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Autore: adia_    20/10/2013    1 recensioni
- Matt. - dico infastidito.
- Dom, ho bisogno di te. -
La voce di Matt sfiora quasi l'isterico.
- La cosa non mi è nuova, credimi. Ma lo sai che ore sono? -
- Bing ha la febbre. -
Strabuzzo gli occhi incredulo. Mi vieni quasi voglia di ridere.
- E allora? E' un bambino e un essere umano, Matt, capita molto spesso avere la febbre. -
Matt è sempre molto apprensivo con Bing, forse fin troppo. Mi ricorda mia madre, alcune volte.
- M-ma ha la febbre molto alta e un foruncolo sulla schiena- -
- Un foruncolo? -
- Sì e non ho la minima idea di cosa possa essere. Per favore, potresti- -
- Il tempo di farmi una doccia e arrivo, ricordati di respirare ogni tanto. -
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so esattamente cosa mi ha spinto a portare in spiaggia Bing, questa mattina. Forse perché mi sembrava giusto che passasse il suo ultimo giorno a Los Angeles in spiaggia, forse perché ne sento io il bisogno. La costa è completamente deserta, c'è solo una coppia che di anziani che cammina sul bagnasciuga. In effetti non sarebbe la giornata ideale per portare un bambino in spiaggia - fa più freddo del solito per essere a Los Angeles - ma a Bing piace così tanto venire qui. Seduto accanto a me, gioca con la sabbia. Gli piace farla scivolare fra le sue manine, a volte mi chiede di farlo insieme a lui.
Credo diventerà una persona davvero sensibile e amante dell'ambiente, è un bimbo davvero selvaggio.
O chissà, magari un naturalista che si combatterà per il clima del pianeta. Sarei fiero di lui in ogni caso.
Tira una tiepida brezza adesso, che fa scompigliare i ciuffi biondi di Bing.
Sinceramente sono rimasto un po' deluso dal fatto che sia biondo proprio come Kate, mi sarebbe piaciuto che assomigliasse un po' di più a me, ma mai dire mai, ho letto da qualche parte che il colore dei capelli può cambiare nel corso della crescita. O almeno credo.
Improvvisamente Bing si volta a cercare il secchiello e con decisione lo prende, posizionandolo di fronte a lui, mentre inizia già a riempirlo con la paletta. Mi distraggo per qualche istante e chiudo gli occhi, restando in ascolto del rumore dell'oceano. Prendo una grossa boccata d'aria e inspiro lentamente.
- Papà, papà! - mi chiama Bing. Apro gli occhi e lo guardo confuso. Un mucchietto di sabbia è davanti a lui e mio figlio lo sta guardando con un'espressione al quanto delusa. Gli sorrido - è inevitabile, non riesco a guardarlo senza sorridergli - e mi tolgo gli occhiali da sole, appoggiandoli al telo mare dove sono disteso.
- Cos'è successo? - gli chiedo avvicinandomi di più vicino a lui.
- La sabbia va via. - mi risponde guardandomi intensamente. - Niente castello, papà. -
- La sabbia deve essere bagnata per fare un castello. - gli spiego dandogli un buffetto sul collo. - Andiamo a prendere un secchiello d'acqua, ti va? -
Un urletto divertito è la risposta di Bing, che pieno di volontà si alza e poi ricade per terra con un piccolo tonfo. Faccio una piccola risata e infilando gli occhiali da sole mi alzo. Lo prendo per mano e iniziamo ad incamminarci verso la riva del mare. Non posso fare a meno di guardarlo mentre cammina di fronte a me, impegnato nel mantenere il proprio equilibrio.
E' cresciuto così tanto. E in così poco tempo.
Arrivati alla riva, mi tolgo le scarpe e resto a piedi nudi sulla sabbia umida. Mi avvicino all'acqua e riempio il secchiello fino all'orlo dandolo in mano - non è nemmeno così pesante - a Bing. Lui lo prende con un sorriso e lo regge saldamente, mentre lo riprendo per mano e trasporto le mie scarpe con l'altra. Ci incamminiamo un più lentamente verso il telo e arrivati a destinazione mi siedo nuovamente. Lancio un'occhiata a Bing, che poco distante da me sta iniziando a bagnare il mucchietto di sabbia con l'acqua e chiudo gli occhi. Decido improvvisamente di concentrarmi su tutto ciò che mi potrebbe ricordare questa spiaggia, una volta tornato a Londra. L'aria che sa di sale, il rumore delle onde che si schiantano addosso agli scogli, il suono del vento che sposta qualche granello di sabbia. Mi accorgo immediatamente che mi mancherà questo posto, inutile negarlo.
In fondo ci vivo da un paio di anni.
E pensare che non era nemmeno mia intenzione trasferirmi vicino alla spiaggia. Non mi è mai piaciuto il mare e nemmeno la sabbia. Andarsene per un po' è la cosa migliore da fare. Per me, per Bing, per Ryder e per Kate.
Da un po' di tempo io e Kate stiamo avendo dei problemi. Non che non ne avessimo mai avuti - anzi! - ma la situazione sta drasticamente peggiorando in questo periodo e avendo già vissuto questa situazione in passato, so per certo che la cosa migliore da fare è starsene da soli per un po'. Bing verrà con me a Londra, credo sia l'occasione perfetta per fargliela conoscere, visto che non ha mai avuto l'opportunità di farlo, Kate resterà qui a Los Angeles con Ryder, che deve proseguire la scuola. Sta lavorando per una parte in un film, Bing sarebbe solo un problema in più se rimanesse qui e per Ryder c'è la tata. Prendo un respiro profondo e inspiro lentamente. Forse dovrei essere preoccupato per la piega che ha preso il mio rapporto con Kate, ma non sento il minimo rimpianto dentro di me. E questa cosa inizia a spaventarmi, non mi sembra sano non preoccuparmi nemmeno un po'. Un rumore improvviso interrompe il flusso dei miei pensieri e apro gli occhi allarmato. Sento Bing scoppiare a ridere e voltando la testa lo vedo completamente bagnato, con in mano il secchiello. 
- Ma che cosa..? - mormoro confuso. Lui mi guarda divertito e continua a ridere.
- Il secchiello si è rovesciato, papà! - grida lui ridendo. Non riesco a non trattenere un sorriso, mentre mi avvicino a lui.
- Mi hai fatto spaventare, Bing. - gli dico togliendogli il secchiello dalle manine. - E comunque sai bene che i secchielli non si rovesciano da soli. - Lo faccio alzare in piedi e gli tolgo la maglia, per evitare che prenda freddo. 
Merda, mi sono dimenticato di preparagli il cambio.
L'unica soluzione che ho è riscaldarlo un po'. Lo tengo stretto al mio petto, nel frattempo inizio a cercare la mia felpa per avvolgergliela al corpo. Deve essere da qualche parte qui in giro, probabilmente è nello zaino con il set da spiaggia. 
Ma questo che cos'è?
Mi arresto nella mia ricerca e focalizzo meglio ciò che ho visto solo di sfuggita. Esattamente nella parte inferiore della schiena di Bing c'è un piccolo puntino rosso.
Non può essere un neo, i nei non sono rossi.
Faccio girare Bing in modo da vedere meglio la sua schiena. E' proprio un foruncolo rosso, delle dimensioni di un neo. E' decisamente strano che possa nascere un foruncolo proprio sulla schiena, ad un bambino, poi.
Impulsivamente tocco con una mano la fronte mi Bing, che mi appare straordinariamente calda.
Febbre, forse? Diamine, avrei dovuto ascoltare Kate e leggere qualche libro per futuri genitori, almeno avrei imparato qualcosa in più sulle malattie.
- Bing, dobbiamo tornare a casa ora, si sta facendo tardi. - mormoro alzandomi. Appoggio Bing al telo e infilo le scarpe. Lo sento mugolare qualcosa, probabilmente si starà lamentando per il fatto che è ora di andare, ma quel foruncolo non mi piace affatto. Ricomincio a cercare la felpa, che trovo dentro il zaino da spiaggia e l'avvolgo al corpo di Bing, mentre raccolgo il set da spiaggia dalla sabbia e lo metto dentro lo zaino, issandolo sulle mie spalle. Prendo in braccio Bing e raccolgo l'asciugamano, incamminandomi verso la passerella che porta all'uscita della spiaggia. Lancio un ultimo sguardo alla spiaggia e al mare che bagna la costa, salutando quel posto mentalmente. Sono incredibilmente agitato, quel foruncolo sulla schiena di Bing non mi ispira nulla di buono. Dopo una decina di minuti intravedo il vialetto che porta al parcheggio della spiaggia e con falcata veloce lo oltrepasso, arrivando alla strada e successivamente alla mia casa, che dista a pochi metri da lì. Arrivato al portone d'ingresso, entro in casa chiudendomi la porta alle spalle, lasciando Bing a terra e lanciando vicino al portaombrelli lo zaino. Mi fermo un attimo a riflettere, guardando Bing che si toglie la mia felpa di dosso e che prova a rialzarsi da terra. Dopo essermi tolto le scarpe, lo prendo nuovamente in braccio e lo porto in soggiorno, facendolo distendere a pancia in giù sul divano, per osservare meglio quel foruncolo. Sospiro silenziosamente, mentre gli tocco la fronte, per accettarmi della temperatura. La fronte è ancora un po' troppo calda per i miei gusti e perciò decido di misurargli la temperatura con il termometro. Il tempo di andarlo a prendere nello scaffale del bagno e glielo sistemo in fronte, facendo una piccola pressione. Dopo qualche istante il display si illumina e segna con un bip la temperatura di trentasette gradi e otto.
Fantastico.
Mi fermo a riflettere per un attimo, cercando di capire cosa posso fare. Il pediatra non è disponibile, oggi. Potrei chiedere a Kelly, lei sì che ne ha di esperienza, ma è con Chris e i bambini adesso, non ho intenzione di disturbarli. Chiamare Kate è fuori discussione, avrebbe sicuramente da rinfacciarmi qualcosa e in questo momento non è affatto il caso. In un istante, la risposta tanto attesa si presenta di fronte a me e senza pensarci un attimo di più afferro il cellulare e compongo il numero dell'unica persona che sarebbe disposta ad aiutarmi in una situazione del genere. Resto in attesa qualche secondo, fino a quando sento una voce inconfondibilmente familiare - e alquanto seccata - rispondere dall'altra parte.
- Dom, ho bisogno di te. -
 
PointOfView Dom
 
Il rumore della suoneria di un cellulare mi fa svegliare dal mio sonno. Mugolo e mi giro verso il cellulare che trilla insopportabilmente.
- Ma chi è a quest'ora del mattino? - borbotto inacidito. Prendo in mano il cellulare e guardo il display, dove il viso di Matt mi sorride pacato. Scuoto la testa rassegnato e premo il pulsante di risposta, portando il cellulare all'orecchio.
- Matt. - dico infastidito.
- Dom, ho bisogno di te. - 
La voce di Matt sfiora quasi l'isterico.
- La cosa non mi è nuova, credimi. Ma lo sai che ore sono? -
- Bing ha la febbre. -
Strabuzzo gli occhi incredulo. Mi vieni quasi voglia di ridere.
- E allora? E' un bambino e un essere umano, Matt, capita molto spesso avere la febbre. -
Matt è sempre molto apprensivo con Bing, forse fin troppo. Mi ricorda mia madre, alcune volte.
- M-ma ha la febbre molto alta e un foruncolo sulla schiena- -
- Un foruncolo? -
- Sì e non ho la minima idea di cosa possa essere. Per favore, potresti- -
- Il tempo di farmi una doccia e arrivo, ricordati di respirare ogni tanto. -


Angolo autrice;
Uhm, salve - anzi buonasera, ormai - a tutti.
Questa è una piccola idea che le interminabili ore di sociologia mi hanno suggerito, non so come e non so nemmeno il perchè, spero solamente vi piaccia, almeno un po'.
*un boato di delusione si innalza dal pubblico*
Mi scuso in anticipo per eventuali errori, chiedo venia. Se avete qualche consiglio lasciatemi pure qualche recensione, ve ne sarei davvero grata.
Per finire, i Muse non mi appartengono e i fatti qui citati sono puramente casuali. Non vengo pagata per scrivere queste idiozie che mi fanno sciogliere il cuore, non ce ne sarebbe motivo.
Quindi, pace a tutti.
 cheers,
adia_
  
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