Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Nero inchiostro    17/10/2013    2 recensioni
Quanto può essere potente l'amore?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NON HO PIÙ PAURA

 

N.d.a. Premetto che forse, leggendo, non si comprenda tutto ciò che ho voluto esprimere. La protagonista è una comune anima sofferente, calpestata e  privata di ogni sensazione piacevole. Il protagonista è un comune ragazzo incontrato per caso, capace con il solo amore di donare di nuovo la vita a lei. La potenza dell’amore è qualcosa di inspiegabile. Qualcosa che non riusciremo mai a capire fino in fondo, a capire quanto possa essere fondamentale.

 

 

Quando soffri costantemente cambi radicalmente, nel profondo, ti guardi allo specchio e non sai più chi sei. Ti sfiori la pelle e senti quel guscio che ti impedisce di toccare la tua essenza per riconoscerla e vorresti strappartelo di dosso, vorresti guardarti dentro e cercare, trovare dove hai sbagliato. Arriva un momento, nella tua vita in cui non ti importa più ciò che è giusto o sbagliato, non distingui più cosa ti fa star male da cosa ti fa star bene, non riesci più a sentire le emozioni come se una morsa, stretta, ti chiudesse l’anima tra due lame fino a tagliartela e strappartela in pezzi.

Ti senti come un fiore di carta calpestato da stivali d’acciaio. La brina ti intorpidisce i petali, le appendici sono piene di tagli, graffi su cui il vento provoca dolori lancinanti.

 

Era più o meno così che mi sentivo in quel periodo della mia vita, lo chiamo “quel periodo” per distinguerlo da molti altri e nella mia mente il nome “quel periodo” è un ricordo inconfondibile perché scatena in me una catena di sentimenti che saprei riconoscere tra mille altri. Perché il quel periodo non sapevo che cosa fossero.

Quel periodo durò diversi anni, nei quali l’umanità mi provocava un senso acuto di vomito. Vomitavo pensieri su pensieri trasferendoli sulla carta, avevo sempre le dita sporche d’inchiostro e l’ultima diagnosi fu che ero misantropa. Una misantropa masochista che aveva in mano una vita che non era più sua. Così mi dipingevano.

 

Per anni avevo avuto le rose e allora avevo solo le spine.

 

Uscivo di casa senza guardarmi negli specchi, senza voler vedere che cosa ero diventata, quale aspetto avessero i tagli sulle mie braccia o le espressioni sul mio volto anche se credevo di non averne più o di averne una sola: di eterna, costante indifferenza. Indifferenza verso ciò che mi circondava, compreso il mio corpo.

 

Andavo avanti senza sapere chi ero, ricordando vagamente ciò che ero stata. Il dolore era l’unica cosa a me familiare, ma, si spiega, che il dolore sia l’unica cosa a cui non riusciamo ad abituarci mai e la sensazione, ogni volta, di averne sempre un po’ di più mi faceva morire dentro ogni minuto che passava. Ogni secondo.

 

Dipingo il mio mondo come qualcosa di orribile da cui la voglia di evadere, forse, è l’unica grande ambizione. E forse lo faccio perché è così.

 

Adesso è tutto diverso, il mondo è un po’ meno grigio di allora, se stringo gli occhi riesco quasi a vederne di nuovo i colori. Ho affrontato una rinascita graduale che ha attenuato parzialmente ogni dolore passato sulla mia pelle, caduto a terra come le lacrime di chi non sa più piangere. E adesso aspetto la pioggia, la tempesta, i temporali per sentire la vita scorrermi ancora dentro le vene. Per sentire tutta la furia di un mondo che si ribella e non sta mai zitto.

 

Non ho più paura. Di vivere. Di morire. Di amare. Di scrivere per diletto.

 

Io non ho più paura. Di soffrire. Di crescere. Di guardarmi di nuovo allo specchio.

 

Non ho più paura di perdere. Non temo più perché l’unica ragione, l’unico collante capace di tenere insieme i miei cocci sei tu. Perchè per ora ci sei stato sempre.

 

Sempre.

 

 

 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Nero inchiostro