Mi lascio tutto alle spalle, tutte le certezze che ho, tutte le persone a cui mi aggrappavo, tutto.

L'ho sempre saputo, la gente è falsa, parla alle spalle, ma ho dovuto sbatterci la faccia per rendermene conto davvero.

Io sono sempre stata sincera, ho sempre trovato il coraggio di dire tutto in faccia e forse credevo che tutti la pensassero come me, ma evidentemente mi sbagliavo.

A quanto pare è più facile lanciare frecciatine su un lurido social network che venire a parlare per chiarire le cose.

Perché i miei migliori amici, quelli di cui mi fidavo, quelli da cui andavo e che mi aspettavo mi ascoltassero sempre non ci hanno messo che una settimana a mettere da parte il mio ricordo.

“Si renderà conto di ciò che ha perso e tornerà” dicono, ma io non me ne sono mai andata, è stato solo più facile scaricare la colpa su di me, è sempre più facile dare la colpa agli altri per le proprie azioni.

E io sono sempre stata il carpo espiatorio, sono quella col carattere forse troppo forte a cui è facile scaricare una colpa, e io l'ho sempre mandato giù, perché forse in fondo, un po', l'ho sempre meritato, ma essere abbandonata e sentirsi dire che è colpa mia, no, proprio non lo accetto.

E alla fine anche io, quella dura, crollo, perché il cuore batte così forte da spaccare i muri che costruisco e mi ritrovo sola, nella mia stanza, a pensare che forse, se non ci fossi mai stata sarebbe stato meglio per tutti, in fondo non sono stata mai davvero importante per nessuno.

Poi ricostruisco i muri, non ci metto molto, ormai sono abituata, e mi impongo di essere indifferente, di fregarmene, mi dico che è meglio così, che sono solo degli sfigati, che starò meglio senza di loro, anche se dentro mi sento tanto sola.

Penso ai nuovi amici che mi farò, quelli che ho sempre sognato, poi rifletto sul fatto che in realtà non mi interessa di loro, non mi mancano e non mi mancheranno nemmeno, ma non voglio rimanere sola.

Vorrei essere desiderata, vorrei che venissero da me in lacrime a pregarmi di tornare da loro. A quel punto magari, io li respingerei e direi loro che non mi interessano.

Vorrei solo che qualcuno mi volesse.

Solo adesso, pensando a questo, mi rendo conto che forse i muri che ho creato hanno isolato troppo il mio cuore, che adesso non sa più come amare, ma vuole essere amato.

Forse è meglio così.

Immagino i miei amici che sparlano di me, magari anche in questo preciso istante lo stanno facendo.

Sparlare è sempre stata la loro specialità.

E quando dicevano che parlare alle spalle era una cosa che odiavano io dovevo trattenermi dallo scoppiare a ridere.

Mi avete cancellato in così poco tempo, mi avete lasciato sola dicendo che ero io ad allontanarmi, avete smesso di parlarmi senza dirmi il motivo, ma in fondo non mi interessa.

Adesso sto radendo al suolo tutti i ponti che avevamo costruito, sto sanguinando ogni parola che mi avete detto.
Andate al diavolo, per l'amor del cielo.

Angolo Autrice
Salve, questo è uno schifo una storia liberamente ispirata a cose che mi stanno accadendo in questo periodo, ciò significa che ho cambiato un po' di cose, ma la trama principale l'ho tratta dalle mie disavventure.
L'ho scritta di getto, in poco tempo, è breve e un po' confusa, ma ho avuto bisogno di scriverla, e di sfogarmi un po', spero non vi faccia proprio schifo.
Il titolo e le ultime due righe sono tratte dalla canzone Go To Hell For Heaven's Sake dei Bring Me The Horizon, che amo e vi consiglio di ascoltare se vi piace il genere e non l'avete già fatto.
Questa è la prima storia che pubblico, ne ho scritta qualcun'altra, ma non l'ho mai caricata per fortuna per voi, per cui lasciatemi una recensione e ditemi che ne pensate.
Non ho altro da dire, spero di non avervi fatto perdere troppi minuti della vostra vita.
Questo è il mio account twitter , se volete seguirmi.

Alessia.