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Autore: 5secsoflarrysmemories    15/10/2013    2 recensioni
A quel punto Louis pensò di poter morire, pensò a quanto era stato stupido a non averlo chiamato prima ma anche a quanto si voleva bene da solo per aver chiamato Harry. "Anche tu Haz" una lacrima pesante, amara e allo stesso tempo dolce scese dall'occhio di Harry, poi seguita da altre più piccole e meno significanti. L'aveva chiamato Haz, solo lui lo chiamava così, erano tre mesi che non si sentiva chiamare in quel modo, erano tre mesi che non sentiva la voce dell'unica persona davvero importante della sua vita, e infatti si stava chiedendo come avesse fatto a sopravvivere.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati tre mesi da quando i due ragazzi si erano sentiti l'ultima volta, tre mesi da quella litigata fatale, che era costata il cuore dei due.
Eppure quel giorno, mentre il riccio faceva zapping cercando un film scadente da guardarsi prima di dormire, il telefono squillò. Pensava fosse sua madre che gli chiedeva, come al solito, se stesse andando tutto bene; neanche guardò lo schermo mentre accettava la chiamata con un "Si?" roco e sicuro.
"Harry.." aveva parlato la voce maschile, o almeno quasi, dall'altra parte. In quel momento il cuore del riccio si fermò, tutto intorno a lui sembrava non avere forma, senso.
"S-sono Louis" continuò poi il ragazzo indeciso dall'altra parte della cornetta. Ma Harry lo sapeva, sapeva che era lui, non poteva non riconoscere la voce dell'unico ragazzo mai amato in vita sua.
"Pronto?" fece ancora insicuro l'altro mentre cercava di distogliere il riccio da quello stato di catalessi completa.
"So che è tanto che non ci sentiamo Harry, ma mi mancavi, oggi più del solito" Harry non rispose, non si mosse, non chiuse gli occhi, non respirò.
Era come morto e rinato in un millesimo di secondo da quando la voce del ragazzo era entrata nella sua mente dopo tre mesi esatti.
"So che mi odi, so che non mi vuoi sentire e so anche che questa chiamata non ha senso, ma volevo dirti comunque che mi manchi e che ti amo come tre mesi fa, perché non ho mai smesso di farlo" in quel momento in Harry si accese una luce, una luce che da tre mesi era stata spenta o fulminata proprio dal ragazzo che ora la stava riaccendendo.
Louis era così, era la sua malattia e insieme la medicina per sconfiggerla, non poteva farne a meno e quei mesi senza di lui erano stati infernali, passati a piangere, sempre.
"Scusa" disse poi Louis affranto perché non poteva più vivere senza di lui, ma pensava che per lui non fosse così. Proprio in quel momento il ragazzo riccio steso sul letto si mosse, il cuore ricominciò a battere, gli occhi a lacrimare e le mani a tremare. Si schiarì la gola perché non era in grado di parlare, mentre Louis fermò ogni stupidissima cosa stesse dicendo per scusarsi di qualsiasi cosa con il piccolo ma grande uomo.
"Louis.." sussurrò il riccio poi, quasi come per dire a se stesso che era la persona che amava quella dall'altra parte del telefono, e intanto si uccideva mentalmente per aver schiacciato verde a quella chiamata e provava ad attaccargli in faccia ma non ci riusciva, perché troppo dipendente da quello che era stato il suo fidanzato, e che ora non sapeva più chi fosse.
La tv, che prima era l'unica cosa che lo distraesse dai suoi pensieri proprio per quel ragazzo che gli era stato così lontano, ora era solo uno stupido sottofondo. Il respiro del ragazzo non più in grado di parlare invece, era l'unica cosa che gli importava in quel momento.
"Ehi.." disse poi affranto il riccio, facendo finta che non fosse successo nulla, facendo finta che fosse come tre anni prima, che il suo fidanzato stava tornando a casa dopo il lavoro per passare la serata con il suo amato, facendo finta che quella litigata non fosse mai esistita e che quei tre dannatissimi anni non fossero mai passati. Il cuore di Louis fece un tuffo a quell'espressione così insignificante ma allo stesso tempo così importante e piena solo perché era stato Harry ad averla pronunciata.
"Ehi.." rispose poi, incapace di dire nient'altro.
All'unisono sorrisero, perché la loro vita era ricominciata in quell'attimo in cui Louis si era deciso a digitare il numero del piccolo e l'aveva chiamato senza esitare ancora.
"Come stai?" chiese Harry, fingendo che non ci dovessero essere spiegazioni, fingendo che andava tutto bene.
"Male, tu?" disse l'altro tranquillo, come se non avesse detto niente, come se quel giorno fosse un giorno normale e non il più speciale di tutti.
"Male" rispose il riccio.
Poi calò il silenzio, un silenzio tombale, imbarazzante ma allo stesso tempo giusto, perché non potevano dire niente. "Scusa se non mi sono fatto sentire" dissero dopo qualche secondo insieme, con il tono di chi si toglieva un peso dalla gola e dal cuore.
Lou sorrise, e sentendolo sorridere finalmente dopo anni, sorrise anche Harry.
"Grazie" disse poi il riccio.
"Di cosa?"
"Di aver chiamato" Il cuore di Louis fece un altro tuffo, più profondo questa volta, si era scordato dei sentimenti che gli faceva provare quello stupido ragazzo che tanto amava.
"Mi manchi.." sussurrò quasi a se stesso Harry.
A quel punto Louis pensò di poter morire, pensò a quanto era stato stupido a non averlo chiamato prima ma anche a quanto si voleva bene da solo per aver chiamato Harry.
"Anche tu Haz" una lacrima pesante, amara e allo stesso tempo dolce scese dall'occhio di Harry, poi seguita da altre più piccole e meno significanti. L'aveva chiamato Haz, solo lui lo chiamava così, erano tre mesi che non si sentiva chiamare in quel modo, erano tre mesi che non sentiva la voce dell'unica persona davvero importante della sua vita, e infatti si stava chiedendo come avesse fatto a sopravvivere.
"C-che stavi facendo?" tremò Lou sentendo il ragazzo lacrimare persino attraverso il telefono.
Harry sorrise, non sapeva perché, ma fece il sorriso più bello del mondo, un sorriso che forse solo Louis aveva visto. "Guardavo la tv" rispose poi.
"Posso venire da te?" chiese Lou. Harry non rispose, non capiva più niente, non sentiva più i respiri del ragazzo attraverso il telefono, cercava di parlare ma non ci riusciva.
"Harry" si sentì chiamare. non era la voce del suo amato, era la voce di una donna.
"Harry" lo chiamò ancora.
Allora Harry si alzò dal divano e aprì gli occhi, si guardò intorno, sua madre davanti a lui, il telefono poggiato sul tavolino e la tv accesa. Prese il telefono e guardò il registro delle chiamate: 'ultima chiamata effettuata: mamma'. non era possibile.
Guardò sua madre negli occhi e scoppiò a piangere, poi a urlare, era solo il solito brutto sogno, e Lou non c'era più, era il suo angelo, da tre mesi ormai.




SPAZIO AUTRICE
ok allora sono alle prime armi con efp e questa doveva essere una os ma la bellissima milad (crepo) mi ha consigliato di scriverci una ff, so che c'è già il finale ma so come svolgerla, quindi fidatevi di me e recensite vi preego.
baci, bianca.
  
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