Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Ricorda la storia  |      
Autore: _letsrunaway_    14/10/2013    3 recensioni
''-Ti amo, Wynter, e voglio che tu sia felice, anche quando io non sarò più vicino a te.-
Quella conversazione mi stava uccidendo. Non faceva altro che ricordarmi, ad ogni parola, che presto mi avrebbe abbandonata, contro ogni volere. Ogni sua parola, era una fitta allo stomaco, ma non era colpa sua. A volte la vita sa essere davvero ingiusta, con le persone sbagliate.
-Promettilo, Wynter.- il suo tono, sembrava essere quasi supplicante.
-Te lo prometto, Justin.- risposi io, annuendo.''
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Leggete questa storia immaginandovi chi vi pare, non per forza Justin. Leggetela immaginandovi chi meglio vi sembra al posto dei protagonisti, l’importante è che la capiate, che vi piaccia e che vi rimanga impressa. Perché è questo che voglio; lasciare una traccia e riuscire a farmi capire, attraverso queste storie.
Detto questo, vi auguro una buona lettura e se posso darvi un consiglio, ascoltate Stay di Rihanna e The scientist dei Coldplay a basso volume, mentre lo fate. 


An icy Wynter. 


Una sola ed unica persona. Sì, solo una persona in vita mia, era riuscita a farmi sentire tanto viva, in così poco tempo. Solo lui era riuscito a sciogliere lo spesso scudo di ghiaccio, il quale stringeva e proteggeva il mio cuore, da qualsiasi cosa e da chiunque provasse a spezzarlo. Certo, da chiunque altro prima di lui, che se anche involontariamente, spezzò il mio cuore.

Justin era il suo nome e quando mi innamorai di lui, sapevo già che era un ragazzo con il piede nella fossa, per così dire. Con lui non avrei mai potuto avere un futuro e il solo pensiero mi faceva male. Ma allo stesso tempo non potevo smettere di amarlo.
Sapevo bene che avevamo solo il presente da passare insieme, e ancora meglio sapevo che avremmo dovuto fare di tutto per non sprecare quel poco che rimaneva del suo tempo.

 
Justin aveva la leucemia, una malattia orribile, sì. Raggiunti i 18 anni di vita, però, decise di porre fine alla miriade di terapie e smettere di prendere farmaci. Vi chiederete il perché, suppongo. Beh, farmaci, terapie e quant’altro, non gli avrebbero mai salvato la vita, ma semplicemente allungata, di forse qualche anno. Lui, allora, decise di smetterla, perché tutto ciò lo rendeva estremamente debole per fare molte delle cose che avrebbe desiderato.
 
I medici lo avvertirono che se avesse smesso di prendere i suoi farmaci, non avrebbe vissuto più di sei mesi, forse anche meno, ma a lui non importava minimamente.
'Sono innamorato. Vivrò d'amore fino ad allora e saluterò la morte come un'amica, quando mi raggiungerà'. 
Quelle parole uccisero emotivamente tutti i suoi familiari, che nonostante non condividessero affatto la sua scelta, non lo costrinsero a cambiarla. Era la sua vita, per quanto breve, perciò era giusto che fosse del tutto libero nel prendere le sue decisioni.

 
Justin voleva fare tante cose prima che la vita scivolasse via da lui ed era determinato a farle tutte, insieme a me.
 
Quando smise di assumere i suoi farmaci, però, i mesi sembrarono iniziare a passare sempre più velocemente.
A volte mi capitava di svegliarmi, controllare che giorno fosse sul calendario e chiedermi 'Davvero è passata un'altra settimana?'.
Durante tutti quei mesi, Justin finì forse un paio di volte in ospedale, mai per nulla di grave, ma tutto ciò non faceva altro che ricordarmi quanto presto lo avrei perso.

 
Come avrei mai potuto fare senza di lui? Il solo pensiero di non averlo più al mio fianco mi uccideva internamente. Non riuscivo ad abituarmi neanche all'idea di me senza di lui.
 
-SEI MESI RIMANENTI-
-Lo sai..cioè, tu lo sai che presto io non ci sarò più, vero?- mi chiese con tono sommesso, guardandomi dritto negli occhi, con i suoi che erano di un meraviglioso color nocciola.
Avete presente quel detto che fa ‘Gli occhi sono lo specchio dell’anima’? Bene, Justin ne era la prova vivente. Dai suoi occhi riuscivo sempre a capire il suo stato d’animo e nonostante la consapevolezza della sua malattia, riusciva quasi sempre ad essere felice.

-Lo so.- gli risposi, deglutendo a fatica; avevo la gola serrata. -Ma non mi va di pensarci.- aggiunsi, sollevando lo sguardo, e quindi incrociandolo con il suo. –Non adesso.-
Era seduto proprio di fronte a me, a gambe incrociate, sostenendo il suo peso all'indietro, sulle mani. Io invece ero poggiata contro la spalliera del letto, con le gambe piegate sotto il corpo.
-Perché io?- nei suoi occhi, e anche nel suo tono di voce, c'era una certa malinconia quella sera. -Voglio dire..tra tutti, perché hai deciso di innamorarti proprio di me?- 
Quella domanda mi lasciò spiazzata. Non avevo deciso io di innamorarmi di lui, nessuno può decidere di chi innamorarsi, altrimenti sarebbe nettamente troppo facile la vita. L'amore ti coglie sempre di sorpresa e tu non puoi semplicemente dire di no. Quando ti innamori di una persona, non puoi farci niente, perché..succede. Sì, succede e basta.
-Non l'ho deciso io, Jus.- dissi scrollando le spalle. -E' solo successo. Successo..e basta.- aggiunsi.
Lui mi sorrise ed io non potei fare a meno di avvicinarmi a lui e stringerlo forte. Era quasi come se volessi tenerlo lì con me per sempre, abbracciandolo in quel modo, ma sapevo che per quanto lo avessi potuto stringere a me, presto sarebbe andato via. Ero così impotente.

 
-QUATTRO MESI RIMANENTI-
-Lo stiamo facendo.- il suo tono di voce era soddisfatto, e la sua espressione felice. Felice come potrebbe essere un bambino la mattina di Natale.
-Facendo cosa?- gli chiesi, voltando il viso verso di lui. Justin, però, teneva lo sguardo fisso sopra di noi, sul cielo e sulle stelle che lo riempivano, in quella fresca notte di inizio settembre.
-Ci stiamo godendo questi ultimi mesi, al meglio.- abbassò lo sguardo sul mio viso, e mi fu tanto vicino da poter sentire il suo respiro caldo sulla fronte. -E questo mi rende..felice.- aggiunse sorridendomi.

Al chiaro di luna, la sua pelle sembrava ancora più pallida di quanto lo fosse diventata ultimamente, ma io lo vedevo così bello. Così bello perché il suo sorriso era raggiante, nonostante le guance leggermente scavate. Così bello perché i suoi occhi erano pieni di vita, nonostante a lui ne rimanesse ben poca. Così bello perché l’amore è così, no? Riesci a vedere la persona amata in maniera diversa da come la vedono tutti gli altri, dico bene? Riesci ad oscurare i suoi difetti, a non farli esistere più. E per me era così. Justin era sempre stato perfetto per me. Ogni singolo giorno, non riuscivo a vedere altro che bellezza nel suo viso ed in ogni altra parte di lui.
-Allora sono felice anch'io.- gli risposi, sorridendogli a mia volta.
Quella sera era stato tutto talmente meraviglioso, che avevo completamente dimenticato che quelli fossero i nostri ultimi mesi insieme, che Justin avesse quasi i giorni contati, ma lui me lo aveva appena ricordato.
Fui triste, ma sinceramente felice allo stesso tempo, perché era vero che ci stavamo godendo al meglio i nostri ultimi momenti insieme. In fin dei conti sapevo che in quel momento Justin era felice, felice per davvero e quello bastava a rendere felice anche me. Felice per davvero, per quanto quella felicità avrebbe avuto una breve durata.

 
Altri tre mesi passarono veloci, come dell’acqua scorrerebbe veloce tra le dita. Furono tre mesi di tristezza, ma felicità, mesi di dolore, ma pieni di un amore così forte da togliere il fiato. Furono tre mesi meravigliosi, solo perché eravamo insieme.
 
-UN MESE MESE RIMANENTE-
Era tardi e fuori pioveva a dirotto. I miei genitori non erano in casa, ed io mi ero sistemata sul divano del salone, a guardare un film romantico. Era, in poche parole, una tipica serata invernale.
Venni interrotta a metà del film, dal suono del campanello. Non avevo idea di chi potesse essere a quell'ora della sera e con il diluvio universale che si scatenava fuori, perciò mi alzai dal divano, lasciando scivolare le coperte sul pavimento, e andai a vedere chi fosse alla porta di casa.

-Justin?- aggrottai la fronte, aprendo la porta di casa e ritrovandomelo davanti, bagnato dalla testa ai piedi e tremante. -Justin, che ci fai qua?- gli chiesi preoccupata, facendolo entrare immediatamente in casa.
-Sto morendo.- disse con tono disperato, quando mi chiusi la porta di casa alle spalle. -Wynter.- sulle sue labbra, il mio nome tanto freddo, era sempre sembrato più bello. –Io-sto-morendo.- la sua voce fu quasi un sussurro, mentre scandiva bene quelle parole così semplici, ma così dolorose. I suoi occhi erano pieni di malinconia.

Sapevo che aveva ragione e negli ultimi tempi, le sue condizioni erano anche peggiorate. Ma faceva così male ricordarlo.
Justin prima d’allora, sembrava non aver mai avuto paura della morte, come se non gli interessasse minimamente, ma quella sera, sembrava essere così spaventato.
-Jus, ti prego..- cercai calmarlo e feci un passo avanti, verso di lui.
-No.- disse in tono brusco e indietreggiando. -Non cercare di sminuire la cosa. Io sto morendo.- sbottò nuovamente, guardandomi dritto negli occhi. Faceva così male vederlo in quel modo, sentirgli dire quelle cose, e sapere che aveva pienamente ragione.

-Non sto sminuendo niente.- risposi con voce tremante, ma lui rise amaramente. Una risata tanto triste, che fece quasi male.
-E allora cosa stavi per dire?- mi chiese, togliendosi il cappuccio zuppo d'acqua dalla testa. –Stavi per dire che andrà tutto bene, vero?- chiese con tono infastidito. -O che le cose si sistemeranno, magari?- ma io scossi la testa impercettibilmente. -Ma sai perfettamente che non è così.- aggiunse, prima che potessi dire qualsiasi cosa.

-Non so nemmeno io cosa stessi per dire.- risposi e lui sospirò.
-Perché non c'è niente da dire.- disse con tono rassegnato. Sembrava essersi calmato, perciò rimanemmo per forse un paio di minuti là, nell'ingresso di casa mia in silenzio, a guardarci l'un l'altro. Si sentiva soltanto il rumore della pioggia di quel gelido inverno, proveniente da fuori.

-Non voglio lasciarti, Wynter.- disse infine, rompendo il silenzio che si era venuto a creare, ma io scossi velocemente la testa.
Non doveva dirlo, faceva troppo male. Anche se sapevo, che prima o poi, mi sarei trovata faccia a faccia con il dolore e la realtà.
-Ti prego, non dirlo.- abbassai lo sguardo, e chiusi gli occhi, cercando di non piangere. Pochi secondi dopo Justin mi circondò con le sue braccia. Poco importava del fatto che fosse completamente bagnato. I suoi abbracci sembravano sempre tremendamente calorosi.

-Ma è così, io non voglio lasciarti.- disse un’altra volta, ed io mi strinsi a lui. -Sei tu l'unico motivo per cui ho..ho paura di morire.- sollevai lo sguardo sul suo viso pallido. Io avevo il viso rigato dalle lacrime. -Non voglio che tu soffra, voglio stare con te per sempre.- aggiunse, per poi baciarmi la fronte.
-Anche io vorrei che fosse possibile.- gli risposi, quasi sussurrando. 
-Sarebbe..bellissimo.- aggiunse ed io mi limitai ad annuire.

 
-DUE SETTIMANE RIMANENTI-
-Promettilo.- disse con tono ed espressione seria, mentre i miei occhi iniziavano a bruciare, così come la gola. Trattenevo a stento le lacrime. -Promettimi che non soffrirai per me e che andrai avanti.- aggiunse, prendendomi delicatamente il viso tra le mani.
-Non posso promettertelo.- dissi con voce spezzata, mentre una prima lacrima mi rigava la guancia destra. -Soffro per te anche adesso, figuriamoci come starò dopo.- gli feci notare e sollevai lo sguardo, proprio sui suoi occhi bellissimi, ma malinconici allo stesso tempo.
Mi era sembrato  così egoista quel che avevo appena detto. In fin dei conti, quello che tra i due non si sarebbe potuto godere il resto della vita, era lui. Quindi, in un certo senso, avrei dovuto godermela io doppiamente, sia per me, che per lui. 
-Ma promettimi almeno che andrai avanti.- disse. -Promettimi che anche se ti mancherò, anche se penserai di farmi un torto o chissà quale altra cosa..tu andrai avanti.- disse ancora una volta. -Voglio che tu abbia il meglio della vita, che realizzi i tuoi sogni, che una persona che ti merita davvero ti stia vicino.- mi sorrise dolcemente, ma con una nota di malinconia, mentre io non riuscivo a fermare le lacrime, che continuavano a venir giù. Non era un pianto pieno di singhiozzi, ma totalmente silenzioso.
-Ci proverò per te.- cercai di usare un tono convincente, ma ebbi come la netta sensazione di non esserci riuscita.
-Devi riuscirci, per me e per te.- mi corresse ed io cercai di annuire. -Ti amo, Wynter, e voglio che tu sia felice, anche quando io non sarò più vicino a te.-
Quella conversazione mi stava uccidendo. Non faceva altro che ricordarmi, ad ogni parola, che presto mi avrebbe abbandonata, contro ogni volere. Ogni sua parola, era una fitta allo stomaco, ma non era colpa sua. A volte la vita sa essere davvero ingiusta, con le persone sbagliate.
-Promettilo, Wynter.- il suo tono, sembrava essere quasi supplicante.
-Te lo prometto, Justin.- risposi io, annuendo. 

 
 
-20 DICEMBRE DELLO STESSO ANNO-
Le vacanze di Natale iniziavano proprio quel giorno ed io e Justin dovevamo goderci al meglio quell'ultimo Natale insieme.
Era tarda mattina ed io lo stavo aspettando da un po', fin quando il campanello di casa non suonò. Era sicuramente lui, perciò non feci scomodare mia madre dal divano sulla quale era distesa ed andai ad aprire la porta, con un sorriso allegro stampato sulle labbra. Insomma, era quasi Natale, chi non è felice a Natale?
-Buongiorno.- sorrisi raggiante quando aprii la porta, aspettandomi di trovare Justin là davanti a me. Ma non fu così. -Dylan?- 
Alla porta era il migliore amico di Justin, nonché anche uno dei miei, ma in un primo momento non capii il motivo per cui fosse là, davanti casa mia, quella mattina. 
-Che succede?- chiesi aprendo del tutto la porta e là capii. Aveva pianto, cosa che dedussi dai suoi occhi gonfi e arrossati, e non aveva neanche smesso da molto, a giudicare dalle guance visibilmente umide.
Prima che potesse dire qualsiasi cosa, mi affrettai a fare due più due e intuii il motivo dei suoi occhi gonfi e della sua visita senza preavviso.
-No.- dissi scuotendo la testa, quando capii. -Ti prego, no.- ripetei. -Dimmi che non è vero.- 
-Vorrei che..che non fosse vero, ma..- balbettò cercando di non piangere, perché sapevo bene quando tenesse alla sua immagine da duro, ma non ce la fece e scoppiò in lacrime. 
-No.- sussurrai nuovamente, con fare del tutto incredulo e fissando lo sguardo nel vuoto, alle spalle di Dylan.
-Sapevamo che prima o poi sarebbe successo.- disse scrollando le spalle.
Mi cedettero le gambe e scivolai sul pafimento.
Dylan si affrettò ad entrare in casa e a chiudere la porta, per evitare ai curiosi di guardare e chiedersi cosa stesse accadendo.
-Non può essere vero.- sussurrai, prendendomi la testa fra le mani. Pochi secondi dopo, sentii le braccia di Dylan circondarmi e non potei fare a meno di abbandonarmi dentro di esse.
Non può essere vero. Non può essere vero. Non può essere vero. Non può essere vero.
Continuavo a sussurrare, ma era proprio così. Mi sentii d’un tratto così inutile e vuota. La persona che mi era più cara al mondo, aveva appena lasciato quest’ultimo ed io non potevo farci assolutamente niente. In nessun modo avrei potuto cambiare le cose o migliorare la situazione. Tutto ciò che avrei potuto fare in quel momento, era piangere. Ma anche piangere, a cosa sarebbe servito? A niente; assolutamente a niente. 
Le lacrime non mi avrebbero portato indietro il ragazzo che amavo, così come nient'altro lo avrebbe fatto, ma in quel momento non riuscii a fare niente oltre che a piangere.

 
Andare avanti. A quel punto sarei dovuta andare avanti, così come avevo promesso a Justin, ma ogni fottuto giorno, ora, minuto senza di lui, era tremendo.
Era come se mi mancasse una parte di me stessa, che nessun altro avrebbe potuto aiutarmi a ritrovare. Era una parte di me, che era andata via con Justin e quindi nessuno me l'avrebbe mai più potuta restituire.
Ma io glielo avevo promesso. Gli avevo promesso che sarei andata avanti, che avrei realizzato i miei sogni, i nostri progetti, che avrei trovato qualcuno che mi meritasse e che si sarebbe preso cura di me. Gli avevo promesso che mi sarei presa cura di me stessa ed era quello che ero determinata a fare, per lui. Dovevo farlo.
Sapevo che non avrei mai amato nessuno come avevo amato lui, sapevo che non avrei trovato mai nessuno come lui e sapevo anche che non avrei mai e poi mai dimenticato il mio primo amore. Come avrei mai potuto dimenticare una persona tanto meravigliosa tale quale era, ma che la morte mi aveva prematuramente strappato via? Semplice, non lo avrei fatto.
Non avrei dimenticato, sostituito o cercato di amare qualcuno come avevo amato Justin, perché il mio amore per lui era unico, così come lo era lui stesso, ma ciò non significava che non mi sarei potuta innamorare di nuovo. 
Dovevo godermi la mia vita,  perché ne avevo solo una a disposizione ed ero pronta a farlo, perché sapevo quando brutto potesse essere avere la consapevolezza di non potersela godere.


-23 DICEMBRE DELLO STESSO ANNO-
-E diciamo addio a Justin, quest'oggi.- 
Fissai lo sguardo sulla bara, contenente il suo corpo. Avevo il viso umido e continuavo a versare lacrime, mentre Dylan mi teneva un braccio attorno, cercando conforto.
-Un ragazzo meraviglioso, che un'orribile malattia ci ha strappato troppo presto.- 
Iniziarono a ricoprire la bara di terra e quindi a chiudere la buca. Avrei voluto gridare, dire di smetterla e tirarlo fuori, ma a che scopo?
Vai avanti, Wynter. Fallo per lui.

*********

Ciao a tutti. Che ne pensate di questa mia prima os? Direi che è sicuramente la storia più triste che io abbia mai scritto, ma spero che vi sia piaciuta, per quanto malinconina possa essere stata. Mi piacerebbe che lasciaste una recensione o anche che mi scriveste su twitter (@inlovewithjem) per dirmi cosa ne pensate. Detto questo grazie per aver letto e alla prossima(:
ps- non pensate che il titolo sia un'errore, ma è un semplice gioco di parole con il nome della ragazza: Wynter.


 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: _letsrunaway_