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Autore: zharry    17/10/2013    2 recensioni
“Tutto bene?”, la sua voce era ancora dura, ma non come prima.
Annuii, “grazie”. Annuì anche lui e mi porse la sua mano, la fissai per un minuto.
“Uhm, potresti essere un serial killer”, lui ridacchiò.
“Sono certo che se fossi stato un serial killer, ora non saresti più qui”, disse sollevando un sopracciglio. Sospirai e presi la sua mano, mi condusse dentro.
“Sono Niall comunque”. Disse afferrando una birra.
“Lillie”. Risposi goffamente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Dark Niall.
chapter one.



Iniziò tutto quella notte. Alla festa di un amico. Okay, non era esattamente mio amico. Era un collega di lavoro. Dunque, un mio collega mi ha invitata ad una festa. All’inizio non volevo andarci ma in qualche modo mi sono convinta. All’inizio c’era un’atmosfera davvero piacevole, tutti si stavano divertendo, ridendo e bevendo tutto ciò che c’era. Questo fu prima di andare fuori per il falò. Tutti sono completamente ubriachi. Anch’io sono ubriaca, ma non così tanto. Sono sobria abbastanza da sapere cosa sta succedendo ma sbronza abbastanza da lasciare un completo estraneo mettere il suo braccio intorno a me.
“Ehi tesoro,” mi sussurrò. “Perché non vieni a casa con me? Ti farò passare i momenti più belli della tua vita”. Non era una domanda. Questo mi ha fatto riprendere abbastanza per capire che non era nulla di buono.
“Uhmm, no.” Mi alzai e iniziai a prendere la strada verso il caldo interno della casa. Non volevo più stare lì. Avevo dei brutti presentimenti che non potevo controllare. Prima di entrare in casa sentii delle fredde mani girarmi. Il viso del ragazzo che mi voleva portare a casa incontrò il mio. Adesso si che volevo andarmene.
“Dai tesoro, non essere così. Io posso farti sentire bene.”

“Ho detto di no” dissi provando ad allontanarmi da lui. Il ragazzo, però, mi fermò e strinse i suoi denti.
“Non essere stronza!” Disse aumentando la forza sul mio braccio.
“Lasciami andare!” Dissi con i denti stretti mentre provavo ad allontanarmi. La sua stretta sigillò il mio braccio. Mi spinse contro la porta e diminuì fastidiosamente la distanza tra di noi. La puzza di alcol su di lui mi fece venire la nausea. Mi posizionò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi accarezzò la guancia.
“Posso dirti che sarai una sfida.” Sussurrò. Provai a dimenarmi dalla sua presa senza risultato. Mi sbattè di nuovo sulla porta e piagnucola più forte.
“È inutile bambola, lascia che succeda.” A questo punto iniziai a piangere.
“Allontanati da me! Aiuto! Qualcuno mi aiu-“ Lui mi colpì. Forte. Piango ancora, sempre più forte, ma lui ride. Iniziò a baciarmi il collo.
“Allontanati, ti prego non farlo!”. La mia voce tremava.  Improvvisamente l’uomo viene strappato via da me e una nuova figura prende il suo posto. Non riesco a capire come è fatto siccome mi sta rivolgendo le spalle, è posizionato di fronte a me in modo protettivo. L’uomo di rialza e guarda male il mio “eroe”.
“Vattene”, dice la figura di fronte a me.
“Ci stavamo solo divertendo, amico.”
“Non mi sembra che lei si stesse divertendo”.

“E’ solo una stronza”. L’uomo non esitò a colpire con un rapido movimento il ragazzo. “Ho detto vattene”. Questa volta l’uomo non protestò e se ne andò con la mano sulla mascella addolorante. La figura si girò verso di me e finalmente riuscii a vederlo meglio. Capelli biondi, tanti tatuaggi e occhi blu, era un bel ragazzo.    
“Tutto bene?”, la sua voce era ancora dura, ma non come prima. Annuii, “grazie”. Annuì anche lui e mi porse la sua mano, la fissai per un minuto.   
         
“Uhm, potresti essere un serial killer”, lui ridacchiò.                                                          
“Sono certo che se fossi stato un serial killer, ora non saresti più qui”, disse sollevando un sopracciglio. Sospirai e presi la sua mano, mi condusse dentro. 
           

“Sono Niall comunque”. Disse afferrando una birra.                                                       
“Lillie”. Risposi goffamente. Lui sorride e prende posto accanto a me.                      
“Bellissimo nome per una bellissima ragazza”, disse poggiando una mano sulla mia coscia, che subito scostai.                                                                                                                       
“Pensavo che tu non fossi come lui”, sputai.                                                                         
“Non lo sono infatti. Io sono più affascinante” Lui sorrise. Io grugnii e mi scostai da lui.
“Allora, cosa ti ha portato ad una festa come questa?”. Disse muovendosi verso di me.    
“Un mio collega mi ha invitata”                                                                                                         
“Non sembri il tipo da feste”                                                                                                           
“Cosa te lo fa intuire?”                                                                                                                       
“Hey calmati principessa, intendo solo dire che non sembra tu assuma droghe da quando hai dodici anni. Tutto qui”. Disse mettendosi sulla difensiva.                                                           
“Oh, e tu invece..”. Spostò lo sguardo sui suoi piedi dopo aver sentito il mio commento.  
“Forse”, disse con amarezza. Sospirò e iniziò a giocare con le mie dita. Non volevo sembrare una stronza.
                                                                                                                                                   
“Mi dispiace, è solo che non conosco nessuno qui, non conosco te…”, fui interrotta. I suoi occhi caldi incontrarono i miei freddi. Potevano sembrare freddi all’interno, ma io ci vedevo del caldo nella parte dentro potevo sentire il calore.                                                                                           
“Potremmo iniziare a conoscere l’un l’altra”, sorrise mentre mi spostava una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Lui si sporge ed è a pochi centimetri dalle mie labbra. Sta davvero cercando di baciarmi? Ci siamo appena conosciuti! Eppure, per qualche ragione, il mio corpo si irrigidisce. Proprio prima che le nostre labbra si sfiorassero, il suono della sirena rimbomba nell’ambiente. Entrambi sussultiamo e lui è subito in bilico su di me, quasi come se mi volesse proteggere dai rumori. Questa non l’ho capita, insomma, ci siamo appena conosciuti. Non c’è modo che lui possa provare quel tipo sentimenti per me. Una forte voce da fuori urla “POLIZIA!” Niall ed io ci guardiamo in faccia e borbottiamo imprecazioni. Entrambi sapevamo che c’era della droga alla festa. Niall mi prende la mano e mi trascina via dal divano. “Dobbiamo correre”. Dice stringendo la mia mano mentre mi porta via.

 
   
 
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