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Autore: IlPastelloBianco    21/10/2013    5 recensioni
Era solo l'inverno. Ma il freddo e la solitudine lo spaventavano. Era il momento di inghiottire la capsula di veleno.
Storia rivolta a tutti quelli che credono che sia giunta la fine, quando in realtà è solo una notte più lunga.
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un bagliore illumina il nero pece della notte. Una sfera bianca atterra silenziosamente nel centro di una foresta, si apre a metà e ne fuoriesce una luce che illumina a giorno i grandi e spessi tronchi. Nell'immensa luminosità si intravede un'essere lungilineo, testa ovale, interamente di colore bianco.

Era l'unico sopravvissuto. Solo, in un mondo alieno, lontano milioni di anni luce da casa.
Con sè aveva una capsula di veleno, l'ultima speranza quando di speranze non ce ne erano più.
Quando non si ha più niente, anche la morte è una speranza.

Stava per ingoiarla, ma intanto sorgeva il sole... e gli uccelli si svegliavano cantando..
Veniva da un mondo tutto diverso, e cominciò a essere incuriosito. Sentì il rumore dell'acqua sgorgare da un ruscello.

Aveva pensato che quello fosse un pianeta buio come il suo, non conosceva il concetto di alba e tramonto. Adesso, con la luce, vedeva cose che gli sembravano belle, anche se non le capiva.
Gli animali...le foglie...i fiori..gli alberi...

Pur essendo vivo, non conosceva il concetto di "vita". Lo stava imparando, e gli piaceva. Il suo era un mondo morto, buio e freddo, spentosi ormai da millenni. Prima forse era simile a questo.

Quando il sole tramontò, ebbe paura.
Lo sconforto e la disperazione tornarono. Passò tutta la notte pensando che si era illuso, e che ora doveva davvero prenderlo il veleno...

...ma proprio quando si era deciso,il sole tornò.

Così aveva tovato una nuova casa, dove vivere una nuova vita. Cercava di abituarsi alla notte fredda e buia, perchè ormai sapeva che il sole sarebbe stato lì, come sempre. Passavano i mesi.

Il sole continuava sì a tornare dopop il buio, ma si faceva sempre più lontano e così il suo calore. Cominciò a soffiare un vento gelido. Gli alberi morivano. Gli animali sembravano sfiniti e tristi.

Ne trovò alcuni sprofondati in un sonno innaturale, che, ne era certo, preludeva alla morte. Gli uccelli scappavano. Ma lui sapeva che era inutile, non si poteva sfuggire al destino.

E il destino di quel pianeta, per ironia della sorte, era evidentemente uguale a quello del suo vecchio mondo : era cominciata la fine, l'inesorabile viaggio verso un' oscura, gelida eternità.

Bianco. Tutto bianco.
La morte ha uno strano modo di preannunciare il buio. Era solo l'inverno, ma il freddo e la solitudine lo spaventavano, troppo.
Il momento di mandare giù la pillola di veleno è arrivato, tutto è morto, tutto lo spaventa ora che ha freddo e che è solo.

Addio..
Addio, più a niente e a nessuno ormai..

Il bianco gelido lo ricoprì in un attimo.
  
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