Personaggi:Hermione, Sirius
Prompt:Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis

Hermione era rimasta affascinata da Grimmauld Place. Traboccava di magia a prima vista, ma una magia “diversa” da quella accademica di Hogwarts. Sembrava davvero di essere immersi nella vita tipica di una famiglia di maghe, anche se non proprio stinchidisanto.

Così, incuriosita, si ritrovò a vagare per i corridoi, i quali bui mettevano soggezione.

Ritratti austeri che la fissavano con arroganza, lanterne fioche, moquette lisa: sì, si disse Hermione, era entrata in un maniero esattamente identico a quelli delle leggende, i quali tetri incutevano timore anche ai Babbani. il tutto condito dai borbottii di Kreacher, che da lontano poteva essere benissimo scambiato per un lamento che proveniva  direttamente dai muri.

Poi, aperta una porta, si ritrovò in biblioteca, come se le sue stesse gambe sapessero ove si trovasse per portarla nel suo ambiente naturale.

Di sicuro non era grande come quella di Hogwarts, ma i volumi ivi riposti la invitavano in ogni caso a sfogliarli.

E lei, avida di sapere, non vedeva l’ora di indagare, anche se alcuni tomi (se non tutti) avevano l’aria minacciosa e sarebbero potuti essere capaci di infliggere qualsivoglia maledizione anche solo dal dorso.

La tentazione era forte. Hermione era mossa dalle migliori intenzioni, ma una lettura qualsiasi fra quelle proposte sarebbe stata capace di deviare persino il più candido fra i maghi.

E non è detto che non potesse succedere alla lettera. Chissà quali e quanti incantesimi erano nascosti, scritti o installati.

Alcuni si muovevano. Hermione non era poi tanto sicura di immergersi nella conoscenza.

Stava per prendere un tomo un po’ più “recente”, sperando che non le facesse troppo del male, quando una voce dietro di lei le chiese:

“Hermione, che ci fai qui?” disse Sirius.

La ragazza ebbe un sussulto: non si aspettava che fosse seguita e comunque la vista di quei libri l’aveva “dislocata” nel suo mondo.

“Sirius” rispose con un sollievo. “I libri dei tuoi sono spaventosi. Pensa che stavo per prenderne uno”

“Oh” commentò il padrino di Harry con una risata simile a un latrato. “ credevo che ti fossi resa conto che casa è questa. Tuttavia, abbiamo anche dei libri Babbani”

“Davvero? E come mai?” chiese la studentessa, stupefatta.

“Beh, diciamo che i miei trovavano che leggere la letteratura Babbana poteva essere un modo per conoscerli e analizzare i loro punti deboli per poi farli soffrire ancora più crudelmente. Ma i membri “sani” dei Black evidentemente hanno apprezzato molti dei libri ritrovandosi nella frustrazione dell’autore, che pur se Babbano, aveva i suoi stessi ideali e le preoccupazioni. Ad esempio il mio libro preferito babbano è questo” e le fece vedere un libriccino che spariva fra i tanti imponenti.

Era intitolato Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis, autore un certo Ugo Foscolo. “È un libro che parla di illusioni, di patria e la delusione del signor Ortis è un po’ simile alla mia. La sua frustrazione si può paragonare alla mia quando mi sono reso conto che il mondo in cui vivevo non era altro che un castello di menzogne. Per fortuna me ne sono reso conto subito”

“Capisco” rispose Hermione. “Non credi anche tu che lo studio dei libri Babbani andrebbe approfondito?”

“Mah… non so, forse. Di sicuro, io e James saremmo stati i migliori anche in quello” e ne risero.

È così, pensò Hermione, anche nei luoghi più tenebrosi può esserci qualcosa di positivo.