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Autore: Night Sins    20/10/2013    3 recensioni
“Credevo mi conoscessi.”
“Credevo fossi cambiato, forse mi sbaglio.”
Le accuse erano sempre le stesse, da entrambe le parti, un circolo vizioso destinato a non finire mai.
A meno che loro non vi avessero messo una fine, definitiva.
Forse era l’unica cosa da fare, forse era vero che era e sarebbe rimasto un criminale. Un passo in più nella zona nera cosa avrebbe cambiato?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Neal Caffrey, Peter Burke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi: Peter Burke, Neal Caffrey
Rating: PG
Genere: drammatico
Avvertimenti: flashfic
Timeline/Spoiler: irrilevante/nessuno
Conteggio Parole: 849
Betareader: nessie_sun ♥
Disclaimer: "Io scherzo... forse." (cit. A.Costa) // I personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne abbia diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.
Note: Per una volta, è partito tutto dal titolo – preso da quello di una canzone di Sinatra. Ma non ricordo come mi è apparsa in mente quest’immagine... Ma niente slash, ogni tanto ♥
 
 
 
 
  
 
 
If it’s the last thing I do
 
 
 
  

“A te l’onore, sparagli”, disse Charleson. La voce giungeva calda al suo orecchio, come se il criminale gliel’avesse sussurrato contro, ed era quasi impossibile non fare come richiesto. Nonostante questo e nonostante sapeva che, anche se avesse fallito, il colpo sarebbe stato sparato da uno dei tre uomini che gli facevano da scorta, la sua avversione a versare sangue era forte. “Andiamo, hai detto che odi quest’uomo, non è difficile.”
Neal sospirò, era vero. Alzò il braccio e puntò la pistola davanti a sé, prendendo la mira.
Peter fece altrettanto. Era normale, non poteva lasciarlo fare senza difendersi. “Abbassa la pistola, non voglio ucciderti.”
La voce di Peter era secca, lontana e professionale; il tono non era stato intaccato dal loro legame passato e questo gli fece stringere di più la presa sull’arma. Non si era scordato il loro litigio, pochi giorni prima. La voce alta, i toni perentori.
 
“Credevo mi conoscessi.”
“Credevo fossi cambiato, forse mi sbaglio.”
Le accuse erano sempre le stesse, da entrambe le parti, un circolo vizioso destinato a non finire mai.
 
A meno che loro non vi avessero messo una fine, definitiva.
 
Forse era l’unica cosa da fare, forse era vero che era e sarebbe rimasto un criminale. Un passo in più nella zona nera cosa avrebbe cambiato?
 
~~~
 
Peter strinse le labbra, non poteva credere che fossero arrivati a questo, non poteva credere che Neal stesse puntando volontariamente la pistola contro qualcuno – contro di lui. Certo, Charleson lo aveva esortato a sparare, ma Peter lo aveva avvertito che era rischioso entrare nella sua banda, che non era obbligato a farlo – che glielo vietava categoricamente –, ma lui non aveva voluto sentire storie, aveva agito di propria iniziativa. Per questo, Peter aveva finito per parlare troppo, come sempre. Lo aveva accusato di cercare la compagnia del loro sospettato per un secondo fine decisamente non legale. In cambio, Neal aveva rotto i contatti con lui da tre giorni. Sapeva che comunicava con il Bureau, ma lui non aveva notizie dirette. E ora questo.
“Non farlo”, avrebbe voluto dirgli, ma se era ancora sotto copertura – cosa che sperava – avrebbe potuto rovinare tutto e metterlo in pericolo. Se non faceva qualcosa, però, avrebbe finito per dovergli sparare.
Non riuscì a trovare altro che ripetersi, pregare. “Abbassa la pistola.”
Charleson sbuffò e puntò una Beretta a canna corta contro il federale, pur continuando a guardare Neal. “Smettila di tergiversare, spara. O lo farò io.”
A quelle parole, Peter vide il ragazzo spalancare gli occhi. Era stato solo un istante e temette di essersi sbagliato perché il truffatore tentennò appena, si riprese e tornò a mirare contro di lui.
“Ho capito”, annunciò Neal e sospirò. “Mi dispiace.”
“No–”
Prima che Peter potesse anche solo pensare a cosa dire, un colpo venne esploso. Gli ci volle un istante per rendersi conto che non era stato lui il bersaglio ma Charleson. Un istante di troppo che permise a uno dei suoi scagnozzi di colpire Neal. Un attimo dopo, Peter aveva piazzato una pallottola nel petto del criminale e dei suoi due compari. Corse da Neal, a terra, e si inginocchiò al suo fianco esaminandolo il più velocemente possibile. Testa, petto, arti, in cerca del foro d’entrata o d’uscita, ignorando il sangue che stava colorando di rosso la candida camicia del truffatore e macchiandogli tutti gli abiti.
Era stato colpito nella parte sinistra delle spalle, fortunatamente aveva mancato il cuore ma Peter non poteva sapere quali erano le sue reali condizioni.
“Neal. Neal, rispondimi”, chiamò mentre premeva con un fazzoletto sulla ferita.
Ti prego.
 “Neal... Neal. Dimmi che mi senti, ragazzo.”
Per favore, rispondi.
“Neal...”
Grazie.
Mi dispiace.
Non morire.
 
~~~
 
Tutto.
Sarebbe cambiato tutto. E Peter... Non poteva perdere anche lui. Non voleva perderlo.
Ma se quella doveva essere la fine, sapeva qual era l’ultima cosa da fare. Non poteva permettere che andasse diversamente.
 
 
Aprì gli occhi lentamente, era faticoso come se ogni palpebra pesasse un quintale. Non appena riuscì a mettere a fuoco la stanza, notò Peter che lo fissava. Era... preoccupato? Neal non era sicuro del perché, ma sapeva una cosa.
“Peter...” Iniziò, ma la voce gli morì in gola.
L’uomo si avvicinò incerto; quando fu accanto al letto gli sfiorò un braccio con le dita. “Non sforzarti, ti sei appena svegliato dopo una lunga operazione. Uno degli uomini di Charleson è riuscito a colpirti dopo che hai sparato al loro capo. Non sono riuscito a evitarlo, mi dispiace.”
Aveva parlato come un fiume in piena e ora sembrava aver perso le parole, poi all’improvviso aggiunse: “L’intervento è andato bene, comunque, non ci saranno ripercussioni. Devi solo riposare e...”
Neal riuscì a muovere il braccio e afferrò la giacca di Peter. La presa era debole, ma ottenne l’effetto di attirare l’attenzione dell’altro uomo, che si sporse appena verso di lui.
“Mi dispiace, Peter. Sono contento tu non sia stato ferito.”
Sorrise debolmente e Peter fece altrettanto, stringendo la presa sul suo braccio.
È tutto a posto.
Non era in grado di dire altro in quel momento, ma era contento che fossero tornati al rapporto che avevano sempre avuto.

   
 
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