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Autore: CelsteKiss    09/04/2008    7 recensioni
- Credo...- ed Ino arrossì gradualmente, sempre mantenendo la sua postura fiera – di non poter raccogliere più informazioni in questo modo per un po’...- - Capisco...- fece Tsunade, poggiando il mento su una mano. - Non che non voglia farlo!- scattò Ino sulle difensive – Sa benissimo anche lei che ho dovuto sudare parecchio per guadagnarmi il suo rispetto, solo che...non posso- - Ino, dimmi se ho indovinato: per caso sei incinta?- L’Hogake la sentì sussultare.
Genere: Romantico, Malinconico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Neji Hyuuga, Shikamaru Nara, Tenten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Life Wishes

 . A Jessica. Perché spero tu ti rimetta presto

 
Diviner 1.

 Quella sera la Luna illuminava dolcemente l’ufficio dell’Hokage.

Penetrava silenziosamente oltre la finestra, fino al suo interno e illuminava con la sua luce perlacea il volto della persona seduta sulla scrivania, intenta a riordinare i vari fogli sparsi su di essa.

Tsunade odiava rimanere fino a tardi in ufficio, anzi, in realtà odiava doverci andare anche la mattina, ma quella volta era stata praticamente costretta da Shizune e fare qualcosa per la spaventosa catasta di fogli che occupava ferocemente i tre quarti della stanza.

Insomma, lei era l’Hogake.

Sbuffò posizionando l’ultimo pacco di fogli in una scatola e si lasciò cadere sulla sedia, stranamente stanca e annoiata.

Fece per addormentarsi, sbadigliando ben poco elegantemente, quando un timido ticchettio proveniente dalla porta la riscosse dal torpore nel quale si stava calando.

- Avanti...anche se a quest’ ora non accetto visite- disse, seccata, volgendo lo sguardo alla persona che aveva osato disturbarla.

- Tsunade-sama, mi scusi per l’ora, ma è una cosa urgente-

Le palpebre di Tsunade si aprirono con non poco sforzo, forse mosse dalla curiosità, capendo dalla voce chi fosse.

Era strano che fosse proprio lei a venire a quest’ ora. Di solito le chiedeva consiglio raramente.

- Dimmi Ino. Ti ascolto-

Ino Yamanaka rimase per alcuni istanti ferma sulla porta illuminata, stagliando sul muro un’ombra tremolante e indefinita, quasi intimidita dalla presenza dell’Hokage, in silenzio.

Tsunade notò di sottecchi che aveva gli occhi rossi, e che di recente doveva aver pianto.

- Puoi sederti Ino – ed Ino si mosse in direzione di una sedia, quasi automaticamente.

Teneva gli occhi bassi, come se si vergognasse di qualcosa.

- Tsunade-sama...- cominciò, lentamente, con la voce ridotta ad un sussurro – c’è una cosa che dovrei dirle...-

- Ti ascolto-

Ino trasalì – L’ultima missione che mia ha assegnato...-

Tsunade sospirò – Non dirmelo. Sono una donna crudele. Non dovevo chiederti un sacrificio così grande ma eri l’unica che avrebbe potuto fornirmi quelle informazioni senza bisogno di usare le forza, evitando una strage sicura. Sai benissimo anche tu quanto sia importante per il Villaggio tenere sottocontrollo gli insediamenti circostanti. In caso di attacco sapremo come difenderci...-

- Andare a letto con il capo del Villaggio del Fuoco. Non mi sembra che si sia insospettito quando anziché gridare, mi sono messa a chiedergli dove teneva nascosti i rotoli delle tecniche proibite...- disse Ino, con una punta di malizia nella voce, accennando un sorriso.

Tsunade le scoccò uno sguardo divertito – Infondo sei una professionista, Ino –

- Purtroppo, per una prossima missione di questo genere dovrà mandare qualcun altro...-

L’Hokage inarcò un sopracciglio – Come mai?-

- Credo...- ed Ino arrossì gradualmente, sempre mantenendo la sua postura fiera – di non poter raccogliere più informazioni in questo modo per un po’...-

- Capisco...- fece Tsunade, poggiando il mento su una mano.

- Non che non voglia farlo!- scattò Ino sulle difensive – Sa benissimo anche lei che ho dovuto sudare parecchio per guadagnarmi il suo rispetto, solo che...non posso-

- Ino, dimmi se ho indovinato: per caso sei incinta?-

L’Hogake la sentì sussultare.

- Spero tu sappia chi sia il padre...- continuò, alzandosi.

Ino, al contrario, non si mosse, anzi, prese ad accartocciare tra le mani un lembo delle gonna, nervosa.

- Credo che lo sappia anche lei...-

Un suono buffo e contorto fuoriuscì dalle labbra dell’Hogake. Ino lo trovò fastidioso.

- Pensavo che per quel ragazzo fosse tutto una seccatura...-

- Bhe...più o meno...-

- Ma a quanto pare cacciarsi in un bel pantano con te lo rilassa...-

Ino rimase in silenzio.

- Ti rendi conto che hai solo diciassette anni, Ino?- sbottò improvvisamente Tsunade, sbattendo le mani sulla scrivania – Come pensi che reagiranno i tuoi genitori quando dirai loro di essere incinta? Ed i tuoi amici? Non hai pensato a loro? Sei ancora minorenne, non sei pronta a prenderti cura di un bambino-

- Io...io farò del mio meglio- fece Ino, alzandosi. Riusciva a capire anche da sola quando una conversazione giungeva al termine.

- Oh, credimi piccola Ino. Quando pensi di dare il meglio di te stessa c’è sempre qualcuno che ti batte. È una delle leggi della vita. Cerca di tenerla a mente- esordì Tsunade, con tono malinconico.

Ino provò una fitta di tenerezza, o forse compassione, al cuore.

- Hai già trovato qualcuno che ti sostituirà in questo genere di missioni?- chiese L’Hogake, sedendosi nuovamente.

- Sì...una mia amica ha accettato di prendere il mio posto-

L’Hogake la guardò dubbiosa – E io conosco questa amica?-

Il sussurro di Ino fu talmente basso che persino l’Hogake dovette sforzarsi per udirlo. Ma quando capì di chi stava parlando, nel suo volto di dipinse una strana espressione indecifrabile, che raccoglieva in se una decina di sentimenti.

- Posso chiederti una cosa, Ino?- esordì Tsunade ad un’Ino già fuori dalla porta.

- Mi dica, Hogake –

- Perché proprio lei? Potevi scegliere qualcun altro, infondo...-

Ino sospirò - È stata lei a pregarmi di sceglierla come mia sostituta. Io questa volta non c’entro nulla-

E se ne andò, felice di essersi tolta quel peso troppo opprimente per poter continuare ad essere trasportato, ma consapevole di ciò che l’avrebbe attesa oltre quella porta.

La vita, dopotutto, è come una rosa. Bellissima e meravigliosa, ma letale con le sue spine affilate.

Ma queste spine, Ino Yamanaka le aveva da tempo conficcate nel cuore. E per toglierle ci era voluto del tempo, pazienza e tante lacrime.

Ora era il momento di vivere.

 
Spiare le persone, o meglio ciò che facevano, dall’alto dei tetti non era una cosa consentita dalla legge.

Ma Neji Hyuuga, se non per il minimo indispensabile, si era sempre fregato altamente della legge.

E se smettere anche solo per un istante di lacerare con lo sguardo la schiena del giovane Rock Lee lo avesse fatto stare meglio, non avrebbe smesso comunque.

Infliggere mute sofferenze dall’alto di un tetto era più comodo che fronteggiare le incolte sopracciglia dello sfigato in tutina verde quattro piani più in basso.

“Uno sfigato che anziché correre dietro all’Haruno sta baciando Tenten da un quarto d’ora” gli diceva una vocina che rimbombava da un po’ nella sua testa, come un fischio fastidioso che avrebbe volentieri soppresso.

E più guardava, più il desiderio di spaccare la faccia a quel cretino si faceva pericolosamente avanti, trattenuto a forza da quel poco di autocontrollo che si stava lentamente sgretolando sotto la decina di pensieri omicidi nei confronti del Sopracciglione.

- Un altro po’ e la perfori veramente la schiena di Rock Lee, Hyuuga...-

Neji distolse per un secondo lo sguardo, rivolgendolo verso il basso, socchiudendo gli occhi.

- Non mi sembra di aver chiesto il tuo parere, Nara -

- E non mi sembra che vedere baciare...come posso dire, vigorosamente, Tenten sia un buon motivo per vivisezionare Lee in quel modo-

Colpito e affondato. Neji si alzò dalla postura accucciata di poco prima per ergersi in tutta la sua altezza.

- Non hai qualche interessante nuvola da andare ad osservare per una decina di ore, o che ne so, un pacchetto di sigarette da fumarti tutto in una botta?-

Shikamaru fece una smorfia molto simile ad un sorriso – Nuvole – e indicò in alto – Sigarette – e indicò la tasca destra dei pantaloni – Spiacente ma ho tutto qua –

Neji lo trafisse con lo sguardo.

Nara...stare sopra un tetto in compagnia di quell’apatico dalla risposta pronta era seccante. Troppo.

- Allora, immagino che potrei tirare ad indovinare il motivo di questo tu comportamento-

- ...-

- Non essere così loquace, Hyuuga. Mi togli la voglia di parlare – disse Shikamaru, accendendosi una sigaretta.

- Se non te ne vai entro due secondi giuro che ti butto di sotto- scandì Neji con aria truce, ritornando a fissare Lee accarezzare un fianco della compagna, premuta contro un albero.

- Sai già che Tenten è stata assegnata alle “missioni” di Ino?-

Così.

A freddo.

Qualcosa dentro Neji si mise in moto, facendogli capire in un lampo cosa intendeva Nara per “missioni”.

Perché portarsi a letto i capi degli altri Villaggi. Era in questo che consistevano le “missioni” della Yamanaka.

- Le missioni di quella bionda?- fece, fingendo indifferenza.

- Già...- rispose Shikamaru, inspirando una profonda boccata di fumo.

- Non ci pensa lei a svolgerle?- chiese, curioso.

- Già...ma c’è stato un piccolo problema...-

- Non l’avrai mica messa incinta, Nara? Sappiamo tutti che te la fai con quella lì...-

Nara sputò tante piccole nuvolette di fumo che si dispersero in un baleno nel cielo – Le tue capacità di indovino sono straordinarie, Hyuuga...-

Ed ecco che un cazzotto, rapido, veloce ed imprevedibile colpì in pieno viso Shikamaru, al quale sfuggì la sigaretta dalle labbra.

- Tu sei un grandissimo bastardo, Nara. Ti scopi la Yamanaka e la metti pure incinta quando vuoi e dove

ti pare senza curarti delle conseguenze. Tenten ora dovrà prendere il posto di quella solo perché qualcuno si è scordato di mettere il preservativo. Lei non è una puttana come la tua amica...-

-  Ha diciassette anni. E a parti te, nessuno la considera una ragazzina- fece, alludendo a Rock Lee che aveva cacciato le mani sotto la maglia della ragazza, visibilmente eccitato.

- Tu guarda quello...- iniziò Neji, volgendo anch’esso lo sguardo.

- Ti rode Hyuuga?-

- Come?-

- Ti da fastidio non essere arrivato prima. Essere stato battuto da quella mezza calzetta di Rock Lee in una cosa così semplice. Si vede lontano un miglio-

- Smettila di dire cazzate, Nara. Per lo meno io non ingravido diciassettenni...-

Shikamaru scosse le spalle.

- Fa come ti pare. Per la prossima missione Ino sarebbe dovuta stare via quattro mesi, ma dato che l’ho ingravidata, come dici tu, penso che tocchi a Tenten prendere il suo posto- fece Shikamaru, spegnendo la sigaretta sotto al piede - Io ci penserei due volte prima di vedere quella che mi vorrei fare godere a letto assieme ad un altro. Non prenderlo come un fatto personale...è un consiglio d’amico- e sparì saltando su un tetto nelle vicinanze.

Dio, Nara, Quant’era odioso.

Ma questa cosa andava risolta.

Stupida. Ragazzina. Credulona.

Tenten in tutti questi anni non aveva mai fatto cazzate. A parti mettersi con Rock Lee.

Ma non era certo da lei accettare missioni di quel genere.

Doveva parlarle. Subito.

Altrimenti ne avrebbero riparlato tra quattro mesi.

Lei con il bassoventre in fiamme e Neji Hyuuga con un senso di sconfitta altamente corrosivo.

 

 
Note dell’Autrice:

Allora.

Questa qui era un idea che mi ronzava in testa da un po’ di tempo ma che non avevo mai reso concreta a causa di impegni scolastici e non. Credetemi quando vi dico che una volta a settimana devo studiare continuamente scienze, che sono come minimo venti-trenta pagine a volta.

Penso che questa fan fiction avrà un altro capitolo soltanto, già in lavorazione, che posterò, spero, sabato.

 
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito il mio precedente esperimento, ovvero “
Talk to the wrong person

Un bacio a shiratori_chan e WishfulThinking per aver aggiunto l’one-short tra i preferiti.

 
Spero di sapere il pensiero di tutti voi su questa ficcy. A presto.

xxxBaCiOtToxxx

  
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