Siamo a New York, è il 23 dicembre. Primo giorno delle vacanze natalizie.
Sono, precisamente, le 8.24. Non so perchè mi sono alzata così presto, ma non riesco più a dormire.
New York a Natale è ciò che di peggio può esserci al mondo, ma infondo è tutto stupendo. Amo lìinverso e qui, dalla finestra della mia stanza, tutto sembra magico.
Vedo la neve scendere lentamente a fiocchi, morbida come burro, tutto è bianco. Non c'è ancora molta luce e, nonostante la finestra sia aperta, sono costretta ad accendere il piccolo lumino rosso che si trova vicino al letto.
La mia stanza è enorme. Troppo grande per una sola persona. E' dispersiva. Tutto è bianco e ross, c'è un grande letto sommerso da piccoli e grandi cuscini, una parete dove poter scrivere quello che mi passa per la testa, un tappeto bianco e morbido, un grande specchio...e lui, il mio posto preferito: un divanetto posto proprio sotto la finestra e sopra questo due grandi cuscini decrati in modo particolare. Ora sono qui e penso a come sto spercando il mio tempo, la mia vita. Vivo sola con mio padre. I miei hanno divorziato sette anni fa, ma non ha pesato molto per me. Ho un fratello maggiore, Phill. Lui sì che mi capisce. E' stato lui a portarmi al mio primo concerto, Paramore. Un concerto come quello non l'ho mai più visto. *driin driin*
Il telefono. Sono costretta ad alzarmi per rispondere, e a frugare nella borsa alla sua ricerca. Leggo il nome sullo schermo Itan, non posso non rispondere.
"Hey piccola!"
"Hey It..."
"Faith, che hai?"
"Niente, pensavo..."
"Capisco...cioccolata calda, film e coperte?"
"Ehm..."
"Tra dieci minuti sono da te!"
"Itan! Hahah"
"Faith,davvero. Solo...ricordati di sorridere oggi."