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Autore: Ambros    17/10/2013    5 recensioni
Altra OS demenziale sulla Klaine; stavolta, puntata 2x14, Blame it on the alcohol!
Sempre dal punto di vista di Kurt!
Dal testo:
-“Gioco della bottiglia! Chi vuole fare il gioco della bottiglia?!”
Sì, Rachel Berry, facciamo il gioco della bottiglia.
Poi, se Dio vuole, arriva la narcotici e ci porta via tutti.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inizio subito col dire questo: lo so, non è carina come quell'altra (Karma Blaine. Si chiama karma. [Ma sì, facciamoci pubblicità da soli]), ma a mia discolpa posso dire che è anche per via dell'episodio da cui l'ho presa: voglio dire ... Blaine etero che pensa di stare con Rachel?
Siamo seri?
Spero che ve la godiate lo stesso!
Lasciatemi un commmento e fatemi sapere :)


Oh, signore.
Rachel Berry, puoi spiegarmi gentilmente cos’è quella sottospecie di cassata che hai addosso? Seriamente. Parliamone.
Adesso ci sediamo su questo divanetto, sì, ecco, e discutiamo da persone civili.
Prima domanda. Che. Cosa. Hai. Addosso. Una zanzariera? Un centrotavola? Una tenda? COSA?!
Seconda domanda. Ecco, credo che sia sufficiente un “Perché?” Perché, Rachel, perché? Perché questa festa sembra un ritrovo di alcolisti anonimi depressi che si rotolano sul pavimento alla ricerca della voglia di vivere che hanno palesemente perduto?
Ma soprattutto –soprattutto-, Anderson. Luce dei miei occhi, amore della mia vita, panna del mio gelato, ciliegina della mia torta, lacca dei miei capelli, come mai ti consentono di andare in giro quando sei così dannatamente sexy? Nessuno ha pietà per i miei poveri nervi? E i miei ormoni? Chi ci pensa ai miei ormoni, eh? EH?!
ALLACCIATI QUEI MALEDETTI BOTTONI DELLA MAGLIA, PRIMA CHE NON RISPONDA PIÙ DI ME. No. No. Cosa stai … No, NO! NON TOGLIERTI LA SCIARPA!
OH. MIO. DIO.
Qualcuno mi tenga.
Legatemi.
Fa caldo, vero?
DIO, se fa caldo qua dentro.
No, cosa stai facendo? Sul serio, cosa stai facendo? Ti stai togliendo anche il cappotto. Be’, è ovvio. Non vorremmo mica fare un favore a Kurt ed evitargli un aneurisma. Per carità.
Nono, fai pure.
Non so, se poi ti volessi togliere anche la maglia, i pantaloni, ci fai uno spogliarello in mezzo alla stanza … A tua discrezione. Guarda, lì c’è pure un palo.
“Non sono qui in veste ufficiale, Rachel. Non sono un Warbler. Sono solo Blaine, non indosso neanche l’uniforme.”
Oh, ma davvero?
MA TU GUARDA. NON L’AVEVO PROPRIO NOTATO.
Devo distrarmi.
“Quindi … Questa è la Stanza degli Oscar dei tuoi …”
“Sì! Hanno trasformato la nostra cantina per le nostre famose feste annuali per gli Oscar.”
La schiena di Blaine meriterebbe un Oscar.
Sì. Decisamente.
“È un palco, quello?”
Anderson. Se non ti amassi, a volte mi sembreresti stupido.
“A volte mi diletto ad improvvisare per i nostri vicini!”
Ouch! Coff, coff! Non respiro, aiut---!
Oh, eccomi. Scusate, l’ego di Rachel Berry mi stava soffocando.
Ma torniamo a parlare della schiena di Blaine.
“Forza, vediamo qualche regola! Ognuno prende due consumazioni alcoliche per evitare che le cose ci sfuggano di mano …”
Stavo giusto pensando a dove potrebbe “sfuggire” la mia mano in questo momento. Per sbaglio eh. D’altra parte, sono una persona sbadata.
Mmmh … Certo, se Blaine bevesse un po’ … Magari si scioglierebbe …
Ma no, cosa penso.
Blaine non mi sembra proprio il tipo che beve.


In effetti, non è che mi sbagliassi tanto.
Blaine non beve.
Blaine assorbe l’alcol. Come una spugna.
Lo ingurgita.
Devo strappargli il bicchiere di mano, per evitare che cerchi di bersi pure quello.
No Blaine, quello è uno shampoo.
Quello è il profumatore per ambienti.
Quella è la cera per il parquet.
Quello lo puoi bere, capo.  
“Finn, tu non bevi stasera?”
“No, devo guidare … E tu?”
“Oh, io sto ancora cercando di far colpo su Blaine. Non posso lasciarmi andare troppo.”
Ci voltiamo verso il mio futuro marito.
Che si sta dimenando come se non ci fosse un domani.
Domanda di fisica: sui capelli di Blaine Anderson ci sono 0,500 kg di gel. Se il suddetto muove la testa ad una velocità di circa  40 km/h, i capelli riusciranno a muoversi?
Domanda di biologia/fisiologia: se Blaine Anderson continua a sculettare -in quei jeans che … ohmiodio-  col preciso intento di farsi partire un’anca, quanto ci vorrà prima che Kurt Hummel abbia un infarto?
“Ehi! È fighissimo che tu e Kurt siate fratelli! Giusto? Tipo … Fratelli! Wow! Sei così … Alto!”
Innanzi tutto, togli il braccio dalla spalla di Finn.
Ecco, bravo.
Forse avrei dovuto lasciarti bere lo shampoo.
“Ti stai divertendo Blaine?”
Sapessi quanto mi sto divertendo io, guarda.
Quanto una bistecca il giorno della brace.          
“Sì! È la miglior festa di sempre!”
Con rosmarino o senza?


“Gioco della bottiglia! Chi vuole fare il gioco della bottiglia?!”
Sì, Rachel Berry, facciamo il gioco della bottiglia.
Poi, se Dio vuole, arriva la narcotici e ci porta via tutti.
Oh, aspetta.
IDEA!
Idea geniale!
Ohohoh!
Posso sempre spingere la bottiglia piano piano, moooolto piano, e fare in modo che punti casualmente –casualmente- nella direzione di Blaine.
Casualmente.
D’altra parte, il gioco della bottiglia è governato dal caso, no?
Piacere, sono Caso Hummel.
Muahahah!
Devo solo aspettare il mio turno.
Ecco, ora sta a Rachel … Buon cielo, una tenda ubriaca.
NO! NO, cos’è successo?! FERMI!
COME È POTUTO SUCCEDERE?!
Oddio, ora si baciano davvero.
Nono, vi prego, questo non lo posso vedere, oh cielo, aiuto, vi prego, no, fermi …
Oh.
Oh?
OH! Scusate?!
Non lo so, volete un respiratore artificiale, così potete baciarvi fino a che non vi cadranno le labbra? No, ditemi voi eh.
BLAINE ANDERSON, TOGLI QUELLA MANO DAI SUOI CAPELLI.
No, quelle sono mie! Quelle labbra sono mie, Berry, stai alla larga!
MA PERCHÉ TUTTE A ME?!
“Penso di aver trovato un nuovo compagno per i duetti!”
Io penso di aver appena trovato un buon motivo per andare in galera.
Coinvolge me, una spranga, una mazza ferrata, dell’acido e la faccia di Rachel Berry.


“Non ho bevuto così tanto!”
Oh, no caro, tranquillo.
Hai scambiato la tua sciarpa per un basilisco e l’hai pugnalata reiterate volte con un microfono, invocando l’aiuto di una fenice e del Cappello Parlante. *
Sono sicuro che l’avresti fatto anche da sobrio.
Il problema, è che temo che quest’ultima affermazione sia vera.
“Scherzi?! Hai passato la serata a risucchiare la faccia di Rachel Berry!”
Eh, ops, adesso Rachel Berry non ha più una faccia.
Caso Hummel, ricordate?
“Parli del diavolo …” risponde ad una chiamata “Ciao Rachel! Io e Kurt stavamo giusto parlando di te!”
Eh, come no!
Pensavamo a dove seppellire il tuo cadavere.
“Sì … Sì, okay … Va bene, ci vediamo allora.”
Sìsì, ci vediamo quando mi aiuterà a scavare la fossa.
“Rachel mi ha appena chiesto di uscire!”
Ahahahahahah!
AHAHAHAHAHAHAH!
Era ubriaca. È ovvio.
“Questo è fantastico! Ha una cotta per te! Aspetta un attimo … Perché hai detto di sì? Non puoi darle false speranze.”
“Non le sto dando false speranze.”
Come, prego?
Blaine, hai ancora dell’alcol in corpo, vero?
“Non puoi essere serio.”
“Quando ci siamo baciati … È stato bello!”
Bello.
Bello.
Bel—No. Qui qualcuno ha dei seri problemi col significato delle parole.
Ora andiamo a casa e ci studiamo il vocabolario.
“È stato bello perché eri ubriaco …”
“Che male c’è ad avere un innocuo appuntamento?”
FAI SUL SERIO?!
NO, DICO MA--- Va bene, stiamo calmi. Sono calmo. Faccio un respiro profondo.
Forse gli mancano le regole basilari.
Magari ora gliele spiego. Com’era la storia delle api?
“Tu sei gay, Blaine.”
SAI, ME L’HAI DETTO TU.
“Io … Credevo di esserlo … Non ho mai nemmeno avuto un ragazzo …”
No, fammi capire bene.
Prima, a San Valentino, mi dici che non vuoi un ragazzo perché non sei in grado di gestire una relazione.
E va bene, prendo due chili di gelato al cioccolato per colpa tua, ma va bene.
Poi mi vieni a dire che non sai se sei gay perché non hai mai avuto un ragazzo.
Perché ho davanti agli occhi l’immagine dei tuoi due soli neuroni che girellano fischiettando nel tuo cervello senza mai nemmeno incrociarsi? Ma nemmeno da lontano, proprio.
“Non posso crederci …”
“Magari sono bisex!”
Sì, certo.
E io sono Mike Tyson.
Non so se noti il nuovo tatuaggio sulla faccia e la pelle abbronzata.
“Bisex è il termine che usano i ragazzi gay al liceo mentre tengono per mano una ragazza per sentirsi normali!”
“Uoh, aspetta. Perché sei così arrabbiato?”
Sarà il ciclo.
Via, non so nemmeno più come giustificarti.
Guarda, vorrei che ci fosse un’altra spiegazione, con tutto il cuore. Ma non c’è.
Sei stupido. Tranquillo, troveremo un rimedio.
Cioè, io nemmeno due giorni fa ti ho dichiarato amore eterno, tu ora baci la mia migliore amica e vuoi uscirci insieme, poi mi chiedi perché sono arrabbiato?!
Cos’è, ora i tuoi neuroni si stanno prendendo a testate l’un l’altro?!
Stanno ballando la macarena, saltano la corda, rotolano, fanno le capriole, cosa?!
“Perché per me sei un modello!” Be’, anche letteralmente. Nel senso, non so se ti sei visto.
Ma non è questo il punto! Sono ancora infuriato.
“Ammiro il tuo orgoglio nell’essere te stesso! So cosa vuol dire nascondersi, ed ecco che tu torni a farlo!”
Sì, diciamo che il motivo è questo, eh. Diciamo.
“Mi dispiace molto di ferire i tuoi sentimenti, o il tuo orgoglio, o qualsiasi cosa sia; ma per quanto la cosa possa farti sentire confuso, quello davvero confuso sono io!”
SU QUESTO NON C’ È ALCUN DUBBIO, GUARDA.
“Tu sei sicuro al cento per cento di chi sei … Buon per te! Sei fortunato!”
Eh no, carino.
Ora sei andato troppo oltre.
Va bene che tutto quel gel ti ha oltrepassato la cute arrivando fino alla poca materia grigia che ti è rimasta paralizzando i tuoi due neuroni, ma ora si esagera.
“Sì, in effetti sono stato molto fortunato, Blaine, ad essere stato perseguitato da un bullo che ha minacciato di uccidermi.”
“E perché l’ha fatto?”
“Perché non gli piaceva chi sono!”
“Ed è la stessa cosa che mi stai dicendo adesso, non è vero?”
COME, SCUSA?!
Ho un improvviso bisogno di rovesciarti il caffè bollente in faccia.
Anzi, aspetta, ne vado ad ordinare qualche altro litro, così vediamo quanto ci sta bene il marrone su quella divisa.
“Io sto cercando di capire chi sono, okay?”
OH, TE LO DICO IO, CHI SEI, BRUTTISSIMO PEZZO DI--
“E proprio tu, tra tutti, mi dai addosso per questo?! Non pensavo che fossi così …”
Oh, non ci provare nemmeno.
Rimetti a posto le sopracciglia dove dovrebbero stare e togliti dalla faccia quell’espressione offesa; non ti ho bruciato la scorta di papillon e non ti ho messo sotto il gatto.
“Ci vediamo!”
Sì, certo.
Vattene pure via sculettando col naso per aria.
LE MIE USCITE DI SCENA RESTANO LE MIGLIORI, CAPITO?!
Pfui.
Drama queens in erba.
Dilettanti.


“Rachel, ho un brutto presentimento riguardo a tutta questa storia …”
Per esempio, temo che il tuo cadavere non entri nel bagagliaio della mia macchina.
“Non voglio che mi sia data una lezione, ma non voglio nemmeno che tu soffra …”
COFF COFF. Certo. Non voglio che tu soffra. Per carità.
Guarda, piuttosto lo sopporto io questo onere: bacio Blaine al posto tuo così poi può decidere se è gay oppure se è gay, eh? Che ne dici?
“Chi se ne frega di te, amico?!”
Grazie Berry.
“Io potrei avere un nuovo fidanzato che riesce a starmi dietro vocalmente e che mi darà dei figli dall’aspetto vagamente euroasiatico!”
Allora, prima di tutto, anche io riesco a starti dietro vocalmente, prima di tutto!
“Augurami buona fortuna!”
Spero che tu finisca di faccia nel bancone dei muffin. Sì, quello protetto dal vetro.
Tesoro, è ovvio che non sarò io a spingerti!
Ossignore, non posso guardare.
Signora, mi presto un attimo il cappellino? Ecco, grazie, così ci vomito dentro. Gentilissima. Nono, lo riprenda pure.
“Sì, sono gay. Cento per cento gay. Grazie per avermi tolto ogni dubbio, Rachel!”
Sì! SI! GRAZIE SIGNORE! GRAZIE!
Da qualche parte dietro di me un coro intona l’Hallelujah.
Devo trattenermi per non inginocchiarmi e ringraziare tutte le divinità celesti.
FINALMENTE QUALCOSA CHE MI VADA PER IL VERSO GIUSTO, PER LA MISERIA.
Mi avvicino a Blaine non appena Rachel si allontana.
No che non ho un sorrisino soddisfatto stampato sulle labbra.
Mi guarda con quei suoi occhi da cucciolo bastonato.
Allora lo sa di aver sbagliato, nevvero?!
Accidenti a lui.
E ai suoi occhi.
E a quella faccia.
E a quelle braccia.
E a quella schiena.
E a quelle spalle, a quelle mani, a quelle labbra …
Maledizione!
“Blaine, ti serve un po’ di ghiaccio?”
“Perché?”
“Il naso di Rachel ti ha quasi perforato una guancia.”
Boccheggia, arrossendo di colpo, balbettando con gli occhi bassi.
Anderson, ormai dovresti aver capito.
Si chiama karma.
 



 
  
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