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Autore: _ClyssiasChange_    16/10/2013    3 recensioni
"Partirono per un villaggio lontano, dove suonarono il piano per permettersi da vivere, la loro bravura era tale che ben presto furono ingaggiati anche oltre la regione, in meno di due anni erano già diventati la coppia di pianisti più conosciuta e felice del paese.
Emily aveva avuto il suo lieto fine, con la persona amata, era libera finalmente, era felice, finalmente."
Cosa sarebbe successo se Emily e Victor si fossero incontrati quando ella era ancora viva?
dedicata alla mai cara amica, Noe-chan (Miss Yuri)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emily, Victor Van Dort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Piano.

Emily, oh se era bella, era senza dubbio una rarità, così tanto fascino poteva capitare solo una volta ogni dieci anni (minimo!), con quel suo viso candido e dai tratti delicati, gli occhi grandi da cerbiatta, esaltati dalle lunghe ciglia, i capelli lunghi, lisci e scuri che le conferivano un'aria ancora più femminile, le labbra rosse, alta e magra, con le forme al punto giusto; ma lei non era solo bella, era anche dolce, premurosa, piena di vita e speranzosa, esuberante, talentuosa, elegante ed intelligente, alle volte però anche infantile, come quando si arrabbiava e metteva su il broncio, era così che aveva ottenuto il suo primo pianoforte.
 Victor, un ragazzo non dotato di particolare bellezza, troppo magro per la sua età, gli occhi grandi e un poco sporgenti, il viso pallido e scavato, per di più era anche un ragazzo così pieno di paure ed insicurezze, figlio di pescatori, era un tipo così ordinario, gli avrebbe fatto bene uscire dagli schemi qualche volta, ma era troppo timoroso per farlo, frequentava spesso un pub dove poteva suonare il piano, oh sì, quello era l'unico istante in cui era sicuro di sé, quando suonava.
 Era successo per caso, Emily aveva deciso di saltare l'ora del tè serale con le sue amiche, tutte signorine dell'alta società, come lei, che avrebbero passato la sera a spettegolare, fingendosi amiche per poi sparlarsi dietro, era una cosa che la ragazza odiava. 
Aveva visto l'insegna traballante del pub, i capelli raccolti, il lungo abito grigio perla con alcuni ricami bianchi, incollato con bottoni su tutto il corsetto, si sentiva prigioniera, si era sentita incuriosita, era una sua debolezza, così era entrata, senza pensarci.
Il campanello suonò, segno che un cliente era entrato nel locale, Victor volse lo sguardo verso la porta, ed ecco che la vide per la prima volta, la ragazza più bella che potesse esserci al mondo, col fisico perfetto, la pelle candida, il sorriso dolce di una donna, gli occhi curiosi e puri di una bambina, Victor ne rimase affascinato.
 Gli occhi di lei si posarono ovunque, quel posto era così diverso dalle sale da tè, dalle case ricche di gente arrogante, solo perché ricca, sentiva di non appartenere a quel mondo, lei doveva essere libera. Si guardò intorno, i tavoli rotondi, gente che parlava, rideva, giocava a carte oppure beveva qualcosa, erano tutti così particolari, si concentrò poi sul palco, dove un gruppo di uomini con degli strani baffi suonavano trombe e archi in un ritmo jazz allegro, non riusciva a capire bene le parole, ma doveva essere la storia di qualche farabutto, notò un ragazzo di circa la sua età, gracile, in un completo scuro, non era per niente affascinante, ma la colpì, era da solo; gli si avvicinò.
 -E' occupato?- domandò con voce squillante, Emily.
-C-cosa? S-sì, cioè, no! Volevo dire ... è libero- balbettò agitato Victor, lei rise, le faceva tenerezza.
-Piacere, io sono Emily- si presentò.
-Victor, molto piacere, ha un nome delizioso signorina- egli si calmò.
-Oh, dammi del tu!- esclamò cordiale, per poi fargli un sorriso.
-Oh ... va bene, Emily-
-Ho voglia di suonare!- esclamò piena di vita, più allegra di prima, per poi dirigersi verso il piano.
-Posso?- chiese al signore che lo suonava, lui annuì, poco convinto.
 Emily pareva una bambina, una volta seduta cominciò a suonare una dolcissima, sebbene triste melodia che aveva scritto lei, parlava di un amore bloccato sul nascere, ma rappresentava per lei la sua prigionia.
 Victor era senza parole, suonava quel piano in maniera divina, era meravigliosa, reagì d'istinto, si incamminò verso il piano, dietro Emily, e con le lunghe braccia riuscì a raggiungere i tasti dello strumento, e suonò assieme a lei, una melodia meno malinconica, inizialmente lei era sopresa, ma poi si addolcì, e insieme crearono un'armonia perfetta.
 Gli applausi confermarono la perfetta sincronia che c'era tra i giovani.
-Oh, è già così tardi! Devo proprio andare- esclamò sorpresa la fanciulla.
-Ci rivedremo?- domandò speranzoso il ragazzo.
Emily posò l'indice sul labbro come una bambina, per poi sfoggiare un sorriso adorabile.
-Sicuramente- detto ciò se ne andò di fretta dal locale.
Oh, entrambi rimasero svegli tutta la notte. Il loro primo incontro, quale gioia per i loro cuori.
***

Era venerdì, era passata una settimana da quando i giovani non si erano incontrati, ma pareva un'eternità.
 Victor stava picchiettando le dita sul tavolo con impazienza, voleva rivederla, doveva rivederla.
Il campanello suonò, Victor guardò subito chi fosse entrato, lei.
Senza rendersene conto la raggiunse.
-Signorin... volevo dire, Emily! Come sono felice di rivederti, credevo non sarebbe più tornata ... - confessò con un lieve rossore.
-Sono felice anche io, Victor. Non mi sono mai sentita così in sincronia con qualcuno- gli prese le mani, questo fece agitare ancora di più il moro.
-Non è convenevole ... - tossì riferendosi alle mani.
-Non m'importa, qui sono libera!- esultò -Qui posso finalmente fare ciò che mi piace, essere con chi mi piace- arrossì lei.
Sorrise il caro Victor.
 Come la volta prima suonarono, qualcosa di più dolce e allegro, Victor sentì anche per la prima volta, chiaramente, la risata di Emily, perfetta, non poteva dire altro.

 
***

 E così, ogni venerdì sera si incontravano di nascosto, in quel pub a suonare, parlare, ridere, conoscersi, fino ad innamorarsi.
-Sai, Victor... i miei vogliono organizzarmi un matrimonio ma io non voglio, insomma, c'è già qualcuno nel mio cuore..- guardò di sottecchi il giovane accanto a lei -.. e non voglio proprio sposare qualcun altro al di fuori di lui! Vi prego, aiutatemi- lo pregò mordendosi il labbro.
-Mia cara, bellissima Emily, non so cosa fare, dopotutto sono un umile "popolano", non sono al confronto di un compito di tale importanza ... - sospirò lui.
La castana lo abbracciò, stringendosi a lui, sull'orlo di piangere; egli potè inebriarsi del suo profumo, stringere la stoffa bianca del suo vestito, averla tra le sue braccia ancora per un po'.
-Emily, per favore, fammi il piacere, anzi, l'onore di essere mia moglie- si dichiarò una volta staccati -Mi sono innamorato di te- terminò velocemente, dandole poi goffamente un anello tramandato da generazioni nella sua famiglia.
-Oh mio Dio!- ella portò una mano alla bocca stupita - Non so cosa dire ... insomma, SI'! - urlò - Ti amo così tanto, oh, sento il cuore esplodermi nel petto- rise infine.
 Quanto la amava, Victor, sapeva sdrammatizzare ogni situazione imbarazzante per lui.

 
***

-NO VICTORIA!- la disapprovazione del padre rieccheggiò per le grandi pareti di quella camera.
-Perché no?- insistè lei triste.
-Lui non è "uno di noi", manderebbe all'aria anni di galateo e purezza del nostro sangue- asserì la madre.
-Uno di noi? UNO DI NOI? Vi state ascoltando? E' una persona, perché non volete che io sia felice?- scoppiò a piangere, Emily, scappando in camera sua.
-Qualche problema signorina?- le si avvicinò la sua cameriera, vedendola in quelle condizioni.
-Victor mi ha chiesto si s-sposarlo... - singhiozzò.
-Me è fantastico! Voi amate quel signorino!- esclamò felice per la sua padrona.
-Ma i miei non lo accettano! Stupido rango sociale- imrpecò la diciannovenne.
-Ho un'idea, mia dolce ragazza- le sorrise la cameriera con fare materno -Voi aspettate qui-

***

 -Siete voi Victor Van... - una signora, non troppo anziana, cercò di pensare al cognome del ragazzo che cercava.
-Sì, sono io- annuì lui.
-Oh per fortuna che siete ancora qui ... sono per conto della signorina Emily, -a quel nome, Victor si illuminò, per poi rabbuiarsi.
-Cosa le è successo?!- si allarmò.
-Oh nulla, è molto felice per il vostri fidanzamento, ma i suoi negano ... - egli assunse un'espressione desolata - Ma io voglio aiutarvi, andate alle tre di questa notte vicino al cimitero, vestitevi meglio che potete!- gli prese la mano e gli rivolse uno sguardo carico di dolcezza.

 
***

 Emily stava piroettando nella sua camera, addosso l'abito da sposa della madre, non ptoeva comprarne un altro, ma tuttavia non le dispiaceva.
- Siete incantevole- si complimentò con lei la cameriera.
-Grazie ... - disse imbarazzata la fanciulla.
-Presto, il vostro fidanzato vi aspetta!- Emily sorrise come mai in vita sua, fuggendo dalla finestra, dritta al cimitero.
Eccola arrivata, aveva il cuore che le stava uscendo fuori dal petto per quanto fosse felice, Victor era lì, ad aspettarla, contonuando a guardare l'orologio da polso con ansia.
-Amore?- lo chiamò lei, teneramente.
-EMILY! Non credevo che venissi più ... - sospirò rassicurato.
-Ho un deja-vu- rise lei, prendendogli la mano destra.
Il ragazzo notò poi la sua sposa, era radiosa.
-Siete bellissima, questo abito vi sta un incanto- le accarezzò una guancia.
-G-grazie ... anche tu-
L'abito di lei era lungo e bianco, a sirena a fasciarle il fisico, una scollatura a cuore che le copriva il seno, il velo che le copriva giusto un poco le spalle scoperte.
 Lui un semplice completo nero, con un bavero viola che fuoriusciva dalla giacca.
-Da qui in poi ci aspetta una nuova vita, sei sicura di voler fare questo passo?- chiese con timore lui.
-Sì, se la vita la passerò con te, ne vale assolutamente la pena!- lo abbracciò, e lui la fece volare prendendola per la vita.
 Una nuova vita li attendeva.
***
 
  Partirono per un villaggio lontano, dove suonarono il piano per permettersi da vivere, la loro bravura era tale che ben presto furono ingaggiati anche oltre la regione, in meno di due anni erano già diventati la coppia di pianisti più conosciuta e felice del paese.
 Emily aveva avuto il suo lieto fine, con la persona amata, era libera finalmente, era felice, finalmente.



Clyssia' s Crazy Corner
CHE FINALE DI MERDA, YAY!
Ahahaha ok, seri un attimo.
Non è un granché, però dai, non mi pare nemmeno una schifezza.
Mi sono impegnata molto, ho immaginato un "Happy Ending" (Mirai Nikki, lol) per Emily e Victor et voilà <3
La fic è nata tutto da una giornata a casa della mai carissima amica "Miss Yuri" (Te la dedico noe-chan <3), quando ho detto "secondo me se Emily fosse stata viva, e si fosse incontrata con Victor, sarebbero diventati una coppia di pianisti"
Fatemi sapere cosa ne pensate, spero che vi piaccia!
Kiss Clyss
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