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Autore: Megan___    19/10/2013    4 recensioni
Perché non ti decidi a farlo?
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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ALLERGICA ALLA VITA


 
 


Certe volte ti siedi lì, nell’angolo di una stanza buia, i capelli che ti cadono sul viso e le labbra screpolate e mangiate dai denti; e conti i battiti che rimbombano nel silenzio, sovrastando addirittura quel vociare che viene dalla strada fuori dalla finestra chiusa. Conti i secondi ad occhi chiusi, picchiettando l’indice sulle gambe ferite dai graffi che neanche sapevi di esserti fatta – e aspetti, magari pensando che se conti abbastanza, il tempo diminuisce da solo e te ne rimarrà meno da passare con quella tua malattia.
Non sei mai stata così attratta dagli specchi affilati che trovavi nei cassetti della cucina, in cui ogni tanto guardavi la tua immagine riflessa, mentre eri a tavola a pranzare con i tuoi; eppure ti trovi a scorrere il polpastrello sulla sua superficie liscia e fredda, affascinata dal luccicare del metallo – così diversa da te che, invece, ti rabbui sempre di più fino ad eclissarti completamente in te stessa, come un buco nero senza luce.

Ma poi, no. Non è adatto a te. Non con un oggetto che taglierà carne per essere mangiata. Non è rispettoso. 
Allora il bagno diventa una culla di succhi preziosi tra cui scegliere come in un bazar. Gli scaffali minimali e mortamente bianchi diventano le vetrine per i liquidi colorati. Dentro un bicchiere sembra così invitante quel rosa di cui senti l’odore forte. Peccato tu non abbia mai bevuto un sorso in vita tua.
Hai paura di ubriacarti della morte?

Sì. Sì che ne hai. Ed è per questo che lasci il contenitore di vetro lì dov’è. Non osi nemmeno toccarlo.
Piuttosto iniziano ad ispirarti le funi. Quelle sì che sono affascinanti. Ogni piccolo filo intrecciato meticolosamente. Ma poi il pensiero di perdere il fiato e di accorgerti che l’ossigeno non arriva ai polmoni ti spaventa. “Mi vedrò - mi sentirò mentre lentamente smetto la mia esistenza? Sarò cosciente?”

E allora ritorni al bagno, pensando che, magari, un lavabo colmo di vetro liquido con cui riempire i tuoi polmoni non sembra una brutta soluzione. L’acqua che bagna il viso e lentamente entra dentro il tuo corpo… 
E quello? Cos’è? Non starai pensando a quanto dev’essere orrido voler respirare nonostante tu non debba farlo? No, dai: levatelo dalla testa e buttati dentro. Ti verrà naturale e la cassa toracica si gonfierà da sola.
Avvertire i sensi che sfumano ti spaventa così tanto?

Ti allontani di nuovo, per niente sicura, e ti rinchiudi di nuovo nella stanza, relegandoti all’angolino per tornare a graffiarti senza nemmeno rendertene conto e sopportare quello di cui vuoi disperatamente liberarti.

 

Ma tu. Tu sei sicura di voler morire?

 


Note dell'autore:
Il periodo è quello che è e mi serviva solo come sfogo. E' un piccolo delirio per alleggerirmi la mente in qualche modo.
 
  
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