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Autore: Laddy    19/10/2013    3 recensioni
"Stamattina…" iniziò a raccontare "…ho sognato il mio matrimonio. Sembrava tutto così vero; la chiesa era come io e Perrie abbiamo sempre desiderato. Louis, Harry e Niall erano alle mie spalle a rassicurarmi…" Liam lo interruppe "E io? Io dov'ero?" Senza farsi notare Zayn alzò gli occhi al cielo. "Lasciami finire, idiota." lo riprese. "Stavo dicendo… Quando le porte si sono aperte e gli invitati si sono alzati, non era Perrie in abito bianco a venire verso di me, ma eri tu".
Ziam, accenni Larry, accenni zerrie.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I'll wait for you to start; I'll wait for you to end


 

Centinaia di occhi erano puntati sulla porta della chiesa, in attesa del suo arrivo. Zayn si voltò verso i suoi tre migliori amici, in cerca del loro sguardo.

Gli occhi di Louis erano incoraggianti, Harry invece ammiccava scherzosamente cercando di calmarlo, senza tanti risultati. "Tanto non verrà" bisbigliò Niall ironico, ricevendo come risposta una gomitata non poi così amichevole dal riccio. 

Zayn ridacchiò nervosamente, quella frase buttata lì aveva fatto sorgere in lui migliaia di dubbi. 

E se davvero fosse andata così? Cominciò a sudare freddo. Non si era mai sentito in quel modo, nemmeno la prima volta che si erano esibiti come gruppo davanti ai giudici di X-Factor, nemmeno al loro primo appuntamento.

06.45. Era in ritardo di quindici fottuti minuti. 

Iniziò a torturarsi le mani, mordersi il labbro, perfino mangiarsi le unghie, abitudine che non aveva mai avuto. 

Poi, all'improvviso, le porte della chiesa si spalancarono.

La marcia nuziale intonò le prime note mentre tutti gli invitati si alzavano. 

Ma quello che vide Zayn fu del tutto inaspettato; non era Perrie Edwards, la sua promessa sposa, ad avanzare verso di lui, ma Liam.

Liam? pensò scioccato. Sì, proprio Liam Payne, il suo migliore amico sin dai tempi di X-Factor, lo stava ora fronteggiando con un largo sorriso sulle labbra. Sembrava che Zayn fosse l'unico ad esserne stupito.

 

"Zayn? Amore?" 

Il ragazzo aprì gli occhi, sbattendoli più volte per abituarsi alla luce del primo mattino e si ritrovò disteso accanto alla sua fidanzata. Le sorrise debolmente, mentre si passava una mano sulla fronte.

Era stato un sogno. Solo uno stupido e insignificante sogno. 

"Hai la faccia un po' sconvolta, cos'hai amore?" chiese lei, accarezzandogli dolcemente i capelli. Sotto lo sguardo basito di Perrie, Zayn si scostò bruscamente. 

Perché quella domanda gli era sembrata quasi accusatoria, come se Perrie gli stesse leggendo nel pensiero? 

Respirò a fondo prima di rispondere. "Niente, scusa amore. Sono solo un po' nervoso, oggi è un giorno importante per noi" sorridendo le prese il volto tra le mani e le posò un lieve bacio sulle labbra. "Lo sono anche io, Zay." sussurrò di rimando lei.

Passarono alcuni minuti distesi sul loro letto, abbracciati, ognuno perso nei propri pensieri. 

Zayn aveva impressa la figura slanciata di Liam, in quello smoking  che, dio, gli calzava a pennello. La barba appena accennata, i capelli alzati col gel a formare una lieve cresta e un sorriso che avrebbe potuto illuminare la stanza più buia. Tutto sembrava così reale nella testa di Zayn. Perché aveva sognato il suo migliore amico e non la sua ragazza? 

«Sogna perché nel sonno puoi trovare quello che il giorno non ti può dare» quella citazione dall'autore a lui sconosciuto gli balenò in mente.

Cazzate. Non desiderava nessuno che non fosse Perrie. Era il giorno del suo matrimonio e non sarebbe stato di certo uno stupido sogno a sconvolgere tutti i piani. 

Perrie si sfilò dalle sue braccia, "È meglio che vada, ho appuntamento dal parrucchiere per l'ora di pranzo" disse, baciandolo sulla guancia per poi alzarsi e cominciare a vestirsi, lasciando solo Zayn, ancora scosso.

 

 

 

 

"…lui oggi si sposa e io sono il suo migliore amico, non dovrei essere qui a sperare che qualcosa vada male. Mi sento una persona orribile! Sono una persona orribile, non è vero, ragazzi?", non sentendo alcuna risposta, Liam si girò esasperato verso il soggiorno e uscì dalla cucina per ritrovarsi davanti la solita scena. Louis era disteso sul divano, il viso rilassato e la mano tra i boccoli di Harry; quest'ultimo era accoccolato sul petto del più grande, gli occhi chiusi e un sorriso stampato in volto. Niall era rannicchiato nella poltrona con le gambe al petto e faceva zapping tra i canali. Nessuno di loro aveva ascoltato il suo logorroico discorso. "Non sarebbe una brutta idea se pensaste anche a me qualche volta!" sbottò Liam, prima di essere interrotto da un cuscino lanciatogli in faccia dal biondo. 

Liam lo fulminò con lo sguardo, "Grazie tante, ne avevo bisogno". Niall si strinse nelle spalle, "Continuare a lamentarsi non cambierà la situazione", "Dovresti dirglielo" aggiunse Louis.

L'altro lo guardò come se l'amico avesse appena detto di essere etero. "È fuori discussione. Come reagiresti se il giorno del tuo matrimonio con Harry il tuo migliore amico ti venisse a dire che è innamorato di te sin dai tempi di X-Factor?" 

Il più grande assunse un'espressione sognante "Matrimonio con Harry? Pensi davvero che ci sposeremo?".

Liam alzò gli occhi al cielo, esasperato. "Non era questo il punto, Louis!"

La verità era che nemmeno lui sapeva quale fosse il punto. Cosa pensava di fare? Lamentandosi sicuramente Zayn non avrebbe capito ciò che provava per lui, ma era troppo codardo per dirglielo, aveva paura di rovinare il rapporto che già avevano.

 Perfino Danielle lo aveva scoperto da sola.

 

"Da cosa l'hai capito?" chiese con voce tremante, spaventato dalla risposta.

Danielle gli prese le mani e  fissò i suoi occhi in quelli del suo ragazzo "L'ho capito da come lo guardi, Liam. Per quanto vorrei non fosse così, non mi hai mai guardata in quel modo." 

"In che modo?" si lasciò andare al suo tocco e le sue barriere crollarono: sapeva di potersi fidare di lei.

"Come se lui fosse la tua ancora di salvezza, l'unica ragione per andare avanti. Il tuo tutto"

Liam chiuse gli occhi, la verità lo investì come un secchio d'acqua ghiacciata. 

"Io... Mi dispiace, Dani." Si sentiva tremendamente in colpa. Non voleva che Danielle soffrisse a causa sua, non se lo meritava. Gli era sempre stata accanto, lo aveva amato, ma lui non era stato capace di ricambiare. 

 

Ora, dopo tre anni, Zayn era ancora all'oscuro di tutto. E come sempre, era solo colpa sua.

 

 

 

 

Un'ora al matrimonio.

 

Zayn era visibilmente nervoso. Aveva decine di motivi per esserlo, Perrie, nella stanza accanto alla sua o le centinaia di persone che di lì a poco avrebbero preso posto in chiesa, ma l'unico che l'aveva ridotto in quello stato era il ragazzo che stava cercando di abbottonarsi la camicia senza grandi risultati.

Il moro sorrise dolcemente davanti a quella scena e lo raggiunse per aiutarlo. Spense la sigaretta, avvicinandosi tanto da poter sentire il suo respiro farsi irregolare.

"Da quand'è che hai ripreso a fumare?" esordì Liam, mentre l'altro ragazzo iniziava ad abbottonargli la camicia.

"Da quando ho tanti pensieri per la testa." mormorò Zayn con un sorrisetto amaro, per poi fissare il proprio sguardo in quello del suo migliore amico.

A Liam mancò il respiro e solo in quel momento si rese conto di quanto si trovassero vicini.

"Va tutto bene?" chiese con tono preoccupato, mentre osservava le mani di Zayn muoversi lentamente lungo il suo petto.

Il più grande sorrise di nuovo, ma i suoi occhi dicevano tutt'altro. 

No, non stava bene, da quando si era svegliato quella mattina Liam era rimasto sempre nei suoi pensieri.

Una parte di lui era consapevole dei sentimenti del suo migliore amico, si era accorto di come lo guardava, quello sguardo che gli toglieva il respiro, che gli faceva dimenticare come si parlasse. E Zayn si ritrovava spesso perso in quegli occhi cioccolato, i quali sembravano trapassargli l'anima. 

Ma non si trattava dei sentimenti di Liam adesso, si trattava dei suoi. Era forse ora di affrontarli? Il giorno del suo matrimonio?

Zayn affondò il volto nelle proprie mani, per poi passarsele tra i capelli.

"Stamattina…" iniziò a raccontare "…ho sognato il mio matrimonio. Sembrava tutto così vero; la chiesa era come io e Perrie abbiamo sempre desiderato. Louis, Harry e Niall erano alle mie spalle a rassicurarmi…" Liam lo interruppe "E io? Io dov'ero?" Senza farsi notare Zayn alzò gli occhi al cielo. "Lasciami finire, idiota." lo riprese. "Stavo dicendo… Quando le porte si sono aperte e gli invitati si sono alzati, non era Perrie in abito bianco a venire verso di me, ma eri tu".

Liam trasalì, il suo cuore perse un battito, sentiva la bocca asciutta e nella sua testa non c'era niente da dire che sembrasse adatto alla situazione. Sperava solo che fosse l'amico a interrompere quel silenzio assordante.

I loro corpi si avvicinarono ancora di più, le loro fronti fino sfiorarsi, le labbra a pochi centimetri.

"Eri tu, sei sempre stato tu, Liam" si lasciò andare con voce tremante. Non avevano mai parlato veramente della loro amicizia, di tutti quei momenti troppo intimi per due semplici migliori amici, di quel loro essere così possessivi l'uno con l'altro. Liam odiava Perrie e Zayn non aveva mai approvato Danielle. Ma non erano le loro ragazze ad avere qualcosa che non andasse, erano loro a non sopportare di vedere l'altro con qualcuno che non fosse se stesso. 

E solo ora Zayn si stava rendendo conto dell'enorme cazzata che stava per fare, a mezz'ora dal proprio matrimonio.

"Zayn… tu ti stai per sposare e io…" boccheggiò il castano. "Se tu mi dici di non farlo, Liam, io ti giuro che annullo tutto. Farei qualsiasi cosa per te, per noi" lo bloccò Zayn, incastrando le proprie dita con quelle di Liam. Quest'ultimo come al solito rimase in silenzio, non era mai stato bravo a prendere decisioni. Voleva tutto quello che Zayn gli avrebbe potuto dare, ma non era egoista né tantomeno coraggioso.

Il moro non seppe come interpretare quel silenzio.

Era un rifiuto, era indecisione?

Di certo Liam non gli aveva gettato le braccia al collo per la proposta. Era rimasto lí, a fissarlo. 

"Che cazzo devo fare con te, Lee? Dí qualcosa, ti prego" la voce di Zayn suonava disperata all'orecchio del castano.

"Io.. Zayn.. Noi.."

Liam si morse il labbro. Era sul punto di dire che , lo voleva anche lui. Lo voleva più di qualsiasi altra cosa, ma aveva sofferto per anni a causa di Zayn e non voleva che si pentisse per aver scelto lui invece di Perrie, non voleva essere la sua via di fuga da quella responsabilità che il moro non era pronto a prendersi.

Abbassò la testa e "Non è quello che vuoi..." mormorò.

"Vaffanculo, Liam. Per una fottuta volta tira fuori le palle, cazzo!" Zayn colpí il muro con un pugno a pochi centimetri dalla faccia di Liam, il quale sobbalzó. "Ti avrei colpito in faccia, ma non vorrei sporcarmi il vestito." sibilò sprezzante.

Aprì con uno scatto la porta e né uscì sbattendola violentemente, senza neanche lasciare il tempo a Liam di reagire. 

 

Harry stava osservando la scena dal buco della serratura. Louis ascoltava attraverso la porta col fiato sospeso, mentre Niall era seduto imbronciato perché, nonostante l'avesse battuto sul tempo, Harry l'aveva avuta vinta sullo spiarli dalla serratura. 

"Liam è un coglione" non riuscì a trattenersi dal commentare il biondo. 

"Sí, dovrebbe... Oh cazzo!". Si bloccò Harry. 

"Hazza?" Domandó Louis, notando l'espressione del riccio. 

Non appena il più grande finí la frase, entrambi caddero addosso a Niall, a causa della troppa foga con cui Zayn aveva spalancato la porta. 

"I cazzi vostri, mai?" sbottó osservando i tre ragazzi che assunsero un'espressione colpevole. Scosse la testa, i suoi occhi velati da lacrime di delusione.

"Zay…" tentò Niall, prima di vedere la figura del moro allontanarsi. 

Zayn, il ragazzo che non mostrava le lacrime nemmeno ai propri migliori amici, ora risultava così fragile. Ma se il moro era ridotto così, Liam doveva stare molto peggio.

Come risvegliati dallo stesso pensiero, i ragazzi entrarono nella stanza.  

Dalle labbra di Liam usciva ripetutamente la frase "Cosa ho fatto?", accucciato a terra, le spalle contro il muro e la testa tra le mani.

"Lee…" provò a dire Louis, non sapendo bene che parole usare. Gli posò una mano sulla spalla, ma questo si scostò. "Liam, alzati. Vai a lavarti la faccia e poi proviamo a risolvere, mh?"

 

"Va meglio?" chiese il più grande con un sorriso rassicurante.

Louis era accucciato ai piedi di Liam, le mani sulle ginocchia dell'altro, seduto sulla poltrona. 

"Come può andare meglio?! Il rapporto con Zayn è appena andato a puttane e fra venti minuti io sarò il suo testimone di nozze come se niente fosse, anzi state pronti a sostituirmi, non credo mi vorrà nemmeno vedere".

"Woah! Qui nessuno sostituirà nessuno."  lo fermò Louis. 

"Cinquanta dollari che non si sposa, amico" sussurrò Niall ad Harry, il quale gli strinse la mano con una risatina, così da beccarsi entrambi un'occhiataccia da Louis.

"Liam, ascoltami bene" riprese, prendendogli il volto tra le mani per far incontrare i loro sguardi, "Tutto quello che devi fare è accettare il fatto che vi amate e non sentirti in colpa per questo. Non puoi vivere la tua vita mettendo sempre davanti la felicità degli altri! E poi Liam, non te ne è mai fregato un cazzo di Perrie…".

"Non si tratta solo di Perrie, Louis!".

"E di cosa, allora?!". Avevano alzato entrambi la voce, Louis era rosso in faccia e Liam aveva la testa stretta tra le mani. 

"Amore, non sei molto d'aiuto…" commentò flebilmente Harry.

"Cazzo, perché tra te e Harry è così facile?  Cosa abbiamo noi che non va?" sbottò Liam.

"Non è assolutamente facile, Liam!" scattò il riccio. Prese un respiro e si calmò leggermente "Non puoi neanche immaginare quanto sia difficile per noi" sussurrò più a se stesso che all'altro ragazzo. 

Il riccio tornò a sedersi sul divano, subito accolto dalle braccia di Niall. 

"Quello che sta cercando di dire Harry" si girò a lasciare un sorriso amorevole al suo ragazzo "È che non è mai facile, ma se lo vuoi veramente…".

"Non sono io il problema questa volta. Ho paura che io per lui sia solo un ripiego per scappare dalle sue responsabilità, capite? Non voglio che lui si penta di aver scelto me"

Nella stanza cadde il silenzio. Non uno di quei silenzi carichi di tensione, nei quali il minimo passo falso potrebbe far scoppiare una tempesta. Ma uno di quei silenzi necessari, per riflettere su ciò che è appena successo, su ciò che succederà.

Questa volta fu Niall a interromperlo "Non lo farebbe mai. Sei troppo per lui."

Liam trasalì e dei brividi gli attraversarono il corpo. Quelle parole valevano più di tutte le altre, era tutto ciò che aveva bisogno di sentirsi dire ed erano state dette proprio da Niall, il quale aveva sempre preferito starne fuori, limitandosi alle battute. 

Aveva capito ciò che doveva fare.

 

 

 

 

La situazione in cui si trovava Zayn era semplicemente assurda; era troppo nervoso e distratto per ascoltare il prete. 

Davanti a sé la sua futura sposa -Zayn rabbrividì- lo guardava carica di eccitazione, velata da lieve tensione. Harry, Louis e Niall avevano uno strano sorriso sulle labbra e sentiva sulle spalle lo sguardo perforante di Liam.

Non sapeva se volesse girarsi per tirargli un pugno o per baciarlo, perché con quello smoking era anche meglio che nel suo sogno. 

Lo stava facendo. Si stava sposando, nonostante Perrie non fosse la persona con la quale voleva passare il resto della vita. 

Aveva pensato di esserne innamorato all'inizio, quando non aveva altra scelta. In quel periodo Liam stava cercando di andare avanti, uscendo con Danielle, e tutto ciò che sentiva Zayn era un vuoto che doveva essere colmato da qualcuno in grado di dargli ciò di cui era stato privato.

Così era arrivata Perrie. Doveva solo avere uno scopo pubblicitario e si era anche reso conto che era ciò che gli serviva, una distrazione per dimenticare. Erano diventati buoni amici, lei si era innamorata e anche lui aveva creduto di esserlo. 

Poi  era avvenuto ciò che aveva fatto crollare tutto, Liam e Danielle si erano lasciati, e, da bravo migliore amico che era, Zayn l'aveva confortato. 

Per giorni gli era stato accanto, abbracciandolo e avendo l'onore di osservare i suoi lineamenti senza risultare troppo inquietante. Era riuscito a capire che quello che provava per Perrie era niente in confronto all'amore per Liam. 

"Se qualcuno ha qualcosa da dire, parli ora o taccia per sempre". La frase del prete interruppe lo scorrere dei pensieri di Zayn. 

Siamo già arrivati a questo punto? Mancava poco e avrebbe dovuto dire il fatidico "sì o no, lo voglio".

"Io"

Accadde tutto in un momento. Le bocche di Perrie e del prete si spalancarono, tutti gli ospiti puntarono lo sguardo alle spalle di Zayn e la chiesa calò nel silenzio più totale.

"Sì, io ho qualcosa da dire"

Zayn sentì dei passi e quando alzò lo sguardo, Liam era di fronte a lui. 

"Ho tirato fuori le palle, Zay, proprio come mi hai detto tu." Liam gli prese le mani "Non potevo lasciare che tu passassi la tua intera vita con qualcuno che non fossi io. Vederti crescere dei figli, invecchiare e vivere lontano da me. Sarei impazzito. E adesso sono qui, a dirti che ti amo, che so di essere la persona giusta per te e tu quella giusta per me. Non mi importa di ciò che penseranno gli altri, non mi importa di essere un gay in una chiesa, di star interrompendo un matrimonio, non mi importa di nulla che non sia tu".

E neanche a Zayn importava di Perrie, che ancora li fissava incredula, del suo matrimonio e delle persone che erano venute ad esso.

Allora prese il volto di Liam, "Sì, lo voglio" e lo baciò come se non ci fosse nessun altro. 

 

"Mi devi i miei cinquanta dollari, Harry".


 

Angolo autrici:
per scrivere questa os ci abbiamo messo un'eternità: tipo dalla fine di quest'estate a l'altro ieri e non è nemmeno venuta poi così lunga, anzi.
È la prima storia che scriviamo, quindi non sarà un granché.
Comunque per chiarire aha, siamo in due, Laura e Maddy.
Speriamo vi sia piaciuta, decisamente non siamo in grado di scrivere le note :c


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Maddy
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