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Autore: bettina962    20/10/2013    0 recensioni
Una terra in pericolo, una sola persona potrà salvarla; contro tutti e tutto con l'aiuto del vero amore, compirà questo gesto.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte di Halloween era ormai passata, i bambini erano tornati tutti nelle loro case.

Stavo in un furgoncino tipo hippie, con quattro amici del college: MaryElizabeth , Teresa, Daniel e Alex. Eravamo quasi tutti sbronzi, staamo tornando da una festa organizzata da un amico di Teresa.- Hey, Viky! - sussurò MaryElizabet, nel mio orecchio. Le orecchie mi fischiavano come un treno in corsa.           Le risposi con un semplice - Dimmi. -

Lei mi sorrise e aggiunse - Siamo arrivati a casa tua. -   Annuii con un cenno del capo. Scesi dal furgone salutando tutti con cenno della mano. In coro mi salutarono a loro volta.


Arrivai nel vialetto di casa. Mi girava la testa. Pensai che quella sera ci avevo dato dentro con Vodka e birra.  vialetto di casa. Mi girava la testa. Pensai che quella sera ci avevo dato dentro con Vodka e birra. Eh si!!  
 Appena arrivai sulla soglia di casa, vidi una figura nera davanti la porta. Inizialmente mi spaventai. Vidi questa figura voltarsi.

Non vedevo il suo volto. Chi poteva essere a quell'ora?? Si avvicinava. Il mio cuore iniziò a a palpitare. Quando poi all'improvviso un lampione fece illuminare quel volto misterioso.

Non potevo crederci era mio padre. Cosa ci faceva davanti casa mia?? Per quale motivo, dopo 3 anni che non lo vedevo, stava qui??

Sentii la sua mano calde e possente, toccarmi la spalla. -Piccola mia!! - Esclamò. Non capivo più nulla.

Si presentava dopo la morte della mamma, 3 lunghi anni che non si faceva sentine e vedere. Mi irrigidii, cercando delle spiegazioni. Lui intuì subito.

- Lo so sembra strano che io sia qui dopo tutti questi anni che non ci vediamo. - Sospirò profondamente. Sembrava avere con se un pachetto di scuse pronte a tirarle fuori al momento giusto. Continuò il suo discorso. Lo feci continuale.
_  Non mi fai entrare? Ci mettiamo comodi, così ti spiego tutto. -Aggiunse. Dopo qualche minuto di silenzio, cercai di aprire la porta, ma tra la sbronza e l'ansia di quel arrivo inaspettato, non me lo permisero.
Lui mi accarezzò le mani, sfilando le chiavi . Aprì la porta ed entrammo. Non ero ancora convinta se farlo entrare o no. Notai che aveva una valigia con se.
Chiase la porta alle sue spalle. Si andò a sedere sul divano nel salotto. Sapevo che mi doveva dire qualcosa d'importante.
Per ascoltare bene quello che mi avrebbe detto, mi andai a lavare il viso. L'acqua fredda mi fece sobbalzare. Ma allo stesso tempo mi fece riprendere, non totalmente, da quello stato di stanchezza.
Scesi al pian terreno. Avvertii  uno strano odore. Tovai mio padre con in mano un bicchiere di wisky euna sigaretta.
  
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