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Autore: Remedios la Bella    17/10/2013    3 recensioni
Il nuovo panorama lo riempì di una strana sensazione.
Anzi, mille tutte insieme: angoscia, smarrimento, e solo dopo cinque minuti buoni passati a fissare quelle labbra socchiuse nel sonno e a sentire il lieve respiro di Nagisa penetrargli piano nelle orecchie, un enorme senso di beatitudine seguita da gioia.
Era quello ciò che sentì maggiormente.
Genere: Erotico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Questa dev'essere la mia...terza fic su questa coppia. E' che voglio loro bene, basta.
All'inizio non sapevo se lasciarla come l'ho lasciata oppure aggiungere il pezzo per poterla continuare (in quel caso avrei messo rating rosso), ma alla fine ho preferito lasciarla così. E' tenera alla fin fine, e l'atto erotico sarebbe stato superfluo.
Per il rating e i generi ho avuto un duello interiore notevole, se notate che non sono adatti potete dirmelo e io cambierò tutto in modo da rendere la descrizione fedele al testo.
Vi lascio allo scritto, o vi annoio e basta!
Remedios

 

Mornin', Nagisa-kun

Era tutto strano, ma così maledettamente tranquillo e piacevole.

Aprendo gli occhi quella mattina, Rei si era trovato davanti non la parete della sua camera da letto, ma qualcuno a schermare la vista di ogni giorno appena si svegliava.

Il nuovo panorama lo riempì di una strana sensazione.

Anzi, mille tutte insieme: angoscia, smarrimento, e solo dopo cinque minuti buoni passati a fissare quelle labbra socchiuse nel sonno e a sentire il lieve respiro di Nagisa penetrargli piano nelle orecchie, un enorme senso di beatitudine seguita da gioia.

Era quello ciò che sentì maggiormente.

Lo vide muoversi appena accanto a lui, cacciandosi meglio le coperte attorno nel tentativo di combattere il freddo mattutino. Il naturale istinto di abbracciarlo colse Rei in pieno, che infatti allungò appena le braccia e raccolse a sé il biondino, fremendo nel sentire il piccolo corpo premere contro il suo.

Le loro gambe si intrecciarono e il caldo respiro di Nagisa andò a sfiorare il collo di Ryugazaki, che strinse ancora di più l'altro a sé.

-Rei-chan...- mugolò Hazuki, alzando la testa e aprendo appena gli occhi. Il profumo di Rei invase le sue narici, e sorrise appena l'altro lo guardò: aveva i capelli scompigliati, le guance appena rosse e le labbra pure, testimoni dei baci della sera prima:-Buongiorno.-

-Buongiorno, Nagisa-kun.- rispose Rei con voce roca, e chinandosi gli sfiorò le labbra con le sue.

L'altro sorrise e, sciogliendosi dall'abbraccio, riuscì a mettersi a cavalcioni su Rei, i visi vicinissimi e le mani calde intente ad accarezzargli i capelli.

Era così che era andata la sera prima.

Era la stessa scena, solo che invece della luce del sole appena sorto, la stanza era immersa nel buio e l'unico modo che avevano avuto i due per vedersi era stato il tenue bagliore lunare che penetrava da quella finestra appena sopra di loro.

Rei, riandando con i ricordi alla sera prima, avvampò.

Strano come aveva acconsentito a poter dimostrare fisicamente il suo amore per Nagisa.

Strano come, accarezzando con le dita il torso nudo di Nagisa mentre lo sentiva muoversi sopra la sua eccitazione, aveva avuto voglia di non far finire mai quel momento.

Strano come, baciando fino allo sfinimento quelle labbra poco prima di pronunciare il nome dell'altro in balia dell'orgasmo imminente, si fosse sentito smarrito e confuso, ma in modo piacevole.

Eppure, al sol ricordarlo, il suo buonsenso tornava al galoppo facendolo sentire a disagio. Guardando Nagisa, si chiese se anche lui stesse pensando la stessa cosa. Non si sbagliò.

-Rei-chan... stai pensando a ieri sera?- gli chiese infatti il biondino, spostando la mano dai capelli fin sulla guancia e accarezzandola sfregando il pollice sullo zigomo.

Rei, se possibile, arrossì ancora di più:- N-no...- mentì, coprendosi gli occhi con il braccio:- E' solo che...-

-Solo che cosa?-

-Solo che... non ti fa... male?- L'apprensione di Rei era giustificata dal fatto che quello che avevano fatto ieri sera era stato il loro primo rapporto vero e proprio. Non si erano limitati al solito pomiciare o ai tocchi di Nagisa e alle sue sbirciatine con la mano nelle mutande di Rei, ma erano arrivati al vero e proprio amplesso.

E, nonostante il ragazzo si fosse premurato di acquistare un lubrificante specifico per non far soffrire Nagisa (o magari lui, se qualcuno avesse avuto voglia di invertire i ruoli), temeva che l'altro ne avesse sofferto lo stesso. In fondo, appena lo aveva penetrato con lentezza, il biondino aveva dovuto emettere un mugolio di dolore, cacciando persino delle lacrime.

Alla domanda di Rei, Nagisa prese a ridere fino a doversi tenere la pancia, lasciando Ryugazaki perplesso:-Cosa ridi? Sono serio?-

-Rei-chan, sei così dolce!- sentì rispondere, prima che Hazuki gli cingesse il collo con le braccia andando a stampargli una serie di baci per tutta la faccia:- Comunque un po'.- ammise poi, facendogli la linguaccia e baciandolo direttamente sulle labbra.

-Mi dispiace!- fece Rei, andando nel pallone e immaginandosi già il sedere (che, in un istante di follia, pensò meraviglioso) dell'altro in pessime condizioni, fece per massaggiarglielo.

Ma sentì Nagisa bloccarlo. Rei pensò troppo tardi che la sua intenzione sarebbe stata interpretata in tale modo.

-Se volevi palparmi bastava dirlo!- e detto ciò, Hazuki gli intrufolò la mano sotto la maglietta del pigiama.

Stavolta fu Rei a bloccarlo, non senza tremare appena al contatto caldo del biondo sulla pelle tesa degli addominali:- Nagisa kun!- protestò, rossissimo.

-Che c'è?- chiese ancora Nagisa, continuando comunque a toccarlo:- ieri sera non hai fatto poi tante storie.-

-N-non c'entra niente!- osservò Rei, alzandosi con i gomiti e mettendo Nagisa seduto tra le sue gambe, per non farlo stare scomodo:- Il fatto è che mi dispiace di... averti fatto... male. Insomma, doveva essere una cosa piacevole...-

Per risposta ottenne un secondo bacio da Nagisa, stavolta più profondo. Si lasciò trasportare, e tirandogli la testa indietro la inclinò in modo da mantenere un contatto migliore. Anche se avrebbe preferito una risposta alla sua preoccupazione, tale momento di pura tenerezza gli faceva piacere. Era come un buongiorno.

Sentì Nagisa mugolare appena, il suono proveniva dalla gola e gli risuonava nelle orecchie come una melodia. Con la coda dell'occhio notò i succhiotti della sera prima, e si staccò appena

-Rispondimi serio adesso.- fece severo:- Ti fa male?-

-Rei, non devi preoccuparti, davvero. A me è piaciuto.- disse quindi Hazuki, con tono serio e dolce allo stesso tempo:- Ti rammarichi troppo. Dovresti lasciarti andare, ogni tanto. Come hai fatto ieri sera.-

-Ieri sera è un conto...- borbottò Rei:- E' normale che mi preoccupi. E dire che avevo preso il lubrificante giusto, e avevo persino prep--

Non fece in tempo a finire. Nagisa gli tappò la bocca con la sua, e lo spinse sul materasso. I loro bacini furono a contatto, proprio come... era inutile ricordarlo ancora. Stava succedendo ancora.

Stavolta, però, sembrava tutto capovolto. Rei si agitò, emettendo qualche gemito attraverso le labbra intente a rispondere alla lingua vogliosa di Nagisa.

Sentì le mani dell'altro stuzzicargli l'elastico del pigiama e quello dei boxer insieme, per poi avvertire mentre scendevano più a fondo.

-E' uno strazio, ti sei rivestito e quindi mi tocca rifare tutto il giochino di ieri.- sussurrò Hazuki all'orecchio di Rei, mordendolo appena.

-Fa freddo di notte, non volevo beccarmi un raffreddore!- borbottò Rei, sussultando dopo il morso.

Aveva il fiato corto e la vista annebbiata, forse anche perché non aveva gli occhiali addosso. Fece per afferrarli dal comodino allungando il braccio, ma il biondino gli afferrò il polso, e facendo strisciare la mano, fece intrecciare le loro dita.

-E' inutile che te li metta, tanto non ti serviranno a granché.-

Era la stessa cosa, la stessa identica azione che aveva convinto Rei a fare l'amore con Nagisa senza più ripensamenti. Erano quei contatti tanto semplici ma speciali che gli facevano saltare dalla testa gli schemi tipici del suo ragionamento a base di calcoli ponderati fino alla nausea.

Quanto poteva essere disarmante sentire quella piccola mano dentro la sua, e la stretta delle dita affusolate?

Guardò per un attimo Nagisa, intento a esplorargli il collo a forza di piccoli succhiotti e morsi sul pomo d'Adamo, poi avvicinò le loro mani intrecciate baciando quella di Nagisa appena.

Hazuki si bloccò un momento, stupito da quel gesto tanto spontaneo.

-Mettimeli, voglio vederti meglio. Sono una specie di talpa senza.-

-Ma danno fastidio in certi momenti!-

-Te li lascio mettere dopo.- insistette Rei ancora, con voce melliflua. Voleva gli occhiali, e quella proposta tanto avventata gli sembrò l'unica per convincere l'altro a darglieli.

Infatti, vide gli occhi di Nagisa brillare. Gli occhiali furono subito nelle sue mani, e facendo attenzione a non accecarlo, glieli inforcò sul naso, sistemandoglieli prima che potesse farlo lui.

-Sai?- commentò poi Nagisa:- Ti donano parecchio.-

-Grazie.- bisbigliò Rei sorridendo. Poi continuò:- Nagisa?-

-Dimmi.- fece il biondino, sobbalzando al nominativo di rei senza il suo tipico “kun”. Faceva tanto... intimo. Era come se lo stesse chiamando in confidenza. Si sentì allargare il cuore.

-Sei bellissimo.-

Ed era vero. L'aspetto mattutino era parecchio adatto a Nagisa. I capelli dorati sparsi in aria, la maglietta stropicciata, l'elastico delle mutande in vista attraverso il pigiama. Tutto le rendeva così dannatamente genuino, infantile... magnifico nella sua semplicità.

Era questo ciò che faceva penare di più Rei: il fatto che i suoi ideali di bellezza si fossero fermati alla semplice energia di quel ragazzino, che gli stava sopra intento a carezzarlo maliziosamente.

Il biondino regalò a Rei un sorriso a trentadue denti, dopodiché le sue mani ebbero il modo di scivolare decise sotto gli abiti di chi gli stava sotto:- Anche tu, Rei-chan.- rispose, mordendogli la mandibola:- e tra non molto lo sarai ancora di più.-

   
 
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