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Autore: Khayla    21/10/2013    1 recensioni
Scappa, piccolo lupo, scappa dai cacciatori. Corri, nasconditi, loro ti troveranno comunque.
Una vittima, una fuga, un inseguimento. Un lampo d'argento.
Genere: Angst, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Silver’s Death

Correre: ormai è l’unica cosa che gli rimane, correre più veloce che può, forse si salverà. Le zampe impattano contro l’asfalto duro della strada, i cuscinetti morbidi si graffiano e sanguinano ad ogni urto. La pelliccia è arruffata e irta, madida di sudore. I muscoli bruciano, e ha come l’impressione che possano squarciarsi da un momento all’altro, tanto sono tesi.
Eppure corre, corre, corre.
È stato stupido – oh, così stupido, talmente idiota – si è avvicinato troppo, e loro si sono accorti di lui.
Scappa, piccolo lupo, scappa dai cacciatori. Corri, nasconditi, loro ti troveranno comunque.
Non ha tempo di tendere le orecchie per captare un qualsiasi rumore – sente solo il pompare furioso del cuore, che batte direttamente nelle orecchie, in gola – non riesce a cogliere un qualsiasi odore – se non il lezzo del suo pelo fradicio, sentore di paura. Solo, prega la luna di rivelarsi completamente un momento, e trasmettergli un briciolo del vigore di cui avrebbe bisogno.
Stupido, ingenuo, giovane lupo, farsi scoprire dai cacciatori proprio in una notte in cui la luce della luna è offuscata dalle nuvole.
Una frazione di secondo, il terreno cambia: le zampe affondano nella terra morbida velata d’erba di un prato, e un lampo di speranza balugina abbagliante nella sua testa. Non può morire, non può, è troppo giovane, è soltanto al suo terzo plenilunio, non ha mai fatto del male a nessuno, e per favore, per favore, per favore, salvatemi.
Il rumore di uno sparo.
Non sa dove sia il branco, ma di sicuro è lontano, troppo lontano. In quell’attimo, sospeso a mezz’aria tra la corsa e il salto, non sente nulla, niente di niente, mentre il proiettile d’argento gli passa attraverso il petto.
Poi c’è il calore delle gocce di sangue che esplodono fuori dalla ferita, nell’aria, sull’erba, sulla sua pelliccia scura.
Dolore.
Rotola sul prato d’erba soffice con gli arti scomposti e il respiro strozzato. Il colpo ha mancato il cuore, costringendolo ad una crudele agonia, i polmoni già iniziano a riempirsi di sangue. La vista si offusca, ma non abbastanza da impedirgli di vedere il cacciatore che si avvicina cautamente, con il pugnale alzato.
Sarà veloce.
Non chiude gli occhi, no, perché la luna si è rivelata in quel momento e illumina tutto con la sua luce chiara: il pulviscolo nell’aria, il sangue, il pugnale d’argento del cacciatore.
La lama affonda.
Gli occhi del lupo riflettono il bagliore lunare un attimo prima che la vita li abbandoni.

Angolo autrice scribacchina

Bene. Bene, appurato che sguazzare nell'angst è una delle cose che mi viene meglio... Era dai tempi di A Good Reason to Die che non scrivevo qualcosa di Soprannaturale. Avevo dimenticato come ci si sentisse soddisfatti dopo.
Buon angst a tutti.
  
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