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Autore: Rhain_1992_ARM    16/10/2013    5 recensioni
Piccola On Shot sul nostro caro Sai, che comincia a scoprire i sentimenti per la compagna tutto pepe dai capelli rosa!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sai, Sakura Haruno
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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feelings Dedico questa fic ad una mia cara amica, amante di questa coppia!  Annetta (o anche Sakuro <3)
E' la prima che scrivo su di loro, quindi siate clementi! Spero possa essere di vostro gradimento!
Ah! L'immagine l'ho fatta molto velocemente con paint! Purtroppo vado un pò di fretta e non ho potuto disegnarne una seria, ma prometto di rimediare! (Dovrebbe essere il disegno di Sai xPPP)


Feelings

-L'amico è colui che ti è sempre vicino, una spalla su cui puoi piangere quando ne hai bisogno, la tua ancora di salvezza...-
Pensò il giovane ninja, seduto sotto di grande albero, con la schiena poggiata al tronco, ricordando quello che aveva letto poco prima su uno dei suoi amati libri.
Il crepuscolo inondava quella pianura di un piacevole arancione d'orato.
Grazie a quel gioco di colori, anche lui sarebbe potuto sembrare 'vivo', tingendo il suo malaticcio color latte acido che metteve in risalto gli occhi neri come l'inchiostro che utilizzava per disegnare, e i capelli confusionati dal vento, del medesimo colore.

Spesso gli avevano rinfacciato di essere come un fantasma rimasto intrappolato al mondo terreno, bianco cadaverico, inespressivo, e freddo.
Eppure, anche i fantasmi provavano sentimenti.
Sentimenti così forti da tenerli incatenati al mondo terreno, impedendogli di raggiungere il Nirvana.
Lui non poteva provarne, per quanto si stesse forzando di diventare amico con i coetanei del villaggio, lui non provava niente.
Paura, frustrazione, felicità, tristezza, amicizia, per non parlare dell'amore.
Ma grazie alla luce tiepida del sole che tramontava, solo per quell'arco di giornata, poteva sentirsi umano.
Il caldo colore lentamente scomparve, lasciando posto al buio freddo della luna,  che gli si addiceva molto di più.
Scese lo sguardo sul foglio con un disegno cominciato. Il tramonto ricopriva per intero il rettangolo bianco.
Giallo, arancione, rosso, sabbia, marrone. Non era abituato ad usare colori così vivaci, accesi e caldi.
Una macchia nera, si espandeva lentamente prendendo le sue sembianze.
Stonava parecchio. Sbuffò.
Improvvisamente sentì come delle voci alle sue spalle, così incuriosito si voltò lentamente scorgendo la figura di Sakura, sua ex compagna di squadra, che parlava con il ritrovato Sasuke Uchiha.
Ora che la pace regnava sovrana, e Naruto finalmente era riuscito a 'riportare a casa Sasuke', il caro vecchio team 7 era stato rinsanato.
E lui rimasto fuori, facendo qualche lavoretto di tanto in tanto per l'Hokage.
La ragazza, dal caratterino difficile, sembrava dire qualcosa di importante al moro, che non le degnava neanche uno sguardo.
Un rosso acceso si dipinse sulle gote di lei, e gli occhi di un solito verde smeraldo, sembravano essersi incupiti, tanto da perdere la loro lucentezza.
L'Uchiha, con tutta la calma del mondo proferì qualcosa, senza cambiare espressione, voltando le spalle alla rosa che da quello che gli sembrò, perse forza nelle gambe e s'inginocchiò a terra piangendo sommessamente.
Uno strano smuoversi nel suo stomaco lo fece sussultare, come quando si ha fame.
Ma non era quello.
Per qualche strana ragione, sentì il desiderio di sferrare un pugno al ragazzo che adesso era sparito dalla sua visuale.
Cercò con lo sguardo l'amica, che sembrava essersi calmata, ma continuava a tenere lo sguardo basso, con le mani strette in un pugno poggiate sulle ginocchia.
Vide delle gocce schiantarsi contro la pelle nuda delle gambe della ragazza, mentre notava le spalle tremare.
Una fitta allo stomaco lo fece tornare sul suo disegno. Strinse il pennello tra le dita, e prendendo un foglio bianco, disegnò una leggiadra colomba bianca.
"Ninpou - Choujuu Giga..." sussurrò in direzione del disegno, che lentamente sembrò uscire fuori dal foglio.
La colomba svolazzò leggiadra difronte il padrone attendendo ordini.
Quest'ultimo frugò nella tasca del marsupio tirando fuori un fazzoletto grigio. Attese che la creatura l'afferrasse per poi osservarla planare difronte alla figura rannicchiata della ragazza.
Quando vide quest'ultima sussultare davanti alla colomba si voltò tornando nascosto dietro il tronco.
Sperava con tutto se stesso che la ragazza non si arrabbiasse, e che soprattutto, non lo picchiasse come suo solito.
Qualche istante dopo sentì i suoi passi avvicinarsi, e rabbrividì impercettibilmente.
La rosa sgusciò da dietro il tronco sorridendo timidamente al ragazzo.
Si voltò a guardarla con fare di scuse. "Non volevo impicciarmi degli affari tuoi. Giuro di non aver sentito nulla." sentenziò pronto a ricevere un pugno sotto il mento.
Dovette sgranare gli occhi non vedendo avverate le sue predizioni.
"Anche se fosse, non c'era molto da sentire" mormorò lei sedendosi accanto a lui.
Andò a cercare frettolosamente il suo libro. Non appena lo trovò scorse freneticamente le pagine cercando quella che gli interessava.
La rosa indispettita gli diede un colpo alle mani facendoglielo cadere. "Smettila di fare ciò che dice un libro..." mormorò poggiando la fronte sulla spalla dell'amico cominciando a singhiozzare.
Sentì che gli si accarponava la pelle sotto quel contatto così ravvicinato.
Con le mani ancora a mezz'aria, osservò la testa della rosa, che ora si era poggiata contro l'incavo tra collo e spalla piangendo silenziosamente.
Sentiva ogni singhiozzo come una coltellata al fianco.
Cosa gli avrebbe potuto consigliare di fare, il suo fidato libro?
Sentì una delle mani della giovane aggrapparsi al suo dolcevita stringendolo tra le dita.
Quella mano che era sempre stato abituato a vedere come minacciosa, violenta e prepotente. Adesso gli sembrava così piccola e docile. Come se un colpo di vento potesse farla sgretolare come cenere,
Gli si formò come un nodo alla gola, non riuscendo a pronunciare neanche una sillaba.
Cos'erano tutte quelle sensazioni così strane?

Instintivamente allungò il braccio cingendo la schiena della rosa, che sussultò alzando lo sguardo incredulo.
Con la mano libera prese quella di lei facendola rabbrividire al contatto con la sua pelle fredda.
Gli occhi smeraldo della ragazza si offuscavano sempre di più riempiendosi di lacrime che senza tante cerimonie cominciarono a scendere velocemente delineandole dolcemente il viso arrossato.
La bocca tremante sembrava voler dire qualcosa.

Sentì la giovane stringergli convulsamente la mano per poi affondare ancora di più se possibile il viso in quell'incavo che sembrava trovare confortante.
La sentì piangere sonoramente pronunciando ogni tanto qualche parola come: "Sasuke...io... gli ho dichiarato ancora una volta i miei sentimenti.." altri singhiozzi "di come, mi ero ancorata a Naruto per farmelo riportare indietro... e lui.. lui... non vuole neanche provare ad amarmi...!"
La sentiva tremare.
I fiumi di lacrime gli avevano bagnato la maglia.

Non si era mai sentito così inutile in vita sua.
Inerme davanti ad una tale sofferenza.

Strinse più a se la ragazza, che gli cinse il collo con le braccia.
Sentiva di muoversi senza volerlo, le sue braccia afferrarono le gambe e la schiena della ragazza mettendola a sedere sulle sue gambe.
Quest'ultima non sembrava opporre resistenza e lasciò cullare su di lui, abbracciandolo.
"Io.. sono una persona orribile." commentò mentre i singhiozzi si facevano più radi.
Sai alzò lentamente il braccio mettendole una mano sulla testa, carezzando incerto i setosi fili rosa che le contornavano graziosamente il volto.
"Non è vero. Tu sei una persona fantastica Sakura." commentò lui finalmente dando voce ai suoi pensieri.
La ragazza sembrò spaventata inizialmente, come se convinta che avesse perso la parola.
"N-non dire cav..." fece per dire rossa in volto quando un dito del compagno gli si premette sulle labbra, impedendole di terminare la frase.
"Coraggiosa, forte, solare, estroversa, testarda, permalosa, eccentrica, ed a volte anche volgare!" disse tutto d'un fiato il moro.
Vide la rosa assumere un variopinto rosso per tutto il volto, con un espressione sospesa tra l'ira funesta e la sorpresa.
Temendo per la sua incolumità il giovane le prese le mani sperando di non ritrovarsele presto in faccia.
"Il tuo è uno splendido colore!" terminò infine chiudendo gli occhi.
Potè sentire distitntamente le mani della ragazza che scivolavano dalle sue.
Ma stranamente, invece di finirgli in faccia, una di esse atterrò sulla sua testa, scompigliandogli i corti capelli.
Stava sbagliando un pò troppe volte le sue previsioni.
Non gli era mai capitato.
Sgranò gli occhi percependo quel gesto.
Che si potesse definire 'affetto'?

Sentì uno strano calore prendere possesso del suo volto.
Tastò con le mani rendendosi conto di essere diventato molto caldo.

Una risata cristallina lo fece tornare in se, per trovarsi davanti agli occhi il sorriso più bello che avesse mai potuto vedere.
Sincero, allegro e caldo.
La voce di Sakura si alzò echeggiando sulla collina isolata.
"dovrei ringraziarti Sai.. Anche se in modo tutto tuo, hai cercato di consolarmi...". ridacchiò la rosa asciugandosi delle lacrime.

Quelle però non erano lacrime di dolore.
Sembravano diverse.

"Ti prego... se devi piangere..." cominciò il ragazzo afferrandole il polso impedendole di ripulirsi dall'ultima lacrima.
"fallo così."
Terminò in un soffio allungando il viso verso quello dell'amica, poggiando le labbra sulla piccola gocciolina.

Era fresca, ed aveva un gradevole sapore salato constatò.
Sgranò gli occhi e si allontanò dalla ragazza arrossendo.
La guardò spaventato, rossa come la maglia sbracciata che era abituara ad indossare.
La vide balzare in piedi evidentemente in imbarazzo.
 Cosa cavolo gli era saltato per la testa?!

"i-io vado!" strillò la ragazza con voce atona.
La osservò andarsene verso il villaggio, quando improvvisamente la vide fare dietrofront in sua direzione.
Non seppe se esserne spaventato o meno.
La giovane s'inginocchiò davanti a lui arrivandogli davanti al viso.
"D-devo ancora ringraziarti... Ecco.. Grazie per avermi consolata." fece per rialzarsi ma il moro la trattenne per il polso facendo scontrare i loro sguardi.
Quello nero come la notte di lui che rifletteva la figura della ragazza, e quello verde e cristallino di lei che era finalmente tornato splendendte.
Quel giorno gli stavano accadendo troppe cose strane, che fosse posseduto da una qualche arte ninja?
Che fosse malato?

Non sapeva spiegarselo.
Posizionò la mano libera dietro la nuca della compagna affondando le dita nei corti capelli rosa, e chiudendo lentamente gli occhi premette le labbra ghiacciate su quelle morbide e calde della ragazza.
Fu un istante che gli sembrò non terminare mai.
Poteva sentire il sapore di fragola, sprigionato dalle labbra di Sakura, probabilmente grazie al lucidalabbra che era solita usare.
Sentiva l'odore della sua pelle così vicina a lui, fresca e dolce, sembrava di gelsomino.
Dischiuse leggermente le labbra per prendere aria, volendo poi ritornare a quella dolce unione, ma un sonoro schiaffo della ragazza lo aggredì stampandolo contro il tronco.
Si strofinò la guancia dolorante alzando lo sguardo verso Sakura, che si era tirata in piedi.
Respirava freneticamente, una mano a stringere la maglia all'altezza del cuore e l'altra a tastare incredula le labbra, il volto completamente paonazzo ed i limpidi occhi sgranati.

"B-Buona notte!" Disse scappando verso il villaggio.
Alla fine uno schiaffo sel'era preso...
Ma non gli faceva poi tanto male.

Poggiò la testa contro l'albero.
Era sfinito.

Era finalmente riuscito a provare dei sentimenti... non era ancora sicuro di quali fossero, ma era certo fossero forti.
Osservò il cielo sorridendo.
Il Rosa, era diventato il suo colore preferito.
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