Alla GemeH, che ha
cambiato il mio “centro” OTPoso
…
(quanto sono poetica
gente uhuh)
Rivoluzione
Copernicana
Quando Copernico
formulò la sua teoria di centralità del sole nell'Universo, tutti lo
contestarono, perchè aveva "spostato il centro” dalla terra alla sfera
solare.
"Spostare il
centro" era troppo audace, troppo mortificante, perchè demoliva anni ed
anni di precedenti convinzioni.
Atsushi non aveva
mai capito cosa esattamente significasse "spostare il centro", perchè
non aveva mai avuto un "centro" al di fuori di sè stesso, non
concepiva altro che potesse fungere da "centro" oltre quello e mai
aveva voluto cercarlo, perchè essere il "centro" di sè stessi era
facile.
Cambiarlo stava a
significare impegno, ricerca, rivoluzione, ed era tutto troppo oltre Atsushi,
tutto troppo dispendioso e faticoso e perfettamente inutile.
Concentrarsi su di
sè e bastarsi andava bene, semplicemente. Non perchè degli altri non c'era da
fidarsi o perchè aveva paura di soffrire (per evitare di soffrire gli bastava
fare in modo che gli altri non so fidassero di lui), ma solo perchè risultava
più facile. Quindi, per comodità, Atsushi aveva arbitrariamente deciso che il
suo "centro" non sarebbe mai cambiato.
-E Marte.
Ah, Marte.- Masaki sorrise inconsciamente, sospirando.
-Cosa,
Marte?- Atsushi ridacchiò, guardandolo. Quando parlava di astronomia Masaki
partiva per un mondo tutto suo, e a volte cominciava a discutere da solo, e lui
non riusciva a seguire i suoi ragionamenti.
Il più piccolo si voltò a guardarlo, arrossendo come fosse stato colto a fare
qualcosa di disdicevole –Ah. Niente.- balbettò, soffiando dal naso, a disagio,
e Atsushi rise di nuovo –Cosa, è il tuo pianeta preferito?- domandò l’altro,
alzando gli occhi al cielo notturno dove si indovinavano solo poche stelle,
visto che in piena Tokyo era impossibile avere una vista decente.
Masaki scosse la testa –No, non è il mio preferito.- biascicò, seguendo il suo
sguardo e fissando la volta celeste –Preferisco Plutone.-
-Non è un pianeta.- puntualizzò Atsushi, altezzoso: amava riprenderlo su cose
in cui era ferrato.
Masaki borbottò un “lo so ma chissenefrega
lo preferisco comunque”, guardandolo male –E’ solo stato declassato a pianeta
nano per ovvi motivi.-
-Del
tipo?-
-Non lo
capiresti, stupido senpai.-
Atsushi
rise di nuovo –E perché ti piace?- domandò, interessato, guardandolo.
L’altro parve pensarci un po’ su -… Perché è diverso dagli altri, credo.-
mormorò, poggiando il viso al palmo della mano –La sua orbita è, rispetto alle
altre, inclinata di…- e cominciò a tirare giù nozioni che Atsushi non avrebbe
mai ricordato –E’ diverso da tutti gli altri, è quello “con l’orbita
eccentrica”. E’… particolare.- concluse.
Il più grande sospirò –Per me è uguale a tutti gli altri.- sbattè le palpebre,
commentando tranquillo.
Il compagno si voltò a guardarlo -In quale mondo lo vedi uguale.- piccato
dall’essere stato contraddetto, incrociò le braccia al petto, e non disse nulla
quando l’altro replicò con un semplice –Il suo centro è sempre lo stesso degli
altri.-
*
-Sai, pensavo.- Masaki spostò il capo sul petto nudo di Atsushi,
accoccolandovisi sopra.
-Mhn?- commentò l’altro, carezzandogli distrattamente i capelli. Si guardarono,
poi Masaki voltò il capo al soffitto e lo fissò in silenzio qualche secondo
–Magari l’hai presa dal punto di vista sbagliato.- continuò.
Atsushi lo guardò confuso –Cosa?-
-La storia dell’orbita di Plutone.-
-Ancora ci stai pensando?- rise il più grande, scuotendo la testa, e Masaki si
voltò pancia sotto, e la coperta scivolò giù dal letto nel mentre
dell’operazione –No, davvero. Pensaci.- biascicò, guardandolo –Tu la vedi
troppo negativa.- sospirò.
Il senpai inarcò un sopracciglio –Non è negativa, dico solo che non cambia
dagli altri, ha lo stesso centro.-
-E se Plutone ruotasse attorno al sole proprio perché è il centro?- avvampò ed
abbassò lo sguardo quando vide che il più grande aveva sgranato interdetto gli
occhi –Masaki, parliamo di un pianeta, non capisco come possa desiderare di
ruotare attorno al sole perché è il sole.-
Masaki borbottò qualcosa –Sei un cinico antipatico.- e si ributtò con il capo
sul materasso, rotolando ad abbracciare il suo senpai, affondando il viso nel
suo incavo tra collo e spalla –Intendevo dire che a volte le persone non sono
così diverse l’una dall’altra, anche se credono sia così. Hanno sempre qualcosa
al di fuori di loro come centro.- balbettò.
Atsushi né lo guardò né commentò la sua ultima considerazione -Quindi Plutone,
se ho capito bene,- gli cinse il fianco con la mano ed alzò lo sguardo –è
scontento della sua diversità?-
-Non esattamente.-
-Cerca di essere uguale agli altri pianeti girando attorno al sole?-
-No.-
-E dove lo vedi il lato positivo?-
-Bhè, magari il fatto di avere lo stesso centro è per lui motivo di gioia
invece che di tristezza, anche se esterno. Ma non è questo il punto.- teorizzò
Masaki, e al “Questo discorso non ha senso” e la risata del più grande sbuffò
–Plutone è diverso, ok?- cominciò –Se ne sta per conto suo, e pensa solo a sé
stesso, perché ha l’orbita particolare, quindi se lo può permettere.- rotolò
via dal senpai –E una volta ogni, boh, qualche decina di anni, però, incontra
gli altri pianeti, ed alcuni sono così vicini che basterebbe davvero poco a
sfiorarli. Ma non può farlo perché la sua orbita è diversa, e ogni volta se ne
dispiace. Però sa che il sole rimarrà per sempre al centro del suo giro.-
-Questo vale per i pianeti, non per le persone.-
-Chi te lo dice.-
Si guardarono di nuovo, e poi inaspettatamente Masaki si allungò a lasciargli
un bacio sulle labbra.
-Anche se ha l’orbita eccentrica, ha un centro fuori di sé anche lui.- gli
mormorò ad un soffio dalla bocca, ed Atsushi rimase a guardarlo come perso, la
mano poggiata sul suo collo –E questo lo accomuna a tutti gli altri. E si sente
meno solo. Perché il sole lo guarda sempre. E anche se è geloso che gli altri
lo abbiano come centro, chissenefrega.-
lo baciò di nuovo, e di nuovo ancora.
L’altro
socchiuse gli occhi –Stai parlando di Plutone adesso o di qualcun altro?-
ricambiò il bacio più profondo di Masaki, aggrappandosi alle sue spalle. I loro
nasi si scontrarono, così come i loro petti scoperti, e quando si divisero
respiravano già più veloce. Il più piccolo era paonazzo, ed ancora nascose il
viso all’altro –Stupido senpai, non te lo dico di chi sto parlando.- biascicò,
la voce soffocata dal cuscino, e la risata di Atsushi vibrò sul materasso.
Voltò il capo, sfiorandogli l’orecchio con le labbra –Il sole però guarda solo
Plutone, proprio perché ha un’orbita eccentrica e strana.-
-Strana?!- squittì Masaki, piccato, e cotto d’imbarazzo lo spinse via –E poi
smettila, non stavo parlando di me! Non fare l’egocentrico!- sbottò, tremendamente
in imbarazzo, prendendolo a calci, senza riuscire però a smorzare le sue risa.
Si fermò e mise il broncio, voltandosi di schiena –Ti odio, stupido senpai.-
borbottò, nascondendosi sotto la coperta, che raccattò da terra.
Passò qualche secondo di silenzio -No, non è vero.- mormorò Atsushi dietro di
lui, e si sporse a baciargli la guancia. Lo sentì agitarsi, e in un attimo gli
occhi ambrati di Masaki si ritrovarono ad un soffio da quelli castani
dell’altro. Lo vide sobbalzare, ed il suo sguardo divenire liquido d’imbarazzo
–Senpai.- lo chiamò, ed allungò una mano verso il suo viso. Atsushi non chiese
“che c’è?”, ma aspettò che fosse Masaki a continuare.
-Sei il mio centro.-
Quando Copernico
formulò la sua teoria di centralità del sole nell'Universo, tutti lo
contestarono, perchè aveva "spostato il centro" dalla terra alla
sfera solare.
-Ehi,
Masaki.- chiamò Atsushi, poggiato sul petto nudo del più piccolo. L’altro gli
carezzava distrattamente i capelli –Mhn?-
-Tutto
questo parlare di orbite e di centro…-
-Si?-
-Mi ha fatto ricordare una cosa.- lo abbracciava stretto, e soffiava sulla sua
pelle bianca, lentamente, lasciando che le sue dita sulla nuca scandissero il
ritmo del suo respiro.
Atsushi non aveva
mai capito cosa esattamente significasse "spostare il centro", perchè
non aveva mai avuto un "centro" al di fuori di sè stesso, non
concepiva altro che potesse fungere da "centro" oltre quello e mai
aveva voluto cercarlo, perchè essere il "centro" di sè stessi era
facile.
Masaki
non gli domandò “cosa?”, ed aspettò che fosse Atsushi a rispondere.
-Al liceo, la mia professoressa un giorno ci parlò di “Rivoluzione
Copernicana”.- ci fu una pausa –Lo sai cos’è?- chiese.
L’altro sbuffò –Senpai, per favore.-
Lui rise –No, non quella di Copernico.-
-Ce n’è un’altra?-
borbottò Masaki, affondando il viso tra i capelli del più grande, odorandone il
profumo.
Annuì –Una cosa attua una “Rivoluzione Copernicana” quando “sposta il suo
centro”.-
Quindi, per
comodità, Atsushi aveva arbitrariamente deciso che il suo "centro"
non sarebbe mai cambiato.
Le
carezze si fecero più lente, più dolci, ed Atsushi socchiuse gli occhi,
abbandonandosi a Masaki.
-E quindi?- domandò il più piccolo, fermandosi poi d’un tratto.
Atsushi alzò lo sguardo verso di lui –E quindi cosa?-
-Tu l’hai mai avuta? Una Rivoluzione Copernicana?- c’era una nota di malcelata
speranza nella sua domanda, e Atsushi non potè fare a meno di accorgersene con
un sorriso. Si sporse con il collo e le loro labbra si incontrarono ancora una
volta.
Soffiò.
Poi era arrivato
Masaki. Non era qualcosa di programmato, perché il suo “centro” era previsto
che non sarebbe cambiato in ogni caso.
Ma senza
accorgersene, senza impegno, senza ricerca, senza rivoluzione, il suo “centro”
si era lentamente spostato.
Come per i contemporanei di Copernico, Atsushi aveva fatto fatica ad accettare
quella miriade di contraddizioni con il suo modo di pensare precente, ma quando
poi finalmente il suo “centro” si era accorto di Masaki, fuori di lui, esterno
alla sua orbita, aveva semplicemente capito che non aveva aspettato altro per
tutta la vita.
E così aveva lasciato che accadesse. E, semplicemente, il suo “centro” si era
spostato.
-Una
volta sola.-
La sua piccola
Rivoluzione Copernicana.
*
ATSUMASA
RAGAZZI
IL MIO
PRIMO
ATSUMASA
DAY
NON CI
REGOLIAMO
STO
SBROCCANDO
E’
STUPENDO
ODDIO.
Ok.
Sto sbroccando. Si.
Ecco.
Andiamo con ordine.
Ragazzi, buon AtsuMasa day. Davvero. Mi spiace se festeggiate altre coppie e
sto facendo l’ignorante, ma è il mio primo 1015 e sto esplodendo di gioia. Che
poi inrealtà sto scrivendo che è il 1014, quindi tipo MinamisawaNishiki ma SSH
Che poi,
spero sia mezzanotte precisa. Più o meno. Perché questa OTP è molto importante
e boh, ci tenevo a postarla subito, per avere la soddisfazione di dire “ehi, la
prima AtsuMasa dell’AtsuMasa day è mia, visto? VISTO CHE FIGO?” e una cosa
simile. No, seriamente. Oddio. Ora parte il papiro strappalacrime (?).
No, serio. La scippo da meno di un anno, ma è davvero la mia OTP e, bhè, GemeH
mia (shinkocchi_) è solo merito tuo pls. Che poi me lo sono sempre chiesta, ma
tipo, quel giorno in cui abbiamo scelto l’una per l’altra i personaggi per
ruolare, cosa pensavi avrei detto? Lo ammetto, io pensavo avresti detto Kirino,
quindi su Masaki sono andata sicura. Sono così contenta tu abbia detto Atsushi.
Credo sia la mia prima OTP che mi dà così tanti feels a così tanto tempo di
distanza. Nel senso. Che mi uccide lentamente e dolorosamente con uno sguardo
che manco si danno nell’anime. Oh, si, giusto, a proposito, gente, oggi su
Disney XD c’è la puntata con la Gassan Kunimitsu, guardatevela che è l’unica
puntata a parte un’altra dove Atsushi e Masaki compaiono insieme per un
nanosecondo in qualche screen.
Comunque,. Riguardo la fic. Bhè, cioè, oddio, spero si capisca. La prof stava
spiegando Kant, ormai un mese fa, e ci ha detto “Kant effettua una Rivoluzione
Copernicana. Visto che è un modo dire molto figo, usatelo qualche volta, si
dice di qualcosa che ha spostato il proprio centro”. E così, SBEM, idea
AtsuMasa. Inizialmente questa fic doveva essere un’altra, ma l’ho cambiata all’ultimo
perché l’ispirazione ha le sue vie (?).
Il
discorso su Plutone- è complicato lo so (?) Masaki cerca solo di dirgli che
anche se è una persona diversa dalle altre, per lui Atsushi è comunque il
centro. E’ importante. E i dice lo stesso, anche se Masaki non lo sa.
Perché si
amano da morire. Davvero. Da morire. Di quell’amore che ti distrugge ma ti fa
così bene, che è sempre in perfetto equilibrio, e si amano così tanto e- sto
divagando.
Fede, io spero davvero che quello che ho detto sull’astronomia sia giusto e che
non mi picchierai (?). Te la dedico perché sei la mia Masaki, e senza di te
questa ship nemmeno esisterebbe. Gente inchinatevi a noi supreme (?) *ride
Ti voglio bene, tanto <3
Ancora, buon AtsuMasa day, e, uhm- buonanotte (?)
Alla prossima <3
Greta.