subito del mio comportamento di merda..
I: Ehi senti scusa ma è un brutto momento, scusa davvero-lui alzò la testa e abbozzò un sorriso, minchia se ero bello, il sorriso ovviamente. Lui era biondo, aveva occhi color miele con delle spruzzatine di verde e un sorriso da far invidia al mondo.
Lui: Non preoccuparti-disse gentilmente.
I: Comunque io mi chiamo Aurora-dissi sorridendo.
Lui: Io sono Justin piacere-mi porse la mano per stringergliela e così feci.
I: Bel nome Justin, sembra un nome importante-dissi scherzandoci sopra.
Lui: Anche Aurora è bello-sorrisi  e finì la coca-cola. Mi alzai e lasciai i soldi sul tavolo e vidi anche lui alzarsi.
I: Bhe è stato un piacere ora devo andare, ciao!-lo salutai ma poi mi bloccò per il braccio.
Lui: Dai ti accompagno a casa è buio e sei una ragazza-com'era premuroso, vabbe' accetto la proposta anche perchè era buio pesto.
I: Va bene andiamo-uscimmo dalla tavola calda e ci avviammo per casa mia, abitavo in una villetta in centro, una delle solite case tipo..i miei nonnini erano ricchi sfondati ma per i loro nipoti non spendono manco 10 dollari. Stavamo camminando, io stretta alla mia felpa super larga e con il cappello abbassato e lui lo stesso, era il mese di ottobre e non faceva tutto questo gran freddo però tirava un bel venticello fresco. 
Lui: Bhe quanti anni hai Aurora?-chiese lui cogliendomi di sorpresa.
I: 17 e tu?
Lui: 18, bhe sembri più piccola, scusa se te lo dico-in realtà non mi offese per niente, tutti mi dicevano che assomigliavo a una 15enne piuttosto che a una 17enne e a me andava bene, non mi importava di mostrarmi più grande come facevamo le mie adoratissime compagne di scuola, ci sono alcune che hanno sul serio 15 o 16 anni e sembrano le mie madri, tacchi, gonne, top, 10 chili di trucco in faccia e pettinature alla Barbie, bhe se dovevo vestirmi come loro per dimostrare la mia età non ci penso manco per niente. Io ero alta 1.65 per meglio dire un metro e na banana, ero magra una corporatura normale, capelli castano scuro che ricadevano a boccoli sulla mia schiena, occhi verdi smeraldo e tutti mi dicevano che quando sorridevo sui miei zigomi si formavano le fossette e io adoravo questo fatto...non ero brutta per dirla tutta e loro non mi prendevano in giro per il mio aspetto fisico ma perchè  ero un maschiaccio nel vestirmi, nel comportarmi e non ero una cheerleader come loro, bhe meglio così. Justin ed io parlammo del più e del meno e continuando così arrivammo sotto casa mia..
I: Siamo arrivati, bhe grazie della compagnia Justin-dissi io ringraziandolo e lui sorrise.
Lui: Di nulla, l'ho fatto con piacere..bhe ci vediamo-detto questo mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò mentre io entravo in casa. Aprì la porta e mi trovai appoggiata alla colonna dell'entrata mia nonna a braccia conserte, ecco in arrivo un'altra predica...
I: Ciao nonna-dissi io facendo la finta buonista.
N.a: Ti sembra questa l'ora di tornare? Sono le 23.00 e tu domani hai scuola...cosa vuoi fare? Arrivare in ritardo per la milionesima volta?-si comportava come se fosse mia madre ma non ne aveva nessun diritto, non appena avessi compiuto 18 anni me ne sarei andata da questa maledetta casa portandomi dietro mia sorella Ambra.
I: Nonna ero con un amico tranquilla, non mi hanno stuprata-detto questo la lasciai lì da sola come un pesce lesso e salì su in camera mia, io e Ambra non dormivamo insieme, questa casa era come una reggia aveva molte stanze e sicuramente la mia sorellina non avrebbe dormito con me ahahhaha le voglio bene ma delle volte le sorelle minori rompono un po' le palle. Entrai in camera mia e mi tolsi le scarpe, oh finalmente non ne potevo piu'...i miei piedini erano liberi ahahahah, andai in bagno a svestirmi e struccarmi e poi tornai a letto nella speranza di dormire e di non svegliarmi più.


To be continued...
  
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