Anime & Manga > Twin Princess
Segui la storia  |       
Autore: Rio no Kitsune    14/10/2013    4 recensioni
BlueJewel/BlueMoon
La Regina ha molti segreti, ma il più importante e pericoloso è racchiuso in un cofanetto che, in punto di morte, affida a Reinette, la Piccola Regina dei fiori.
Morte, sangue e intrighi sono legati allo scrigno e Reinette, da semplice custode, si troverà molto più coinvolta di quanto non desiderasse.
Liberamente ispirato a "La lettrice di fiori" di Elizabeth Loupas
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bright, Fine, Rein, Shade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

Prologo

 

 

 

Màiri: amarezza, bisogno, distacco 

 

 

 

 

 

La prima volta che vidi Bright avevo solo quattordici anni.

Ero andata nel bosco, il mio posto preferito dopo la mia casa, per ascoltare le piante che mi parlavano in quel linguaggio speciale che avevo imparato a decifrare. Mia nonna mi aveva insegnato tutto sulla floromanzia, l’arte di leggere il futuro nei fiori, e su come capire ciò che le piante sussurrano a chi sa ascoltare. I fiori non avevano mai parlato a mia madre. Forse, se avesse imparato anche lei, avrebbe potuto salvarsi.

La brezza mi portava profumi freschi misti all’odore della pioggia. Sentivo il bosco muoversi, scricchiolare, respirare come un unico essere. I sussurri erano così tanti, mi dicevano di continuare a camminare, anche se ormai il sole stava per tramontare e la selva si preparava alla notte.

A un tratto sentii un lamento e un pianto e corsi in fretta nella direzione di quella voce.

Nella piccola radura rotonda poco lontana dal sentiero scorsi un ragazzo, un ragazzo bellissimo. Aveva capelli dorati e occhi color vinaccia pieni di lacrime. Si teneva il braccio e parlava in tono dolce a un cavallo bianco.

-Vuoi che chiami qualcuno?- gli chiesi timidamente.

Lui si girò sorpreso e mi fissò a lungo. Poi annuì col capo. –Sì, per favore. Sono caduto da cavallo e credo di essermi rotto il braccio. Voi come vi chiamate?-

-Sono Rein, Rein Bluesilvae, ma tutti mi chiamano Reinette-

Lui mi sorrise dolcemente. –Reinette, “Piccola Regina”, grazie-

Mi voltai, arrossendo furiosamente, e corsi il più in fretta possibile verso casa. Avevo visto nei suoi occhi i solleoni, anche detti i “fiori del principe”. Erano fiori dorati e carmini, con uno stelo lungo e foglie sottili e aggraziate. Significava bellezza o coraggio. Oh, era così bello. E sicuramente doveva essere anche coraggioso. Indubbiamente era un nobile, visti i suoi abiti pregiati.

-Camelot! Camelot!-

-Reinette, cosa c’è?-

-Un ragazzo… nel bosco…- dissi, cercando di riprendere fiato, -…si è fatto male… ha bisogno di aiuto. Ti prego, Camelot, manda Auler ad aiutarlo!-

-Va bene Reinette, ma promettimi che tu non ti muoverai da qui!- disse con sguardo severo.

-Cosa? Ma perché?-

-Niente domande-

-Ma potrei dare una mano…! Oh, e va bene, lo prometto- cedetti vedendo l’espressione inflessibile di Camelot.

Così mi ritrovai a dover spiare dalla porta d’ingresso l’arrivo di quel bellissimo ragazzo ferito, non molto più grande di me che mi sembrava un vero principe.

I miei fiori mi dicevano che sarebbe stato bene e avevo trovato due solleoni solitari in giardino che mi avevano infuso dolcezza.

La nonna mi aveva insegnato che ad ogni persona corrisponde un fiore. Io posso vederli negli occhi di ognuno e spesso me ne rivelano il carattere oltre che il futuro.

I miei fiori sono i suimettes. Sono piccoli fiori azzurri, con radici forti e resistenti alle intemperie. Ne crescono tantissimi a Lythbend, la mia terra, soprattutto a picco sul mare, proprio sotto la torre che si affaccia sulla scogliera.

Sentii i nitriti di un cavallo e la voce di Auler di ritorno.

Mi affacciai e lo rividi, una smorfia sofferente in faccia, ma niente lacrime. Si stavano dirigendo verso le scuderie.

Non era la prima volta che disobbedivo a Camelot e rompevo una promessa, perciò non mi sentii troppo in colpa.

Una volta mi ero arrampicata sulla torre nonostante il divieto di salirci, perché volevo inviare tanti baci alla mia mamma, convinta che da lì sopra sarebbero arrivati al cielo più in fretta, ma Camelot mi aveva scoperta a metà strada. Stava per sgridarmi ben bene, ma quando le spiegai perché le avevo disubbidito, mi accompagnò fino in cima.

Mi affacciai alla porta della stalla e subito mi ritrassi arrossendo. Poi mi affacciai di nuovo lentamente.

Gli avevano tolto la camicia ed era a torso nudo. Aveva dei graffi sul petto e glieli stavano pulendo, ma lui sembrava più interessato alle sorti del suo cavallo che alle sue ferite.

Corsi via prima che potessero scoprirmi e mi diressi nella mia stanza. Il cuore mi batteva forte e non era per la corsa, la pelle delle guance era bollente.

Tirai fuori da sotto il cuscino un sacchetto blu di velluto e ne svuotai il contenuto sul letto.

C’erano un po’ di soldi, un libro e un anello. Presi i soldi e rimisi il resto a posto. Poi tornai giù di corsa e fermai il giardiniere proprio prima che partisse per il paese.

-Cosa c’è, signorina Reinette?-

-Vi ricordate che avevo detto che non volevo che prendessi nulla dal mercato stavolta?-

-Avete cambiato idea?-

Gli sorrisi calorosamente e gli porsi il denaro.

 

Una settimana più tardi il Principe, come l’avevo soprannominato visto che nessuno mi voleva dire il suo nome a causa delle minacce di Camelot, venne a farci visita.

Scoprii che si chiamava Bright e che era il figlio della casata Shinerock che reggeva le terre limitrofe a Lythbend.

Mi si presentò, mi ringraziò e mi invitò a una passeggiata. Camelot era assolutamente contraria, ma non poté rifiutare a lungo.

Le passeggiate diventarono una routine quasi quotidiana. Io mi scoprivo sempre più innamorata di lui e lui assecondava ogni mio capriccio.

Bright era un vero gentiluomo, ma, nonostante la rigida istruzione ricevuta, non poté resistere a lungo alle mie preghiere.

Mi baciò dietro il roseto e il mio primo bacio non poteva essere più romantico. Mi disse che non erano stati i vestiti, i gioielli o il profumo a renderlo innamorato di me, ma la mia dolcezza, i miei occhi e i miei lunghi capelli, i “capelli di una principessa o di una ninfa dei boschi”.

Camelot era preoccupata. Aveva visto questo amore crescere e divampare in me come un fuoco e si era rassegnata del tutto quando aveva scoperto che avevo fatto comprare e piantare al giardiniere un’aiuola di solleoni di cui mi prendevo personalmente cura.

Poi arrivò, totalmente inaspettata, in un giorno di settembre.

Bright mi aveva invitata a una passeggiata a cavallo e mi aveva riaccompagnata prima di pranzo, lasciandomi con un lungo bacio e una rosa rossa all’imboccatura del viale.

Ero così felice, così serena, così piena di progetti e speranze per il futuro. Avevo solo quattordici anni.

In quella lettera, che Camelot mi aveva letto con un’espressione triste, la Regina mi invitava a palazzo. Camelot mi spiegò che dopo la morte dei miei genitori ero stata cresciuta da lei che con ogni sforzo aveva tentato di tenermi lontana dai miei parenti, i Bluesilvae, e dalle loro mire familiari. Ora però, a quattordici anni, ero più che idonea per essere offerta come moglie e “venduta in cambio di favori e ricchezze”. Ma la Regina, con quell’invito, mi poneva sotto la sua protezione e autorità e nulla potevano i miei parenti contro il suo volere.

Ero distrutta. Non potevo evitarlo, non potevo non andare.

Lo salutai in lacrime, ma Bright mi promise che mi avrebbe aspettata, che ci saremmo rivisti, che mi avrebbe scritto.

Così dissi addio al mio amore, alla mia casa e ai miei fiori per un tempo molto più lungo di quanto mi aspettassi.

 

 

 

 

//Angolo Autrice:

Nella prima versione del Prologo queste note si trovavano all’inizio, ma poi ho pensato fosse meglio lasciarle alla fine.

Anzitutto questa long è un esperimento. Non è la prima BlueMoon che scrivo, e non la ritengo un tradimento della RedMoon. Degli scrittori dicono che quando raccontano una storia che costa loro fatica, spesso è una delle migliori che scrivono. Voglio sapere se è vero. E questo me lo potrete confermare solo voi. 

Gran parte della trama prende spunto dal romanzo “La lettrice di fiori” di Elizabeth Loupas. Diversi particolari sono stati però ritoccati e il resto della storia, come anche alcuni personaggi, sono di mia invenzione.

Una seconda cosa di cui devo avvertirvi è che il rating della storia potrebbe variare per esigenze narrative.

Una terza cosa è che il banner della storia è opera di Fear, alias Miku o il Lupo Cattivo, che ringrazio ancora un milione di volte.

Fatemi sapere cosa ne pensate. =)

Un bacio,

Giulia

 

 

 

Dedico questa storia a sette ragazze:

 

 

 

 

 

a Chiara, la mia parte allegra, l’anima ottimista e positiva di tre lunghi anni di liceo. Grazie per essermi stata accanto;

a Elisabetta, la mia parte dolce, con cui condivido la passione per Mr. Darcy, per le serate pizza e film e per l’Inghilterra. Grazie per avermi sostenuta;                                    

a Angel, la mia sorellina virtuale, la mia parte fiduciosa, che mi ha ascoltata con tanta premura e che mi ha regalato consigli e affetto. Grazie per avermi incoraggiata;

a Jaspy, la mia parte NaruxHina, che riesce a creare una storia a partire da un bunsen ricordandomi che la creatività può trasformare qualcosa di ordinario in qualcosa di magico. Grazie per avermi aperto nuovi orizzonti;

ad Alice, la mia scrittrice RedMoon preferita, la mia parte romantica, che mi regala immensi interi di emozioni e mi ricorda quanta poesia c’è nell’amore. Grazie per avermi ispirata;

e a Miku, alla mia Reinette, che è grazia, forza, talento, dolcezza, freddo, calore, ispirazione, che indossa il cielo, che è un Angelo, che è un Lupo Cattivo delle Grandi Foreste del Nord, che è la mia parte speciale. Grazie semplicemente di esserci in qualunque occasione.

 

 

Grazie di tutto con tutto il cuore.

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Twin Princess / Vai alla pagina dell'autore: Rio no Kitsune