-“C’era una volta una bellissima principessa, chiamata Biancaneve che…”-
-Già sentita- sbottò secco.
Nami smosse leggermente le labbra, ruotando qualche pagina del libro che reggeva tra le mani.
-Ok… allora “C’erano un volta due fratellini, di nome Hansel e Gretel. Un giorno…”-
-… un giorno decisero di infilare una vecchia in un forno. Storia antica mocciosa- mugugnò a labbra sghembe Zoro, sistemandosi meglio sulle gambe piegate della cartografa.
Nami lo fissò sbuffando, assecondando le spinte delle sue braccia sulle sue cosce, nel cercare una buona sistemazione per sonnecchiare.
-Uff, che noioso che sei buzzurro- borbottò, sfogliando altre pagine del libro, in cerca di una storia che lo accomodasse.
Che poi mica leggeva per lui: che gliene importava se aveva già sentito quella o quell’altra storia?!?
-Allora? Ti muovi a leggere?- sogghignò il verde, strusciando il naso contro il ventre caldo della rossa, alzando il capo dalle braccia incrociate sulle gambe di lei.
-Un attimo- soffiò –Ne sto cercando una bella… uhm… oh, ecco: “C’era un volta una bambina chiamata Cappuccetto Rosso, per il mantello rosso che sempre indossava. La bambina…”-
-… se ne andava per il bosco a scopare con il lupo, usando la scusa di andare a trovare la nonn… OUCH!!!-
-Non insozzare le fiabe- lo picchiò sul cranio, alzando in aria un pugno minacciosa.
-Io non insozzo niente. Dico solo che quella ragazzina dal mantello rosso non mi ha mai convinto… il lupo, tsk: figurati. Un allupato ecco che era, e lei scappava non per paura ma per eccitarlo…-
-La pianti?- gli mollò uno scappellotto, chiudendo il libro.
-Si, si… avanti leggi…-
Nami tornò a voltare le pagine del libro, infossando gli occhi sulle parole scure d’inchiostro.
Doveva esserci una fiaba che quel buzzurro ammattito non potesse rovinare o escludere perché fin troppo nota.
-Uhm… “Riccioli d’oro”?- propose, alzando lo sguardo dal libro.
-Una bionda che si rotola nei letti di tre orsi?- alzò un sopracciglio Zoro, squadrandola serio –Sembra la trama di un porno-
-E “Giacomino e il Fagiolo Magico”?-
-Alla fine vince lui…-
-Uffa… e “Cenerentola”?- stava per perdere la pazienza, in più quel dannato libro di fiabe pesava troppo a reggerlo con entrambe le mani senza alcun appoggio.
-Una svampita che perde le scarpe ovunque…- sghignazzò lo spadaccino, grattandosi il mento -... riuscendo poi a sposarsi un principe ancor più scemo di lei-
-Oh, basta!!!- gli spiaccicò il libro sul viso, sbuffando Nami.
-Se non ti va bene nessuna di queste storie, allora raccontagliene una tua, Mr “I fratelli Grimm erano solo dei fissati maniaci”- incrociò le braccia sotto i seni, mettendo il broncio.
Zoro ghignò divertito, togliendosi il tomo dal viso e abbandonandolo per terra, sotto il divano su cui era con Nami.
-Ok…- sorrise con labbra sghembe -… gliene racconto una io di storia-
Si mise in fianco, posando le mani sulla maglia di Nami e alzandola fin sotto i seni, mettendo a nudo il ventre gonfio e caldo della rossa.
-Una storia seria e senza scemenze…- passò una mano callosa sulla pelle chiara di Nami, facendola rabbrividire e sorridere felice.
-… una storia vera…-
Abbassò le labbra a baciare il pancione di sette mesi della compagna, accarezzando suo figlio con entrambe le mani, appoggiate con cura sui fianchi della navigatrice.
-Non vedo l’ora di ascoltarti…- rise Nami, accarezzandogli la zazzera verde.
Zoro ghignò, baciandola ancora sul pancione, e sentendo il piccolo, al suo interno, muoversi piano, scalciando contento.
-C’era un volta…- iniziò, posando il capo sulle gambe di Nami -… uno spadaccino e una mocciosa, e si amavano…-