Life
Wishes
Diviner
1.
Penetrava
silenziosamente oltre la finestra, fino al suo interno e
illuminava con la sua luce perlacea il volto della persona seduta sulla
scrivania, intenta a riordinare i vari fogli sparsi su di essa.
Tsunade
odiava rimanere fino a tardi in ufficio, anzi, in realtà
odiava doverci andare anche la mattina, ma quella volta era stata
praticamente
costretta da Shizune e fare qualcosa per la spaventosa catasta di fogli
che
occupava ferocemente i tre quarti della stanza.
Insomma,
lei era l’Hogake.
Sbuffò
posizionando l’ultimo pacco di fogli in una scatola e si
lasciò cadere sulla sedia, stranamente stanca e annoiata.
Fece
per addormentarsi, sbadigliando ben poco elegantemente,
quando un timido ticchettio proveniente dalla porta la riscosse dal
torpore nel
quale si stava calando.
-
Avanti...anche se a quest’ ora non accetto visite- disse,
seccata, volgendo lo sguardo alla persona che aveva osato disturbarla.
-
Tsunade-sama, mi scusi per l’ora, ma è una cosa
urgente-
Le
palpebre di Tsunade si aprirono con non poco sforzo, forse
mosse dalla curiosità, capendo dalla voce chi fosse.
Era
strano che fosse proprio lei
a venire a quest’ ora. Di solito le chiedeva consiglio
raramente.
-
Dimmi Ino. Ti ascolto-
Ino
Yamanaka rimase per alcuni istanti ferma sulla porta
illuminata, stagliando sul muro un’ombra tremolante e
indefinita, quasi
intimidita dalla presenza dell’Hokage, in silenzio.
Tsunade
notò di sottecchi che aveva gli occhi rossi, e che di
recente doveva aver pianto.
-
Puoi sederti Ino – ed Ino si mosse in direzione di una sedia,
quasi automaticamente.
Teneva
gli occhi bassi, come se si vergognasse di qualcosa.
-
Tsunade-sama...- cominciò, lentamente, con la voce ridotta
ad un
sussurro – c’è una cosa che dovrei
dirle...-
-
Ti ascolto-
Ino
trasalì – L’ultima missione che mia ha
assegnato...-
Tsunade
sospirò – Non dirmelo. Sono una donna crudele. Non
dovevo
chiederti un sacrificio così grande ma eri l’unica
che avrebbe potuto fornirmi
quelle informazioni senza bisogno di usare le forza, evitando una
strage sicura.
Sai benissimo anche tu quanto sia importante per il Villaggio tenere
sottocontrollo gli insediamenti circostanti. In caso di attacco sapremo
come
difenderci...-
-
Andare a letto con il capo del Villaggio del Fuoco. Non mi
sembra che si sia insospettito quando anziché gridare, mi
sono messa a
chiedergli dove teneva nascosti i rotoli delle tecniche proibite...-
disse Ino,
con una punta di malizia nella voce, accennando un sorriso.
Tsunade
le scoccò uno sguardo divertito – Infondo sei una
professionista, Ino –
-
Purtroppo, per una prossima missione di questo genere dovrà
mandare qualcun altro...-
L’Hokage
inarcò un sopracciglio – Come mai?-
-
Credo...- ed Ino arrossì gradualmente, sempre mantenendo la
sua
postura fiera – di non poter raccogliere più
informazioni in questo modo per un
po’...-
-
Capisco...- fece Tsunade, poggiando il mento su una mano.
-
Non che non voglia farlo!- scattò Ino sulle difensive
– Sa
benissimo anche lei che ho dovuto sudare parecchio per guadagnarmi il
suo
rispetto, solo che...non posso-
-
Ino, dimmi se ho indovinato: per caso sei incinta?-
L’Hogake
la sentì sussultare.
-
Spero tu sappia chi sia il padre...- continuò, alzandosi.
Ino,
al contrario, non si mosse, anzi, prese ad accartocciare tra
le mani un lembo delle gonna, nervosa.
-
Credo che lo sappia anche lei...-
Un
suono buffo e contorto fuoriuscì dalle labbra
dell’Hogake. Ino
lo trovò fastidioso.
-
Pensavo che per quel ragazzo fosse tutto una seccatura...-
-
Bhe...più o meno...-
-
Ma a quanto pare cacciarsi in un bel pantano con te lo
rilassa...-
Ino
rimase in silenzio.
-
Ti rendi conto che hai solo diciassette anni, Ino?- sbottò
improvvisamente Tsunade, sbattendo le mani sulla scrivania –
Come pensi che
reagiranno i tuoi genitori quando dirai loro di essere incinta? Ed i
tuoi
amici? Non hai pensato a loro? Sei ancora minorenne, non sei pronta a
prenderti
cura di un bambino-
-
Io...io farò del mio meglio- fece Ino, alzandosi. Riusciva a
capire anche da sola quando una conversazione giungeva al termine.
-
Oh, credimi piccola Ino. Quando pensi di dare il meglio di te
stessa c’è sempre qualcuno che ti batte.
È una delle leggi della vita. Cerca di
tenerla a mente- esordì Tsunade, con tono malinconico.
Ino
provò una fitta di tenerezza, o forse compassione, al cuore.
-
Hai già trovato qualcuno che ti sostituirà in
questo genere di
missioni?- chiese L’Hogake, sedendosi nuovamente.
-
Sì...una mia amica ha accettato di prendere il mio posto-
L’Hogake
la guardò dubbiosa – E io conosco questa amica?-
Il
sussurro di Ino fu talmente basso che persino l’Hogake
dovette
sforzarsi per udirlo. Ma quando capì di chi stava parlando,
nel suo volto di
dipinse una strana espressione indecifrabile, che raccoglieva in se una
decina
di sentimenti.
-
Posso chiederti una cosa, Ino?- esordì Tsunade ad
un’Ino già
fuori dalla porta.
-
Mi dica, Hogake –
-
Perché proprio lei? Potevi scegliere qualcun altro,
infondo...-
Ino
sospirò - È stata lei a pregarmi di sceglierla
come mia
sostituta. Io questa volta non c’entro nulla-
E
se ne andò, felice di essersi tolta quel peso troppo
opprimente
per poter continuare ad essere trasportato, ma consapevole di
ciò che l’avrebbe
attesa oltre quella porta.
La
vita, dopotutto, è come una rosa. Bellissima e meravigliosa,
ma
letale con le sue spine affilate.
Ma
queste spine, Ino Yamanaka le aveva da tempo conficcate nel
cuore. E per toglierle ci era voluto del tempo, pazienza e tante
lacrime.
Ora
era il momento di vivere.
Spiare le persone, o meglio ciò che facevano,
dall’alto dei tetti
non era una cosa consentita dalla legge.
Ma
Neji Hyuuga, se non per il minimo indispensabile, si era sempre
fregato altamente della legge.
E
se smettere anche solo per un istante di lacerare con lo sguardo
la schiena del giovane Rock Lee lo avesse fatto stare meglio, non
avrebbe
smesso comunque.
Infliggere
mute sofferenze dall’alto di un tetto era più
comodo
che fronteggiare le incolte sopracciglia dello sfigato in tutina verde
quattro
piani più in basso.
“Uno
sfigato che anziché correre dietro all’Haruno sta
baciando
Tenten da un quarto d’ora” gli diceva una vocina
che rimbombava da un po’ nella
sua testa, come un fischio fastidioso che avrebbe volentieri soppresso.
E
più guardava, più il desiderio di spaccare la
faccia a quel
cretino si faceva pericolosamente avanti, trattenuto a forza da quel
poco di
autocontrollo che si stava lentamente sgretolando sotto la decina di
pensieri
omicidi nei confronti del Sopracciglione.
-
Un altro po’ e la perfori veramente la schiena di Rock Lee,
Hyuuga...-
Neji
distolse per un secondo lo sguardo, rivolgendolo verso il
basso, socchiudendo gli occhi.
-
Non mi sembra di aver chiesto il tuo parere, Nara -
-
E non mi sembra che vedere baciare...come posso dire,
vigorosamente, Tenten sia un buon motivo per vivisezionare Lee in quel
modo-
Colpito
e affondato. Neji si alzò dalla postura accucciata di poco
prima per ergersi in tutta la sua altezza.
-
Non hai qualche interessante nuvola da andare ad osservare per
una decina di ore, o che ne so, un pacchetto di sigarette da fumarti
tutto in
una botta?-
Shikamaru
fece una smorfia molto simile ad un sorriso – Nuvole
– e
indicò in alto – Sigarette – e
indicò la tasca destra dei pantaloni – Spiacente
ma ho tutto qua –
Neji
lo trafisse con lo sguardo.
Nara...stare
sopra un tetto in compagnia di quell’apatico dalla
risposta pronta era seccante. Troppo.
-
Allora, immagino che potrei tirare ad indovinare il motivo di
questo tu comportamento-
-
...-
-
Non essere così loquace, Hyuuga. Mi togli la voglia di
parlare –
disse Shikamaru, accendendosi una sigaretta.
-
Se non te ne vai entro due secondi giuro che ti butto di sotto-
scandì Neji con aria truce, ritornando a fissare Lee
accarezzare un fianco
della compagna, premuta contro un albero.
-
Sai già che Tenten è stata assegnata alle
“missioni” di Ino?-
Così.
A
freddo.
Qualcosa
dentro Neji si mise in moto, facendogli capire in un
lampo cosa intendeva Nara per “missioni”.
Perché
portarsi a letto i capi degli altri Villaggi. Era in questo
che consistevano le “missioni” della Yamanaka.
-
Le missioni di quella bionda?- fece, fingendo indifferenza.
-
Già...- rispose Shikamaru, inspirando una profonda boccata
di
fumo.
-
Non ci pensa lei a svolgerle?- chiese, curioso.
-
Già...ma c’è stato un piccolo
problema...-
-
Non l’avrai mica messa incinta, Nara? Sappiamo tutti che te
la
fai con quella lì...-
Nara
sputò tante piccole nuvolette di fumo che si dispersero in
un
baleno nel cielo – Le tue capacità di indovino
sono straordinarie, Hyuuga...-
Ed
ecco che un cazzotto, rapido, veloce ed imprevedibile colpì
in
pieno viso Shikamaru, al quale sfuggì la sigaretta dalle
labbra.
-
Tu sei un grandissimo bastardo, Nara. Ti scopi
ti
pare senza curarti delle conseguenze. Tenten ora dovrà
prendere
il posto di quella solo
perché qualcuno si
è scordato di mettere il
preservativo. Lei non è una puttana come la tua amica...-
-
Ha diciassette anni.
E a
parti te, nessuno la considera una ragazzina- fece, alludendo a Rock
Lee che
aveva cacciato le mani sotto la maglia della ragazza, visibilmente
eccitato.
-
Tu guarda quello...- iniziò Neji, volgendo
anch’esso lo sguardo.
-
Ti rode Hyuuga?-
-
Come?-
-
Ti da fastidio non essere arrivato prima. Essere stato battuto
da quella mezza calzetta di Rock Lee in una cosa così
semplice. Si vede lontano
un miglio-
-
Smettila di dire cazzate, Nara. Per lo meno io non ingravido
diciassettenni...-
Shikamaru
scosse le spalle.
-
Fa come ti pare. Per la prossima missione Ino sarebbe dovuta
stare via quattro mesi, ma dato che l’ho ingravidata, come
dici tu, penso che
tocchi a Tenten prendere il suo posto- fece Shikamaru, spegnendo la
sigaretta
sotto al piede - Io ci penserei due volte prima di vedere quella che mi
vorrei
fare godere a letto assieme ad un altro. Non prenderlo come un fatto
personale...è un consiglio d’amico- e
sparì saltando su un tetto nelle
vicinanze.
Dio,
Nara, Quant’era odioso.
Ma
questa cosa andava risolta.
Stupida.
Ragazzina.
Credulona.
Tenten
in tutti questi anni non aveva mai fatto cazzate. A parti
mettersi con Rock Lee.
Ma
non era certo da lei accettare missioni di quel genere.
Doveva
parlarle. Subito.
Altrimenti
ne avrebbero riparlato tra quattro mesi.
Lei
con il bassoventre in fiamme e Neji Hyuuga con un senso di
sconfitta altamente corrosivo.
Note
dell’Autrice:
Allora.
Questa
qui era un idea che mi ronzava in testa da un po’ di tempo
ma che non avevo mai reso concreta a causa di impegni scolastici e non.
Credetemi
quando vi dico che una volta a settimana devo studiare continuamente
scienze,
che sono come minimo venti-trenta pagine a volta.
Penso
che questa fan fiction avrà un altro capitolo soltanto,
già
in lavorazione, che posterò, spero, sabato.
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito il mio precedente
esperimento, ovvero “Talk
to the wrong person”
Un
bacio a shiratori_chan
e WishfulThinking
per
aver aggiunto l’one-short tra i preferiti.
Spero di sapere il pensiero di tutti voi su questa ficcy. A
presto.
xxxBaCiOtToxxx