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Autore: Tonljnson    16/10/2013    2 recensioni
[…]
‘c’hai una faccia di merda Zayn, non ti pensavo cosi’
Mi disse Harry entrando nella casetta.
Come cazzo faceva sapere che ero lì?
‘mi fai pena’ disse Louis.
‘che cazzo vuoi Tomlinson, io della mia vita di merda, faccio quello che c’ho voglia’. Sputai io acido.
‘ma cazzo Zayn non lo capisci che gli piaci veramente?’ disse Liam.
[…]
Non potevo, o meglio non volevo lasciarla andar via.
Gli presi il braccio. Lei si voltò. In quel preciso momento presi la sua faccia tra le mie mani, e affondai le mie labbra sulle sue.
I nostri occhi si fissavano.
[…]
. Le nostre lingue si toccavano e ogni volta sentivo un brivido.
Le sue mani si appoggiarono sulla mia testa. Toccava i miei capelli, poi si abbassò. Infilo la sua mano sotto la mia maglia, proprio come la sera della discoteca, sentivo le sue unghie spingere sulla mia pelle. La fissavo negli occhi, non volevo perderla di vista.
Genere: Commedia, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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STORY OF MY LIFE.
I won't let these little things,
slip out of my mouth
but if I do it's you oh it's you they add up to.
i'm in love with you.
and all these little things.
 

Finalmente ero arrivata.
Ormai ne ero abituata.
In meno di 4 anni mi ero trasferita un sacco di volte.
La causa?
I servizi sociali.
Già, era da 4 anni che ero stata affidata a loro.
4 anni che i miei genitori erano morti;
4 anni che cambiavo città;
4 anni che non avevo un amico vero;
I 4 anni peggiori della mia vita.
Le uniche mie vere amiche, quelle che non ti lasciano mai, però, c'erano: le mie amate sigarette.
Da quando i miei genitori non c'erano più ero caduta in depressione, e le uniche cose che mi tenevano compagnia erano proprio loro.
Ah, comunque piacere, io sono Susanna ma preferisco essere chiamata Susy. 

**

Londra. 
Finalmente, dopo un'ora di estenuante viaggio ero arrivata nella caotica città che già odiavo.
Besley..
Era la famiglia con cui dovevo andare a vivere.
'Sicuramente mi terranno qua un mese, poi si renderanno conto con che razza di ragazzina hanno a che fare e poi.. Si ricomincia tutto di nuova da capo'. Odiavo pronunciare queste parole, m
a ormai succedeva sempre così.
Appena accesi il cellulare trovai un messaggio:
-Hi Susanna!
Benvenuta in Inghilterra!
Ti aspetteremo in aeroporto all'uscita. Di sicuro ci troverai.
A dopo!
Baci dalla famiglia Besley xx-.
'Che carini' pensai tra me e me.
Cercando di sopravvivere alla calca di gente che voleva scendere dall'aereo, mi diressi verso il rullo da cui facevano uscire le valigie.
'Oh, finalmente!' pensai appena vidi la mia fantastica valigia arancione.
Facendomi spazio tra le persone riuscì a prenderla e mi diressi verso l'uscita.
Lo notai subito.
Un grandissimo cartellone colorato, tutto disegnato e pieno di scritte. -Benvenuta a casa, Susy!- recitava così.
Rimasi spiazzata quando vidi la famigliola venirmi incontro.
Sembrava quasi che ci eravamo già conosciuti, erano così, così teneri con me.
Si presentarono tutti.
C'era il signor Besley, Carl Besley, che era un uomo sulla cinquantina, con i capelli brizzolati e un sorriso a 32 denti stampato in viso;
La signora Samanta, una donna con il viso rilassato, senza neanche una ruga, con dei grandi occhi scuri e lunghi capelli castani.
Poi c'era Rachel, la figlia maggiore, aveva 18 anni, uno in meno di me, era alta, magra con dei lunghissimi capelli castani che le ricadevano lungo le spalle. Al contrario della madre, peró, aveva dei grandissimi occhi blu, un blu intenso con dei filamenti oro. Era, in poche parole bellissima.
Poi c'era Ryan, un mostriciattolo di 13 anni. Aveva un viso carino, e dei fantastici capelli color grano, racconti in un'alta crestina, come va di moda ora.
E infine..
Elen, una bambina di 6 anni.
Era bellissima, assomigliava moltissimo alla sorella.
Era carinissima e inoltre con qual vestito a balze sembrava una vera e propria principessa.
-BENVENUTA!- mi urlarono tutti in coro.
Stavo trattenendo a stento le lacrime. Io che piango?! 
Già, mi ero commossa dopo ciò che avevano fatto per me. Non perdemmo tempo, subito in macchina per arrivare a casa.
Dopo 330 estenuanti chilometri arrivammo a Bradford.
Una splendida cittadina di periferia, piena di parchi, monumenti, edifici storici e lunghissimi viali alberati. 
Ci fermammo davanti a una splendida villetta bianca di 2 piani, davanti ad essa si trovava un grazioso giardino riempito di fiori, una piccola altalena, presubilmente di Elen, ed un piccolo tavolino con delle sedie.
'Vieni Susy, dai ti faccio vedere la stanza!' Affermo Rachel. Senza esitazione la insegui, scrutando le stanze con fare curioso.
'Wow' affermai.
'Già è bellissima, guarda anche che vista, e pensa che è tutta tua!' Affermo Rachel.
'Vieni giù, R, lascia Susanna da sola' urlò la signora Samanta. 
Entrai, rimasi veramente sorpresa. Iniziai subito a svuotare la valigia e a riempire la mia nuova stanza.
In meno di mezzora avevo già fatto e mi lasciai cadere a peso morto sul letto.
Non mi resi conto, mi ero addormentata, finché Carl bussò alla porta e di scatto mi alzai. 
'È pronta la cena se vuoi' mi disse.
Annuì.
'Mi do una sistemata e arrivo, grazie' enuncia io.
Scesi dalle scale e vidi già tutti seduti a tavola ad aspettarmi.
'Scusate ma non trovavo le scarpe' dissi timidamente io.
Tutti mi sorrisero.
'Buon appetito' urlammo in coro.
'Susy, lo so che non ti farà piacere la cosa che ti sto per dire ma è un tuo dovere..'
Iniziai a spaventarmi.
'Domani, mia cara dovrai andare a scuola.'
No, non ora.
'Siccome hai 19 anni e dovresti frequentare l'ultimo anno, ti ho iscritta al corso base, poi tu potrai decidere più avanti il da farsi.'
'Grazie mille' dissi fingendomi felice. 
Non ne avevo proprio voglia, ho sempre odiato la scuola, anche se andavo abbastanza bene.
Poco tempo prima Rachel, mi aveva detto che lì vicino a casa vi era un parchetto, avvisai Samanta e con molta calma mi recai lì.
Era la fine di settembre e il tempo non era uno dei migliori, infatti non c'era neanche un grazioso bambino che giocava.
Presi dalla giacca il mio caro pacchetto di Marlboro e me ne accesi una.
Appena la appoggiavo alla bocca, mi sentivo rilassata e amavo questa sensazione.
'Ei, posso?' Senti una voce particolarmente calda alle mie spalle.
'Oh, certo' dissi girandomi di scatto.
'Ommioddio' dissi a voce troppo alta.
'Scusa?' Replicó lui.
'No niente..' Dissi arrossendo un po' in viso.
Vidi davanti a me questo ragazzo.
Bellissimo.
Carnagione olivastra, profondissimi occhi color nocciola e i capelli raccolti in un ciuffo. Alto e magro. Indossava un semplice jeans, un giubbotto in pelle e un paio di blazer ai piedi.
'Sai di solito sono l'unico che si siede qui' affermó lui.
'Ah, scusa, ma sono nuova' replicai.
'Sei la nuova figlia dei Besley? Comunque io sono Zayn, Zayn Malik' disse sorridendomi.
'Sì, sono io. Ma lo sa così tanta gente? Comunque sono Susanna, ma chiamami Susy.' Proclamai.
Decisi de accendere un altra sigaretta.
'Fumi?'
'Sì, ormai da 4 anni' dissi acida.
'Pure' confermò.
Notai l'ora e mi resi conto che era tardi.
'Io devo andare, scusa, grazie mille per la chiacchierata' dissi allontanandomi.
'Ci rivedremo? Sai mi sono divertito' disse sorridendo.
'Vedremo' dissi ridendo.

--

Ehi!
piacere sono Rachele.
questa è la prima fanfiction che scrivo (diciamo che mi è venuta in mente proprio stamattina:D) spero che vi piaccia!
Questo è solo l'inizio!
Vorrei sapere cosa ne pensate, se vi piacciono i personaggi e se avete qualche consiglio da darmi.
Continuero il più presto possibile!
Un grosso abbraccio Rachii
   
 
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