Sotto la Pioggia...
 
 
 
 
il cielo si incupì, le strade erano deserte, il vento soffiava forte, creando un rumore sordo e cupo attorno a tutto cio che incontrava, la pioggia, che cominciava a cadere, s’infrangeva sulla felpa che il ragazzo indossava, sempre più forte e ansiosa di bagnarlo, aumentava a dismisura fino  a vaporizzarsi al contatto con il suolo e creare quella nebbiolina sottile... una folata di vento fece volare gli occhiali del ragazzo per qualche metro dietro di se, non ci fece caso...
l’acqua gli colava dalla testa per poi cadere dal mento e dal naso, quell’acqua, quella pioggia, si stava mischiando ad una lacrima amara e silenziosa del ragazzo... quei 60 mentri di strada erano interminabili... Ran era uscita di casa per cercare Conan ... l’ombrello di un rosso cupo la proteggeva dalla pioggia avida, il volto preoccupato, gli occhi bassi e tristi, catturati dall’immagine di Conan ma segretamente impossessati dall’immagine di Shinichi.
l’attenzione di quegl’occhi fu rapita dagli occhiali del bambino... li raccolse, bagnati d’acqua, li asciugò facendo fatica a tenere l’ombrello... li portò al viso per controllare che fossero puliti e in quel momento si accorse che le lenti di quegli occhiali erano neutre.
< ma... allora...> alzò lo sguardo e vide Conan... dalle sue labbra uscì un sibilo, come un desiderio profondo, custodito da tempo.
la piogia era tiepida, e il tepore della nebiolina creata l’avvolgeva in un caldo abbraccio mentre cercava di svelare quel mistero, quegl’intricati pensieri che le si formavano in mente, mentre guardava il bambino allontanarsi sovrappensiero sotto la pioggia...
“ < Shinichi?! ma dov’è?! dimmelo Heiji!> < ehm... no Ran ti sei sbagliata! > < sisi stava parlando con me! > < si conan ha ragione, gli stavo dicento ‘che dici’... eheheh > < mmmm...voi due non me la cantate giusta... >...<...Yusaku mi ha detto di dirgli “ attento ai falsi indizi ” > < dirgli? a chi? > < ehm... volevo dire dirle eheh a Eri ovviamente>... no... non è possibile...”
< CONAN!!!> il ragazzo si fermò, un’immensa tristezza s’impossessò del suo cuore... la ragazza gli si avvicinò... <...perchè... perchè mi abbandoni anche tu... > non ebbe nessuna risposta, di fondo solo il rumore della pioggia...
doveva mentirle di nuovo... ma non ce l’avrebbe mai fatta... la ragazza riprese parola
< sei... Shinichi... vero? > la voce quasi si perdeva in un bisbiglio soppressa dalle tristezza e dalla paura... la pioggia diminuì quasi a voler accentuare quel lancinante silenzio che si era instaurato tra i due immobili sotto la luce calda dei lampioni
< se avessi potuto... avrei evitato tutto questo... se avessi avuto tempo ti avrei detto tutto... quella sera... >
si portò la mano destra all’orologio e lo aprì in modalità tiro... la ragazza lo guardò perplessa... da lui non uscì parola... solo una lacrima amara... e poi quel suono meccanico.
 





Parole del Detective:
anziche "spazio dell'autore" ho voluto chiamare questo spazio "parole del detective" giusto per accontentare il mio ego XD
innanzitutto mi scuso se la ff risulterà poco comprensibile, è un pezzo di una storia più lunga ma che non completerò, spiegherò meglio qui cosa è successo prima e perchè conan scappa... per un'incubo, la decisione che ne consegue è quella di fuggire per non mettere in pericolo le persone care.
spero vivamente che vi piaccia e mi scuso per eventuali errori di battitura XD grazie in anticipo!!

PS:
l'ispirazione l'ho colta da questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=3WVQhciAtOI