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Autore: Aven90    17/10/2013    1 recensioni
Breve flashfic che parla di alcune riflessioni del numero Diciotto, qualcosa che tocca il suo cuore metallico. Ma sarà davvero metallico?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 17, 18
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: C-17/C-18
Prompt: Titanium

Certo che è una palla, questo viaggio.

Al numero Diciassette però piace, e quindi non posso lasciarlo da solo, che non sa badare a se stesso.

Se fosse per me, sarei già arrivata in volo alla casa di Son Goku e avrei ucciso chiunque avessi incontrato…. Invece no, mi sto ammazzando di noia indossando un vestito country che nemmeno mi piace!

Bah, provo a girare un po’ queste manopole della radio. Vediamo che propongono.

“Ehi, hai sentito?” chiedo d’un tratto al numero Diciassette.

“Cosa?” chiede lui, concentrato sulla strada. Devo dire che per uno che non guida da molto tempo se la cava bene.

“Le parole di questa canzone” specifico, e alzo il volume, sperando che il numero Sedici non si svegli o non si disturbi.

You shoot me down but I won't fall
I am titanium

“Incredibile” ridacchia lui. “Sembra fatta apposta per noi. Solo che noi siamo fatti di qualcosa di più duro del titanio”

“Hai ragione” rispondo un po’ triste. Non ricordo niente di com’era la vita proima di diventare questo orribile mostro, ma ne sento comunque una terribile nostalgia.

“E se invece siamo più sensibili di quanto pensiamo? Siamo ancora esseri umani?”

Il numero Diciassette sterza bruscamente, ma mantiene il controllo del veicolo.

“No, Diciotto. Ne abbiamo già parlato” mi assicura. “Siamo fatti al titanio, e niente può scalfirci”

Momento di pausa, come se stesse cercando le forze di convincersi.

“Niente.”

Sarà, ma quella canzone mi ha messo paura, più di Vegeta.

Una cosa è certa: io non sono al titanio. Forte quanto vuoi, certo… ma ho bisogno di una vita normale, in realtà.

Personaggi: C-17/C-18
Prompt: Titanium (canzone di David Guetta, ndr)

Certo che è una palla, questo viaggio.

Al numero Diciassette però piace, e quindi non posso lasciarlo da solo, che non sa badare a se stesso.

Se fosse per me, sarei già arrivata in volo alla casa di Son Goku e avrei ucciso chiunque avessi incontrato…. Invece no, mi sto ammazzando di noia indossando un vestito country che nemmeno mi piace!

Bah, provo a girare un po’ queste manopole della radio. Vediamo che propongono.

“Ehi, hai sentito?” chiedo d’un tratto al numero Diciassette.

“Cosa?” chiede lui, concentrato sulla strada. Devo dire che per uno che non guida da molto tempo se la cava bene.

“Le parole di questa canzone” specifico, e alzo il volume, sperando che il numero Sedici non si svegli o non si disturbi.

You shoot me down but I won't fall
I am titanium

“Incredibile” ridacchia lui. “Sembra fatta apposta per noi. Solo che noi siamo fatti di qualcosa di più duro del titanio”

“Hai ragione” rispondo un po’ triste. Non ricordo niente di com’era la vita proima di diventare questo orribile mostro, ma ne sento comunque una terribile nostalgia.

“E se invece siamo più sensibili di quanto pensiamo? Siamo ancora esseri umani?”

Il numero Diciassette sterza bruscamente, ma mantiene il controllo del veicolo.

“No, Diciotto. Ne abbiamo già parlato” mi assicura. “Siamo fatti al titanio, e niente può scalfirci”

Momento di pausa, come se stesse cercando le forze di convincersi.

“Niente.”

Sarà, ma quella canzone mi ha messo paura, più di Vegeta.

Una cosa è certa: io non sono al titanio. Forte quanto vuoi, certo… ma ho bisogno di una vita normale, in realtà.

 

   
 
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