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Autore: you save me    16/10/2013    2 recensioni
Vi siete mai sentiti soli, persi, stanchi?
Stanchi delle persone che vi giudicano senza sapere niente, stanchi della perenne assenza dei genitori, stanchi di voi stessi e stanchi di essere maltrattati dalla persona che più amate in assoluto?
Megan si, lei lo sa bene.
Ma forse niente è ancora perduto..
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"Ogni volta che lo vede cerca di uccidere, sterminare le farfalle che le svolazzano per lo stomaco, cerca sempre di fermare il brivido che le sale su per la schiena quando si sfiorano involontariamente.
Ma non ci riesce mai, quello che prova per lui è troppo forte"
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Recensite, anche solo per farmi sapere se vi è piaciuta. È la mia prima os, fanno sempre piacere dei pareri :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa os la voglio dedicare alla mia migliore amica.
E' lei che mi incoraggia ed è lei che mi fa sorridere ogni giorno.
Grazie di tutto, ti amo.


NOTHING IS WRONG IF WE ARE TOGETHER


Megan guarda lo specchio davanti a lei, è appannato come i suoi occhi.
Sorride e non sa nemmeno lei il motivo.
"Non farlo", la voce nella sua testa è preoccupata, ma lei non lo è.
Sospira rumorosamente.
"Questo è per tutte le persone che mi giudicano senza sapere niente di me" ricalca il segno fatto pochi secondi prima.
Sollievo, sollievo e ancora sollievo.
"Questo è per tutti gli insulti che aumentano sempre di più". Gli occhi fissi sul vetro che riflette la sua figura stanca, la mano che  incide lo stesso punto.
Una goccia di sangue esce dalla piccola ferita. 
Si ferma e piange fino a perdere un po’ di voce.
Non c'è nessuno in casa. Può sfogarsi, è libera.
"Questo è per l'insicurezza che mi accompagna ogni fottuto giorno" sussurra mentre la lama ripete gli stessi movimenti poco  lontano da un taglio recente.
"Questo è per la paura. La paura delle persone, la paura di essere giudicata, la paura di non essere mai abbastanza".
Preme un pochino di più e sente il bruciore aumentare.
"Questo è per tutte le volte in cui sono caduta e non sono riuscita ad alzarmi da sola, non completamente".
Guarda per un secondo la ferita. Piccole goccioline di sangue si fanno largo tra la sua pelle bianca e vellutata, posandosi  sull'asciugamano di seta e tingendolo di un rosso vivo. Alla ragazza piace quel colore.
Megan continua, non riesce a fermarsi.
"Questo è per la mia pancia troppo piena, troppo gonfia, troppo pesante" dice sfiorando il suo addome con lo sguardo.
Le lacrime non smettono di cadere, si sente debole, sola. 
Urla, ma non se ne rende pienamente conto. Le sue orecchie sono tappate da parole, frasi e insulti che le intimano di farsi del  male. 
"Questo è per le mie gambe ingombranti e per il grasso che non riesco ad eliminare, nonostante tutti i miei sforzi". 
La voce rotta dal pianto, un nuovo taglio si aggiunge alla sua collezione.
Megan ci prova a dimagrire, ma ogni tentativo è vano e finisce sempre per rinunciare.
La porta d'ingresso sbatte violentemente.
E' arrivato qualcuno, deve calmarsi. 
"E infine, questo è per me stessa". Spinge più a fondo la lametta sulla sua pelle ormai stanca e vorrebbe urlare per il dolore, ma non può.
Il taglio non smette di sputare sangue e Megan si affretta a tamponarlo con l'asciugamano fino a farlo smettere.
Apre l'armadietto di fronte a lei e nasconde la lametta in un barattolino che non viene spostato da mesi.
"Nessuno ci andrà a guardare" pensa mentre si infila braccialetti grossi e sottili, sbiaditi e colorati per coprire le sue ferite da  guerra, le piace chiamarli così. I tagli sono rossi e infiammati, forse troppo, ma a lei non importa.
Qualcuno bussa alla porta del bagno. 
Apre e si trova davanti l'ultima persona che vorrebbe vedere in quel momento.
"Ciao Megan" tuona Justin con un ghigno dipinto sul volto.
La ragazza ha paura, lui le fa paura.
Cerca di chiudere la porta, ma Justin la blocca con una mano senza fare troppi sforzi. E' forte, troppo forte per lei. 
Il ragazzo entra nel bagno e si chiude la porta alle spalle.
Megan vorrebbe sparire o scappare, ma non può.
Justin vaga con lo sguardo per la stanza e nota l'asciugamano imbrattato di sangue.
Lo afferra e si avvicina paurosamente alla ragazza.
"E questo?" quasi urla, spaventandola a morte.
Megan vorrebbe parlare, inventare una scusa, ma le parole le muoiono in gola. 
La figura imponente e alta di Justin, la sovrasta.
Il ragazzo le afferra il polso sinistro e un grido soffocato lascia le labbra soffici di Megan. 
Le fa male, non solo il polso. Lui le fa male, lui la uccide ogni volta più di quanto non lo faccia già lei stessa.
Per un secondo, Justin sembra dispiaciuto e allenta la presa. 
Megan si accascia a terra con la testa tra le mani e cerca di ignorare suo fratello e il dolore.
"Lo dirò alla mamma" dice prima di andarsene, ma entrambi sanno che non lo farà mai. 
La ragazza corre a rifugiarsi nel suo letto, non ha più fame, le si è chiuso lo stomaco dopo l'accaduto. 
Tante piccole lacrime  calde le cadono sul viso, solcandole le sue guance rosse e paffute. 
Ha bisogno di aiuto.
Brucia la pelle, brucia il cuore, brucia la gola e bruciano gli occhi.
Si sente debole, sta male.
Tremano le mani, trema la voce, tremano le gambe insieme alle ginocchia.
Vuole solo dormire e dimenticare l'incontro con suo fratello nel bagno.

**
Justin stringe il volante tra le sue mani fino a far diventare le nocche bianche, sono due ore che gira a vuoto per la città con la sua  Range Over. 
Vorrebbe dimenticare ogni cosa anche per un solo secondo, ma non ce la fa.
Ripensa alle ore precedenti, alla sua entrata nel bagno, all'asciugamano imbrattato di sangue, alle sue rudi parole contro Megan, all'urlo strozzato della ragazza quando le aveva stretto il polso e ai suoi occhi pieni di paura che lo imploravano di lasciarla in  pace una volta per tutte e smettere di farle del male. 
Justin odia Megan.
Odia i suoi occhi verdi che alla luce del sole sono sempre più luminosi, più vivi. Verdi, come il colore preferito di Justin.
Odia le sue labbra rosee, soffici e a cuoricino che avevano entrambi. Nessuno riusciva a distinguerle.
Odia i suoi braccialetti grossi e sottili, colorati e sbiaditi che le avvolgono solo il polso sinistro, chissà poi perché.
Odia lei perché è riuscita involontariamente a farlo innamorare dei suoi sorrisi alla mattina, della sua voce squillante che gli  rallegra la giornata, delle sue debolezze, dei suoi pregi, del suo corpo che lei odia profondamente, delle sue paure e di tutti i suoi difetti.
Odia vederla triste per qualsiasi cosa, anche se è consapevole che la maggior parte delle volte è lui a farla stare male e a  renderle la vita un incubo. 
Ma cosa ci può fare? E' sua sorella, non può urlare al mondo intero quanto l'ama, anche se vorrebbe farlo disperatamente.
Si costringe ad odiarla per soffocare l'impulso di rivelarle la verità ogni volta che la vede.
Si sente una merda ogni giorno di più, vuole smetterla di trattarla male, di torturarla. Vuole farla sorridere, vuole proteggerla.
Le sue labbra si incurvano in un sorriso e si sente improvvisamente stanco. Torna indietro e raggiunge nuovamente la casa.
Vuole dormire, sognare Megan e se stesso insieme, finalmente felici.
Si butta nel letto e si abbandona ad un sonno profondo.

**

"Ti amo Megan" 
"E' tardi ormai"


Justin si sveglia in preda al panico, si passa una mano sulla fronte ricoperta da un piccolo strato di sudore.
Ha paura, paura che l'incubo che ha appena fatto possa realizzarsi.
"Lei ti vuole bene", la vocina nella sua testa cerca di tranquillizzarlo. 
"Come può volermi ancora bene dopo tutto quello che le ho fatto in questi anni? Sono solo capace di ferirla, sono solo un idiota" si ripete portandosi le mani tra i capelli. 
Si tira violentemente le punte, è frustrato, arrabbiato, triste.
La voglia di vederla si impossessa di lui.
Si alza di scatto dal letto e si dirige a passo svelto nella camera della sorella. 
Apre piano la porta e con lo sguardo percorre tutta la stanza, fino a trovare il letto. Accende la piccola lampada posta sul comodino e si avvicina lentamente.
La luce fioca illumina leggermente la ragazza e Justin sorride.
Megan è lì, dorme, sembra tranquilla.
Il suo respiro è regolare e un piccolo sorriso è dipinto sulle sue labbra.
I suoi capelli color mogano sono sparsi sul cuscino e sul suo viso pallido.
Justin le accarezza la guancia con una delicatezza sovrumana, quasi come se avesse paura di frantumarla in mille pezzi, quasi come se fosse qualcosa di prezioso. E lo è, lo è davvero.
Il ragazzo pensa che è bellissima, la più bella creatura che abbia mai visto in vita sua e pensa a quanto vorrebbe fiondarsi su quelle labbra morbide che lo attirano da troppo tempo ormai.
Alza il lenzuolo celeste per coprirla meglio e il suo sguardo si posa su una piccola macchia rossa che tinge la manica sinistra della ragazza. 
Si chiede che cosa possa essere e il dubbio lo assale.
Magari è sugo di pomodoro, pensa, ma capisce di sbagliarsi quando si ricorda che la sera prima Megan non aveva mangiato per colpa della sua scenata. Justin si sente in colpa, vorrebbe prendersi a pugni in pieno viso.
Afferra delicatamente il polso sinistro della ragazza e le solleva la manica. Sgrana gli occhi.
Tagli, tagli ovunque. 
Alcuni profondi, alcuni solo a fior di pelle, alcuni recenti, ancora rossi ed infiammati, altri diventati ormai solo una cicatrice  bianca.
Come ha fatto a non essersene mai accorto? 
Eppure la guarda sempre con interesse, attento ad ogni particolare importante o insignificante che sia.
Si maledice mentalmente pensando che qualche taglio può essere rivolto anche a lui e a tutto il male che le fa.
Quei segni erano l'evidente prova che lei urlava chiedendo aiuto, ma che nessuno riusciva a sentirla, tantomeno il ragazzo.
Justin vorrebbe piangere, svegliarla, abbracciarla così forte da toglierle il respiro e dirle che lui ci sarà sempre dora in poi.
"Ora si spiegano tutti quei braccialetti che porta solo nel polso sinistro e l'asciugamano imbrattato di sangue. 
Ora si spiega tutto" pensa Justin mentre la ricopre lentamente. 
"Ti salverò, te lo prometto" sussurra più a se stesso che a lei.
La guarda con lo sguardo perso e, dopo averle lasciato un leggero bacio sulla fronte, ritorna sui suoi passi, nel proprio letto.
Quel lieve tocco tra le sue labbra e la pelle di Megan, lascia un brivido sulla schiena della ragazza che si gira sul fianco destro e sorride più di prima. 

** 

Il solito bicchiere con il latte freddo e il cornetto al cioccolato sono sul tavolo e il solito bigliettino lasciato dalla mamma, che riporta la frase
 -buona giornata- è appeso al frigo, come ogni mattina.
Justin lo strappa e lo legge distrattamente. Sa bene cosa c'è scritto sopra, ma non gli importa. Gli piace immaginare che sia sua  mamma a dirglielo di persona. Avrebbe voluto sedersi con lei al tavolo e fare colazione insieme, oppure farsi accompagnare a  scuola. Ma la madre è troppo impegnata al lavoro per occuparsi dei suoi figli che di conseguenza sono perennemente da soli. 
Il ragazzo si gratta distrattamente la nuca, si siede sulla solita sedia fredda e addenta il cornetto con lo sguardo perso nel vuoto.
Una ventata di aria fredda lo fa voltare. 
La ragione del suo sorriso, della sua felicità, la ragazza che più ama al mondo è in piedi davanti a lui. 
Agli occhi di Justin pare più stanca, più debole delle altre volte. 
Trema per il freddo pungente del mattino e si stringe nella sua felpa larga e rossa, il suo colore preferito.
I leggins neri le avvolgono le gambe, che poi così tanto ingombranti non sono, pensa Justin.
Il labbro inferiore è spaccato, rossastro. Se l'è morso duramente nella notte e questo a Justin fa male. 
Scatta verso il frigo, si versa un bicchiere di latte in un pentolino e lo mette a scaldare. Le piace il latte caldo a differenza del  ragazzo che lo beve sempre freddo.
Justin rimane incantato, la segue con lo sguardo attento a ogni suo movimento.
Ha un passo leggero, quasi impercettibile e a lui piace. 
Lei è la sua calma, la sua felicità in un mondo scombinato e sempre di fretta.
Megan non lo guarda neanche per un secondo, appoggia la tazza sul bancone e afferra lo zaino posto sulla sedia.
Justin vuole recuperare, vuole farlo davvero.
Sente il bisogno di ascoltare la voce della sorella, ma lei non sembra minimamente intenzionata a parlargli.
Decide di fare lui il primo passo.
"Buongiorno", le sorride in modo angelico, un sorriso che fa trasparire tutto l'amore che prova per lei e Justin spera davvero che Megan se ne accorga.
La ragazza si gira verso di lui, con gli occhi sbarrati. Non le parla mai la mattina anzi, sembra che la odi ancora di più.
Pensa che voglia ricominciare a ferirla con le parole, perché non gli basta più sbatterla solo contro la porta o stringerle il polso fino a  farlo diventare bianco come la neve. "Vuole uccidermi veramente, le parole fanno più male di un pugno nello stomaco" pensa Megan.
Si fa forza e appoggia gli occhi sui suoi. 
Calore le penetra nel corpo e vorrebbe cedere, spostare lo sguardo, ma qualcosa glielo tiene incollato a quello di Justin.
Megan sa riconoscere tutti i suoi sguardi. Capisce quando vorrebbe picchiarla, quando vorrebbe urlarle contro o quando gli  piacerebbe abbracciarla, anche se alla fine non lo fa mai. 
Ma quello, quello sguardo strano e diverso non lo capisce mai. 
Sembra che i suoi occhi le vogliano chiedere perdono per renderle la vita un inferno, come se il ragazzo non riuscisse a dirlo con la propria voce, come se non ne fosse capace.
Justin la scruta attentamente e nessuno dei due riesce a staccarsi dall'altro.
Megan vorrebbe piangere, saltargli in braccio, stringerlo forte e non lasciarlo più.
La ragazza adora le sue braccia muscolose e piene di tatuaggi che sembrano essere capaci di avvolgere solo lei, solo Megan  Bieber.
Adora le mani grandi e calde del fratello che sembrano fatte apposta per intrecciarsi con le sue piccole e fredde.
Vorrebbe farle combaciare, incollarle assieme e passeggiare per il parco ascoltando qualsiasi cosa esca dalla bocca del ragazzo pur di sentire la sua voce, quella che lei tanto ama, quella che le scalda le mani, le gambe, il cuore, l'anima.
Adora vederlo ridere anche per qualcosa di banale. 
Adora le sue labbra a cuoricino, l'unica cosa che hanno in comune. Sono fatte apposta per sorridere, pensa sempre Megan.
Spesso vorrebbe sfiorargliele, assaporarle e renderle sue, per sempre.
E spesso vorrebbe amarlo, amarlo con tutta l'anima, il cuore, il corpo. 

Vorrebbe poter baciarlo con foga ogni volta che è in astinenza delle sue labbra, vorrebbe poter guardare nei suoi occhi e sussurrargli un 'ti amo' imbarazzato mentre lui sorride e le cinge i fianchi.
Vorrebbe poter dormire abbracciati tutta la notte e sentirsi sua, sua e basta.
Ma Megan sa che non sarebbe mai successo niente del genere, sa che è tutto tremendamente sbagliato.
Sono fratelli, e i fratelli si possono amare? "no" si risponde sempre lei per convincersi a lasciar perdere. 
Ogni volta che lo vede cerca di uccidere, sterminare le farfalle che le svolazzano per lo stomaco, cerca sempre di fermare il  brivido che le sale su per la schiena quando si sfiorano involontariamente.
Ma non ci riesce mai, quello che prova per lui è troppo forte.

"Io non mi sento molto bene, credo che rimarrò a casa" dice di colpo Justin assumendo una faccia leggermente da malato.
Megan non è stupida e lui non è un bravo attore. Capisce subito che mente, chissà perchè.
"Quindi non vai a scuola?" chiede Megan sussurrando.
Justin sorride al sentire la sua voce, gli occhi luminosi concentrati su di lei.
"No e mi stavo chiedendo se.." abbassa lo sguardo e le sue guance si tingono di un colore rosso chiaro. Sospira, "se potevi  rimanere con me" dice lentamente. La ragazza si lascia scappare una piccola risatina a causa del comportamento impacciato del fratello.
"L'ha detto la mamma" conclude Justin per convincerla.
Il ragazzo è sicuro di ricevere un 'no' secco da parte della sorella, probabilmente ha cose più importanti da fare a scuola che stare a casa a fargli da baby-sitter.
Un tonfo gli fa alzare la testa. Lo zaino di Megan è a terra e lei gli sorride. 
"Va bene, rimango" si limita a dire. 
Justin si avvicina lentamente a lei, i loro visi a pochi centimetri di distanza, le loro bocche che vorrebbero sfiorarsi e i loro occhi che si desiderano più che mai.
Il ragazzo soffoca l'impulso di baciarla e le cinge i fianchi abbracciandola. 
Appoggia il mento sulla sua testa e aspetta che anche lei si sciolga, come il suo cuore.
Megan sgrana gli occhi. La sta abbracciando e lei aveva ragione, le sue braccia sono fatte apposta per stringerla.
Le accarezza la schiena lentamente e con delicatezza.
Per la prima volta dopo tanto tempo, la ragazza si sente bene .
Alza le braccia e le avvolge attorno al collo del fratello. 
Sente il suo cuore battere forte, sincronizzato con quello di Justin che, forse, va più veloce anche della luce.
"Mi dispiace, per tutto" sussurra Justin tra i suoi capelli, mentre aspira vogliosamente il profumo della ragazza.
Sa che un semplice 'scusa' non basta a riparare tutti i suoi innumerevoli errori, ma è già un buon inizio.
Megan si lascia cullare dalle braccia del fratello e pensa che un posto più bello di quello non esiste.

Passano tutta la giornata così, per lo più abbracciati.
Guardano film che piacciono soprattutto a lei, giocano a braccio di ferro e, chissà perché, vince sempre Megan.
Cucinano le frittelle, si sporcano di farina, si sorridono a vicenda. Quei sorrisi pieni di felicità, di amore.
Megan prepara il pranzo e Justin mangia tutto velocemente e con voracità continuandole a ripetere che è tutto squisito.
Si divertono, insieme si sentono perfetti e la voglia di amarsi ancora di più cresce ad entrambi.
Si sfiorano, si guardano e imparano finalmente a conoscersi. 

Recuperano gli anni persi chiedendosi a vicenda il colore preferito o  la materia che più odiano, anche se entrambi sanno già la risposta, anche se entrambi sanno già com'è fatto l'altro.
Justin si sente pronto, pronto per liberarsi, pronto per confessarle tutto quello che ha dentro.

**

Sono sul divano e lei non smette di guardarlo. I suoi lineamenti perfetti la fanno impazzire.
Justin le prende le mani e una scossa colpisce Megan.
"Devo dirti una cosa" dice il ragazzo sospirando. Megan si preoccupa leggermente, ma è pronta ad ascoltare.
"So che con queste parole non riparo nulla e che tu potrai benissimo continuare ad odiarmi, perché è giusto così. Ma devo dirtelo,  ho un groppo in gola che mi fa male e devo liberarmene" dice toccandosi leggermente il collo per poi riafferrare la mani della  ragazza. "Ti ho fatto del male, ti ho torturata fino all'inverosimile e ho fatto diventare la tua vita un orrendo incubo. 
E credimi, mi dispiace davvero tanto perché non meriti niente di tutto questo". Affonda i suoi occhi in quelli della ragazza "Tu  meriti il sole, la luna, il cielo, le stelle e qualunque cosa meravigliosa che ci possa essere a questo mondo. E, non so se vale  come una di queste, ma io ti offro il mio amore. Si, Megan io ti amo". La ragazza si sente calda, poi fredda e poi di nuovo calda.  Le sue gote si coloriscono e le sue labbra prendono la forma di una piccola 'o' per la sorpresa. "Cercavo di odiarti solo perchè siamo fratelli ed è contro natura essere innamorati tra noi, ma lo sono quindi vaffanculo a tutto" conclude gettando le mani all'aria. 
Anche lei lo ama, lo ama  perdutamente e quelle ore passate con lui hanno intensificato ogni cosa. 
Megan sorride adesso anche lei è pronta per dirgli la verità. 
"Sai Justin" comincia la ragazza" non posso mentirti, stavo davvero male quando mi facevi tutte quelle cose. Le tue prese in giro erano come una lama che ogni volta mi trapassava il cuore. Ero stanca, stanca di te e di me che mi ero innamorata perdutamente" dice sorridendo.
"Mi sono innamorata dei tuoi sorrisi, del suono della tua risata, dei tuoi capelli color sabbia che a volte schiacci sotto ad un  opprimente cappellino di vari colori, dei tuoi occhi color nocciola in cui mi piace affondarmici dentro e non riemergere più.
Mi sono innamorata di te, Justin" confessa Megan sorridendo. Non si sente più sola come prima.
Justin non sa cosa dire, tutto si aspettava tranne quella dichiarazione.
Megan lo ama come lui ama lei e per Justin non c'è cosa migliore di questa.
Si avvicina lentamente alla ragazza e la guarda dritto negli occhi. 
Verde contro marrone, marrone contro verde. Colori così diversi, ma così perfetti insieme. 
Senza che Megan se ne accorga, il ragazzo appoggia le sue labbra umide e calde su quelle della sorella.
Brividi sul corpo della ragazza, brividi mai provati prima.
Finalmente le loro labbra si assaporano ed entrambi pensano che sono più soffici di una nuvola. 
Justin picchietta con la lingua su quelle della ragazza delineandone il contorno e Megan le schiude volentieri.
Le loro lingue si incontrano, desiderose di sentirsi, toccarsi e stare unite.
Le mani dei ragazzi si intrecciano, ma Megan si ferma e abbassa lo sguardo.
Justin è confuso, le sue labbra si sentono sole, vuote, perse senza quelle della ragazza.
"Ehi piccola, che c'è?" le chiede Justin alzandole il mento e permettendo ai suoi occhi di affondare in quelli della sorella.
"E' che è tutto così sbagliato. Noi siamo fratelli, Justin" risponde Megan e una lacrima le solca il viso pallido, ma sempre perfetto.
Justin sorride e si avvicina nuovamente alla ragazza. "Niente è sbagliato se siamo insieme" soffia sulle sue labbra prima di riaffondarci dentro. 
Ora sorridono entrambi, sicuri che niente li avrebbe più separati. 
"Ti amo tanto da star male" sussurra Justin. 
E' strano perchè è Megan che sta male, è lei che soffre, eppure Justin ha ragione, la ama da star male.
"Ti amo più di me stessa" risponde Megan sorridendo come non aveva mai fatto prima. 
Sono qualcosa di unico insieme, qualcosa di inaffondabile, qualcosa d'irraggiungibile, qualcosa che nessuno sarebbe riuscito a rompere o a separare.
"Sii mia" dice Justin sulle sue labbra. "Sono tua" conferma Megan riprendendo a baciarlo.
Justin la solleva facendole avvolgere le gambe al suo bacino.
La porta fino in camera, sul letto e fanno l'amore.
L'amore pieno di sguardi dolci, di parole sussurrate all'orecchio, di respiri spezzati, si gemiti soffocati da morbidi baci, di mani e corpi intrecciati, di due cuori riuniti in uno solo e di due persone che non smetteranno più di amarsi, ora che si sono trovati.



"Ti salverò io. 
 Ti salverò io dalle persone che non ti meritano, ti salverò io dal mondo ingiusto là fuori e ti salverò io dal farti del male" dice Justin  accarezzandole la guancia e sfiorando con lo sguardo le piccole cicatrici bianche e rosse.
"Promesso?" chiede Megan leggermente sorpresa che lui sapesse dei suoi piccoli segreti sul polso sinistro.
"Promesso, piccola" risponde lui.


E così fecero, si salvarono a vicenda senza perdersi mai.
  
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