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Autore: Julia of Elaja    22/10/2013    3 recensioni
Sono qui, dietro questo vetro, e tu non puoi né vedermi né sentirmi.
Peeta, cosa ti è successo? Cosa ti hanno fatto?
Allungo una mano e cerco di sfiorare la tua immagine: non mi riconosci più, ormai, e se dipendesse da te mi ritroverei morta in meno di un secondo.
Eppure non so cosa mi prende, ma ti guardo e avrei voglia di entrare in quella stanza e baciarti.
Peeta, mi starò forse innamorando di te?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sto per partire per il Distretto 2.
Sono pronta, credo: anche se nella mia testa, ora, c'è un bombardamento in corso, forse anche peggiore di quello che c'è stato qui nel Distretto 13.
Qualcosa è esploso dentro di me, e fatico a tenere insieme i pezzi di ciò che rimane di Katniss Everdeen, della Ghiandaia Imitatrice.
Mi sto trasformando in un cumulo di ceneri.
Scuoto il capo per cercare di distrarmi dai miei stessi pensieri; il mio sguardo si posa su Ranuncolo.
Sta soffiando contro di me, e io lo imito. Non mi mancherà per niente, questa bestiaccia, anzi forse è uno dei motivi per cui mi farà bene allontanarmi dal 13 per un po'.
Non dovrò più sopportare la presenza di questo dannato gatto.
Mi metto in piedi e sento la testa girarmi: uno sbalzo di pressione? Probabile. Oggi non ho neanche mangiato granchè, e quel poco che ero riuscita ad inghiottire l'ho buttato fuori un'ora dopo.
Odio vomitare, ma ultimamente sembra che il mio corpo abbia deciso di farlo spesso e volentieri; se continuerò così, non riuscirò a reggermi in piedi ancora a lungo, temo.
Cosa potrebbe aiutarmi a mantenere la calma, ora? La voce di mio padre, credo. 
Mi precipito verso l'armadio, lo apro e prendo la sua giacca di pelle, la annuso, la stringo a me: quell'odore riesce in qualche maniera a placare la marea di angoscia in me. A occhi chiusi tocco la pelle della giacca, ne saggio la sua qualità, mentre il suo odore mi invade le narici.
Grazie papà. In qualche maniera riesco sempre a tranquillizzarmi grazie a lui, anche se ora non è qui.
Ripongo la giacca nell'armadio, chiudo le ante e appoggio la mia schiena al muro; c'è qualcos'altro che vorrei poter fare, un'altra persona che vorrei vedere un'ultima volta prima di andare via...
Peeta.
So che non mi è permesso entrare nella stanza in cui si trova, anche perché ne andrebbe della mia vita, eppure vorrei poterlo vedere un'ultima volta.
Forse mi farà male, ne soffrirò, ma ne sento il bisogno.
Devo vederlo.
Esco dalla nostra stanza, mi dirigo con passo fermo e convinto verso Peeta: mi è venuta in mente un'idea. Potrei osservarlo dalla stanza a specchio, quella nella quale l'ho osservato mentre gridava a Delly che io ormai sono un ibrido, creato da Capitol City.
Peeta, cosa ti hanno fatto?
Quando raggiungo la porta della stanza mi fermo per qualche istante: sono pronta per farlo? Voglio davvero guardare Peeta? Voglio davvero poterlo solo osservare in silenzio, sapendo che lui mi vorrebbe morta?
Posso farcela, mi dico. E apro la porta.
La chiudo istantaneamente, spero che nessuno mi abbia vista entrare qui. Immagino la reazione di Plutarch, o della Coin, o di Gale se mi vedessero qui in questo momento: loro non possono capire, no.
Io voglio vederlo.
Rivolgo il mio sguardo verso la finestra che Peeta non può vedere, quella rivolta verso di lui, nella sua stanza di degenza.
Il mio cuore batte veloce e sento un peso opprimermi il petto, qualcosa bruciarmi dentro.
La ragazza di fuoco sta bruciando.
Per te, Peeta.
Ed eccolo qui, davanti ai miei occhi.
Sospiro e sento il mondo crollarmi addosso mentre lo guardo, dietro a questo vetro.
Sono qui, dietro questo vetro, e tu, Peeta, non puoi né vedermi né sentirmi.
Cosa ti è successo? Cosa ti hanno fatto?
Allungo una mano e cerco di sfiorare la tua immagine: non mi riconosci più, ormai, e se dipendesse da te mi ritroverei morta in meno di un secondo.
Eppure non so cosa mi prende, ma ti guardo e avrei voglia di entrare in quella stanza e baciarti.
Peeta, mi starò forse innamorando di te?
Cosa mi sta accadendo?
Sento le lacrime scendermi, calde e salate, lungo le guance, una più temeraria mi cade sul labbro e la lecco: sa di sale, come il sapore del pane che tu sfornavi, Peeta.
Perché sto piangendo? E come mai sono venuta qui, per dirti addio prima di partire?
Mi mancherai, anzi, mi manchi già ora.
Tornerai mai ad essere il vecchio Peeta?
Potrai mai ricordare dell'amore che provavi per me? Di quanto mi amavi?
Perché io me ne sto rendendo conto solo ora, di quanto davvero tu valga per me.
Finnick mi ha detto che è evidente che io sia realmente innamorata di te.
L'unica che ancora adesso se ne sta rendendo conto, però, sono io.
Tornerò Peeta, e vorrei ritrovarti come un tempo.
Vorrei tornare e abbracciarti, sentire il sapore delle tue labbra e sentire il tuo respiro caldo su di me.
Vorrei sentire il tocco della tua mano, non stretta attorno al mio collo, ma intrecciata nella mia.
Voglio ritrovarti Peeta.
E prometto che ce la farò.





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N.d.a.

Salve! :D
Sono Julia, nuova nel fandom di Hunger Games! ^-^
Dunque, stamattina, leggendo Mockinjay, sono arrivata proprio a questo punto della storia: Katniss sta per partire per il Distretto 2.
E ho immaginato questa scenetta: mi sono detta che sarebbe stata una bella Missing Moments e l'ho scritta così, proprio adesso, di getto! :D
Adoro Katniss e Peeta: e mi piace tanto quest'idea del Depistaggio che la Collins ha inserito per rendere più complicata la già difficile situazione! Che genio quella donna! :D
Vi lascio allora, e spero che la fic vi sia piaciuta! ;)
Alla prossima!
Julia :D

 
   
 
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