Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: ReaRyuugu    14/10/2013    2 recensioni
{Contiene SPOILER se non si è letto il capitolo 49 del manga}
Cos’era che l’aveva reso così ignaro, così isolato dal concetto di "tempo" al punto da dimenticarsi una data così importante?
[Accenni EruRi ~ Irvin Smith x Levi] [Auguri Irvin-danchou!]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Irvin, Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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 _Alive

 

 

 

In tutti quegli anni era sempre stato lui a ricordarsi di ogni data.

Dalle fondamentali alle più irrilevanti, Irvin Smith teneva conto di ogni ricorrenza, al punto da far invidia al miglior calendario. Non c’era bisogno di scomodare chissà chi pur di avere chiarimenti sulla celebrazione giorno, o sull’anniversario più vicino, lui conosceva gli avvenimenti passati, presenti e futuri meglio di un’agenda, anche quando questi non lo riguardavano neppure da lontano.

Era rassicurante, in un certo senso, poter fare affidamento su qualcuno che fosse così ancorato alla realtà, al tanto da ricordarsi tutte quelle sequenze di numeri inutili e quei nomi di Santi che ormai nessuno sapeva perché erano definiti tali; era come se con il suo stesso essere ricordasse a chi lo circondava che l’umanità non era solo l’ammasso tremante di persone rinchiuse dietro tre (ormai due) file di mura, ma era anche qualcosa di vivo, dinamico, con la propria storia e un proprio corso temporale di cui era importante ricordare l’esistenza.

 

Da quando era tornato da quella spedizione, tuttavia, era come se quel concetto tanto importante fosse svanito all’improvviso.

Ogni giorno scorreva uguale, immerso nell’oblio di un fluire ovattato che a malapena faceva sentire la sua presenza: poco, infatti, scandiva il passare del tempo, oltre all’ovvio tramontare e sorgere di sole, luna e stelle.

Cos’era che l’aveva reso così ignaro, così isolato dal concetto di "tempo" al punto da dimenticarsi una data così importante?

Corrucciò l’espressione già ampiamente scocciata, Levi, appoggiandosi contro lo stipite della porta mentre ancora celava l’imminente ingresso nella stanza con il suo caratteristico silenzio. Ovvio, probabilmente era stato anche il fatto che il suo fottuto braccio destro era ormai una cosa da dimenticare, ma davvero era bastato questo a distoglierlo completamente dallo scorrere dei minuti, delle ore, dei giorni? Perché, cazzo, un uomo così importante, che nonostante tutto non era certo il primo (e neppure l’ultimo) a tornare a casa mutilato, aveva deciso di sacrificare una nozione così importante? Già quella dello spazio era risicata ai minimi storici, non c’era bisogno di eliminare del tutto anche quella del tempo!

Possibile che si fosse immerso in quella specifica dimensione di distacco per… dimenticarsi, in un certo senso, di essere vivo? Che le sue condizioni gli facessero provare pena di se stesso, e che cercasse in ogni modo di non pensare al fatto che ancora stava respirando, e che ancora stava consumando le risorse all’interno delle mura senza poter fare niente per aiutare l’umanità?

Uno sbuffo seccato del soldato dai capelli neri distolse Irvin dalla lettura di un vecchio libro, facendogli alzare gli occhi azzurri verso la porta. Sbatté le palpebre, perplesso, allo spettacolo che si parò davanti a lui: era sicuro di non aver mai visto Levi con un mazzo di fiori così grande tra le mani.

- … come mai decidi di portarmeli solo adesso? – domandò, concedendosi un lievissimo sorriso. L’altro fece roteare gli occhi, infastidito mentre marciava verso di lui (per quanto la gamba ferita glielo permettesse): pose l’enorme bouquet sul tavolo vuoto accanto al letto del comandante, qualche petalo che svolazzò suggestivamente fino al suolo a causa della non-esattamente gentilezza impartita dal caporale a quei poveri fiori.

- Mi prendi per il culo. – soffiò tra i denti stretti, sedendosi sul materasso scricchiolante. Non era certo insolito sentirlo parlare in quel modo, ma Irvin non poté che sussultare: come mai si era arrabbiato, stavolta?

Calò il silenzio, fatto di nervosismo da una parte e da stupore dall’altra: visto che nessuno dei due tentava neppure lontanamente di proferire parola, fu Levi a prendere l’iniziativa, distogliendo lo sguardo da quello incuriosito dell’altro uomo per alzarlo verso il soffitto, accompagnato da un grave sospiro.

- Sicuro non ti abbiano portato via il cervello oltre che al braccio, là fuori? – domandò, passandosi una mano sul viso chiaramente stanco – È il 14 ottobre, è il tuo compleanno. –

Di nuovo, a quell’affermazione seguì un lunghissimo silenzio. Levi non aggiunse altro, limitandosi di nuovo ad incontrare con i propri gli occhi del comandante, che con la solita naturalezza si incatenarono ai suoi.

Faceva quasi tenerezza vedere quell’uomo, fino a poco fa forte e rispettato, adesso come stupito davanti alla rivelazione che proprio quel giorno compiva gli anni, e che proprio quel giorno non poteva lasciarsi abbattere dall’idea di non poter essere più d’aiuto in battaglia.

- E sei ancora vivo, Irvin. –

Queste parole si impressero vividamente nella mente e nel cuore del comandante, che dopo un piccolo attimo di sbandamento si ritrovò a sorridere, caldo, giusto un attimo prima di abbassare lo sguardo.

Sì, aveva proprio ragione.

Nonostante i recentissimi eventi, era comunque stato benedetto dal dono della vita, qualcosa che a molti altri purtroppo non era più concesso. C’erano famiglie smembrate, là fuori, orfani piangenti, madri disperate e vedove in lutto eterno: che diritto aveva, lui, di pensare che la vita che gli era stata concessa era solo una beffa del destino, che dopo averlo reso inutile nel combattimento aveva deciso di lasciarlo ancora su questa terra solo per fargli assistere ad ulteriori scene di distruzione senza poter muovere un dito? Era stato uno sciocco, e non poteva che provare disprezzo per aver permesso proprio a se stesso di essersi fatto pensieri così egoistici e ingrati.

E anche stavolta, come altre prima di allora, era stato proprio Levi ad ancorarlo di nuovo alla realtà: ah… era proprio vero che era l’unico filo che lo tratteneva dal perdere del tutto la propria umanità, nevvero?

Levi, dal canto suo, non poteva sapere quali fossero i pensieri che attraversavano la mente dell’altro uomo. Non era mai stato particolarmente facile leggere dietro l’apparente calma delle sue espressioni e, per quanto si rendesse conto che molto probabilmente era l’unico in grado di arrivare tanto vicino da quasi sfiorare i pensieri che gli frullavano in testa, in quel momento il suo giudizio era alterato dal dubbio: era un sorriso arreso, quello che incurvava leggermente le labbra del comandante, oppure sollevato?

Non si lasciò cogliere dall’esitazione mentre allungava la mano destra verso la sua sinistra, azzardandosi ad intrecciare le dita tra le sue. Non si aspettava, certo, che la risposta dell’altro arrivasse così celermente: quando sentì la stretta venir ricambiata ogni incertezza svanì alla svelta e, segretamente, gioì constatando che negli occhi di Irvin, di nuovo puntati verso i suoi, non c’era più la stessa apatica rassegnazione dei giorni passati, sostituita nuovamente dalla sua forza di volontà incontrastabile.

E non aveva intenzione di lasciare quella stretta, Irvin, o di dividersi dal  collegamento con quel mondo che fino a quel momento aveva deciso di lasciarsi alle spalle; il calore della sua piccola mano pallida lo stava spingendo come non mai a risvegliarsi dalla sua momentanea inettitudine, e niente, più di quella percezione, più della sua presenza, gli ricordava in maniera definitiva che…

 

- … sì, sono ancora vivo. –

 

 

 

 

Tanti auguri danchou! *spara coriandoli*

… oh, cielo, tutte le volte che scrivo qualcosa consti due ho sempre il terrore di essere ripetitiva come una televendita ahaha orz;;;;;

Volevo scrivere qualcosa di… agrodolce? Per il compleanno del nostro comandante preferito e spero almeno in parte di esserci riuscita orz credevo che l’EruRi sarebbe stata molto più marcata, ma eh, va bene anche così.

Non so bene cos’altro dire, spero che vi piaccia e al solito graziegrazie per ogni lettura/favorito/recensione, ogni tipo di commento è sempre ben accetto e cercherò di rispondere a tutti ~ nel caso non ci riuscissi, probabilmente sono fuori dalle mura alla ricerca del braccio di Irvin. O forse è la mia stupidità che ha colpito di nuovo.

Alla prossima ~

   
 
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