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Autore: Flame Message    17/10/2013    1 recensioni
Fanmade sequel di Fire Emblem Radiant Dawn, in cui vedremo lottare i flgli dei nostri vecchi eroi... ed, a volte, semplicemente i nostri vecchi eroi più avanti negli anni.
Una nuova avventura a Tellius, dove l'ordine ha preso il sopravvento e la pace, incredibile ma vero, minaccia di distruggere ogni cosa.
Che sia il caos l'unica soluzione?
Nella pace del chiaro di luna, ecco dove si svolge questa storia.
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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PARTE I
 Sangue menzognero



 Prologo: Tranquillità Spezzata



 
Un paesino sperduto ai limiti di Tellius e di Ozna
-Ahia... mi sono tagliata.- Fianna pronunciò quelle parole senza espressione, anche perchè non le faceva male per niente, solo che il sangue che stava sgorgando dal taglietto sul dito minacciava di macchiarle il libro di cucina che teneva con una mano.
Ecco, già era apparsa una goccia rossa sopra pagina 34, tra le parole "fuoco medio" e "acqua". La ragazza sbuffò. Se c'era una cosa che non sopportava, era che i suoi libri fossero sporchi o macchiati. O in disordine. Anche se si parlava di un libro culinario insulso come quello. Non riusciva nemmeno a spiegarsi come avesse fatto a tagliarsi l'anulare della mano sinistra se il coltello lo aveva nella mano destra.
Ma beh, poco importava.
Tornò a guardare la carota che stava tagliando a fettine, cercando di ignorare il sangue che sicuramente stava continuando a macchiare il libro. Sigh.
-Priam, certo che, se non sei capace a cucinare avresti anche potuto rimanere in monastero. Mi hai fatta chiamare apposta, ma lo sai che non è che sia una gran cuoca, io.-
Non avrebbe dato torto a Priam di volersene andare dal monastero dove i sacerdoti guerrieri li avevano cresciuti. Lì tutte le loro azioni erano super sorvegliate, e il cibo della mensa era... bleah. Anche se non riusciva ancora a capire perchè se ne fosse andato se non era nemmeno capace a cucinare o a lavarsi i vestiti. E lei era sempre dovuta venire ad aiutarlo. Avrebbe fatto meglio a trovarsi una moglie, piuttosto. Così almeno non avrebbe più avuto di questi problemi. Magari il minuscolo paesino in cui vivevano non offriva vastissime possibilità, ma le belle ragazze non mancavano mica. E poi, tutti in quel paese si conoscevano. E chi non conosceva "il ragazzo divoratore di carne e la ragazza marchiata che sta sempre sui libri, ovvero i ragazzi che sono stati salvati dai sacerdoti"?
 Erano conosciuti proprio da tutti, eh. Era il lato negativo di vivere in un paese così piccolo. Non c'era nemmeno una biblioteca decente.
-Piuttosto... Quella spada, la Ragnell… Non faresti meglio ad appenderla al muro, Priam? Non che ti serva. Abbiamo raggiunto la pace totale da molto tempo, ormai.-
-Ne avevamo già parlato, ricordi? Per quanto possa essere felice che Tellius sia finalmente in pace, non posso separarmi da questa spada. Anche se in questo caso la distanza è di appena pochi metri.- Priam, appoggiato ad una parete della stanza, smise di osservare la Ragnell che impugnava con una leggerezza quasi innaturale, e sollevò lo sguardo.
-E per quanto riguarda il resto... Non esser bravo a cucinare ma al contempo adorar mangiare è una questione più complicata di quanto sembri, sai? E poi il cibo della mensa del monastero faceva letteralmente schifo, sono sicuro che su questo siamo d'accordo.-
Ah, come se il motivo per cui aveva voluto andarsene dal monastero fosse stato quello.
Il vero motivo per il quale Priam aveva voluto lasciare quel posto era soltanto il voler stare con Fianna. Nient'altro. Voleva stare con lei, ma non sotto gli occhi vigili dei sacerdoti che li rimproveravano ogni volta che osavano sgarrare dal programma quotidiano del monastero. Con lei e basta. Ma ovviamente non poteva dirglielo così esplicitamente. Erano stati amici fin dalla nascita, e probabilmente sarebbe stato meglio se tali fossero rimasti. Eppure Priam sentiva una specie di vuoto in sé, un vuoto paradossalmente invadente. Il ragazzo si allontanò dalla parete, lasciando la Ragnell lì appoggiata, e si avvicinò a Fianna. Non ci mise molto a notare l'enorme macchia rossa che si stava allargando sul libro di cucina.
-Hey... Credo che dovresti dare un'occhiata a quella ferita. Non vorrai avere una cena a base di carote e sangue, vero? Lascia fare a me...- Voleva essere il più gentile possibile, ma sapeva perfettamente che affidare a lui la preparazione della cena avrebbe mandato in rovina l'intero pasto, se non l'intera casa. E poi, per lui le carote non erano che un quasi inesistente contorno, perciò sperava davvero che oltre a quelle ci fosse qualcos'altro nel piatto.
Fianna scosse la testa, facendo così ondeggiare i capelli che era di una scurissima tonalità di verde, tendente sul nero. - É solo un graffietto. Piú che per le carote, mi preoccupo di questo libro. Qui ce la faccio io. Se vuoi dare una mano, piuttosto, vai a controllare la carne.-
 Tenendo gli occhi fissi sulla carota che continuava a tagliare, abbozzó un sorriso. Sapeva benissimo quanto il ragazzo adorasse la carne.
 -Non vorrai mica che si bruci, vero? Sarebbe un peccato, visto che è la tua preferita.-
 Priam non poté fare a meno di sorridere a sua volta. -Hai ragione- disse soltanto, andando poi ad occuparsi effettivamente della carne che cuoceva sull'altro fornello. Concentrato su quel piatto che tanto amava, le parole gli uscirono di bocca senza che potesse controllarle.
-Non ti senti mai... Stanca di essere qui?- Si rese contro quasi subito di quanto quella domanda potesse sembrare stupida, quindi non perse tempo e continuò a parlare, senza ancora alzare lo sguardo.
-Voglio dire... In tutta la nostra vita abbiamo visto soltanto quel monastero e questo paesino. Eppure abbiamo così tanto tempo... E Tellius è così grande. Non credi che...- Capendo subito a cosa sarebbe arrivato continuando quel discorso, Priam si fermò e continuò a cuocere la carne.
La ragazza non aveva aperto bocca fino ad allora, ma, interessata, aveva smesso di tagliare quella carota. Anche perchè ormai l'aveva finita di affettare.
-Stai dicendo che vuoi viaggiare per Tellius fuori da questo paesino?- Fianna prese a fissare, senza alcun motivo, quei pezzi di carota sparsi sul tagliere, incupendosi un po'. -Io... Non lo so. Certo, vorrei cambiare aria, ma...- Si sfioró la fronte, dove giaceva quella "N" rossa rovesciata e tagliata a metá.
-... Peró ho paura.- Aggrottó la fronte. -Non so come trattino i marchiati fuori da qui. Potrebbero prendermi a sassate, ed io...- Priam attese qualche attimo, prima di rispondere con tono altrettanto serio. -Ti assicuro che, se lì fuori c'è ancora qualcuno che crede che i Laguz siano diversi dai Beorc, o che i Marchiati siano diversi dai "purosangue", non gli permetterò di farti del male. E nemmeno di offenderti.- Quello era il momento. "Ora o mai più", si disse Priam, prendendo fiato e dimenticando improvvisamente tutti i pensieri e le preoccupazioni che lo avevano assalito pochi attimi prima. Guardò Fianna negli occhi. -Fianna... Quello che cerco di farti capire è che...-
 -AIUTO! AIUTO, BEGNION CI ATTACCA! TUTTI AL RIPARO!- Si voltarono immediatamente verso la finestra aperta, da cui provenivano le urla. Fiumi di gente si riversava verso quel minuscolo paesino, gente che usciva, entrava nelle proprie case, confusa sul da farsi, da quel che stesse succedendo. Fianna corse verso la finestra.I dintorni della capitale erano in fiamme, e minacciavano di raggiungerla. -Non è possibile! Che sta succedendo?!-
Priam fu, se possibile, ancora più sorpreso di Fianna. Non tanto per ciò che poteva star accadendo, quanto per la brusca interruzione di quello che avrebbe dovuto essere un momento particolare. Scosse la testa, rassegnato, e corse a recuperare la Ragnell che aveva lasciato appoggiata alla parete. -Non ne ho idea... Ma non promette bene. Vado a dare un'occhiata, tu rimani qui.- Detto ciò, Priam si diresse velocemente verso l'uscita dell'abitazione.
-Non esiste! Vengo anch'io!- Urlò Fianna, correndo verso l'uscita, raggiungendoli ragazzo, ignorando le carote e la carne che stava bollendo. La gente continuava a correre incessantemente, ora sembrava aver capito cosa fosse succedendo: la gente scappava fuori da Tellius, meno alcuni volenterosi che accoglievano i soldati feriti che si dirigevano lì. Uno di loro cadde vicinoa loro. Era pieno di sangue, respirava a fatica, era troppo tardi per fermare l'emorragia.
Questo lo sapeva anche lui, per questo non chiese aiuto a loro. -Che sta succedendo?- gli chiese allora Fianna, inginocchiandosi su di lui per sentire la sua risposta. -Begnion... Ci attacca.. l'apostolo... è impazzito...- Priam incontro lo sguardo di Fianna, confuso e preoccupato quanto il suo. -Non può essere... Ancora Begnion?! E l'apostolo...- Ormai era risaputo che Begnion non provava molta simpatia per tutte le altre nazioni di Tellius, ma in pochi si sarebbero aspettati un altro attacco diretto e, soprattutto così improvviso. -Non può essere. Saranno soltanto gli ennesimi banditi che si spacciano per qualcosa che non sono. Seguimi e stammi vicina!- disse poi Priam, riprendendo a muoversi verso il centro del paese, nella speranza di poter capire qualcosa in più. -Ancora con questa storia? Priam, guarda che so badare benissimo a me stessa.- Sospirò, seguendolo. -Begnion... Qualcosa del genere me la sarei potuta aspettare, ma... dall'apostolo? Non sarà ancora il senato? Che stiano usando il nome dell'apostolo, questa volta?- Si rabbuiò. -Perchè così all'improvviso, poi...-
-È davvero strano e confuso, cerchiamo di capire qualcosa in più...- Priam, seguito dalla ragazza, avanzò fino al centro del paese e, da lì, entrambi assisterono allo stesso spettacolo che avevano visto fino a quel momento: gente spaventata che correva, scappava, urlava e piangeva, senza escludere donne, bambini ed anziani. In fondo al viale principale, invece, si riusciva ad intravedere una vera e propria truppa di soldati armati, con l'evidente armatura dell'esercito di Begnion, che continuava ad avanzare in modo quasi ordinato senza preoccuparsi di ciò che si trovava sul tragitto. Priam si fermò per un attimo, quasi sconvolto, poi riprese a camminare in direzione della truppa.
-Vieni.- disse soltanto, sperando che la ragazza lo seguisse e che, soprattutto, non rimanesse coinvolta in quel trambusto.
-Cosa facciamo?- chiese Fianna, che per quanto fosse stanca degli ordini del ragazzo, decise di concentrarsi solo sulla situazione. -Questi fanno sul serio...-
Per quanto l'impeto di Priam lo avrebbe potuto portare ad affrontare tutti quei soldati da solo, ad un certo punto, qualcosa gli disse che non sarebbe stata affatto una buona idea. Forse l'influenza di Fianna, che di solito preferiva pensare prima di agire... Il ragazzo quindi si arrestò, a non molti metri di distanza dalla truppa.
-Forse... Non è il caso di mettersi contro questa gente, per ora.- Quel ripensamento improvviso stupì perfino Priam stesso, che si voltò e guardò Fianna negli occhi. -Seguiamo la gente fino all'uscita del paese e lì aiutiamo chi ne ha bisogno. Tu sai come aiutarli... Vero?-
Fianna si strinse nelle spalle, mordendosi il labbro. Cosa potevano fare per salvare quella gente? Soprattutto, potevano salvarli? O forse avrebbero dovuto correre nella capitale a fermare tutto,chiamano i rinforzi? No,non potevano lasciar morire quel paese lì. Non potevano nemmeno cercare di fermarli, erano troppi. Potevano fare solo una cosa.
Concentrati, Fianna, si disse, e trova una soluzione. E’ nei tuoi geni. Nel tuo sangue. Ricordi?
-Sì. Ho appreso un po' di magia bianca tempo fa, dai monaci. Dovrei essere in grado di curare i feriti che possono essere ancora curati... E dobbiamo aiutare il resto dei cittadini a lasciare il paese. In fretta!-
Priam ricominciò a correre nella direzione opposta, sperando che le truppe in avanzamento non gli si avvicinassero troppo, arrivando insieme a Fianna al punto più estremo del paese. Lì, la situazione non era affatto migliore: le persone si nascondevano, con aria evidentemente terrorizzata, nella speranza di non venir visti o scoperti dai soldati di Begnion. Regnava il panico, e la cosa più inquietante era che tutta quell'atmosfera si era creata in pochissimo tempo. Fino a poco prima tutto sembrava tranquillo, e poi... Il caos.
-Vediamo se ci sono dei feriti da curare- disse il ragazzo -E poi cerchiamo di farci spiegare da qualcuno che diamine sta succedendo.-
-Penso che neanche loro abbiano un'idea più precisa della nostra su cosa stia succedendo... Ma va bene.- Fianna afferrò un libro di magia bianca che teneva nella sacca che si era portata dietro prima di uscire.

Questo fu l’inizio di tutto.





Edmund si stava letteralmente mangiando le unghie, tremando come una foglia. Anche i suoi capelli, dello stesso colore delle foglie in estate, tremavano, osservando i soldati di Begnion all’orizzonte che assalivano tutto ciò che trovavano.
-C-Cosa devo fare, Geoffrey?-
-Mio re, io...- Il cavaliere, in piedi accanto al trono sul quale al momento non sedeva nessuno, continuava a fissare con sguardo infelice e preoccupato il giovane Edmund che tremava di fronte alla finestra. -La situazione è molto grave. I soldati di Begnion hanno già iniziato ad invadere i paesi più piccoli di Ozna, ma stanno già avanzando verso quelli più importanti. Non impiegheranno molto tempo per arrivare fino a Melior, e non possiamo certamente farci cogliere impreparati ed esporre il castello ad un tale rischio.- Geoffrey sospirò, prima di continuare con tono palesemente triste.
-So che questo va contro gli ideali su cui si basa la nostra nazione, ma dobbiamo andare a fermare l'avanzata dei soldati, molto probabilmente con l'uso della forza. So che probabilmente non approverete quest' idea, ma... Dobbiamo entrare in guerra, per il bene di Ozna.-
Edmund deglutì. Non c'era proprio nient'altro da fare?
Edmund aveva paura della guerra. Aveva paura anche ad uscire fuori dalla stanza del trono. Aveva paura anche ad affacciarsi alla finestra. Per non parlare si quando teneva una spada in mano.
-Non c'è... nessun altro modo,eh...?-
Abbassò la testa verso il medaglione col simbolo della stirpe reale che teneva appeso al collo, e che ora stringeva tra le mani.
-Mamma... dammi la forza... cosa... cosa devo fare...?-



Cassandra continuava a fissare fuori dalla finestra. La gente urlava "Begnion! Begnion! Aiuto! Scappate!" e quello che stesse accadendo era ovvio. Si strofinò gli occhi più e più volte, ma la gente era sempre là. Sebbene si fosse svegliata e vestita da poco quello no, non era un sogno.
-Shion! Leoneth! Venite a vedere!-
-Cassandra- sospirò Shion, senza smuoversi dalla sua scrivania e con il capo chino su un foglio - Ce ne siamo accorti tutti. Da un pezzo.-
-E allora perchè siete tanto impassibili?! Là fuori...!-
-Sì, Cassandra, là fuori c'è quel che c'è.-
-Siamo le guardie reali,no?! Dobbiamo intervenire!-
-Oh, dei! Sto lavorando a un piano da stamattina ed ora questa mocciosa arriva e mi dice che dobbiamo mobilitarci!-
Leoneth, anche lui fino a poco prima impegnato a sfogliare uno dei suoi enormi libri (che Shion adorava nascondere per dargli fastidio), si alzò e si avvicinò alla finestra alla quale si era affacciata Cassandra poco prima. Gli bastarono pochi secondi per capire quanto fosse grave il problema. -Mi duole dirlo, ma Cassandra ha ragione... La situazione sta peggiorando sempre di più, dobbiamo fare qualcosa subito... Almeno provarci!- disse Leoneth, correndo a chiudere il libro che stava leggendo ed iniziando a prepararsi. -Ma che diamine...- iniziò a dire Connor, che si stava semplicemente rilassando su un letto nell'angolo della stanza -Non riesco davvero a capire. Credevo che Begnion avesse risolto i suoi problemi con le altre nazioni già molto tempo fa, perché ora sta succedendo tutto questo?- Si alzò anche lui, avvicinandosi a Shion ed osservando rapidamente, con aria confusa, il foglietto su cui questa stava scribacchiando.
-Uhm... Fidati, è meglio lasciar perdere i piani- le disse, continuando a guardarla da oltre le sue spalle -Se vogliamo agire, dobbiamo farlo subito e senza tutte queste... Strategie.-
Shion scosse la testa. -E come pensate di farcela, buttandovi semplicemente di testa nella battaglia...?- Lasció la matita e si alzó dalla propria postazione, aggiustandosi la lunga cosa di cavallo e sospirando.
-E va bene, zucconi, prepariamoci alla battaglia. Ma dobbiamo avvertire anche gli altri.-
Connor sorrise, come se convincere Shion fosse stato per lui un traguardo, quindi corse a recuperare la fidata spada che lo accompagnava in ogni battaglia e, con essa, anche un bastone di cura. Allo stesso modo, Leoneth recuperò un altro dei suoi amati libri, solo che stavolta si trattava di un tomo magico della luce.
-Allora sbrighiamoci e cerchiamo gli altri.- mormorò il ragazzo -In quattro non riusciremo ad affrontare nessuno.- Poi si rivolse a Cassandra. -Tu, sorellina... Cos'hai intenzione di fare? Te la senti davvero di combattere?-
Cassandra mostrò un sorriso raggiante al fratello, mentre nel frattempo lucidava la spada che era appena andata a recuperare.
-Ovviamente! Non sono brava solo a ballare, sai?-
-Forza, allora. In marcia, Guardie Reali!-
-Si!-





-----------------------------Angolo degli autori----------------------------
Ehilà! Qui è Saw, per questo prologo!
Innanzitutto, se siete arrivati fin qui, grazie di aver letto. Spero vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito almeno un po’!
Come anticipato nella descrizione, Fire Emblem Moonlight Journey è il nostro fanmade sequel, mio e di Chilemex (che vorrei ringraziare per aver accolto la mia umile idea di scrivere una long insieme).
Allora, si, per questo prologo vi torturo un po’ io, nel prossimo capitolo sarà il turno di torturarvi di Chilemex.(?)
Delle precisazioni, qui Priam è il figlio diretto di Ike e non il suo discendente. Sapendo questo, sapete indovinare di chi è figlia Fianna…? Se sì bene così, se no dovete solo aspettare. Volete sapere questi due come sono finiti qui, perché sono stati allevati dai sacerdoti e dove sono finiti i loro genitori?
Ma ceeerto che lo volete sapere!(?)
Ma tutto a tempo debito, ovviamente.
Un’ ultima cosa e vi lascio andare. Il motivo della scelta di Moonlight Journey come titolo (sebbene sia provvisorio, scelto all’ultimo momento e non sappiamo se rimarrà così), è per il semplice motivo che c’era tanta luce in titoli come Path of Radiance e Radiant Dawn(?), quindi mi sembrava giusto che il suo sequel avesse una luce meno intensa come quella riflessa della luna.
Ma meno intenso non significa meno avventuroso e coinvolgente, eh!
-Saw

 
  
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