A Claudia,

che sei la prima e

l'unica ad averla letta fin'ora.

“Le combinazione perfette sono rare,
in un mondo imperfetto.”
Peter Hale – 3x08

Il sole spento si abbassava sull'orizzonte, sfuggendo alla morsa soffocante delle nubi aguzzine, e il cielo si incupiva ancora, da un grigio spento sfumava in un blu pesante, così simile al nero e senza stelle da sembrare un pozzo senza fondo, senza pareti. Una prigione infinita che cattura, senza speranza di liberazione.
Dal cuore nero della finestra una figura minacciosa emerse con lentezza e maestosità, il manto di ossidiana. I suoi passi felpati non l'avevano avvisata della sua avanzata e adesso lui era a pochi balzi da lei.
Paige si voltò di scatto e incontrò gli occhi chiari del ragazzo che la fissava rapito. Non lo aveva sentito arrivare, non lo sentiva mai arrivare, ma aveva avvertito l'intensità dello sguardo sulla sua schiena.
Come un lupo lui le si avvicinava e lei lo scopriva solo all'ultimo istante e solo per la sensazione che i suoi occhi su di se le procuravano.
Il lupo la guardava immobile, il suo pelo un buco nero che inghiottiva ogni suo sguardo e i suoi occhi erano l'unica luce che le permetteva di vedere. Le sue zanne erano come perle bianche che lampeggiavano nel buio, come un avvertimento
Derek la osservava immobile, solo quel lieve sorriso a ingentilirgli il volto. Era così bello quando sorrideva, sembrava un'altra persona. C'era una gioia, una luce nel suo sguardo quando guardava Paige che lei avrebbe voluto stargli davanti per sempre, per vedere sempre quel sorriso. Ma questo, comunque, non glielo avrebbe mai detto.
Paige sorrise mordendosi le labbra“Cosa stai fissando?”
“Non fissavo” Derek sorrise “Ascoltavo.”
Il sorrise scomparve per dare spazio a un'espressione più seria, mentre le si avvicinava lentamente.
“Suoneresti qualcosa per me?” Le sussurro sfiorandole l'orecchio con un bacio. Paige si sentì tremare sulla sedia e sperò con tutto il cuore che il violoncello non le sfuggisse dalle mani. “Stavo già suonando.” spostò il volto per incontrare i suoi occhi, con uno sguardo di sfida. Una risata vibrò nel petto di Derek che si appoggiò con un ginocchio a terra, per essere alla stessa altezza della ragazza seduta con l'archetto in mano.
“Non per me.” Sorrise accarezzandole la guancia con un bacio leggero. “Suona per me” ripeté.
E lei suonò. Suonò le mani di Derek sulla sua pelle, il suo respiro leggero contro il suo collo e il suo orecchio. Suonò il desiderio e l'amore, la gioia di essere lì con lui.
Suonò anche la paura che non sarebbe stato per sempre.
E non lo era stato, per sempre. Era bastato un morso e quel sogno perfetto si era rivelato fragile come un vetro. La morte lo aveva frantumato in mille pezzi.
Il morso è un dono. Il morso è una maledizione.

“ Lo sapevo”
“E ti piacevo comunque?”
“Ti amavo.”
3x08
Paige and Derek

Il suo volto era pallido e coperto di sangue misto a fluido nero. Il suo cuore batteva veloce come quello di un uccellino, disperato e frenetico. Il suono di qualcuno che stava morendo.
E Derek non poteva fare niente, solo stringerla a se, cercare di fermare i suoi tremiti e alleviare il suo dolore. Uno dei vantaggi della licantropia.
Il morso è un dono. Avrebbe dovuto esserlo.
“Sto morendo, non è così?” la voce di Paige era tremula e il ragazzo non fu in grado di fare altro che stringerla a sé e annuire lentamente, le lacrime rinchiuse in fondo agli occhi e alla gola.
“Non posso.... non posso sopportare di più. Derek, non posso...” Le parole le uscirono fuori a singhiozzi, bagnati di lacrime e un dolore lancinante; la voce le si spezzò sull'ultima parola e la ragazzina non ebbe più la forza di dire altro. Derek la strinse più forte ancora; provava un desiderio così forte e un dolore così grande da avere la sensazione di essere sul punto di spezzarsi in due.
“Per favore...” Chiese ancora e c'era così tanta disperazione nella sua voce, così tanto dolore in lei.
Quando ami una persona dovresti volere sempre il meglio per lei.
Lui non era in grado di prendere tutta la sua sofferenza, non era in grado di morire al posto suo. Se avesse potuto lo avrebbe fatto, ma non aveva potuto. L'unico meglio per Paige adesso era la morte, ma come puoi uccidere la persona che ami?
Con il respiro rotto e un grido strozzato in gola la strinse, affondando il volto nel suo collo e nei suoi capelli impiastricciati di sangue e sudore.
Il sangue caldo di Paige gli coprì gli artigli, mischiandosi a quello ormai secco che gli copriva la mano. E Derek urlò incapace di pensare, con solo quella sensazione terrificante della vita di Paige che gli scivolava via dalle dita e una parte di sé frantumarsi e volare via con lei.
Restò lì, con un vuoto enorme nel petto, a singhiozzare sul suo corpo finché Peter non gliela strappò a forza dalle braccia. Aveva ringhiato quando suo zio era arrivato, voleva solo essere lasciato solo con il suo dolore e con Paige, che non era più Paige.
Osservando le spalle di Peter allontanarsi con la ragazza in braccio, il ragazzo pensò che non sarebbe mai più stato in grado di ascoltare un violoncello, perché gli avrebbe solo ricordato Paige. Paige e il suo incantevole neo sotto l'occhio sinistro, la sua abilità nel suonare lo strumento, le sue mani delicate e il suo sguardo fintamente indifferente. Paige e le sue grida di dolore.

“Ti amavo.” gli aveva detto, e lui non era stato in grado di dirle che anche lui l'aveva amata, che l'amava. Ma adesso era troppo tardi per dire qualsiasi cosa.
Le cose perfette sono cose strane, stanno lì davanti a te, donando l'illusione di poter essere eterne, ma poi appena si prova ad afferrarle e a farle proprie esse fuggono lontano, lasciando solo la vaga e persistente sensazione di aver toccato qualcosa di meraviglioso e di essere ora irrimediabilmente e totalmente solo.

Derek apre piano gli occhi e si ritrova a fissarne altri due così simili ai suoi da stringergli il cuore.
“Stai bene.” dice in un sussurro roco.
Cora sorride e quel sorriso gli scalda il cuore come niente era riuscito più a fare. “Non molto meglio di quanto stia tu adesso. E tutto grazie a te.”
Anche derek sorride, si sente leggero, ha salvato sua sorella, la sua sorellina e ora ha l'impressione che qualcosa dentro di lui si sia aggiustato, come se salvandola al prezzo del suo potere avesse ripagato un debito con la vita contratto tanto tempo prima. Si sente utile e intero.
Forse non tutte le persone che ama sono destinate a morire per colpa sua.

Il piccolo Angolo

*entra timorosamente guardandosi con circospezione in giro *
Spero di non aver scritto una ca****a pazzesca, nel caso perdonatemi.
È la prima volta che scrivo nel fandom di Teen wolf e in realtà ero piuttosto sicura che la prima volta sarebbe stata con una Sterek.... invece mi è presa la insana voglia di rivedere la 3x08, Visionary, e beh.... io amo Paige, la amo la amo. Con il suo essere così... non lo so xD amo lei e il suo neo. Era davvero perfetta per Derek. E le cose perfette sono rare in un mondo imperfetto. Così raro che nemmeno per loro è stato perfetto Q.Q
Ok, questo doveva essere un piccolo angolo, ma ho BISOGNO di sclerare. O non arriverò a gennaio per la 3B.
E nulla, come avrete capito è ambientata al tempo di Derek quindicenne e la parte finale quando rinuncia (Spoilerrrr!!!) al ruolo di Alfa per salvare Cora. Mio povero Sourwolf Q.Q
ora ho davvero finito... credo.
Credo che abbiate riconosciuto le parti dei dialoghi presi dalle puntate 3x08 e 3x11 :)
Ho scritto questa fic perchè amo Derek e Paige e... nessuno scrive mai di loro! O comunque davvero in pochi, ed è un peccato secondo me. Anche se questa, ehm, cosa è piuttosto triste t.t
Spero comunque di non avervi annoiato :))
Se siete arrivati fino in fondo, lasciaste una recensione per favore, sarei davvero felice di sapere che ne pensate, sia cose belle che brutte :D e ovviamente se avete consigli ne farò tesoro.
Spero di non essere sfociata nell'OOC, nel caso scusatemi <3
With Love
Riflessi_di_Viola