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Autore: YouCould    14/10/2013    3 recensioni
-E’ ora il momento di eleggere la fortunata ragazza che avrà l’onore di rappresentare il Distretto 4 nei 66° Hunger Games!
Grida tutta allegra. Infila una mano guantata nella boccia dove sono contenuti i nostri nomi, arriva fino a metà capienza e afferra un foglietto. Lo apre e legge un nome.
-Annie Cresta!
Mi sento come se l’aria fosse stata improvvisamente risucchiata. Sono io. Quest’anno tocca a me.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’arena
 
Sono stanca, quasi non sento i complimenti degli altri. Cerco di seguire l’intervista di Micheal, che per lo più si comporta da favorito: scherza, si mostra a suo agio e fa accenni a quando tornerà a casa. La cosa mi da fastidio, ma non ho proprio voglia di attaccar briga con lui, perciò gli stringo la mano borbottando qualcosa come “bravo, sei andato bene”.
Mi sento improvvisamente a pezzi, ma so che non dormirò. Mi faccio accompagnare in camera mia, mi cambio. Come previsto, non riesco ad addormentarmi.  Mi rigiro nel letto e ogni minuto che passa sono sempre più inquieta. Che Arena dovrò affrontare? Che armi troverò? Riuscirò a tornare a casa? No, certo che no. Non sono abbastanza brava, non sono abbastanza forte. Non posso mentire a me stessa, raccontarmi che ce la farò. Arriverò fino all’ultima cerchia di giocatori, probabile, ma sicuramente non vincerò. Chissà chi sarà ad uccidermi. Forse il ragazzo dell’uno, o quel tipo robusto del Distretto 8. Mi alzo e indosso una felpa sopra il pigiama. Infilo un paio di pantofole ed esco dalla stanza, magari posso farmi fare una camomilla o qualcosa di calmante.
Ho un tuffo al cuore quando vedo Finnick seduto sui divanetti di pelle del soggiorno, al buio. Ha gli occhi aperti,  si tiene la fronte con le mani, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia. Sembra incredibilmente vecchio. Decido di essere la prima a prendere parola.
-Ehi.
Dico, sedendomi accanto a lui. Ok, potevo uscirmene con qualcosa di più intelligente, ma proprio non mi viene in mente. Sento la testa vuota.
-Annie. Dovresti dormire.
-Non ci riesco.
-No, immagino di no. Nemmeno io c’ero riuscito, prima… dei miei giochi. Annie, ci proverai, vero? Proverai a vincere?
- Non ce la posso fare, Finnick. Io non credo che… cioè, ci proverò. Ma sul serio, non ci spero per niente.
-Capisco. Però… per favore, provaci. La tua famiglia ti aspetta. E… anche io ti aspetto.
Chiudo gli occhi. Cosa vuol dire? Che si è affezionato a me e vorrebbe che io vincessi, sul serio? O lo vuole solo perché è il mio mentore? Certo che lo vuole solo perché è il mio mentore.
-Io…
Sento la gola improvvisamente secca, non so cosa dire. Ma non c’è bisogno che io dica niente, lui allunga un braccio e mi cinge le spalle. Poso la testa sulla sua spalla, chiudo gli occhi. L’ultima cosa che sento è la sua voce che sussurra.
-Cerca di dormire, Annie.
E dice anche qualcos’altro, a voce così bassa che non riesco a capire. Dev’essere una sola parola, e non so cosa sia. Forse ancora non l’ho realizzato, ma sento di avere un'altra ragione, ormai, per tornare dall’Arena.
--
Come al solito è Ghislayne a svegliarmi la mattina, ma non è particolarmente allegra, e si trattiene dal blaterarmi della “Grande, grande giornata” che mi aspetta. E’ strano pensarci, ma per stasera potrei essere morta. Scaccio il pensiero con un gesto della mano.
Non ho voglia di fare colazione con gli altri, così ordino qualcosa da mangiare in camera, ma non rimango affatto sorpresa quando scopro di non avere per niente fame. Cercò di costringermi a ingerire qualcosa, potrebbe essere l’ultima volta che ho la possibilità di mangiare qualcosa di caldo e buono, o anche l’ultima volta che mangio in assoluto.
Infilo dei vestiti a caso ed esco in soggiorno. Finnick, Matthew, Michael e Ghislayne mi stanno aspettando. Ghislayne abbraccia me e Micheal, augurandoci buona fortuna, blaterando cose insulse su quanto sia stato bello avere la possibilità di occuparsi di noi e blablabla, è incredibile come per lei questi siano solo giochi. I nostri mentori ci accompagnano al piano più basso del centro addestrativo. Ogni Tributo ha una saletta in cui potrà farsi dare gli ultimi consigli dal suo mentore, poi prenderà l’hovercraft e arriverà nell’Arena.  Mi faccio accompagnare nella stanza contrassegnata dal numero 4-F da Finnick. La sala è piccola, grigia, da un angolo parte un ascensore.
-Allora, ultimi consigli?
Chiedo, sperando che la mia voce rimanga il più ferma possibile.
-Loro non sanno quanto tu sia brava… e all’inizio conta su Micheal il più possibile. Cercate di sembrare forti, così da poter ottenere più sponsor.
Sento un bip, che indica che abbiamo il tempo di salutarci prima di salire sull’ascensore. Abbraccio Finnick, e mi sconvolge il senso di sicurezza che mi dà.
-Buona fortuna, Annie.
Salgo sull’ascensore, e quello comincia lentamente a sollevarsi. Mentre sto per perderlo di vista, Finnick si strofina una mano sulla guancia, come per asciugare una lacrima.
--
Il mio stilista mi aiuta a indossare la tuta che porterò nell’Arena. E’ simile a quella dell’Allenamento, a maniche e gambe lunghe, con una giacca impermeabile verde scuro. Stivaletti da montagna. Entro nel tubo che si solleverà per portarmi nell’Arena. Ha le pareti trasparenti.
-Allora, in bocca al lupo.
Borbotta il mio stilista, e mi sento in colpa per essere stata sempre così scontrosa con lui. Il tubo comincia a sollevarsi, passando attraverso un buco nel soffitto. Chiudo gli occhi per un istante, e quando li riapro vedo che siamo in una radura, in un bosco incredibilmente fitto. Micheal è alla mia sinistra, tutti noi siamo disposti a cerchio intorno alla Cornucopia, scintillante come sempre. E’ piena di oggetti utili, ovviamente: intravvedo un enorme raccolta di armi di tutti i tipi. Mi concentro sulle cose più vicine a me. Ho uno zaino a pochi metri di distanza, una pagnotta e un bastone. Si, un vero e proprio bastone. Niente di tecnologico o chissà. Alzo lo sguardo sul conto alla rovescia. Tre secondi. Due. Uno.
Non ricordo di aver sentito il Gong, ma scatto lo stesso. Afferro lo zaino, è abbastanza pesante, non so se è un bene o un male. Mi limito a correre via, alla mia sinistra. Sento dei passi pesanti che mi seguono. Mi volto e tiro un sospiro di sollievo, è Micheal. Non ricordo per quanto corriamo, ricordo solo che cado e mi rialzo più volte, fino a che, parecchio tempo dopo, non sento Micheal che mi grida di fermarmi. Smetto di correre e cerco di riprendere fiato. Ho le gambe intorpidite e non riesco a prendere aria. Faccio cenno a Micheal di continuare a camminare e rallento il respiro. Ben presto entrambi siamo rientrati di fiato: un'altra cosa che si impara nel Distretto 4 è a tornare a respirare subito. Ci sediamo sotto un grosso albero.
-Allora, sei riuscito a prendere qualcosa alla Cornucopia?
Chiedo a Micheal. Lui annuisce e mi mostra uno zaino e una confezione di carne secca. Annuisco.
-Ne ho preso uno anche io… controlliamo cosa c’è dentro?
Mettendo insieme il contenuto degli zaini abbiamo due sacchi a pelo, due borracce piene, quattro coltelli, frutta secca, tintura di iodio e un olio per le ferite. Tutto sommato è un bel bottino, e ci diamo il cinque cercando di fare meno rumore possibile. Sentiamo il primo colpo di cannone, ciò significa che il combattimento alla Cornucopia è finito. Cerco di contare gli spari. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette. Otto. Nove. Dieci. Undici. Dodici. Tredici.  Siamo fortunati, alla Cornucopia i Favoriti hanno fatto una bella strage, siamo rimasti in 11. Devo ucciderne 10, per tornare a casa. Non ce la posso fare, mi sembra ovvio. Non sono in grado di uccidere a prescindere.
Chissà cosa sta pensando Finnick… è fiero di noi per come siamo riusciti ad accumulare molte cose utili o arrabbiato perché non abbiamo nemmeno cercato di combattere? Scuoto la testa. Non è importante cosa pensa Finnick in questo momento. L’unica cosa importante è allontanarci il più possibile dalla Cornucopia. Ci rimettiamo in marcia. La foresta sembra non finire più.  E’ davvero enorme. Fino a che in lontananza non scorgiamo qualcosa di nero e piatto, che occupa tutto il paesaggio davanti a noi. Ci avviciniamo. E’ un muro,incredibilmente piatto e alto. Circa ogni 100 metri ci sono delle scalette per salire.
-Cosa dici che è?
Chiede Micheal. Scuoto la testa.
-Non lo so… ma suppongo che lo scopriremo solo…
Mi aggrappo alla scaletta più vicina e comincio a salire.
-Annie!!! Non è il caso! Non sai cosa c’è lassù!
Sbotta Micheal, ma alla fine la curiosità vince anche lui e comincia ad arrampicarsi dietro di me.
Ci mettiamo almeno un ora ad arrivare in cima, facendo periodiche pause per riprendere fiato su delle piattaforme di metallo che sono circa ogni 20 metri. Una volta arrivati su, rimango a bocca aperta. Abbiamo davanti un enorme lago artificiale, oltrepassato da una passerella di metallo. Mi volto, e ho la prima visione generale dell’Arena: è grande, ma non tanto quanto mi era sembrata all’inizio. La foresta continua fino alla fine su due lati, probabilmente termina con uno strapiombo, mentre alla mia sinistra c’è una catena montuosa, non altissima ma neanche bassa. C’è una specie di valico dall’altra parte del lago.
Sto per parlare, quando sotto di me sento delle grida. E’ un urlo femminile, terrorizzato. Cessa nel giro di pochi secondi.
-Hai visto come l’ho uccisa, Dan? Ammettilo, sono più brava di te.
E’ la voce della ragazza del 2. Uno sbuffo.
-Solo perché sei più grande, non vuol dire che tu sia più brava… mi pare che io abbia ammazzato più gente di te alla Cornucopia!
E’ una voce maschile.
-Zitto e comincia a salire.
Sibila la ragazza, e io e Micheal ci lanciamo uno sguardo da conigli in trappola mentre i Favoriti cominciano ad arrampicarsi sulla scaletta.
 
NdA
E dopo una settimana di morte apparente… sono tornata! Il capitolo è venuto un po’ più breve degli altri, ma pazienza… in realtà non ho molto da dire, quindi passo a ringraziare DTravers ed HermioneEverlark che sono sempre presenti con i loro consigli e le loro recensioni! Come al solito, grazie anche a chi ha inserito la storia tra le Seguite e le Preferite e a chi deciderà di recensire!
  
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