Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: bulma_89    07/04/2008    6 recensioni
"Le tenebre non lo spaventavano affatto. Il buio e la notte erano il suo habitat ideale. Il giorno non era fatto a sua misura, la luce, il sole, la vita che si svolgeva tranquilla per tutte le persona comuni, che di giorno lavoravano, intrattenevano i loro rapporti e di notte dormivano. Lui non era una persona comune e per questo osservare la tanta facilità della vita altrui, gli dava fastidio. Era figlio della notte, perché la notte era la madre delle cose nascoste, dei tradimenti, delle malefatte, dell’adulterio…Soltanto nell’oscurità lui si sentiva a suo agio." Un despota, un uomo che rivendica la sua posizione, degli alleati pronti a tutti e l'amore di una donna.
Genere: Romantico, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Freezer, Goku, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le tenebre non lo spaventavano affatto

Salve a tutti…è passato parecchio tempo dall’ultima volta che ho scritto una fan fiction…Ora ho deciso di sviluppare questa mia nuova idea e spero di realizzarla al meglio.

Ringrazio in anticipo tutti coloro che vorranno leggerla.

 

Lua

 

 

Le tenebre non lo spaventavano affatto. Il buio e la notte erano il suo habitat ideale. Il giorno non era fatto a sua misura, la luce, il sole, la vita che si svolgeva tranquilla per tutte le persona comuni, che di giorno lavoravano, intrattenevano i loro rapporti e di notte dormivano.

Lui non era una persona comune e per questo osservare la tanta facilità della vita altrui, gli dava fastidio. Era figlio della notte, perché la notte era la madre delle cose nascoste, dei tradimenti, delle malefatte, dell’adulterio…Soltanto nell’oscurità lui si sentiva a suo agio.

Aveva tenuto gli occhi chiusi per parecchi minuti, ma non stava dormendo, era semplicemente in uno stato di pace ed attenta concentrazione. A vederlo da fuori sembrava che avesse abbassato la guardia, ma in realtà non era così: rimaneva sempre profondamente vigile.

Riaprì gli occhi e non fu necessario che si riabituassero all’oscurità, conosceva alla perfezione cosa c’era davanti a lui, senza bisogno di guardarlo direttamente. La curva dolce della collina e le tre torri in cima, pennacchio del castello che sovrastava con la sua imponenza tutto il territorio sottostante.

“Pensare che a quest’ora dovrei essere in una delle stanze di quel maniero, magari a farmi massaggiare da qualche bella serva mentre sorseggio un calice di vino” pensò l’uomo con amarezza. Si trovava invece nascosto, lontano dal castello, rinnegato.

La sua vita, il suo destino, erano sempre stati segnati da una serie di avvenimenti che avevano contribuito a farlo crescere con una grande rabbia dentro, con un gran dispetto verso gli uomini in generale.

Si alzò di scatto in piedi e rimase immobile per qualche istante ad assaporare i profumi della notte.

Poi, si volse dietro e sembrò lentamente sparire sotto la terra.

 

                                                                       ***

 

La cameriera aprì lentamente la porta della grande stanza, il cuore le batteva leggermente, come succedeva a chiunque entrasse più o meno direttamente a contatto con il signore del castello.

Entrò piano dentro la camera e lanciò una occhiata veloce al letto per vedere se colui che l’occupava fosse ancora addormentato. Sembrava di si. La sera prima le era stato ordinato di svegliarlo alle 10 in punto e quel compito non le piaceva affatto. Anche se era stato un ordine espressamente inviato dal signore, la sola idea di doverlo svegliare le incuteva soggezione.

Tirò le tende di botto, la luce invase la camera.

La ragazza restò in attesa di vedere la sua reazione: nulla, l’uomo non si svegliò.

Ella si morse un labbro, poi si avvicinò al letto, quasi con disgusto; il viso pallido del suo padrone sembrava ancora immerso in chissà quali sogni.

“Se non lo sveglio si arrabbierà e se interrompo uno dei suoi sogni si irriterà comunque, che fare?”

Prese coraggio e lentamente scosse un braccio dell’uomo; con uno scatto, quello si destò improvvisamente, aprendo gli occhi di un colore violaceo, stranissimi.

-Chi ha osato toccarmi?- chiese con voce adirata. La povera ragazza rimase immobile e terrorizzata davanti al padrone –Signore…voi non vi svegliavate e…ho dovuto…- -Ti sei permessa di toccare il tuo padrone!? Non avresti dovuto farlo!- -Ma io…- -Per questo sarai punita, puoi dire addio al tuo ruolo di cameriera del castello, da ora in poi lavorerai nelle cucine, come sguattera-

La ragazza scoppiò a piangere e corse verso la porta –Fermati! Un’ultima cosa…prima di passare alle cucine, assicurati che io abbia subito una nuova cameriera, cercamela più capace di te…- continuò l’uomo sogghignando. L’ ex cameriera lo fissò inorridita, poi uscì di corsa dalla stanza.

                                                                       ***

 

Il ragazzo aveva dei capelli davvero buffi, alti e scompigliati sopra la testa, scuri come l’ebano. Si passò una mano su di essi e poi sbadigliò, tergiversando un’ altro po’ sul letto.

Una voce imperiosa lo distolse dai suoi pensieri –Goku! Muoviti! Alzati da quel letto, scansafatiche!- Il giovane sbarrò gli occhi, un suo compagno aveva aperto la porta della sua stanza e lo stava chiamando –Si, arrivo arrivo…- biascicò con la voce ancora assonnata.

Scese dal letto ed uscì nel corridoio; c’era già un via vai pazzesco “Il signorino ha già messo in moto tutti stamattina…” pensò tra sé e sé dirigendosi verso la sala centrale.

Mentre stava camminando fermò un compagno che sembrava avere parecchia fretta –Che succede stamani?- -Il capo ci vuole vedere tutti tra un quarto d’ora nella sala segreta- rispose quello, continuando a camminare con evidente fretta –Come tra un quarto d’ora! Oh cavolo!- rispose Goku precipitandosi nella sala centrale. I suoi compagni avevano già quasi tutti terminato di mangiare e il ragazzo afferrò velocemente del pane e se lo portò alla bocca, mangiandolo a grossi morsi. –Ehi Goku! Che ci fai ancora qui? Il capo ci vuole nella…- -Si lo so Crilin! Il capo ci vuole entro un quarto d’ora nella stanza segreta!- -E allora sbrigati! Sai che odia i ritardatari- riprese il giovanotto, basso e pelato –Io vado- -No amico, aspettami!- gridò Goku seguendo il compagno, ancora in tenuta da notte, ancora con il pane in bocca.

 

La sala era già piena e per questo Goku e Crilin dovettero accontentarsi degli ultimi posti. “Dopo tutto è molto meglio così…almeno il capo non vedrà come sono vestito” pensò Goku tirando un sospiro di sollievo.

Il capo passò in rassegna di tutti i presenti. Erano circa cinquanta uomini…robusti, fedeli, capaci. Passò con lo sguardo fino all’ultima fila, notò che Goku, o più comunemente Kakaroth (nome derivante dalla sua passione per le carote crude), era ancora vestito da notte ed addirittura cercava di nascondersi dietro agli altri. Un leggero prurito al naso lo avvertì che si stava irritando e divertendo allo stesso tempo. Si schiarì la voce e poi parlò, sapeva che i suoi uomini non aspettavano altro –Kakaroth, perché te ne stai laggiù in fondo? Avanza qua in prima fila…- disse sorridendo sarcasticamente. Il giovane Goku divenne rosso per la vergogna, Crilin lo guardò con solidarietà. Il ragazzo avanzò tra gli sguardi divertiti dei compagni e non senza qualche battuta sagace. Arrivò fin sotto il podio da cui parlava il suo capo –Yamcha, cedi il posto tu Kakaroth, che dici?- L’uomo in questione si irritò non poco, ma sapeva che era meglio non discutere gli ordini del suo superiore. Si alzò e lasciò il posto a Goku –Ebbene, ora che abbiamo risolto questa questione possiamo incominciare- riprese il capo.

-Come voi tutti sapete già da un pezzo, il despota ci ha privato ormai da un anno di tutto ciò che è nostro. Per questi ultimi 12 mesi abbiamo tentato con svariati mezzi di ritornare al posto che ci spetta, senza successo! Piani e uomini spesi…sogni di rivalsa andati in fumo!- Dagli uomini si levò un’ovazione di assenso, il capo riprese – Vi comunico con mia enorme soddisfazione che credo di aver finalmente trovato il modo per recuperare ciò che è nostro!-

I seguaci esultarono ancor prima di sapere di cosa si trattasse; se il loro capo aveva dato loro questa notizia, doveva essere certamente sicuro di quello che diceva.

Uno di essi gridò –Lunga vita al nostro capo! Lunga vita a Vegeta!-

L’uomo dal palco sorrise compiaciuto, presto avrebbe assaporato il piatto della vendetta.

 

Continua…

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: bulma_89