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Autore: ToraStrife    20/10/2013    16 recensioni
Salvano più vite dei medici, abbassano il tasso di suicidi del settanta per cento, soccorrono ogni giorno le anime perdute di milioni di adolescenti tradite dalla vita.
E lo fanno con una canzone, un sorriso e un messaggio d'amore.
Questo è l'incredibile potere degli idoli.
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il potere degli idoli
IL POTERE DEGLI IDOLI



La linea dell'elettrocardiogramma scorreva frastagliata, a sottolineare contemporaneamente la vita e la sofferenza.
Aveva solo un ultimo desiderio: poter vedere, almeno una volta nella vita, i suoi idoli sul palco.
I genitori, che fino a quel momento avevano sempre esitato - chissà mai cosa avrebbe potuto succederle, in quella calca di persone febbricitanti - non poterono far altro che acconsentire alla richiesta.
Dopotutto, un tumore in così tenera età era una vera maledizione, una spada di Damocle, una disgrazia.
Alla notizia, la ragazzina fu al colmo della gioia.
Calde lacrime cominciarono a bagnarle le guance: lacrime di felicità, o lacrime di sofferenza al pensiero che quello sarebbe stato il momento più bello e contemporaneamente anche l'ultimo?


Arrivò il giorno.
Lo stadio era pieno la gente che urlava, con l'umore al settimo cielo e perfettamente ignara di una ragazzina, in mezzo a loro, che presto sarebbe morta.

L'attenzione di quest'ultima si spostò direttamente sul palco.
All'attacco della musica d'introduzione, tra le luci stroboscopiche che illuminavano la scena, uscirono loro, i suoi idoli.


Elencarne i nomi era inutile, lei li aveva scolpiti nella mente così come nel cuore, in una Sunset Boulevard (la famosa via degli autografi sul marciapiede) cardiaca.
Quel cuore, che avrebbe presto smesso di pompare sangue, ma che al momento stava sprizzando a pieno regime felicità e battiti accelerati.
Vederli danzare e cantare sul palco era come un assaggio di paradiso per lei.
Chissà, forse laggiù gli angeli avevano tutti le sembianze dei suoi artisti preferiti: altrimenti, non sarebbe stato degno di chiamarsi Paradiso!
Finita la serata, la bambina era felicissima. Furono i genitori a piangere, in un misto di tristezza e gioia: finalmente l'ultimo desiderio era stato esaudito.
Niente backstage, niente foto con i cantanti, ma andava bene così: quello era un privilegio concesso esclusivamente a figlie di padroni di grosse multinazionali.

Qualche giorno dopo ci fu una sorpresa: i medici non si raccapezzavano.
Pensarono a un grosso sbaglio, a uno scherzo di cattivo gusto.

Rifecero gli esami, ma gli esiti lasciarono allibiti tutti.
Dove era finito il tumore? Quelle maledette cellule impazzite erano sparite!

Era stato il miracolo degli idoli.
Era bastato vedere dal vivo i suoi beniamini, che le calde emozioni suscitate dalle angeliche voci del gruppo avevano infuso in lei energia positiva, e questa a sua volta aveva spazzato via le negatività, il male, la sofferenza.
Quasi come una firma per quel gesto, il giorno delle dimissioni dall'ospedale la ragazza trovò sul letto un mazzo di fiori, insieme ad alcuni autografi e una dedica: "Alla nostra fan numero uno."



Questo è lo straordinario potere degli idoli.


Gli idoli, questi nuovi eroi dei tempi moderni che salvano vite di giovani fanciulle assediate da mille minacce nel loro periodo più delicato: l'adolescenza.
Ognuno di noi nella sua vita ha un modello, un punto di riferimento, l'incarnazione di un ideale da perseguire, insomma, come scrivono sempre più ragazzine su Twitter, ognuno di noi ha un idolo.

Come cantava Bennato, "Nei miei sogni di bambino, la chitarra era una spada, e chi non credeva era un pirata" che si può parafrasare in "Nei miei sogni di fan, l'idolo è la mia salvezza, e chi non crede è un fottuto hater".

Sorvolando, comunque, sul fatto che il titolo della canzone spiega comunque che "Sono solo canzonette".

Ma non possono essere semplici canzonette delle stesure di parole che - dati scientifici alla mano (?) - hanno ridotto il tasso dei suicidi tra i giovani del settanta per cento.

Sette persone su dieci che stanno ancora qua a cinguettare felicemente su Twitter! Scusate se è poco.

Ma chi sono, davvero, questi idoli?

Possiamo chiederlo per esempio, al più grande dei ricercatori esistenti: Indiana Jones, che all'inizio de I Predatori dell'Arca Perduta è alle prese anche lui con un idolo, che vuole a tutti i costi.


f



Come vedete, proprio non c'è nessuno tra di noi che non abbia un idolo, e "fottuto hater" chi sostiene il contrario. E' una cosa naturalissima.
Ed è altrattanto naturale seguirlo ed ambire ad esso, sia che tu sia un eroe del cinema o una semplice ragazzina.

Se vi state chiedendo se questa storia sia vera, ve lo anticiperò: è inventata di mie dita. Ma nulla vi impedisce di crederci: basta farla circolare su Internet - non puoi dimostrare che sia vera, non puoi dimostrare che sia falsa.

Ma chiediamo piuttosto un parere all'illustre professor Jones.

Professor Indiana Jones, cosa le sembra questa storia degli idoli?




d

"UNA PALLA COLOSSALE!"


Ahem, no, sicuramente l'avventuriero si stava riferendo a quella gigantesca sfera che lo sta inseguendo in questo momento.
Ma è anche vero che un idolo, specie se falso (e in questo Jones ne sa qualcosa...), può imbrigliarti  in una faccenda sempre più grande, con il rischio di travolgerti, proprio come sta facendo adesso con Indiana Jones.

Ma vogliamo parlare degli idoli che salvano le vite?

"Gli idoli salvano più vite dei medici" si dice. Altro che Emergency e gli ospedali da campo!

Non si tratta certo di suture o medicazioni. Magari un po' di punture, ma quello rientra più nella droga.
Gli idoli salvano le vite in un altro modo, perché gli adolescenti rischiano la vita ogni giorno.
Non con bombe, pallottole o mine, ma parolacce, minacce, umiliazioni.
Gli adulti non ci fanno mai caso, riparati da un muro di rassegnazione e falso cinismo.
Ma quando sei adolescente non hai barriera: sei un'altalena di emozioni. Un complimento può spedirti al settimo cielo, un insulto può spedirti negli inferi.
Quando la tua depressione è particolarmente sballottata, puoi arrivare ad un punto di volerti conficcare qualche lametta nella pelle, o peggio ancora, suicidarti.
Ma poi arrivano loro, gli idoli, che ti salvano.
Superman? Bah. Batman? I Vendicatori? Ma non esistono neppure!

Invece loro, gli idoli, esistono, li vedi in TV, su Internet, sui giornali e cantano ogni giorno per le loro fan. O comunque, per chi sceglie deliberatamente di credere in loro.
Queste credenti (non credulone, attenzione), che hanno scelto di investire la loro fiducia nel futuro, nel prossimo e in sé stesse - i loro piccoli risparmi di gioia - in un idolo.
Perché frustrare i loro investimenti?
E a proposito di giornali, che fanno finire questi idoli preferibilmente sulla pagina del gossip.
Fa più notizia uno scivolone o uno spinello che una loro opera di beneficenza.
Scherziamo?
Forse sì, forse no.
Magari è vero che a volte le fan nel manifestare la loro adorazione, a volte si fanno prendere la mano: mimano scene osé davanti a una immagine stampata, la imboccano se serve, ci si fa foto assieme.
E allora?
Non ci si inginocchia forse davanti a un crocefisso? (oddio, forse non proprio con la faccia attaccata al bacino)
E quanti tra voi genitori non avranno avuto pensieri impuri (per non parlare di atti impuri) al pensiero davanti alla foto di una Madonna nuda. Intesa come Veronica Ciccone, naturalmente.

So cosa starete pensando.
Da "Come osa scrivere certe blasfemie?" a "Ma il crocefisso è cristiano, che c'entra".
A parte che nessuno mai ha affisso una foto di Harry Styles, per dire, nella aule della scuola, e hanno preteso che ci rimanesse. O forse sì?
Per il crocefisso, invece, quante polemiche! Metti, togli, metti, togli... e dire che sono decenni che quel povero Cristo sente bestemmie su bestemmie (il linguaggio degli studenti non è mai stato particolarmente aristocratico) e nessuno se lo fila per la maggior parte del tempo, poverino
.
Almeno le fan adorano i loro idoli nelle piccole mecche delle loro camerette.
E a proposito, l'iconolatria (adorare un crocefisso) non è poi così diversa dall'idolatria (un idolo, guarda caso).
Finita la parentesi religiosa, ma le cazzate continuano.

Ma codeste "foto assieme", immagina romantici ed erotici?

Via, ogni tanto aprono il recinto della fantasia e lasciano galoppare l'immaginazione.
Se poi l'immaginazione è in calore, mica è colpa sua.
Mai avute fantasie erotiche voi? Sì, ma mai messe in mostra, starete dicendo.
Quante storie che state facendo. State facendo più storie voi di quante ne scrivono loro.
A parte quelle sui (è vero, è corretto "sugli", ma cavoli, a pronunciarlo è orribile) One Direction, quarantamila (su EFP) è difficile superarle.

Scusate, il discorso è uscito un po' dai binari.
Dicevamo? Ecco, salvano le vite.

Ecco, prendiamo per esempio, una ragazza che la vuole fare finita buttandosi dal cornicione, perché un qualche motivo (lo lascio immaginare/scegliere a voi) l'ha sconvolta a tal punto da convincersi che la vita non ha più alcun senso.

La vedete lì, sul cornicione, a decine di metri d'altezza. Guardare in basso procura una sensazione di vertigine assurda, ma a lei, ovviamente, non importa: questo motivo è così grave che il resto a confronto non vuol dire più nulla.

Poi si affaccia una sua amica. Le dice una cosa semplice: nulla di trascendentale, ai più può apparire una sciocchezza.

"Dai, non buttarti giù così. La prossima settimana esce il nuovo singolo del nostro idolo".

La ragazza accoglie l'annuncio con sentimenti contrastanti.
E' sicuramente una buona notizia, ma ormai lei ha deciso di uccidersi.
Però, se lei muore, si perde il nuovo brano, la nuova occasione di sentire il suo idolo. Magari è un messaggio dedicato proprio a lei!
Ma come può saperlo, se muore?
E poi, c'è anche quella curiosità: come sarà la nuova canzone? E il video musicale? Come ballerà il suo idolo? Come si vestirà?
Dubbi, curiosità, dilemmi: vale la pena morire prima soddisfare queste curiosità?
Un leone si lascerebbe morire di fame se gli offrissero un'antilope ai ferri con un filo di limone?
Lo stomaco reclama.
Che si fottano la morte e il motivo tragico: possono aspettare ancora una settimana!

Questa è già una prova di come gli idoli facciano desistere le persone dal suicidarsi.

Poi esistono anche episodi più... sovrannaturali.



Come quel caso della ragazza che voleva impiccarsi in casa. La vicina accese lo stereo e per caso suonarono la canzone dell'idolo.
Il cappio misteriosamente si sciolse, e la ragazza cadde a terra.
Si ruppe una gamba che la tenne ferma tre mesi, ma si era salvata la vita.

Provò a bendarsi e "giocare a mosca cieca" in autostrada.
Chi l'avrebbe presa, l'avrebbe presa (per dirla con un proverbio alla Paolo Bitta)
Arrivò un autoarticolato: perfetto, sarebbe stata fatta a pezzi.
Eppure in quel periodo la strada era straordinariamente sdrucciolevole: il camion all'ultimo momento sbandò e finì fuori strada.
Dalla scatola nera (?) del cabinato si scoprì che l'autoradio stava suonando proprio quella canzone.

Provò allora l'ultima risorsa: aspettare che i genitori uscissero, sigillare porte e finestre, e aprire il gas, aspettando la morte sdraiata sul letto.
Il monossido di carbonio ben presto si fece strada nei polmoni della ragazza.
Un lento, dolce e letale oblio si stava impossessando di lei. Si era però dimenticata di spegnere il cellulare. Proprio in quel momento una sua amica pensò bene di telefonarle.
Il cellulare squillò: cosa c'era per suoneria? Proprio quella canzone del suo idolo.
L'illuminarsi del display, forse a causa di un difetto del cellulare stesso (stupidi pezzi di ricambio presi dai cinesi...), fece scattare una piccolissima scintilla.
Piccola, ma appena sufficiente ad innescare l'aria satura di gas.
L'intera palazzina esplose.
Decine di ambulanze ed autopompe sul posto, gente in preda al panico, ma lei, la ragazza, era viva.
L'onda d'urto l'aveva scaraventata attraverso una finestra, e lei era volata a decine di metri più in là, atterrando sulla pianta del condominio vicino.
Escoriata, sbigottita, ma viva.

Praticamente un film di Final Destination al contrario.

C'è poi un altro episodio, ma data la sua natura è probabilmente solo una malignità messa in giro dagli haters.

Una ragazza con il desiderio per farla finita, e lo vuole fare con la pistola del padre.
Mentre il dito scorre sul grilletto, in attesa di fare quel minimo di forza per premerlo, la poverina sente una presenza alle sue spalle.
E' la Triste Mietitrice, la signora scheletrica con il saio e la falce, venuta a prendere la sua giovane vita.
La giovane non si volta, il gelido respiro che la investe sul collo è una prova sufficiente.
La ragazza sorride: è venuto il momento di andare. Si appresta a piegare il dito.
Proprio in quel momento la radio lasciata accesa mette su la canzone del suo idolo.
Pochi secondi di felicità, prima del buio.
Si sente uno sparo. Ma lei non ha premuto nulla.
La ragazza si volta, e scopre il corpo della triste mietitrice steso a terra, con la sua pistola, presumibilmente strappatole di mano, ancora fumante.
Un buco nella tempia indica che la Morte ha deciso di suicidarsi non appena ha sentito quella canzone.
Una malignità messa in giro dagli haters, è chiaro.
O forse è il miracolo degli idoli, che fanno canzoni in grado di sconfiggere anche la morte?


Questi idoli, persone come noi, che soffrono come noi, si drogano, hanno disordini alimentari, si tagliano, proprio come noi.
Poi si ritrovano ricchi sfondati, pilotano a sedici anni Ferrari Testarossa, pescano pesci spada su Yacht personali, cambiano fidanzate/i  di alto bordo come fossero calzini e  hanno così tanti soldi che invece di uscire fuori a cena, si comprano direttamente il ristorante e si fanno cucinare a domicilio...(see, magari fosse così anche per noi).

Certo, anche loro, poverini, sono soggetti a particolari nevrosi (insomma, provate voi a scoreggiare per strada, e due minuti dopo ne parla tutta Twitter
#JustinJustFartedLol #JustinsAssSmellsSoGood ).

Ma umani, supereroi o dei che siano, gli idoli sono i nostri fari per le notti in tempesta.
Smettete di criticare le credenti (BelieVers, appunto) che li seguono così assiduamente, chiamandole poi con quel nomignolo fuori luogo: "Bimbeminkia"

Dopotutto, come fanno giustamente notare, i veri bimbiminkia sono quelli che stuprano, guidano ubriachi, spacciano droga, uccidono e vandalizzano.....

....


.... un momento, io pensavo si chiamassero criminali.





FIN
  
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