20/10/2013
5 recensioniMy heart is destined to yours.
Mi sono svegliato, non ricordo che giorno sia, ma riconosco il luogo.
Sono a casa mia, o meglio, quella di mio zio Zach.
Davanti a me ci sono due persone.
Una ragazza, occhi e capelli di un color castano, mi sembra un angelo.
Dietro di lei c’è un ragazzo, ha uno sguardo così strano.
“Bentornato fratello”.
Fratello? Credo ci sia un errore, mi ricorderei di mio fratello, se ne avessi uno.
“Stefan, ci sei mancato così tanto”.
Come posso mancare a persone di cui non mi ricordo l’esistenza?
“Mi dispiace, ma non ho idea di chi voi siate”.
Sembra scortese dirlo, ma è la realtà.
Mi guardano in modo strano.
“Stefan, sono Elena”.
Elena, Elena..niente.
“Mi dispiace”
“Fratello, come non ti ricordi di me? Del tuo bellissimo e per nulla modesto fratello”.
Aveva una faccia da schiaffi che avrei voluto volentieri prendere a pugni.
“Sono piuttosto convinto di non avere un fratello” rispondo, mantenendo la calma.
“Beh, sono piuttosto convinto” dice usando il mio stesso tono di voce “che tu sia mio fratello, sai, lo so da 163 anni”.
Sì, ha sicuramente sbattuto la testa.
Evito di incrociare lo sguardo della ragazza dal volto angelico.
Credo di averla delusa, con la mia risposta.
Vorrei potermi ricordare di lei.
Vorrei potermi ricordare del suo splendido sorriso.
Sono sicuro che abbia uno splendido sorriso.
“Chiedo scusa, ma proprio non so chi voi siate, né capisco il perché in questo momento vi troviate in casa mia, quindi vi prego di uscire”.
“Si dà il caso, fratello, che questa sia anche casa mia”.
Fratello, bah.
Non ci terrei molto ad avere un fratello così strafottente.
“Scusaci Stefan, togliamo il disturbo” dice la ragazza con il volto angelico.
“Ma Elena..”
“Ma niente, Damon”
Ecco, almeno ora ho scoperto il nome di colui che dice di essere mio fratello.
“Lasciamo a Stefan i propri spazi.”
E sbuffando, dopo aver messo un braccio sulle spalle della ragazza entrambi si dirigono fuori da casa mia.
Non mi ricordo di lei, ma il vederla con Damian, ah no, Damon giusto, mi ferisce.
****
Sono al Mystic Grill da ormai quarantacinque minuti, intento a bere il quarto caffè.Sono a corto di caffeina e il mio corpo ne brama il sapore.
“Stefan”
Sento la voce melodiosa della ragazza dal volto angelico.
“Ciao, scusami ho dimenticato il tuo nome, tu saresti?”
“Elena” risponde sorridendo.
“Elena”.
Lo immaginavo, ha davvero il sorriso più bello del mondo.
Sento un calore all’interno del petto alla vista di quel volto angelico.
Non mi sono mai sentito così bene, con nessuno.
“Posso sedermi?” mi chiede.
“Certo, accomodati pure”.
“Ti è tornato in mente qualcosa?”
Perché crede che io abbia dimenticato qualcosa?
Voglio dire, se avessi perso la memoria come avrei saputo la strada per arrivare al Grill?
Mi sarei perso per le strade di MF nell’esatto momento in cui mi sarei ritrovato fuori da casa.
“Mi spiace, ma non credo di aver dimenticato qualcosa”.
Sembra triste quando sente la mia risposta.
“Sai, una volta mi hai detto che i ricordi sono molto importanti”.
“Ne sono convinto”
“Però non ti ricordi nulla che sia legato a me”.
“Vorrei poterlo fare, ma non credo di averti mai vista”.
“Non ti ricordi neanche Damon”
“Damon? Il tuo ragazzo?”
A quella domanda rispondo con un tono decisamente seccato.
“Sì, Damon, tuo fratello”
“Non so di cosa tu stia parlando”
“Beh, non è importante. Se vuoi, posso farti ricordare di me, sempre se vuoi”.
Se ciò che diceva era vero, ricordarmi di lei sarebbe stata una delle cose che desideravo di più.
Se come dice la conoscevo, avrei voluto ricordare il calore del suo corpo tra le mie braccia.
Avrei voluto ricordare il mio cuore pulsare al suo sguardo.
Ah, giusto, non pulsa il mio cuore.
Se c’è una cosa che ricordo, è che sono un vampiro.
Ma non ho quest’opprimente desiderio di sangue.
L’unico desiderio che ho in questo momento è quello di congiungere le mie mani alle sue.
Sfiorare le sue labbra.
Annusare il profumo dei suoi capelli.
Sentire la sua testa poggiata sul mio petto.
“Vieni con me” mi dice, porgendomi la mano.
“Dove?” le chiedo, sorpreso.
“È una sorpresa”.
La seguo, so che non devo avere paura di lei, è il mio cuore a dirlo.
****
Siamo sotto un ponte.
Sono ormai le 18 di sera.
Il sole sta tramontando.
Lo vedo salutare la città, mentre si nasconde alle spalle della montagna.
“Sai Stefan, su quella montagna” indica una cima alla sua destra, al di là del ponte “ti ho detto che non volevo diventare un vampiro, e ora invece lo sono”.
“È a causa mia?”
“No, non pensarlo. Se c’è una cosa che amavo del nostro rapporto” dice, bloccandosi un po’, forse portando alla mente dei ricordi, sopiti nel profondo del cuore.
Ma ho smesso di ascoltare a metà discorso.
Amavo.
Non amo.
Amavo.
Passato.
Qualcosa ormai finito.
Concluso.
Questo mi trascina in un baratro.
Non ricordo nulla di lei.
Ma al pensiero di averla conosciuta.
Di averla amata, e ora non poterlo fare più mi affligge.
“È che tu mi hai sempre lasciato la possibilità di scegliere, giusta o sbagliata che sia, avevo la possibilità di decidere, ti fidavi di me, l’hai sempre fatto, e so che anche ora, non ricordandoti di me, ti sei fidato, venendo qui, seguendo una che per te è una perfetta sconosciuta”.
Sì, è una sconosciuta.
Ma nel profondo so di potermi fidare di lei.
È il mio cuore a dirmelo.
Si volta, mi guarda negli occhi.
Non riesco a reggere lo sguardo di quei due occhi color nocciola.
Mi ci perdo.
Si avvicina a me, sento il suo respiro, affannato, sempre più vicino, quando si avvicina a me.
Mi posa le sue mani sul volto.
A quel tocco sento un brivido percorrermi la schiena.
Credo di aver capito una cosa.
Non mi ricordo di lei.
Non ricordo il rapporto tra Stefan ed Elena.
Non ricordo il sapore delle sue labbra.
Ma una cosa la so.
Il mio cuore è destinato al suo.
Non mi sarei fidato di lei arrivando fin qui.
Non mi sarei lasciato sfiorare se non avessi capito che è lei a farmi battere il cuore come mai l’ho sentito battere, anche se ormai ha smesso di funzionare da così tanto tempo.
Sfioro il suo naso, sento il suo profumo inebriare le mie narici.
I miei sensi sono completamente offuscati.
L’unica cosa che riesco a percepire è il suo tocco dolce su di me.
È in punta di piedi quando, con uno slancio, posa le sue dolci labbra sulle mie.
Un tocco semplice.
Puro.
Libero.
E pieno di emozioni.
Di amore.
Di dolcezza.
Un bacio che ora sono sicuro di aver già assaporato.
Un bacio che è come se fosse il primo.
Un leggero tocco.
Ho capito, sono destinato a lei.
La amo pur non sapendo niente di lei, pur non ricordando nulla di lei.
È il mio cuore a dirmelo.
È l’universo ad averlo deciso.
Il fato ci ha uniti, ci ha fatti ritrovare, e anche se ora, io, Stefan Salvatore, non ricordo nulla, so per certo che è lei il mio destino.
Ciao a tutti! Eccomi con una nuova storia!
Beh, come potevo non scrivere qualcosa dopo la spettacolare puntata di TVD (5x03) e dopo aver visto il promo della 5x04? Beh, semplicemente non potevo, quindi eccomi qui.
Ho cercato di immaginarmi un po' la scena che avverrà nella prossima puntata, una volta compresa la perdita di memoria di Stefan.
Ok, non aggiungo altro, spero vi piaccia la storia, spero la seguiate, recensiate, ecc.
Se avete recensioni negative, fatele SOLO SE sono costruttive, altrimenti evitate di perdere tempo prezioso vostro e mio.
Se siete arrivati fin qui, grazie.
Alla prossima storia
Sab xx
PS. ho finalmente creato la pagina facebook sul mio account efp, dove rimarrete sempre aggiornati sulle nuove storie e su quando aggiornerò le long.. iscrivetevi Xproudofmyhero efp