CAPITOLO I
Era una bella mattina d’autunno << Perfetta per sistemare la soffitta, che mi aspetta da tempo >>, pensò Flo.
Flo era una una giovane ragazza che viveva in una piccola villetta assieme alla nonna, in una foresta d’aceri del Canada. Lo scenario si presentava quotidianamente fantastico, ma in autunno l’atmosfera aveva un certo non so che di magico, con tutte le sfumature calde delle foglie degli alberi. Proprio quell’atmosfera aveva stimolato Flo a recarsi in soffitta: già di per sé un luogo ricco di fascino, se ne riempiva ulteriormente con il clima, la luce e gli odori tipici dell’autunno.
Ben motivata, dopo aver fatto colazione con dei buonissimi pancakes allo sciroppo d’acero preparati dalla nonna, la ragazza si precipitò in soffitta.
Per accedervi era  necessario salire le scale fino al secondo piano della casa, poi con l’aiuto di un uncino si apriva la botola nel soffitto e, quasi magicamente, una piccola scaletta si srotolava e permetteva l’ingresso in quel piccolo universo carico di ricordi.
<< Wow! Da quanto tempo non salivo qui! Non ricordavo tutte queste cose… >>, esclamò Flo alla vista di tutti quei bauli, tutti quegli scaffali ricolmi di libri impolverati e dei due enormi armadi sulla parete di fronte a lei.
<< Certo che la nonna ne ha vissute di avventure! Sarà meglio dare un’occhiata in giro e iniziare a dare una bella riordinata. >> pensò la ragazza.
Sua nonna era scappata dall’Europa ai tempi della prima guerra mondiale e tutto ciò che aveva raggruppato in soffitta era quello che le rimaneva della sua infanzia. La donna non aveva mai voluto buttare via nulla o separarsi dai suoi ricordi, inoltre ci teneva molto che fossero ben conservati. Da sempre si era occupata lei di tutte le operazioni necessarie, ma con il passare del tempo era diventato pesante anche il solo svolgere le azione quotidiane, perciò il compito era passato all’adorata nipotina.
L’ultima visita alla soffitta risaliva a due anni prima e, anche in quell’occasione, era stata Flo ad occuparsi di tutto. Nel frattempo, era cresciuta e i suoi ricordi legati a quel luogo si erano pian piano dissolti, così, alla vista di tutti quegli oggetti ne era rimasta molto stupita.
<< Inizierò dai bauli: sono i più impegnativi. >> decise Flo dopo essere rimasta a bocca aperta per qualche istante. Si inginocchiò davanti ad uno di essi e lo aprì.
Si sollevò un velo uniforme di polvere, seguito da un odore di legno. Flo tossì e scostò, agitando le mani davanti a sé, la nube grigiastra.
Nel baule vi erano delle gonne di lana rosse in fantasia tartan, dei maglioncini rossi e un paio di piccole scarpe marroni in pelle,con le stringhe consumate. Oltre a questi indumenti, vi erano due quaderni: uno era pieno di disegni di soggetti naturali, l’altro era un diario. E ancora, nel baule vi era uno specchio, un braccialetto di stoffa e una collana.
La collana era composta da una catenella d’argento, ormai ossidato, e da un cammeo abbastanza grande con all’interno un’immagine di una ragazza con i tratti che ricordavano vagamente un animaletto.
<< Chissà di chi è questa foto… >> pensò Flo.
Per cercare di vedere meglio l’immagine, pulì il vetro con la manica della felpa e potè distinguere chiaramente la figura: era una ragazzina con i capelli rossi, raccolti in due trecce che le incorniciavano il viso, occhi verdi e un sorriso a trentasei denti.
Flo rimase molto colpita ed incuriosita dalla foto e, proprio mentre la stava osservando, le sembrò che l’immagine si stesse muovendo. Si strofinò gli occhi e, con suo grande stupore, scoprì di non aver avuto un’allucinazione: l’immagine si stava realmente muovendo.
Incapace di staccare lo sguardo da quella stranezza, la ragazza non si rese conto che sotto di sé si stava formando un portale: nubi azzurrine, luce del medesimo colore e fruscii circondarono la ragazza che, senza quasi rendersi conto, si trovò all’interno di un tunnel.
<< Aiuto!Aiuto! Tiratemi fuori di qui! >> urlava con tutta la sua voce Flo, ma nessuno le rispose.
Dopo qualche istante si trovò faccia a terra in un prato pieno di fiorellini lilla e, davanti a sé, si trovava la ragazza della foto.
<< Era ora che rispondessi! Sono giorni che ti chiamo e non ho mai ricevuto una tua risposta. Mi stavo preoccupando! Per fortuna sei arrivata! >> esclamò la ragazza dai capelli rossi.